Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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30 agosto 2016

Si richieda la trascrizione immediata dei matrimoni contratti all'estero!

Le istruzioni  per la trascrizione da parte  dell"Associazione Radicale Certi Diritti

Roma, 26 agosto 2016

Unirsi civilmente in Italia non è esattamente facile come dire «Sì, lo voglio», soprattutto per le coppie che hanno già contratto un matrimonio all’estero.

Seguendo numerose di queste coppie, abbiamo riscontrato che la confusione regna sovrana:
  • alcuni comuni vogliono il certificato di matrimonio rilasciato da meno di 6 mesi, altri accettano il certificato autenticato, legalizzato e nel caso apostillato, rilasciato oltre i 6 mesi come sarebbe giusto;
  • alcuni comuni acettano l’estratto dell'atto di matrimonio, mentre altri no;
  • molti comuni affermano di non avere ancora i registri e di non avere il programma per la trascrizione, mentre altri usano un registro provvisorio;
  • alcuni comuni ritengono che i documenti vadano presentati solo al Consolato italiano del Paese dove era avvenuto il matrimonio anche se non era quello di residenza;
  • alcuni comuni non hanno nemmeno i moduli per la presentazione dell'istanza costringendoci a consigliare alle coppie di consegnare quelli disponibili sul sito del Comune di Milano;
  • c' è persino qualche comune che ha detto alle coppie che si sarebbero dovute unire di nuovo civilmente, una vera e propria assurdità!

Insomma è una vera bolgia infernale per le povere coppie! Peccato che la legge sulle unioni civili  (l. 20 maggio 2016, n. 76) dice chiaramente al comma 35 che «le disposizioni di cui ai commi da 1 a 34 acquistano  efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge» e quindi tutti questi ritardi e tutte queste difficoltà sono tecnicamente fuori legge. Ricordiamo inoltre che i matrimoni celebrati all'estero sono trascrivibili come unioni civili in Italia , mentre le unioni civili sottoscritte all'estero lo sono soltanto quando modificano lo stato civile delle persone che le hanno sottoscritte.

«Nonostante le difficoltà, l’Associazione Radicale Certi Diritti è riuscita a ottenere la trascrizione di vari matrimoni, tra cui alcuni contratti in Brasile e a Oporto. Ma non si può andare avanti così! Chiediamo quindi all’ANCI ‘intervenire per fare in modo che tutti i Comuni italiani rispettino la legge e registrino subito almeno i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero. Chiediamo inoltre al Governo di fare in fretta ad emanare i decreti applicativi e di fare sì che essi chiariscano in maniera definitiva il nodo delle trascrizioni senza lasciare più adito ad alcun dubbio». Così Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.


-- 
Dott. Yuri GuaianaSegretario
Associazione radicale Certi Diritti
Via di Torre Argentina, 76, Roma, 00186

3 gennaio 2016

CERTI DIRITTI/UNAR: NOMINE ENTRO FINE ANNO? SI PROCEDA CON BANDO PUBBLICO E TRASPARENZA SUI CV DEI CANDIDATI.

Comunicato stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 28 dicembre 2015

Un  silenzio plumbeo è sceso da mesi sul futuro del Dipartimento Pari Opportunità (la capo dipartimento è decaduta ad ottobre e nessuno è stato nominato ancora), sul futuro dell’UNAR (il dirigente è decaduto da metà settembre e la ricerca interna di personale pare non soddisfare le voglie governative): un silenzio generale accompagnato da un ben peggior silenzio sul Piano Nazionale antirazzismo, sulla Strategia ROM e Sinti e sulla Strategia LGBTI con decine di esperti non più in servizio, senza i dirigenti apicali. Non solo: ma che cosa ne è di quel portale LGBTI tanto sbandierato lo scorso 4 giugno 2015 e a tutt’oggi sotto le “attenzioni” del nuovo Comitato scientifico? Vedrà mai la luce? Con quali modifiche? E cosa ne è della Rete nazionale antidiscriminazioni, le cui regole di ingaggio e funzionamento sono ancora ferme per l’affaire Meloni?

Pare che nella nuova Finanziaria ci sia un aiuto per le nomine, che dovrebbero arrivare a breve, forse entro la fine dell’anno. E forse con nomi nuovi, che arrivano dall’esterno. Ma non sarebbe meglio un bando pubblico per questo organismo, ed una trasparenza piena sui CV presentati dai candidati, o il Governo intende procedere nel buio delle sue prerogative?

Sarebbe il caso che si parlasse, finalmente, anche di cosa fa l’UAR: poteri, mezzi, collocazione. Tema sul quale tutte le associazioni che si occupano seriamente di diritti umani in Italia si sono ampiamente espresse, ma sulle quali da parte del Governo c’è solo silenzio e imbarazzo a casa o inutile orgoglio nazionale nelle sedi europee dove ce ne chiedono giustamente conto.

La direzione da seguire sarebbe quella della separazione della funzione di controllo da quella di sviluppo delle politiche attive (la Rete antidiscriminazione dal Governo), come avviene nel resto d’Europa: la funzione di controllo andrebbe allora collocata in un organismo terzo, con mezzi e poteri pari a quelli degli altri organismi europei; lo sviluppo delle politiche attive, essendo politiche classicamente trasversali, andrebbero attribuite  a una struttura incardinata presso la Presidenza del Consiglio con una forte base legale e un forte potere nei confronti degli altri Ministeri.
Perché l'Italia dovrebbe fare eccezione?

7 novembre 2015

TRANS: LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE LA POSIZIONE DI CERTI DIRITTI E DICE BASTA ALLA STERILIZZAZIONE COATTA DELLE PERSONE TRANS.

FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA CHE ASPETTAVAMO DA ANNI !!!!

Comunicato stampa

Roma, 6 novembre 2015

La Corte Costituzionale, con sentenza odierna n. 221/2015 ha stabilito che per la rettificazione degli atti anagrafici non è necessario l'intervento di adeguamento degli organi riproduttivi o la sterilizzazione chirurgica della persona transessuale. La Consulta infatti afferma: «L’esclusione del carattere necessario dell’intervento chirurgico ai fini della rettificazione anagrafica appare il corollario di un’impostazione che − in coerenza con supremi valori costituzionali − rimette al singolo la scelta delle modalità attraverso le quali realizzare, con l’assistenza del medico e di altri specialisti, il proprio percorso di transizione, il quale deve comunque riguardare gli aspetti psicologici, comportamentali e fisici che concorrono a comporre l’identità di genere. L’ampiezza del dato letterale dell’art. 1, comma 1, della legge n. 164 del 1982 [ottenuta grazie al contributo decisivo dei radicali, ndr] e la mancanza di rigide griglie normative sulla tipologia dei trattamenti rispondono all’irriducibile varietà delle singole situazioni soggettive.».

