Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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14 maggio 2017

ECO X, Srl -Via Pontina Vecchia Km 33,381.Impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti industriali e speciali

Un po' di notizie.

ECO X, Srl
 tel. 06 91802396, 06 91821073  fax. 06 91801435

Categoria: Rottami metallici
00040 POMEZIA (RM) o 00071 Pomezia (RM) ?
Italia

Sintesi dell'azienda
Impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti industriali e speciali

Informazioni generali
Anno di fondazione 2002
CF (Codice Fiscale) 06871211006
Forma giuridica Srl
Tipo di azienda Sede Centrale
Partita IVA IT06871211006


Dipendenti azienda
Da 10 a 19 dipendenti

Fatturato
2012 da 2 a 5 milioni EUR

Attività:   PRODUTTORE DISTRIBUTORE FORNITORE DI SERVIZI
  Servizi di raccolta e riciclaggio di rifiuti non specificati altrove
 Imprese di raccolta e smaltimento dei rifiuti industriali
  Servizi di raccolta e riciclaggio di rifiuti tossici e chimici
 Imprese di raccolta e trattamento di rifiuti chimici
---------------- L’impianto, andato in fiamme, è di proprietà della Eco X srl: fondata nel 2002, attualmente ne risulta Maurizio Fraioli socio unico e Fabio Antonio Soddu amministratore. 
Notizie praticamente inesistenti, ma “quando le spiegazioni non si trovano nel presente, forse bisogna cercarle nel passato”. Infatti qualche informazione in più emerge proprio dai controlli effettuati da Site.it nel 2015, dopo il fermo dei due tir nel nucleo industriale di Avezzano.

Pomezia, genesi dell’impianto

L’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti sito a Pomezia al km 33,381 di via Pontina vecchia, era inizialmente gestito dalla Eco X [vedi in basso scheda società], con in mano la Determinazione B2232 del 21.04.2010, valida fino al 2020, rilasciata dal direttore del Dipartimento territorio della Regione Lazio Raniero De Filippis  [leggi il documento].

2014: entrano in scena nuovi attori

La Eco X, il 19 febbraio 2014, cede un ramo d’azienda e affitta l’impianto alla Ecoservizi per l’ambiente srl, costituita appena un mese prima con 40mila euro di capitale sociale [vedi in basso scheda società]
 Il Dipartimento territorio della Regione Lazio– con Determinazione n. G14725 del 17 ottobre 2014 a firma del direttore Manuela Manetti – voltura a favore della Ecoservizi per l’ambiente anche l’autorizzazione regionale e ne conferma la validità fino al 2020 [leggi il documento]
Due settimane dopo la società subentrante inizia ufficialmente l’attività.


Che nell’impianto di via Pontina vecchia qualcosa non andava risulta non solo dall’esposto presentato nell’autunno scorso da alcuni cittadini di Pomezia. Già nel 2015 le voci da noi raccolte non erano rassicuranti: in merito alla capienza residua dell’impianto, per esempio, non risultavano verifiche fatte dalle autorità competenti. Eppure, già dai nostri controlli sommari, lo stesso sito risultava già al limite della capienza e sembra che – proprio per questo motivo – i due tir della Caturano Autotrasporti avevano portato i rifiuti fino ad Avezzano. Per avere una idea della situazione nel capannone di Pomezia fu sufficiente controllare la zona con Google Earth. Dal confronto delle foto dell’ottobre 2014 e dell’ottobre 2016 si può verificare che la situazione è pressoché identica.

ECO X srl

Costituita il 7 gennaio 2002, la società ha un capitale sociale di 119mila euro. Fino al maggio 2011 il socio unico è Marcello Guglielmino (Catania) che cede tutte le quote, l’11 settembre 2014, a Mario Cirincione (nato a Catania e domiciliato a Carpi). Poco più di un anno dopo, l’8 ottobre 2015, il socio unico diventa Maurizio Fraioli (domiciliato a Pomezia).
 Il primo amministratore della società è Marco Boffi, sostituito nel 2003 dallo stesso Marcello Guglielmino che la dirige fino all’11 novembre del 2010, quando viene sostituito dall’attuale amministratore, Fabio Antonio Soddu (nato a Pomezia e domiciliato a Ardea).

ECOSERVIZI PER L’AMBIENTE srl

Costituita il 20 gennaio 2014 con 40mila euro di capitale sociale, soci fondatori al 50% delle quote Pamela Campion (nata ad Anzio e residente ad Ardea) e Vincenzo Romano (nato a Cosenza e residente a Pompei).
 Il 14 maggio 2015 socio unico diventa Antonio Buongiovanni (nato a Carinola e domiciliato ad Ardea).
Dalla costituzione della società ’amministratore unico è Vincenzo Romano, sostituito il 12 marzo 2015 da Antonio Buongiovanni.
Con una procura del 15 marzo 2017 viene nominato, come Procuratore generale, Salvatore Guglielmino (nato a Catania e domiciliato ad Ardea).

