Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

23 ottobre 2021

Quali e quanti inquinanti scaricano nelle acque le industrie ?


Gli agenti inquinanti che le industrie rilasciano in acqua
Gli agenti inquinanti che le industrie rilasciano in acqua

Nel 2019 appena il 38% delle acque europee era in buono stato chimico. Tra i principali responsabili ci sono le industrie, che inquinano e alterano gli habitat acquatici creando inoltre rischi per la salute umana. L'Unione europea si è impegnata a ridurre gli scarichi inquinanti facilitando allo stesso tempo lo sviluppo industriale. Rispetto al 2010, nel 2019 il rilascio di agenti inquinanti nelle acque è diminuito del 15% per l'azoto, del 23% per il carbonio organico, del 27% per il fosforo e del 41% per i metalli pesanti, mentre l'industria è cresciuta.

+14%

la crescita dell'industria in valore aggiunto lordo in Ue, tra 2010 e 2019.

Dei 27 paesi Ue, 12 tra cui anche l'Italia hanno ridotto il rilascio di tutti i principali agenti inquinanti. Il miglioramento è stato più evidente nel caso dei metalli pesanti, sostanze altamente tossiche e cancerogene per gli esseri umani. Mentre ha toccato in misura minore azoto e fosforo, responsabili dell'eutrofizzazione, ovvero un processo degenerativo che porta alla proliferazione di batteri e alghe nelle acque. L’Italia in questo caso è in controtendenza, avendo ridotto il rilascio di fosforo di oltre il 40% tra 2010 e 2019.

Le sostanze inquinanti che le industrie europee rilasciano in acqua

Il rilascio di agenti inquinanti, divisi per tipologia, nei 27 paesi Ue e la crescita dell'industria, tra il 2010 e il 2019

Gli agenti inquinanti che le industrie rilasciano in acqua

Pnrr- Investimenti per le risorse idriche e “caso Sicilia”

 


da OPENPOLIS: 
Pnrr

Riforme, investimenti, territori. Tutto sul piano nazionale di ripresa e resilienza.

Gli investimenti per le risorse idriche e il “caso Sicilia”
Gli investimenti per le risorse idriche e il “caso Sicilia”

La fase operativa dei progetti legati al piano nazionale di ripresa e resilienza sta lentamente iniziando ad entrare nel vivo. Tra le prime amministrazioni a muoversi in questo senso c’è stato il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il dicastero guidato da Stefano Patuanelli infatti lo scorso 30 settembre ha pubblicato un decreto con cui sono stati resi noti i progetti per la gestione delle risorse idriche ammissibili al finanziamento con fondi del Pnrr per un ammontare complessivo di circa 900 milioni di euro.

149

i progetti "candidabili" per il finanziamento con i fondi del Pnrr.

Questo provvedimento ha destato immediatamente molte polemiche perché nessuna delle proposte presentate da enti siciliani è risultata tra quelle ammissibili. Il ministero in una nota ha poi chiarito che questa decisione è dovuta al fatto che tali progetti non rispettavano i requisiti richiesti. Ciò ha determinato una redistribuzione delle risorse potenziali tra le altre regioni. In questo modo però non verrebbe rispettata l'indicazione di destinare il 40% degli investimenti al mezzogiorno. 

Risorse idriche, ammessi ai finanziamenti 26 progetti del Friuli Venezia Giulia

I progetti ammissibili al finanziamento nell'ambito della missione 2 - investimento 4.3 del Pnrr

L'Italia investirà il 37,5% delle risorse per la transizione verde
Pnrr

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Perché è importante il monitoraggio sullo stato di avanzamento del Pnrr - Secondo un recente report solo 13 dei 52 obiettivi previsti per il 2021 sono già stati raggiunti. Un dato che conferma quanto monitoraggio e trasparenza siano fattori fondamentali per la buona riuscita del piano. Leggi

29 settembre 2021

Quanti sono gli europei che rifiutano di vaccinarsi contro il Sars-Covid 2 ?

 


da OPENPOLIS: 
Europa Istituzioni, territori, politiche di coesione, piani e strategie comunitarie.
Quanti europei rifiutano il vaccino anti-covid
Quanti europei rifiutano il vaccino anti-Covid

A fine settembre 2021, più del 70% della popolazione europea è vaccinata contro il Covid-19. Secondo un recente sondaggio Eurobarometer, tra i cittadini comunitari il grado di accettazione del vaccino è mediamente molto alto. Il 76% ritiene che i benefici siano superiori rispetto ai rischi e solo il 9% dichiara di non volersi vaccinare. Il 46%, inoltre, è favorevole all'introduzione dell'obbligo vaccinale. Correlati ad un maggiore grado di accettazione sono fattori come l'età, la professione e la percezione dei vaccini in generale. Ma ci sono anche differenze tra i vari paesi europei.

81%

la quota di cittadini europei che considerano i vaccini anti-Covid sicuri.

La campagna vaccinale è stata gestita in maniera eterogenea nei vari paesi d'Europa. Mentre a Malta, per esempio, è stato vaccinato il 90% della popolazione, in Bulgaria appena il 22,3% dei cittadini ha completato il ciclo vaccinale. Seguono Romania (33,1%) e Lettonia (49,1%), altri due paesi in cui la percezione del vaccino è mediamente più negativa. In Bulgaria, ad esempio, meno di 1 cittadino su 4 è favorevole all'obbligo vaccinale.

Il 60% degli italiani è favorevole all'obbligo vaccinale

La percentuale dei cittadini dei 27 paesi Ue che si dichiarano favorevoli all'obbligatorietà del vaccino anti-Covid, a maggio 2021

Quanti europei rifiutano il vaccino anti-covid
Europa

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