«Si tratta del miglior risultato che ci potevamo attendere» commenta l’avv. Alexander Schuster. Il difensore delle tre persone trans che sono protagoniste di altrettanti giudizi pendenti avanti la Corte costituzionale sottolinea anche come «sia stata rigettata l’eccezione di inammissibilità avanzata dalla Presidenza del Consiglio: la Corte costituzionale ha quindi fatto la chiara scelta di entrare nel merito e decidere per la non fondatezza, avallando così nella maniera più ampia possibile l’interpretazione che come studio avevamo sostenuto nei ricorsi tridentini».

"La Consulta, ancora una volta, garantisce un diritto: per la rettifica del sesso l'intervento chirurgico non è necessario, ma è solo un mezzo, se lo si ritiene, per il miglior benessere psicofisico della persona. Con la sentenza 221 depositata oggi si riconosce il diritto di ogni cittadino di scegliere per sé il procedimento medico ritenuto opportuno; e si conferma che l'attribuzione di sesso non dipende dalle caratteristiche "fisiche", ma al contrario dall'auotoriconoscimento della persona", così l’avv. Massimo Clara che ha steso la memoria presentata da Certi Diritti.

Per l’Alta Corte: «Rimane così ineludibile un rigoroso accertamento giudiziale delle modalità attraverso le quali il cambiamento è avvenuto e del suo carattere definitivo. Rispetto ad esso il trattamento chirurgico costituisce uno strumento eventuale, di ausilio al fine di garantire, attraverso una tendenziale corrispondenza dei tratti somatici con quelli del sesso di appartenenza, il conseguimento di un pieno benessere psichico e fisico della persona».

Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: «Nel giorno di apertura del nostro IX Congresso ad Arezzo siamo felicissimi di poter festeggiare questo successo della nostra strategia. A meno di 15 giorni dal Transgender Day of Rememberance, la ricorrenza che ogni  20 novembre commemorare le vittime dell'odio e del pregiudizio anti-transgender, la Consulta dice finalmente una parola definitiva che supera le sentenze contraddittorie dei vari tribunali italiani (Roma, Rovereto, Siena e Napoli interpretavano già la legge 164 del 1982 nel senso di non considerare obbligatorio alcun intervento chirurgico, mentre altre Corti, tra cui Vercelli e Bologna, andavano nella direzione opposta) e ristabilisce un minimo di certezza del diritto su un tema così fondamentale come il diritto all’identità di genere che la stessa Alta Corte considera elemento costitutivo del diritto all’identità personale, rientrante a pieno titolo nell’ambito dei diritti fondamentali della persona».

Associazione Radicale Certi Diritti 

Via di Torre Argentina, 76, Roma, 00186
Cell: +39 340 4694701| Tel: +39 06 689791

28 ottobre 2015

Manca poco al congresso di Certi Diritti. Ci sarai?

Comizi d'Amore
Ciao tutt**,

inizieremo venerdì 6 novembre alle 14 nella Sala dei grandi de Palazzo della Provincia di Arezzo in P.zza Libertà, con la conferenza precongressuale “Generi di Prima necessità: Contro il bullismo sessista, omofobo e transfobico nelle scuole”. Il giorno successivo ci sposteremo all’Hotel Continentale di Piazza Guido Monaco 7 per dare il via ad un weekend congressuale ricco di stimoli e di spunti di dibattito.

Preannunciate da subito la vostra partecipazione rispondendo a questa email o ottraverso l’evento Facebook!

Progettiamo insieme un nuovo anno di iniziative
Il titolo del congresso (“Comizi d’Amore” per una riforma del Diritto di Famiglia) richiama un anniversario per noi importante come il trentennale della riforma del Diritto di Famiglia. Forti del nostro bagaglio storico e delle vittorie e dei passi avanti conseguiti contiamo sul contributo di tutti per tracciare l’indirizzo politico che la nostra associazione perseguirà negli anni a venire.

Raggiungeteci!
La stazione è letteralmente a due passi dalla sede congressuale!
Cercate un posto dove dormire? Consultate Booking.com o AirBnB.com per trovare la sistemazione che fa per voi. Se preferite potete contattare la struttura che ospiterà i nosti lavori, l’Hotel Continentale ****, per verificare la disponibilità di camere.

Approfittatene per visitare Arezzo
Alla fine dei lavori o mentre vi ritagliate una pausa approfittate della trasferta aretina per visitare le tante attrazioni artistiche che la città ha da offrire: la basilica di San Francesco, Piazza Grande, il Duomo di San Donato, il museo di arte medioevale e moderna…
In conclusione vi ricordiamo che l’evento è aperto a tutti. Per votare i documenti congressuali e le cariche statutarie è però necessario essere in regola con la quota di iscrizione.

Basta poco per aiutarci a sostenere le spese di convocazione del Congresso:

CONVOCA CON NOI IL CONGRESSO! DONA ORA!
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9 agosto 2015

8 anni sono troppo pochi per morire di botte

Ricevo questo appello da Mame Faguèye BÂ, artista creativa senegalese
 che lo ha pubblicato nella sua pagina Facebook

https://www.facebook.com/notes/mame-fagu%C3%A8ye-b%C3%A2/8-ans-trop-t%C3%B4t-pour-mourir/10153119791267857

Lo condivido con tutti i miei amic** e invito a sottoscriverlo e diffonderlo.