CURIOSITA’

Vincenzo Romano risulta presente, a vario titolo, in 14 società campane, di cui 13 in liquidazione o cancellate.

Pamela Campion, invece, compare in altre due società: dal 13 aprile 2015 è amministratore e socio unico della “Erresse immobiliare srl” di Aquino (Fr) ed è stata amministratore unico e ora liquidatore della “Ndo’ zu’ Tury srl”. Secondo quanto riportato dal sito agenparl.com, quest’ultima società si occupa di ristorazione e pasticceria in un locale commerciale situato a pochi metri dall’impianto di rifiuti di Pomezia, e a gestirlo fino a poco fa è stato proprio Salvatore Guglielmino, l’attuale Procuratore generale della Ecoservizi per l’ambiente srl.
Insomma Salvatore Guglielmino, chiamato da tutti “zu Tury”, dalla ristorazione e dalla pasticceria è recentemente passato alla gestione dei rifiuti.

Da http://www.site.it/rifiuti-incendio-eco-x-da-pomezia-ad-avezzano/




15 gennaio 2017

Cercano Personale per Vivere su un’isola Semi-Deserta: Offrono Lavoro e Terra

Vi siete mai chiesti come sarebbe cambiare completamente vita?
 L’opportunità per farlo arriva da un piccolo paesino in Canada dove due sorelle, Heather Coulombe e Sandee MacLean,  cercano personale da assumere per lavorare la terra che sia disposto a trasferirsi per poter ripopolare il loro paese, un territorio ricco di bellezze naturali e paesaggistiche, di cultura, e forte di una solida economia.
Si tratta di Whycocomagh, un villaggio di Cape Breton, un’isola canadese, nella Nuova Scozia, molti giovani hanno lasciato la comunità a lavorare in posti come Halifax o Alberta; qui le due proprietarie del negozio The Farmer’s Daughter Country Market, dove vendono i loro prodotti coltivati in loco, cercano di aumentare il numero dei dipendenti offrendo il terreno per avviare una propria attività.

Purtroppo le due sorelle non hanno avuto gran riscontri attraverso i classici canali di reclutamento del personale e così hanno deciso di affidarsi al social network più famoso: Facebook, dove hanno lanciato un appello molto chiaro a chi volesse lasciare tutto per andare a vivere in campagna, lavorare la terra e impegnarsi a far crescere la comunità – anche in inverno.
Risultati immagini per Whycocomagh Risultati immagini per Whycocomagh

Le due ragazze offrono due acri di terreno da lavorare gratuitamente e per coloro che si impegnano a rimanere per almeno 5 anni al loro servizio, la terra diventerà di proprietà pagando solamente il costo legale di circa $ 2.000 per l’atto di proprietà, ovviamente c’è anche una retribuzione oraria.
Dopo aver lanciato l’appello su Facebook hanno ricevuto centinaia di telefonate, e oltre 100.000 richieste per poter lavorare con loro, che si sono trasformate per ora in tre posti di lavoro fissi. “Nessuno si senta escluso ben presto avremmo bisogno di più personale. Stiamo pensando di assumere 3 o 4 più persone in primavera.”
Per chi volesse provare a scegliere uno stile di vita diverso può trovare maggiori informazioni sulla pagina Facebook -> The Farmer’s Daughter Country Market
Questa è un’opportunità più unica che rara per cambiare vita, entrare a far parte di un mondo differente da quello cittadino, trasferirsi in un paese che perde sempre di più cittadini e cercare di ripopolarlo per riuscire a non perdere quelle tradizioni della vita di campagna che in un posto come il Canada prendono il loro più intenso significato, immersi in un paesaggio unico e incontaminato, esteso e pienamente in mezzo alla natura.
Risultati immagini per Whycocomagh
L’opportunità che offrono queste due ragazze è da lodare, ma soprattutto fa riflettere su quanto le città rischiano di diventare sempre più affollate mentre le campagne risultano sempre più abbandonate, eppure una volta possedere un pezzo di terreno da coltivare era un segno di ricchezza, si spera che questa iniziativa porti anche altre opportunità per ripopolare le campagne anche nella nostra Italia che vede le sue bellezze naturali lasciate al degrado, abbandonate a se stesse in cambio di vite frenetiche in mezzo allo smog e al caos cittadino.

Articolo di Eticamente scritto da Valeria Bonora – valeria2174.wix.com

1 dicembre 2016

Ooho ! E l'acqua si mangia assieme alla bottiglia...

La bottiglia da mangiare potrebbe cambiare in futuro il modo di bere l’acqua. Il corpo umano deve essere costantemente idratato. Gli esperti consigliano di bere almeno due litri di acqua tutti i giorni, ma non sempre è possibile, a meno che non ci si sposti per la città portando dentro la borsa una bottiglia di plastica contenente acqua. La soluzione non è confortevole, per il peso che bisogna trasportare, l’ingombro, il disagio di bere in pubblico. Negli ultimi anni poi le bottiglie di plastica sono finite sotto accusa perché ritenute poco igieniche e inquinanti.
Nonostante una grande quantità venga riciclata con la raccolta differenziata, sono ancora troppe le bottiglie di plastica che finiscono in discarica o direttamente nel mare.

