Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
Roma, 25 settembre 2014
In Francia la Corte di Cassazione ha stabilito che una donna lesbica sposata può adottare i figli nati dalla partner tramite riproduzione assistita realizzata all'estero.
La PMA con tecnica eterologa, infatti, anche dopo l'introduzione del matrimonio egualitario nell'ordinamento giuridico d'Oltralpe, continua a non essere aperta alle coppie omosessuali. Le coppie desiderose di concepire un bambino sono dovute andare all'estero e, al loro ritorno, hanno dovuto fare i conti con un ordinamento giuridico lacunoso che non riconosceva automaticamente la doppia genitorialità.
Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, ha commentato così la decisione della Cassazione Francese: "E' un passo avanti importante quello compiuto dalla giurisprudenza francese in tema di filiazione che mette ancora più in evidenza l'arretratezza dell'Italia dove il confronto sulla "stepchild adoption" (adozione dei figli naturali e adottivi del partner) e l'omogenitorialità si svolge solo tra omofobi e ignoranti, come ha dimostrato la puntata di "Porta a porta" andata in onda il 17 settembre scorso su Rai 1. Intanto i figli di coppie omogenitoriali rimangono privi dei più elementari diritti. Quanto dovremo aspettare ancora prima che l'Italia prenda esempio dai suoi partner europei, adotti delle semplici riforme che garantiscano i diritti delle persone LGBTI e dei loro figli ed elimini odiosissime discriminazioni come quelle che escludono esplicitamente le coppie lesbiche dalla possibilità di ricorrere alle tecniche della procreazione assistita? Siamo passati dalla completa indifferenza alle continue promesse mancate. È ora di finirla di speculare sulle nostre vite e sui nostri affetti"!
RUSSIA/GAY: PER LA CORTE COSTITUZIONALE RUSSA LE LEGGI ANTIGAY NON SONO DISCRIMINATORIE
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
Roma, 25 settembre 2014
Mentre a San Pietroburgo il Queerfest ha dovuto essere cancellato all'ultimo momento a causa di minacce di aggressioni e bombe, nonché per le pressioni delle autorità, la Corte costituzionale russa ha deciso oggi che "il divieto di propaganda gay tra i minori non puo' essere considerata un limite ai diritti delle minoranze sessuali".
Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: "la lottizzazione delle istituzioni da parte del presidente Vladimir Putin ha ormai trasformato anche la Corte Costituzionale russa nella Suprema Cupola dell'omofobia di Stato. Se questa è l'interpretazione che la Russia dà della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, occorre uno scatto da parte della comunità internazionale e dell'UE. In attesa di sapere come si pronuncerà la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, chiediamo a Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sulla violazione del diritto fondamentale alla libertà d'espressione in Russia".
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