"In primo luogo desidero estendere le mie condoglianze alla famiglia di Dame Dieng, 8 anni, picchiato a morte da un torturatore chiamato "maestro coranica" o anche marabout. Ma anche dai suoi compagni ,agenti di un sistema mafioso ormai consolidato che paga un sacco di soldi. 
Si tratta di un'economia sommersa che non ha nome. 
Come si può dar la colpa ai genitori?
 Poi è ben noto il peso esercitato da questi imam religiosi e insegnanti coranici sulle famiglie delle quali sfruttano i figli. I bambini della nazione. 
Che dire ancora di questi stessi imam che sono quelli che sfruttano nelle discariche i bambini raccoglitori (skimmer); e parliamo ancora dei bambini che raccolgono nei campi dei grandi proprietari terrieri? 
Questi sono solo alcuni esempi di questo sistema feudale  mafioso dove ognuno ha un ruolo assegnato. 
Gli insegnanti coranici che abusano dei bambini ... e ne organizzano il traffico facendosi affidare i bambini dalle zone sottosviluppate. 
Le maggiori ONG e le associazioni "umanitarie" sono sovvenzionati per aiutare questi bambini ... 
E la ruota gira ... 
Quando vogliamo occuparci nel nostro paese della reintegrazione dei bambini sfruttati ? 
Non ci sono solo gli orfani, anche alla povertà deve essere dato aiuto, ma abolendo lo sfruttamento e il traffico di migliaia di bambini. Questo non lo dobbiamo più accettare.
Les enfants se droguent pour tenir dans l'enfer de la décharge Mbeubeuss...
I bambini si drogano per resistere nell'inferno della discarica Mbeubeuss
Per attuare la parità di diritti si devono fare leggi efficaci che obblighino a registrare nello stato civile i bambini, ma anche promuovere l'obbligo scolastico: così diventerebbero visibili tutti questi "daaras" che  scompaiono come clandestini e qui possiamo creare una rete di sostegno e solidarietà in modo che le sovvenzioni del settore del volontariato sostengano il reinserimento di centinaia di migliaia di bambini all'interno della struttura sociale invece di contribuire ad assicurare che tutta la macchina dello sfruttamento funzioni senza ostacoli ... e così accettare di fatto il procedere di un'economia parallela.

Ricordo a tutti che il Senegal ha ratificato le risoluzioni dei diritti umani e dei diritti dei minori presso le Nazioni Unite. 
E 'giunto il momento che l'esecutivo si prenda in carico questa piaga inaccettabile basandosi sulla legge in modo che tutti i bambini in Senegal abbiano davvero la scuola che gli spetta, il diritto alla salute e il diritto alla giustizia.

Il lavoro, l' accattonaggio, l'abuso dei bambini, sono crimini.
La charité et la mendicité réunies...
La carità e la mendicità riunite..
Si tratta di una vera e propria scelta sociale che dobbiamo operare. 
O scegliere una società veramente basata sulla solidarietà, non a parole ma in realtà, o mantenerci in una società ultra-liberista e feudale basata sullo sfruttamento dei deboli, perché basata sul lavoro anche di centinaia di migliaia di bambini. Abuso enorme, illegale anche se autorizzato, spesso con il pretesto religioso.

Quanto a noi, " "L'Enfant A la Parole" " rappresenta più di 18.000 persone, tra cui 7.000 solo in Senegal ... Sosterremo con tutta la nostra forza qualsiasi politica che nel suo programma e a tutti i livelli esecutivi sosterrà le nostre raccomandazioni durante il suo mandato .
 
Possiamo affermare di amare il nostro Paese e il nostro continente, ma senza la volontà di agire per tutti e rifiutando ciò che è intollerabile, ogni appello alla solidarietà e all'amore è una farsa.

  Firma l'appello cliccando a questo indirizzo:
http://www.fondationolivier.com/enfantsdesrues/enfantsdesrues01.htm

Per info e collaborazione visitare www.fondationolivier.com

22 luglio 2015

CHE FINE HA FATTO IL PORTALE NAZIONALE LGBTI?

 E’ PASSATO UN MESE DALLA SUA PRESENTAZIONE ALL’UNAR MA NON E' ANCORA STATO PUBBLICATO NULLA

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti

Roma, 8 luglio 2015
Il 4 giugno 2015 durante una conferenza stampa presso l’UNAR, alla presenza dell’On. Martelli,  della senatrice vicepresidente del Senato Fedeli e tanti altri ospiti, è stato presentato il Portale Nazionale lgbti, creato all’interno della Strategia nazionale lgbti e destinato a descrivere ed offrire documentazione specifica su queste tematiche. Il portale appare ricchissimo di documentazione, di contenuti, di richiami e di analisi, e così come presentato riporta fedelmente tutte le posizioni esistenti sulla materia.

Il portale è una delle azioni previste dalla Strategia nazionale che è figlia di una Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2010 in seguito alla quale l’Italia, insieme ad altri Paesi, fu invitata ad adottare ed implementare una strategia specifica per colmare il divario esistente.

Parte della Strategia fu affidata al Comune di Torino, che attraverso il Servizio lgbti l’ha applicata, ed ha coordinato e realizzato il grandissimo lavoro in essa previsto. Tra cui quello della realizzazione del portale. Dopo circa 2 anni il portale sarebbe quindi pronto per essere messo online.

Ma stranamente durante la conferenza stampa è stato annunciato che lo stesso portale non sarebbe stato messo on line e dopo le richieste delle associazioni presenti è stato detto che ci voleva ancora una settimana, per motivi tecnici.

"E’ passato un mese da quella data ed ancora del portale non si vede traccia: possibile che le “questioni tecniche” non potessero essere affrontate e risolte prima, visto che il Progetto è durato 2 anni? E’ vero che si tratta solo di questioni tecniche e non si intende mettere mano ai contenuti dello stesso? Sono state già individuate le risorse necessarie per l’implementazione e la gestione del sito che, così come è stato presentato, necessità di grande lavoro redazionale per renderlo sempre aggiornato ed utile?", si chiede Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, che conclude: "Noi aspettiamo fiduciosi".

Si può fare qualche ipotesi sulla sparizione leggendo quanto riportato ai seguenti link
http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/Arriva-il-portale-Unar-per-gli-Lgbt-.aspx

http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2014/12/10/politica/lunar-coordina-la-strategia-nazionale-lgbt

http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/archivio-notizie/2426-linee-guida-per-uninformazione-rispettosa-delle-persone-lgbt

presentazione portale presentazione portale lgbt

http://www.unar.it/unar/portal/?p=5750

14 maggio 2015

UNIONI CIVILI: CERTI DIRITTI HA OFFERTO AI SENATORI 12 EMENDAMENTI MIGLIORATIVI.

Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma 12 maggio 2014

«Uno si chiede come possa l’Italia addirittura perdere punti nella classifica dei paesi europei stilata ogni anno da ILGA-Europe, poi vede che al DDL sulle Unioni Civili sono stati presentati 4320 emendamenti, 2778 dei quali da un partito della maggioranza di governo e se lo spiega», dichiara Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

«Come aveva annunciato Emma Bonino al Corriere della Sera, - continua Guaiana - l’Associazione Radicale Certi Diritti ha invece offerto a tutti i senatori membri della Commissione Giustizia un pacchetto di 12 emendamenti migliorativi».