Rodrigo Garcia Gonzalez, Guillaume Couche e Pierre Paslier di Skipping Rocks Lab di Londra hanno creato una bottiglia da mangiare.
 Hanno scelto di chiamarla Ooho, non ha le sembianze della classica bottiglia, è un contenitore sferico pieno d’acqua ghiacciata con la membrana trasparente fatta con il derivato di un’alga, nominato arginato di sodio e con il cloruro di calcio.
Quando si ha sete la bottiglia viene presa a morsi per berla.

Oltre all’acqua viene ingerito anche l’involucro commestibile che la contiene e nell’ambiente non viene disperso nulla. 
Se si decidesse di non mangiare la membrana esterna, il problema dello smaltimento non esisterebbe poiché, anche se venisse dispersa nell’ambiente, si tratta di un materiale biodegradabile con il vantaggio di non finire mai in discarica. La speranza è che in futuro la bottiglia da mangiare possa sostituire totalmente quella di plastica e creare un mondo dove si possa vivere senza produrre rifiuti. Il progetto della bottiglia da mangiare ha partecipato a Londra ad un concorso e l’Unione Europea ha creduto nella sua realizzazione stanziando 22.500 sterline.


Le persone sono entusiaste del fatto che sia possibile avere a disposizione acqua da bere in un contenitore innocuo e poco ingombrante tanto da essere mangiato. 
Pierre Paslier, uno dei progettisti di Ooho, ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata a The Guardian, dei tanti aspetti negativi che riguardano le bottiglie di plastica. Nonostante impieghino molto tempo per decomporsi e nonostante venga utilizzata molta energia per realizzarle, nel mondo se ne stanno producendo sempre di più.


28 marzo 2016

Se io fossi re....

108.000 alberi per festeggiare un neonato

23 marzo 2016 
Scritto da: Kathryn Sullivan DeMuth

Già conosciuto come il paese più felice del mondo, Bhutan continua a stupire con l' ultima notizia sul fatto che il paese ha recentemente piantato 108.000 alberi in onore della nascita del primo figlio del Re Khesar e della regina Jetsun, Sua Altezza Reale il Principe.

 King Khesar and Queen Jetsun with their first child
Re Khesar e la regina Jetsun con il loro primo figlio
Immagine  BBC

Il Bhutan è riconosciuta a livello mondiale per la sua politica unica di Felicità Interna Lorda, che la differenzia da molti altri paesi del mondo, e che misura l'equilibrio della crescita economica con la tutela dell'ambiente e il benessere dei suoi abitanti.

Chiaramente, per il Bhutan, la conservazione dell'ambiente e il benessere della sua gente corrispondono. Nella Costituzione del paese, c'è una legge che dice che il 60% del paese deve essere sempre coperto da foreste. Questo spiega il record del Guinness fissato da un gruppo di 100 volontari l'anno scorso in Bhutan che è stato di piantare 49,672 alberi in una sola ora su terreno montagnoso.

Ma la connessione tra gli alberi e la felicità è più spirituale, come risulta dalla maggioranza buddista in Bhutan. "Nel Buddismo, un albero è cioò che fornisce e nutre tutte le forme di vita, che simboleggia la longevità, la salute, la bellezza e persino la compassione", ha detto Tenzin Lekphell, che ha coordinato l'iniziativa. "Non è stata una coincidenza che il Buddha raggiunse l'illuminazione sotto un albero di banyan," ha aggiunto.

Il numero di 108.000 è stato anche significativo, poiché rappresenta un numero sacro nel Buddismo. "Ogni alberello incapsula una preghiera e un augurio da parte della persona che lo ha piantato per Sua Altezza Reale il Principe in modo che, proprio come l'albero generoso, il principe cresca anche lui sano, forte, saggio e compassionevole", ha detto Lekphell.

A man in Bhutan planting a tree for the celebration of the Royal Prince
Un uomo in Bhutan pianta un albero per la celebrazione del Royal Prince
Immagine Daily Mail

Ma come hanno fatto i cittadini del Bhutan a piantare con successo un così gran numero di alberi in una sola volta? Ognuna delle 82.000 famiglie del paese ha piantato un albero, mentre gli altri 26.000 sono stati messi a dimora da volontari in tutto il paese. Risultato, quando le persone si uniscono insieme, anche grandi operazioni sembrano piccole cose.



Fonti: Treehugger, The Diplomat

 l'autore   Kathryn Sullivan DeMuth


Kathryn è una viaggiatrice-del-mondo curiosa, interessata all'interscambio tra la natura, la cultura, la storia, e la gente. Attualmente vive in Colombia. Leggi di più

Il Bhutan è un piccolo Stato montano dell'Asia, localizzato nella catena himalayana. La capitale è Thimphu. Confina a nord con il Tibet e a sud con l'India.Wikipedia

27 febbraio 2016

Congresso Mondiale per la Libertà della e nella Cultura

Image
Associazione costituita dal Partito Radicale

Il 27 e 28 settembre 2014, a Pescasseroli e Pescina, su iniziativa di Marco Pannella e del Partito Radicale si è svolto il convegno “Oltre “Salerno” Benedetto Croce, Ignazio Silone e la loro attualità politica” che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo della cultura, della scienza, della politica e del mondo dell’informazione.
Durante lo svolgimento del convegno è stata costituita una associazione denominata“Congresso Mondiale per la Libertà della e nella Cultura” in continuità storica con l’Associazione per la libertà della cultura e l’International Association for Cultural Freedom, dando mandato a Marco Pannella di predisporre la proposta di statuto e coordinare le iniziative fino alla tenuta della prima assemblea.
In seguito a quell’iniziativa il 20 e il 21 febbraio 2015, a Teramo, si è tenuta la prima assemblea dell’Associazione “Congresso Mondiale per la Libertà della e nella Cultura”, in continuità storica con la tradizione della prima “Associazione”, di cui fecero parte, tra gli altri, Benedetto CrocePiero CalamandreiNicola ChiaromonteErnesto Rossi,Ignazio SiloneAltiero Spinelli e a livello europeo Hannah ArendtArthur Koestler,George OrwellBertrand Russell e molti altri.
Al termine dei due giorni di lavoro assembleari è stato approvato lo statuto e sono stati eletti gli organi dirigenti dell’associazione: presidente Valter Vecellio; co-presidenti Guido Biancardi e Aldo Loris Rossi; tesoriere Antonio Cerrone.
La prima “Associazione” ha svolto un ruolo essenziale contro i rigurgiti autoritari e neo-fascisti da una parte, i tentativi egemonico-oppressivi del totalitarismo sovietico dall’altra. Per quel che riguarda gli obiettivi di oggi, sono chiaramente fissati nello Statuto: “...la promozione dello Stato di diritto, democratico, federalista e laico, fondato sui diritti umani per contrastare l'abuso delle Ragioni di Stato e di Partito e il progressivo deterioramento in democrazie reali degli Stati detti ‘democratici’...”.
Nel corso di questi mesi abbiamo cercato di consolidare ulteriormente l’Associazione, incrementare le adesioni e le iscrizioni, e cominciare a mettere in campo le prime iniziative concrete. Abbiamo già raccolto materiale per i primi volumi di una collana che, nelle nostre intenzioni, dovrebbe essere costituita da almeno quattro pubblicazioni l’anno attinenti appunto alla libertà della e nella cultura; abbiamo inoltre stretto un rapporto di collaborazione con “Radio Radicale”, e curiamo settimanalmente (ogni domenica mattina, intorno alle ore 11), interviste di circa un’ora con personalità del mondo politico e della cultura, le quali vengono successivamente trascritte e pubblicate in una newsletter mensile, di cui sono usciti già sei numeri, con interventi e contributi, tra gli altri, di Angiolo Bandinelli, Aldo Masullo, Francesco Paolo Casavola, Guido Ceronetti, Furio Colombo, Giuseppe Di Federico, Giovanni Maria Flick, Ernesto Paolozzi, Isaia Sales. Abbiamo inoltre organizzato due convegni a Napoli e Bologna e altri sono in programma per il 2016.
Infine, a un anno dalla prima Assemblea Congressuale, abbiamo realizzato il sito web dell’Associazione (www.cmlc.it) che costituirà uno strumento essenziale di raccordo, dialogo e informazione.
Con la presente email vi vogliamo informare di questa iniziativa e chiediamo di partecipare a questa “avventura”.
Attendiamo suggerimenti, interventi e segnalazioni di persone che possano essere interessate a questa iniziativa.
Grazie, e a presto.
Valter Vecellio, Antonio Cerrone, Guido Biancardi, Aldo Loris Rossi

2 febbraio 2016

GOOGLE collauda DRONI a energia solare per '5G' di INTERNET

Google è in testa nella corsa per assicurare l'accesso universale a Internet, testando droni ad energia solare in grado di irradiare Internet ad alta velocità verso la Terra.

Il Progetto  segreto Skybender, riporta il Guardian, si propone di utilizzare  trasmettitori ad onde millimetriche ad alta frequenza che potrebbero essere utilizzati per fornire la prossima generazione di 5G di accesso wireless a Internet.

La tecnologia sperimentale è già stata utilizzato nei body scanner aeroportuali. Ma usando un cosiddetto phased array, le onde millimetriche potrebbero teoricamente essere utilizzate per trasmettere dati 40 volte più velocemente dei sistemi 4G più veloci oggi in uso.

Una rete costituita da migliaia di droni autonomi, alimentato da energia solare, sarebbe poi usata per fornire Internet affidabile ad alta velocità in tutto il mondo.