«Noi vorremmo una riforma complessiva del diritto di famiglia che preveda l’accesso per tutte e tutti all’istituto del matrimonio civile, soddisfa ce ndo così le rivendicazioni di eguaglianza delle coppie dello stesso sesso; che accolga le richieste di maggiore elasticità nell’istituzionalizzazione del rapporto di coppia; che unifichi finalmente le norme già esistenti in tema di diritto di famiglia e dia così luogo a un’unica e organica legislazione», spiega Guaiana, che continua: «Questo disegno di legge non si pone tali obiettivi, ma rappresenta comunque un passo avanti verso il riconoscimento di alcuni diritti e doveri delle coppie omosessuali nonché il riconoscimento di una forma più flessibile d’istituzionalizzazione del rapporto di coppia. Riteniamo quindi che sia importante cercare di migliorare il più possibile questo disegno di legge pur nel rispetto dell’impostazione di base che per noi è insoddisfacente, ma è pur sempre un primo passo».

Guaiana Conclude: «Ringrazio il senatore Orellana che ha deciso di presentare 7 dei nostri emendamenti e gli altri senatori che hanno mostrato interesse. Speriamo che l’ostruzionismo clericale venga presto superato e che il testo possa giungere in Aula il più possibile migliorato».

Nota illustrativa degli emendamenti presentati.

Il primo emendamento reintroduce la dizione della penultima versione del testo unificato senza però escludere l’adozione. Ci sembra una dizione più esaustiva e meno foriera di possibili errori involontari del legislatore.

Il secondo e il terzo emendamento sono alternativi al primo e mirano ad ampliare le materie per le quali le unioni civili riconoscono gli stessi diritti e doveri del matrimonio civile.

L’emendamento 4 è coerente con i precedenti e necessario per armonizzare il testo alle modifiche introdotte dagli emendamenti precedenti.

L’emendamento 6 è volto a legare il diritto all’abitazione a una valutazione delle condizioni economiche del partner sopravvissuto, lasciando alla regolamentazione governativa stabilire chi debba farsi carico di questa valutazione.

Gli emendamenti 7 e 8 sono volti a tenere legati gli obblighi di mantenimento o alimentari alle condizioni economiche del convivente come già previsto dall’art. 156 del Codice Civile.

Il nono emendamento vuole lasciare alla contrattazione dei conviventi di fatto i termini della cessazione della loro vita in comune.

Il decimo emendamento vuole rendere meno onerosa la stipula dei contratti di convivenza prevedendo il ricorso al notaio solo in caso di stipula successiva alla convenzione di convivenza.

L’emendamento 11 vuole ampliare le materie disponibili alla contrattazione dei conviventi di fatto. In particolare si apre la possibilità per i conviventi di fatto di stipulare accordi in previsione di un futuro divorzio purché non pregiudichino gravemente la posizione della parte più debole del rapporto o non ledano, anche indirettamente, l’interesse dei figli minori.

Infine l’ultimo emendamento pone i principi di parità tra i conviventi e di reciprocità dei loro diritti e dei doveri come argini invalicabili alla libertà contrattuale dei conviventi di fatto.

OMOFOBIA: ASSOCIAZIONI LGBT: BENE CIRCOLARE MIUR IN VISTA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL 17 MAGGIO

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 14 maggio 2015

Con una circolare inviata a tutte le sovraintendenze, dirigenti scolastici, alle associazioni dei genitori e studenti e alle consulte studentesche, il Miur ha inteso rinnovare l’impegno rispetto alle azioni da svolgere negli istituti di ogni ordine e grado nel contrasto alle discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale, nel documento si legge: 
“Nello svolgere tale prezioso lavoro ogni giorno, le scuole educano al contrasto dell’omofobia e di ogni altra forma di discriminazione. Solo con l’educazione si superano i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nella nostra società, in tal senso la scuola deve fornire gli strumenti, le metodologie e deve attivare tutte le necessarie pratiche per interventi di prevenzione”.

"Ringraziamo in particolare l’impegno politico del sottosegretario Davide Faraone, e per il testo redatto della circolare, il direttore generale Giovanna Boda, che coordina il servizio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, per aver ricordato che la Giornata del 17 maggio rappresenta l’occasione per tutte le scuole per iniziative di sensibilizzazione contro le disuguaglianze quindi, per dare maggior rilievo alle buone pratiche e ai migliori percorsi educativi tesi alla dialettica delle diversità. Ci attendiamo - concludono le associazioni - che a questa importante sensibilizzazione corrisponda una concreta volontà politica, quella che serve a sbloccare gli interventi dell'asse scuola della strategia nazionale Unar e a rinnovare questo impegno anche per gli anni a venire".

Agedo
Arcigay
ArciLesbica
Associazione Radicale Certi Diritti
Equality Italia
Famiglie Arcobaleno
Mit

12 maggio 2015

OMOFOBIA/STUPORE PER INVITO AD AMATO A CONVEGNO SENATO. ASSOCIAZIONI LGBT NON SONO UNA CLAQUE

La Fondazione Luciano Massimo Consoli si associa al comunicato.

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
Roma, 7 maggio 2015


La vice presidente del Senato Valeria Fedeli, ha organizzato per il 19 maggio 2015 in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, un convegno dal titolo "Diritti omosessuali, diversità come valore", al quale parteciperanno i presidenti di Camera e Senato e anche Giuliano Amato giudice della Corte Costituzionale.

Ricordiamo che Giuliano Amato, il 25 maggio del 2000, ebbe a dire, in risposta a una interpellanza di An sul World Pride, che la Parata LGBTI era "inopportuna" nell'anno del Giubileo ma che: "Purtroppo dobbiamo adattarci a una situazione nella quale vi è una Costituzione che ci impone vincoli e costituisce diritti".

Non contento, da ministro dell'Interno, il 18 ottobre 2007, con la circolare n. 55 ha ordinato a tutti i prefetti e sindaci d’Italia di impedire la trascrizione dei matrimoni dello stesso sesso celebrati all’estero con queste parole: “La richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto all’estero deve essere rifiutata perché in contrasto con l’ordine pubblico interno”.

Forse la senatrice Fedeli vuole cogliere l'occasione della Giornata contro l'Omofobia e la Transfobia per chiedere conto a Giuliano Amato di questi episodi sicuramente effetti di questa patologia politica e sociale? Una scelta curiosa se si tiene conto del fatto che contemporaneamente, a nessuna delle associazioni LGBTI che da decenni combattono l'omofobia, la transfobia e il bullismo, è stata data la possibilità di prendere la
parola.