"L'enorme vantaggio delle onde millimetriche è l'accesso ad un nuovo spettro perché lo spettro cellulare esistente è sovraffollato. E 'imballato e non c'è nessun altro posto dove andare ", ha dichiarato Jacques Rudell, un professore di ingegneria elettrica presso l'Università di Washington a Seattle che si specializza in questa tecnologia.

Google sta testando il sistema a onde millimetriche a Spaceport America nel Nuovo Messico, utilizzando droni a energia solare costruiti dalla sottodivisione della società Google Titan.

Progetto Skybender unisce sforzi analoghi da Facebook per produrre un Internet basato sul cielo, così come Google ha un suo proprio progetto basato su palloni, il progetto Loon.

Attraverso Internet.org, CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha in programma di usare droni e satelliti per la diffusione della connettività.

La spinta di grandi aziende tecnologiche come Facebook e Google per assicurare l'accesso universale a Internet è stato elogiato per la sua capacità di collegare i due   terzi del pianeta che non hanno accesso alla banda larga, ma i critici hanno suggerito che sia unicamente motivato da guadagni privati.

"Non dobbiamo celebrare gli sforzi di Facebook per 'portare Internet a tutti', perché questo non è ciò che stanno facendo," chiarisce l 'avvocato David Sasaki in un blogpost pubblicato poco dopo l'inaugurazione della fondazione Internet.org.

"Quando Zuckerberg dice che l'accesso a Internet è un diritto umano, quel che significa è che l'accesso a Facebook dovrebbe essere un diritto umano".

google drone project skybender 5G Internet
Un drone a energia solare realizzato da Google Titan. Il Progetto Skybender potrebbe usare droni d' alta quota per fornire la connettività Internet wireless di prossima generazione. GOOGLE TITAN

15 dicembre 2015

Piccola Storia della Bandiera Arcobaleno o Rainbow Flag

Il simbolo della comunità LGBTQI

Versione a otto strisce- Rainbow flag



La prima bandiera arcobaleno è stata progettata nel 1978 da Gilbert Baker, artista di San Francisco, che ha creato la bandiera in risposta alla chiamata di un attivista locale per la necessità di un simbolo della comunità.
Ciò è avvenuto prima che il triangolo rosa ( usato per identificare i Gay nei campi di sterminio nazisti) fosse comunemente usato come simbolo di orgoglio.
Ispirato alla "Bandiera delle Razze", a cinque righe, Baker progettò una bandiera con otto righe. Baker tinse e cucì da se stesso il materiale per la prima bandiera.

Il design è certo stato influenzato dalle bandiere con righe multicolori usate per varie cause e organizzazioni di sinistra nella zona di San Francisco nel 1960.

La bandiera arcobaleno in origine aveva otto strisce (dall'alto verso il basso):
rosa caldo per il sesso,
rosso per la vita,
arancione per la guarigione,
giallo per il sole,
verde di serenità con la natura,
turchese per l'arte,
indaco per l'armonia,
violetto per lo spirito.

 Secondo Steve Kramer (24 April 1998) versioni fatte a mano di questa bandiera sono state portate nella Parata del Giorno della Liberazione Gay del 1978 ( San Francisco Gay and Lesbian Freedom Day Parade).
Prendendo in prestito il simbolismo del movimento hippie e dei gruppi neri per i diritti civili,  l'artista Gilbert Baker di San Francisco ha progettato la bandiera arcobaleno in risposta ad un bisogno di un simbolo che potesse essere utilizzato ogni anno. Baker e trenta volontari hanno tinto e cucito a mano due enormi bandiere prototipo per la sfilata. Le bandiere avevano otto colori e ogni colore rappresenta un componente della comunità.
Marcus Schmöger, 26 agosto 2001


La bandiera è stata usata a New York il 12 novembre 2008, durante la manifestazione a sostegno della uguaglianza del matrimonio, al San Francisco Pride il 28 giugno 2009, durante la National Equality March ( Marcia per la Parità) a Washington DC l'11 ottobre 2009 e a San Diego, California, a febbraio 2012 .

Una delle ultime occasioni in cui è stato utilizzata è stato a Washington, DC, il 28 aprile 2015, alla manifestazione  durante la sessione della Corte Suprema degli Stati Uniti in cui è stato presentato e discusso il fatto che il matrimonio omosessuale è un diritto costituzionale ( ha deciso che lo è il 26 giugno 2015). Le foto della manifestazione si possono trovare qui e qui.