Siamo state invitate a far da spettatori e spettatrici ad un evento, al quale magari, si pretende si faccia da claque a una lista di oratori, (dei quali rispettiamo la funzione e il lavoro) ma che, se escludiamo il rappresentante di MAE, non pagano sulla loro pelle una piaga sociale che colpisce migliaia di cittadine e cittadini italiani

Nei prossimi giorni ci riserveremo di decidere se e come far sentire la nostra voce, dentro o fuori questo convegno.


Fiorenzo Gimelli presidente nazionale Agedo

Yuri Guaiana segretario nazionale Associazione Radicale Certi Diritti

Flavio Romani presidente nazionale Arcigay

Lucia Caponera vice presidente nazionale ArciLesbica

Andrea Maccarrone presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli Roma

Franco Grillini presidente nazionale GayNet

Aurelio Mancuso presidente nazionale Equality Italia

Giuseppina La Delfa presidente nazionale Famiglie Arcobaleno

18 dicembre 2014

Celebrata il17 Dicembre Giornata Mondiale contro la Violenza sui/sulle Sex Workers

Roma, 17 dicembre 2014

L’Associazione Radicale Certi Diritti e il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus si uniscono alle celebrazioni del 17 dicembre, Giornata internazionale per porre fine alla violenza contro i lavoratori e le lavoratrici del sesso.

«Intendiamo sottoporre all'attenzione della società la necessità di depenalizzare la prostituzione e di riconoscere i diritti del lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso come un modo per combattere lo stigma e la violenza», afferma Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Pia Covre, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus, dichiara: «Partecipiamo alla celebrazione di questa giornata ribadendo che chi esercita questo lavoro chiede di uscire da una vita di sotterfugi, discriminazioni, arresti, vergogna, ricatti, isolamento, rischio e violenza».

In questa giornata, le due associazioni fanno richieste precise che vanno dall’immediata revisione della Legge Merlin, all’eliminazione delle politiche  repressive come le “ordinanze dei Sindaci”, da migliori condizioni di lavoro a uguali diritti anche per le lavoratrici e i lavoratori del sesso.

Presentare infine il documento - Considerazioni per l'empowerment dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso - elaborato nell’ambito del progetto europeo INDOORS (empowerment e strumenti per l’acquisizione di abilità per le lavoratrici e i lavoratori del sesso nazionali ed immigrate/i che lavorano in-visibili), un partenariato di nove organizzazioni in nove paesi europei.

COSTITUZIONALITÀ DEI REQUISITI PER LA RIATTRIBUZIONE DEL GENERE ANAGRAFICO.

TRANS/TRENTO: ORDINANZA DEL TRIBUNALE PER CHIEDERE ALLA CONSULTA LA COSTITUZIONALITÀ DEI REQUISITI PER LA RIATTRIBUZIONE DEL GENERE ANAGRAFICO.


Roma, 18 dicembre 2014

Rendiamo nota l'ordinanza n. 228, con la quale il tribunale di Trento ha deciso di non interpretare la legge 14 aprile 1982, n. 164 nel senso di consentire la riattribuzione del genere anagrafico senza imporre interventi di sterilizzazione chirurgica, come pure hanno fatto altri giudici, ma di sollevare davanti alla Consulta la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1,  primo  comma,  della medesima legge, in virtu' del quale, come noto "la rettificazione si fa in forza di sentenza del tribunale passata in giudicato che  attribuisca ad una persona sesso diverso da quello enunciato nell'atto di nascita a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali".

Nell’ordinanza n. 228 si legge che «subordinare il diritto di scegliere la propria identità sessuale alla modificazione dei propri caratteri sessuali primari da effettuarsi  tramite  un  doloroso  e pericoloso intervento chirurgico, finisce col pregiudicare irreparabilmente l'esercizio del diritto stesso, vanificandolo integralmente». Subordinare l’identità sessuale di una persona a interventi di sterilizzazione chirurgica confligge insanabilmente sia con  l’art. 8 CEDU e con l'art. 2  Cost., i quali entrambi, consentono incondizionatamente ad ogni soggetto di vedersi riconosciuta la propria identità sessuale. Inoltre, condizionare il riconoscimento del diritto della personalità in esame, ad  un incommensurabile prezzo per la salute della persona confligge anche con gli articoli 3 e  32 Cost.

L'avvocato Schuster, che difende la persona trans nella causa trentina, ha ribadito: «la legge poteva già essere interpretata, come avvenuto da parte di altri giudici, nel senso che non è necessaria la sterilizzazione, né tanto meno interventi chirurgici. E' comunque positiva la posizione fortemente ancorata ai diritti fondamentali fatta propria dai giudici di Trento, che la Corte costituzionale non potrà che condividere, facendo una volta per tutte chiarezza a livello nazionale sulla dignità che deve essere riconosciuta alle persone trans».

Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: « Dal 1997 ad oggi si registrano solo tre corti che abbiano riconosciuto ad una persona che non intende sottoporsi ad un’operazione chirurgica e senza che sia accertata la sua sterilità il diritto ad ottenere il cambio del genere anagrafico. Si tratta nell’ordine del Tribunale di Roma (dal 1997), di Rovereto e di Siena (dal 2013). La restante prassi va ancora nell’altro senso. La Consulta ha ora la possibilità di chiarire definitivamente che imporre la sterilizzazione chirurgica alle persone trans viola gravemente il loro diritto fondamentale all’identità di genere».

10 dicembre 2014

CERTI DIRITTI CHIEDE URGENTEMENTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI LANCIARE COME PROMESSO LA STRATEGIA SUI DIRITTI DELLE PERSONE LGBTI NEL 2015


Roma 10 dicembre 2014

Certi Diritti chiede urgentemente alla Commissione europea di lanciare, come richiesto ripetutamente dal Parlamento europeo e come promesso dalla Commissaria europea alla giustizia Vera Jourova nel corso dell'hearing nella commissione giustizia ed affari interni del PE precedente all'elezione della Commissione Junker da parte del PE, la Roadmap sui diritti delle persone LGBTI.

La Commissaria aveva affermato nel corso dell'audizione, su pressione dei parlamentari europei della maggioranza dei gruppi politici del PE, e come richiesto nel corso della scorsa legislatura dal rapporto Lunacek, che avrebbe lanciato un piano d'azione europeo per lottare contro le discriminazioni e violenze che ancora affliggono le persone LGBT nell'UE, promovendo azioni e proposte legislative per assicurare il rispetto della Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e proteggere le persone da ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale.