La bandiera è stata introdotta al di fuori degli Stati Uniti pure. E 'stato utilizzato in Svezia, a Stoccolma Pride 2008 e Stoccolma Pride 2009, e uno dei più recenti esempi del suo uso è stato a Riga, in Lettonia, il 20 giugno 2015, con le foto disponibili qui e qui.
Tomislav Todorovic, 27 Giugno 2015


Versione a SETTE COLORI

Rainbow flag

Dopo l'assassinio nel novembre 1978 di Harvey Milk, Supervisore apertamente gay, e del sindaco di San Francisco George Moscone, e la successiva sentenza clemente dato al loro assassino, l'ex supervisore Dan White, la bandiera arcobaleno cominciò ad essere usato generalmente a San Francisco come simbolo della comunità gay. La Paramount Flag Co.con sede a  San Franciscoha iniziato a vendere bandiere a sette strisce (dall'alto in basso: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto)  nel suo negozio al dettaglio in Polk Street, che si trova in un grande quartiere gay. Queste bandiere erano  eccedenze, perché originariamente erano state adottate dalle ragazze dell'Ordine Internazionale Rainbow, una organizzazione massonica per le giovani donne. Quando Baker contattò la Paramount per produrre le bandiere per il Gay Freedom Day Parade 1979, la Paramount disse a Baker che quel tessuto di colore rosa caldo non era disponibile per la produzione di massa, e Baker lasciò perdere la striscia rosa caldo.
Steve Kramer, 24 apr 1998

La realtà era che la comunità gay in questo periodo (1978-1979) ha utilizzato quasi tutte le bandiere contrassegnate con strisce arcobaleno, comprese le bandiere di cooperative, le bandiere buddiste, le bandiere sufi e le bandiere tibetane; in breve, qualsiasi bandiera, anche a strisce in verticale 
Durante i primi giorni di utilizzo dell' arcobaleno come simbolo del Gay Pride (diversamente dalla Liberazione Gay, che ha utilizzato il triangolo rosa sui vari campi colorati) i clienti hanno acquistato quasi tutto a strisce. Alla Paramount Flag Co. la richiesta di bandiere a strisce si è acutizzata e fino a quando il progetto non è stato standardizzato, abbiamo venduto una vasta gamma di bandiere.
Jim Ferrigan, 10 Feb 2003

LA VERSIONE ATTUALE

Rainbow flag      Baker chiese alla Paramount di fare striscioni verticali che sarebbero stati appesi alle doppie barre angolari dei lampioni vecchio stile su Market Street.
 Baker e il vice presidente della Paramount Ken Hughes decisero di abbandonare le strisce rosa intenso e turchese e sostituire la striscia indaco con il blu royal - con conseguentemente tre strisce su un lato del lampione e tre dall'altro.
Steve Kramer, 24 apr 1998
Presto i sei colori sono stati incorporati in una versione a sei bande che divenne popolare e che, oggi, è riconosciuto dal Congresso Internazionale di Makers Flag.
Christopher Pinette, 12 giu 1996
Un articolo su  sfWeekly.com afferma che "Old Glory Red è stato sostituito con rosso canadese, e Emerald Green divenne semplicemente Bright Green".
António Martins, 17 Giugno 2000

Un'origine alternativa?

Per quanto riguarda la bandiera arcobaleno del PrideGay, c'era un buon articolo sul Bollettino delle Bandiere [TFB] qualche anno fa,  che ha presentato una lunga storia di bandiere arcobaleno e il loro uso come un simbolo di speranza per le cause difficili. Alla conferenza NAVA a Sacramento, Steve Tyson, un ex dipendente della ex fabbrica di bandiere, la Paramount Flag Co. di San Francisco, ha presentato una lezione sulle origini di questa particolare bandiera. A quanto pare, aveva preso i resti, gli scarti di materiali usati per fare bandiere e si era messo nel reparto di produzione a costruire le bandiere decorative utilizzando i vari avanzi. Ha mostrato diverse varianti. Quelle con le strisce orizzontali (con il bianco al centro) diventarono popolari. L'azienda ha scelto di produrlo (senza la striscia bianca) e da lì è stato adottato come bandiera del gay pride. Non so come funzione con la procedura attuale di adozione da parte della comunità gay, anche se credo che il signor Tyson ha fatto qualche riferimento a questo.
Herold Lee, 8 gen 1998

Il "Congresso Internazionale dei Produttori di Bandiere?"

Non c'è un "Congresso Internazionale di Flag Makers" che "riconosca" bandiere. Si tratta di una organizzazione inventata. Non è mai esistito. Lo vediamo spesso in associazione con la bandiera arcobaleno e San Francisco. Che si tratti di una contrazione dei due nomi, la versione inglese di FIAV, o l'Associazione Internazionale di Associazioni vessillologiche, Bandiere e il Congresso. 
Il nome Congresso delle Bandiere era quello delle riunioni congiunte FIAV XII e NAVA XXI, tenutosi a San Francisco, CA, nell'estate del 1987. La più grande tale incontro mai organizzato, che ospita oltre 150 vexillologists da 16 nazioni. Il "Congresso Internazionale di Flag Makers" è stato inavvertitamente creato da Gilbert Baker quando è stato intervistato dai rappresentanti della stampa gay di San Francisco, durante la Bandiera Congresso. Durante questa intervista il signor Baker confuso l'organizzazione FIAV e l'evento bandiera Congresso. Il risultato è stato questa organizzazione supposto. Con "riconoscimento" è stato, infatti, riferimento alla carta che ho presentato a Flag Congresso dal titolo "L'evoluzione e l'adozione della bandiera arcobaleno a San Francisco", in cui tutti i dettagli della bandiera dell'arcobaleno vengono raccontate. E 'stato pubblicato come [fer89].
James Ferrigan, 25 Marzo 1999

Bandiera a strisce della razza?