Nel corso di un seminario pubblico che si é tenuto ieri al PE sui diritti delle persone transgender nell'ambito lavorativo organizzato dall'intergruppo LGBT, un rappresentante della Commissione ha affermato che il piano d'azione potrebbe non essere incluso nel programma di lavoro della Commissione per il 2015 che verrà presentato nei prossimi giorni, documento che annuncia e descrive tutte le azioni che la Commissione intende prendere nel corso del 2015.

Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: 
«chiediamo alla Commissione di inserire urgentemente la strategia LGBTI nel programma di lavoro europeo per il 2015 e al governo Renzi di farsi portavoce di questa richiesta presso il Presidente della Commissione europea Junker, il Vice-presidente Timmermans e la Commissaria Jourova: la protezione dei diritti fondamentali delle persone LGBT in Europa non deve essere rimandata alle calende greche, come succede purtroppo in Italia».

23 ottobre 2014

seminario della Comunità Papa Giovanni XXIII su tratta e prostituzione

Lotta alla prostituzione per prevenire la tratta di persone e lo sfruttamento sessuale

Martedì 28 Ottobre 2014, ore 11-13
Sala Aldo Moro, Camera dei Deputati
Palazzo Montecitorio, ingresso principale – Roma

Il seminario, promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme all'on. G. Gigli, intende approfondire il tema del traffico di esseri umani e dello sfruttamento prostitutivo. La situazione delle vittime di tratta in Italia è sempre allarmante nonostante gli sforzi straordinari di tanti attori. Pertanto, l'obiettivo del seminario è duplice. Da un lato, si intende fornire un approfondimento sulla necessità di dotarsi di un'efficace legislazione che, colpendo direttamente la domanda, permetta la liberazione delle persone sfruttate sessualmente. Dall'altro, si vuole sottolineare l'importanza di adeguate misure che scoraggino la domanda all'interno del Piano Nazionale Antitratta.

Il programma prevede i seguenti interventi:
·         Vittoria Luda di Cortemiglia, United Nation Interregional Crime and Justice Research Institute
Il fenomeno tratta ai fini di sfruttamento sessuale in Italia e nel mondo
·         Gianluigi Gigli (Gruppo per l'Italia), deputato
Un Progetto di Legge nella direzione del modello nordico-svedese
·         Silvia Costa (PD), europarlamentare
La visione politica europea
·         Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile Generale Comunità Papa Giovanni XXIII
Liberiamo le vittime: azioni efficaci contro la tratta
·         Irene Ciambezi, operatrice antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII
Cosa vive una donna vittima di sfruttamento sessuale
·         Testimonianza di una vittima di tratta
·         Italo D'Angelo, già Questore di Pesaro-Urbino
Strumenti e limiti d'intervento possibili con l'attuale legislazione
·         Ermenegilda Siniscalchi, Capo Dipartimento Pari Opportunità (in attesa di conferma)
Misure di contrasto alla domanda previste nel Piano Nazionale Antitratta


RSVP
340 5475343

La prenotazione è obbligatoria ai fini dell’accreditamento e per il pass.
La scadenza per le iscrizioni è Venerdì 24 Ottobre alle ore 12.30.
Dato il numero limitato di posti disponibili, il solo criterio sarà l'ordine cronologico di iscrizione.
E' obbligatoria la giacca per gli uomini. Portare un valido documento di riconoscimento.
Eventuali macchine fotografiche e strumenti di ripresa devono essere comunicati con la richiesta di accredito. I minorenni non possono accedere a Palazzo.

7 ottobre 2014

DIRITTI UMANI in ITALIA: PRESENTATO A GINEVRA DOCUMENTO SUI DIRITTI DELLE PERSONE LGBTI

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 7 ottobre 2014

Nell'ambito del processo per la Revisione Periodica Universale sullo stato dei diritti umani nel nostro Paese, si tiene oggi a Ginevra la pre-sessione ​dedicata all'Italia. Una coalizione di associazioni LGBTI - tra cui il Centro Risorse LGBTI, l'Associazione Radicale Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno e Intersexioni - presenterà oggi tramite ILGA un documento di analisi dei diritti umani delle persone LGBTI dalla scorsa  Revisione Periodica Universale che si era tenuta nel 2009.

Le associazioni propongono alle varie delegazioni che esamineranno il documento del governo italiano anche una serie di raccomandazioni  che rappresenteranno la griglia di riferimento per il governo italiano in tema di diritti umani.

Tra le raccomandazioni, sette riguardano la protezione dalla violenza e dalle discriminazioni (tra queste le richiesta di una sistematica formazione dei pubblici ufficiali e il regolare finanziamento di un equality body indipendente che lavori su una agenda per l'uguaglianza multi-ground), una riguarda l'adozione di una legge che riconosca i diritti e doveri delle coppie dello stesso sesso, una chiede l'inserimento  nel Codice etico del CONI della proibizione delle discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità ed espressione di genere, una richiede la possibilità, per le persone trans, di modificare i propri documenti identitari con procedure rapide ed efficienti, e tre riguardano il diritto all'integrità fisica delle persone intersessuali.

Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti e coordinatore del lavoro sulla Revisione Periodica Universale, dichiara:
"Quello di oggi è un passaggio molto importante che permette alle ONG di prendere la parola davanti alle delegazioni che giudicheranno il documento governativo. 
Abbiamo lavorato anche con i altri partners europei per influenzare i governi che il 27 ottobre valuteranno l'Italia. Se questi governi faranno raccomandazioni puntuali come quelle che proponiamo noi e l'Italia le accoglierà, nei prossimi cinque anni avremo una speranza in più di vedere i diritti umani maggior mente rispettai anche nel nostro Paese".

Per leggere il documento presentato in inglese, clicca qui.

28 settembre 2014

Francia: le lesbiche sposate possono adottare reciprocamente i figli dell'altra - Russia: la Corte Costituzionale dichiara non discriminatorie le leggi antigay

ADOZIONI GAY: BENE LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE FRANCESE E L'ITALIA CHE FA?

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 25 settembre 2014

In Francia la Corte di Cassazione ha stabilito che una donna lesbica sposata può adottare i figli nati dalla partner tramite riproduzione assistita realizzata all'estero.
La PMA con tecnica eterologa, infatti, anche dopo l'introduzione del matrimonio egualitario nell'ordinamento giuridico d'Oltralpe, continua a non essere aperta alle coppie omosessuali. Le coppie desiderose di concepire un bambino sono dovute andare all'estero e, al loro ritorno, hanno dovuto fare i conti con un ordinamento giuridico lacunoso che non riconosceva automaticamente la doppia genitorialità.

Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, ha commentato così la decisione della Cassazione Francese: "E' un passo avanti importante quello compiuto dalla giurisprudenza francese in tema di filiazione che mette ancora più in evidenza l'arretratezza dell'Italia dove il confronto sulla "stepchild adoption" (adozione dei figli naturali e adottivi del partner) e l'omogenitorialità si svolge solo tra omofobi e ignoranti, come ha dimostrato la puntata di "Porta a porta" andata in onda il 17 settembre scorso su Rai 1. Intanto i figli di coppie omogenitoriali rimangono privi dei più elementari diritti. Quanto dovremo aspettare ancora prima che l'Italia prenda esempio dai suoi partner europei, adotti delle semplici riforme che garantiscano i diritti delle persone LGBTI e dei loro figli ed elimini odiosissime discriminazioni come quelle che escludono esplicitamente le coppie lesbiche dalla possibilità di ricorrere alle tecniche della procreazione assistita? Siamo passati dalla completa indifferenza alle continue promesse mancate. È ora di finirla di speculare sulle nostre vite e sui nostri affetti"!

RUSSIA/GAY: PER LA CORTE COSTITUZIONALE RUSSA LE LEGGI ANTIGAY NON SONO DISCRIMINATORIE

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
​Roma, 25 settembre 2014

Mentre a San Pietroburgo il Queerfest ha dovuto essere cancellato all'ultimo momento a causa di minacce di aggressioni e bombe, nonché per le pressioni delle autorità, la Corte costituzionale russa ha deciso oggi che "il divieto di propaganda gay tra i minori non puo' essere considerata un limite ai diritti delle minoranze sessuali​".

Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: "la lottizzazione delle istituzioni da parte del presidente Vladimir Putin ha ormai trasformato anche la Corte Costituzionale russa nella Suprema Cupola dell'omofobia di Stato. Se questa è l'interpretazione che la Russia dà della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, occorre uno scatto da parte della comunità internazionale e dell'UE. In attesa di sapere come si pronuncerà la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, chiediamo a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sulla violazione del diritto fondamentale alla libertà d'espressione in Russia".

24 settembre 2014

ESCLUSE ASSOCIAZIONI LGBTI DA CORSI DI FORMAZIONE PERSONALE MIUR.

Roma, 24 settembre 2014

Dopo un blocco di 6 mesi, il 18 settembre ci è stato comunicato che l’iniziativa di formazione e sensibilizzazione contro omofobia e transfobia diretta alle figure apicali del MIUR riprenderà nel mese di ottobre.

Formalmente l’iniziativa era stata sospesa per motivi tecnici, in realtà il Ministero non è riuscito a sostenere le polemiche che da una parte della gerarchia cattolica, dell’associazionismi familiare e dall’interno del Ministero stesso erano pervenute contro questa iniziativa.

Apparentemente, il programma non ci è stato mostrato, il nuovo corso è stato totalmente internalizzato e rimodulato rispetto al programma iniziale. Ciò significa che il corso è stato sottratto alle attività della Rete Ready e che le associazioni LGBTI vengono escluse dalla partecipazione.

Non sappiamo cosa pensi UNAR dell’esclusione della Rete Ready, ma sicuramente noi troviamo scandalosa l’esclusione delle associazioni LGBTI, il cui coinvolgimento non è solo previsto dalla stessa Strategia (e il Ministero ne era a conoscenza dal primo momento) ma si rende necessario se si vuole fare quel passaggio dalla teoria alla pratica che realmente si può concretizzare nelle scuole italiane, forti delle esperienze ormai decennali che le associazioni stesse hanno su questa materia.

Noi teniamo fermo quanto dichiarato dalla prof.ssa Giannini, durante l’incontro con le associazioni LGBTI, sul grande interesse del Ministero a combattere ogni forma di discriminazione e a tutelare ogni “alterità”. Perché questo avvenga occorre però che il corso si svolga (e questo pare essere garantito) e che si faccia completa chiarezza sul programma e sui soggetti coinvolti.

Chiediamo quindi al Ministero e alla Ministra personalmente di comunicare ufficialmente le modalità di svolgimento del corso e di salvaguardare l’attuazione della Strategia nazionale LGBTI.

Associazione Libellula - Leila Daianis
Associazione Radicale Certi Diritti - Yuri Guaiana
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli - Andrea Maccarrone
Circolo Tondelli LGBTI - Giuseppe Sartori
Dì Gay Project - Maria Laura Annibali
Equality Italia - Aurelio Mancuso
I Ken Campania - Carlo Cremona
Renzo e Lucio - Mauro Pirovano
Rete Genitori Rainbow - Cecilia d'Avos e Fabrizio Paoletti
Stonewall - Tiziana Biondi

cui si aggiunge, ovviamente
 Associazione "Fondazione Luciano Massimo Consoli" - Claudio Mori e  Alba Montori

31 luglio 2014

UNIONI CIVILI: RENZI PRENDA ESEMPIO DALLA DC E LASCI IL GOVERNO FUORI DALLA QUESTIONE

UNIONI CIVILI: RENZI PRENDA ESEMPIO DALLA DC E LASCI IL GOVERNO FUORI DALLA QUESTIONE.

Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 29 luglio 2014

Le dichiarazioni di Renzi all’Avvenire secondo le quali «sarà superato il ddl Cirinnà perché anche in questo campo [unioni civili] vedremo una proposta ad hoc del Governo», poi ammorbidite sul Corriere della Sera sono l’ennesima doccia fredda sul tema dei diritti. Non ha fatto in tempo ad arrivare un testo su cui discutere nel merito e sul quale il dibattito in Commissione Giustizia del Senato è già cominciato che il Presidente del Consiglio riporta la questione alla vaghezza di un modello tedesco non meglio precisato, svilisce il lavoro del Parlamento e, sostanzialmente, allunga i tempi collegando il tema delle Unioni civili a quello delle riforma istituzionali.