Che cosa è "La Bandiera di cinque strisce delle Razze"  che presumibilmente ha ispirato la bandiera arcobaleno gay? L'unica bandiera così che conosco, la bandera de la raza, mostra tre croci viola e un sole - senza strisce a tutti.
António Martins, 20 Aprile 1999

 e infine, se non vi basta



(with additional black stripe)
Rainbow triangle

In ordine di tempo l'ultima nata è 

Nata in Sicilia e portata per la prima volta al Gay Pride di Palermo a giugno 2015, 
è la nuova bandiera della Fondazione Massimo Consoli.
Palermo Gay Pride 2015:  Arcobaleno Libero sventola sulla testa del Sindaco 

A L'Aquila sulla tomba di Ulrichs


per ora è composta da solo sei bande, libere e unite solo al supporto, ma crescerà...

A Siena, ricevuti in Comune l'8 settembre
coi Camminatori per i Diritti

23 ottobre 2015

APPELLO PER IL DIRITTO UNIVERSALE ALLA CONOSCENZA

 Noi sottoscritti, donne e uomini, responsabili di legislazioni e di governi, donne e uomini di scienze, di lettere, di arti, diversi per religione, storia, formazione spirituale, ma tutti donne e uomini di pace,

Consapevoli dei gravissimi rischi, da cui la civile convivenza è minacciata nella gran parte del pianeta a causa della crescente erosione che la democrazia e lo stesso Stato di diritto stanno subendo nei paesi cosiddetti «democratici»,

Profondamente preoccupati perché gravissime e sempre più frequenti violazioni del comune corredo giuridico, costitutivo della vita civile nelle aree del mondo occidentale e della cosiddetta
«primavera araba», colpiscono l’autentica democrazia politica e producono l’aumento dei conflitti e della povertà diffusa e sconvolgono pacifici ordini sociali,

avvertiamo l’impellenza di un’azione politica capace di riportare la vita degli Stati democratici all’altezza dei principi ispiratori e delle norme con essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità interna e internazionale.

Si tratta di riprogettare con iniziative concrete una legalità democratica tendenzialmente universale.

A tanto ovviamente non serve rispolverare vecchi e fallimentari ricorsi alla forza, produttivi solo di nuove dolorose lacerazioni.

Noi fermamente crediamo che nel diritto, e solo in esso, è la chiave della pace.

Una nuova politica del diritto si articola in una serie di azioni da progettare con aperto spirito critico e da praticare con solidali volontà.

Il primo punto di una tale iniziativa politica, quello che tutti gli altri regge, è la convinzione che uno Stato non è democratico, se la conoscenza è di uno, di pochi o magari di molti, ma non di tutti. Se democrazia è il potere del popolo, e si è impotenti cioè si è incapaci di decidere correttamente se non si sa, è evidente che il popolo, cioè tutti i cittadini, hanno il diritto di sapere.

Il secondo punto è l’esistenza della capacità di conoscere, cioè di poter ricevere le informazioni, di poter selezionare criticamente e valutare adeguatamente l’informazione, in modo da decidere nel modo più corretto. Ciò significa che fondamentale è una forte iniziativa per aiutare tutti, nessuno escluso, nel lavoro per affinare la propria capacità conoscitiva. La lotta per un sistema serio della formazione intellettuale aperto a tutti e il rafforzamento degli strumenti di diffusione delle informazioni è azione preliminare all’affermazione del diritto.

Il terzo punto è che i poteri in possesso dell’informazione essenziale per le decisioni popolari si dispongano a fornirle. Qui la nostra iniziativa ha di mira le massime autorità internazionali, gli Stati, le organizzazioni e gl’individui detentori delle informazioni. E’ questa una sfida molto difficile, da sostenere con la forza paziente della discussione a tutti i livelli. Si tratta di battere il vecchio dogma del potere sovrano, la cosiddetta «ragione di Stato», e di ridurne la pretesa entro i limiti più ragionevolmente ristretti, sopprimerla per le situazioni interne dello Stato, stabilirne le prescrizioni. Ma la campagna contro la «ragione di Stato» deve, ancor più dei «segreti» del passato, portare massimamente alla luce le ragioni oggettive, favorevoli e contrarie, alle decisioni da prendere. Quel che dopo tutto più conta non è condannare l’irrevocabile passato, ma «conoscere per deliberare» il futuro possibile.

Soltanto uno Stato, che riconosca anche il diritto dei cittadini alla conoscenza, può aspirare ad essere considerato propriamente uno Stato di diritto.