 Il segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Yuri Guaiana, dichiara: «benché non richiestomi, mi permetto di dare un consiglio a Renzi: sul tema della riforma del diritto di famiglia prenda esempio dalla Democrazia Cristiana, un partito al quale è molto legato, e lo lasci affrontare al Parlamento senza intromissioni del Governo. Nel 1970 il divorzio venne introdotto nell’ordinamento giuridico italiano con i voti favorevoli del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Repubblicano Italiano, del Partito Liberale Italiano. La legge 898/1970 fu il risultato della combinazione del progetto di legge del socialista Loris Fortuna con un altro pdl presentato dal deputato liberale Antonio Baslini. Il Governo - in cui la DC, contraria alla legge sul divorzio, rappresentava il partito di maggioranza, in coalizione con repubblicani, socialisti e socialdemocratici, favorevoli alla legge - non presentò alcun disegno di legge. Il risultato fu una legge non perfetta, ma dignitosa e la tenuta del Governo. Per il bene del Governo e per avere una legge chi sia la migliore possibile, Renzi impari dalla DC!».

30 luglio 2014

CERTI DIRITTI A MOGHERINI: ESTENDERE SUBITO AI PARTNERS NON ITALIANI SPOSATI O UNITI CIVILMENTE A CITTADINI ITALIANI DELLO STESSO SESSO I BENEFICI DI INGRESSO FACILE GIÀ PREVISTI PER I FAMIGLIARI DI COPPIE SPOSATE.

Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti
Roma 30 luglio 2014

L’Associazione Radicale Certi Diritti ha scritto al Ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini per chiedere che vengano al più presto estesi ai partner dello stesso sesso non italiani sposati o uniti civilmente all’estero con cittadini italiani i benefici di ingresso facile previsti per i famigliari di coppie sposate.

L’iniziativa parte dal caso di di Andrea Covini e Jay Sarmiento, una coppia dello stesso sesso regolarmente unita civilmente in Germania e iscritti nel registro delle Unioni civili di Milano, città in cui risiedono. Diosita Sarmiento e Julie Ann Sarmiento, la madre e la sorella di Jay Sarmiento, di nazionalità filippina sono intenzionate a venire in Italia per trascorrere del tempo col proprio congiunto. L’ambasciata d'Italia a Manila ha, tuttavia, respinto la richiesta di un visto turistico per le due donne, nonostante l'esibizione del biglietto d'andata e ritorno già comprato, una lettera d'invito e la fidejussione di mille euro fatta e presentata da Andrea Covini. Il diniego è stato accompagnato da un modulo prestampato in cui si è barrata la frase «non avete provato la esistenza di sufficienti mezzi di sostentamento» e altre relative alla non certezza che le due donne rientrino nelle Filippine.

Al diniego del visto è stata opposta istanza di revisione, in cui l'avvocato della coppia, Paolo Oddi, ha sottolineato che le richiedenti il visto sono diventate parenti del cittadino italiano Andrea Covini.  La risposta scritta dell'ambasciata all'avvocato della coppia è stata: «Abbiamo ricevuto la sua istanza di riesame e stiamo seguendo il caso, peraltro spinoso, in quanto come lei ben saprà in Italia l'argomento delle unioni civili è molto dibattuto poiché manca nel nostro ordinamento una specifica disciplina giuridica ed un riconoscimento giuridico, previste dagli ordinamenti di alcuni Paesi dell'Unione europea».

Sul caso sono già state presentate due interrogazioni parlamentari: una alla Camera a firma dei deputati Scotto e Palazzotto e una al Senato a firma del senatore Lo Giudice.

 Il segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti Yuri Guaiana dichiara: “Benché sia prassi negare i visti per turismo a chi non è benestante, anche se viene invitato da persone che offrono garanzie e fideiussioni, esistono dei benefici di ingresso facile previsti per i familiari di coppie sposate.  A questi benefici sembrano non poter accedere i famigliari dei partner non italiani sposati o uniti civilmente all’estero con cittadini italiani dello stesso sesso, tant’è vero che una circolare del Ministero degli Affari Esteri dell'agosto del 2013 accenna vagamente all'obbligo di estendere ai partner di questo nuovo tipo di unioni legalizzate in Europa i benefici di ingresso facile previsti per i familiari di coniugi. Ci troviamo anche di fronte a un evidente paradosso, giacché il Ministero dell'Interno dà il permesso di soggiorno al partner non italiano sposato o unito civilmente all’estero con cittadino italiano dello stesso sesso, mentre quello degli affari esteri non rilascia nemmeno un normale visto per turismo ai congiunti del partner non italiano”.

22 luglio 2014

FONDI STRUTTURALI EUROPEI: CANCELLATE DALLE DISCRIMINAZIONI QUELLE LGBT. ASSOCIAZIONI CHIEDONO INCONTRO URGENTE A MINISTRO POLETTI

Roma, 22 luglio 2014

AGEDO, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia e Famiglie Arcobaleno hanno scritto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per chiedere un incontro urgente al fine di verificare la possibilità di inserire il riferimento esplicito alle azioni antidiscriminatorie in ambito lavorativo, con particolare riferimento a orientamento sessuale e identità di genere, sia nella bozza di Accordi di Partenariato che nella bozza di PON Inclusione sociale.

Le associazioni esprimono preoccupazione per la decisione di eliminare in modo netto l’obiettivo “Lotta contro tutte le forme di discriminazione e per la promozione di pari opportunità” avendo sminuzzato le azioni antidiscriminatorie in molti rivoli all'interno del documento stesso; di non citare mai l’orientamento sessuale e l’identità di genere tra le cause di potenziale discriminazione che sono ampiamente ed esplicitamente indicate non solo dalla Carta europea dei Diritti Fondamentali e dal TFEU, ma dagli stessi Regolamenti comunitari in materia di fondi strutturali, oltre che alla ben nota Legge 261/2003; di delegare all’UNAR, all’interno della bozza di PON Inclusione sociale che si sta discutendo, le sole azioni relative alla Strategia nazionale ROM, Camminanti e Sinti, mentre nulla si dice sulla Strategia nazionale LGBTI ed in generale sul futuro della Rete nazionale antidiscriminazioni, nemmeno per l’indicazione di eventuali alternative.

La corretta implementazione degli Accordi di Partenariato e della bozza di PON Inclusione sociale è una occasione importante e concreta per dimostrate che diritti e tutela delle persone LGBTI sono davvero nell’agenda politica del governo a tutti i livelli. Restiamo in attesa del riscontro urgente di Poletti.

AGEDO, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia e Famiglie Arcobaleno

22 maggio 2014

Superare la sessuofobia e scardinare il perbenismo...

... spodestare lo stato etico: solo 3 dei motivi per iscriversi quest’anno all’Associazione Radicale Certi Diritti .

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