Noi sottoscritti siamo fermamente convinti che gli abitatori del mondo, se conosceranno le effettive poste in gioco e soprattutto le reali condizioni della partita, molto probabilmente sapranno prendere le decisioni opportune per scongiurare le incombenti minacce. Perciò, in ragionata convergenza con il manifesto-appello di 113 Premi Nobel contro lo sterminio per fame, sete e guerre nel mondo, noi ad esso affianchiamo l’appello contro l’infame rifiuto d’informare, contro gl’inganni della conoscenza negata.

Questo appello impegna innanzitutto noi stessi, ciascuno per le proprie responsabilità nella vita civile, a promuovere con tutte le iniziative possibili, innanzitutto nella sede delle Nazioni Unite, la transizione verso lo Stato democratico e federalista, fondato sull’universale diritto alla conoscenza.

Dall'elenco dei firmatari sono stati volutamente cancellati ( ma ci sono eccome) quelli italiani (*) , che potrebbero condizionare involontariamente la sottoscrizione da parte di altri italiani.

Marou Amadou, Ministro della Giustizia, Niger
Bakhtiar Amin, già Ministro per i Diritti Umani, Iraq
Abdullah An Na’im, Professore di legge, Emory University, Stati Uniti
(*) (*) (*)
Daniel Cohn­Bendit, già Deputato europeo e co­presidente del Gruppo Verdi/Alleanza Libera Europea al Parlamento Europeo, Francia/Germania
(*) (*)
Mairead Corrigan­Maguire, Premio Nobel per la Pace, Regno Unito
(*) (*) (*) (*)
André Gattolin, Senatore della Hauts­de­Seine, Francia
Sid Ahmed Ghozali, già Primo Ministro, Algeria
Birgitta Jónsdóttir, Deputata, Partito Pirata, Islanda
(*)
Louis Michel, Deputato europeo, già Commissario europeo e Ministro degli Affari esteri, Belgio
(*) (*) (*)
Najima Thay Thay Rhozali, già Segretario di Stato presso il Ministero dell’Istruzione, Marocco
Lord David Steel of Aikwood, già Leader of the Partito Liberale, Regno Unito
(*) (*)
Vo Van Ai, Presidente di “Que Me: Action for Democracy in Vietnam”, Francia
Jianli Yang, Presidente di “Initiatives for China”,
Harvard Fellow, Stati Uniti
(*)
......................................

Se ti stai chiedendo “?ma io che posso fare?”
Ecco qua, dalla cosa più facile a quella che può sembrare la più complicata  ma non lo è:

1)  sottoscrivere l’appello (link)
2)  inviare l’appello e la proposta di delibera ai consiglieri comunali della tua città e al sindaco, oltre che ai consiglieri delle aree metropolitane, ai consiglieri regionali e al Presidente della tua Regione.
3)  far firmare l’appello ad altri utilizzando le email e i social network (link)
4)  segnalare firme qualificate di personalità che riesci a convincere a info@partitoradicale.org
5)  iscriverti al Partito Radicale (link)

2 ottobre 2015

Associazione Luca Coscioni - Newsletter Numero 87 - 1 ottobre 2015


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Newsletter quindicinale su temi bioetici e diritti civili
Numero 87 - 1 ottobre 2015
a cura di Carlo Troilo
 
Il Papa feroce sui preti pedofili
 
Il Papa a luci e ombre. Negli USA chiede al Congresso di abolire la pena di morte e si indigna per i preti pedofili (“Dio piange”), allo stesso tempo si congratula con la funzionaria contro le nozze gay. Il Vaticano celebra funerali solenni per il cardinale condannato per pedofilia. Bergoglio sconfessa Marino che “si professa cattolico”, mentre in realtà è favorevole alle nozze gay.

Mentre gli ultrà clericali bloccano le unioni civili (complici i timori di Renzi che le rinvia al 2016), il Cardinale Scola accetta le coppie gay “solo se hanno un rapporto di castità”.

La povertà secondo l’ONU è in calo nel mondo (ma c’è chi ci spiega il trucco), in Italia il governo dice che non ci sono le risorse per assicurare ai 4,1 milioni di persone che vivono in assoluta povertà il “reddito di inserimento sociale”.

Forse un pò di soldi li troverà il prefetto Gabrielli, che pensa di riaprire “le tanto vituperate case chiuse”.

Nel mondo l’eutanasia trova nuovi sostenitori (clamorosa la presa di posizione dell’Economist), mentre in Italia tutto sarebbe immobile senza la nuova iniziativa della Associazione Coscioni, che ha riunito in un intergruppo parlamentare oltre 160 deputati e senatori.
 
Notizie dall'Italia
Notizie dal mondo
http://www.associazionelucacoscioni.it/il-papa-feroce-sui-preti-pedofili#italia
http://www.associazionelucacoscioni.it/il-papa-feroce-sui-preti-pedofili#mondo
 
AGGIORNAMENTO ISCRIZIONI 

1.422 iscritti (e 1.648 contribuenti non iscritti),
dei quali 89 iscritti tra docenti e ricercatori universitari, 91medici, 50 avvocati, 28 giornalisti, 15 parlamentari,
ma anche 179 pensionati, 162 impiegati, 48 imprenditori ecc.
 
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