Renzo Piano e "la scuola che farei": l'edilizia scolastica sostenibile
Situata in spazi ampi di nuova urbanizzazione, che si espande intorno ad un albero e con la “torre dei libri” (ovvero la biblioteca) che corre a tutta altezza fino al terrazzo: è “la scuola che farei” , un modello di scuola sostenibile che Renzo Piano, architetto italiano di fama internazionale e Senatore a vita, ha elaborato insieme al maestro e pedagogo Franco Lorenzoni e allo psichiatra e sociologo Paolo Crepet.
Il progetto
Il progetto è stato ideato a marzo 2015 quando proprio il maestro Lorenzoni pubblica un articolo dal titolo provocatorio “Cari architetti, rifateci le scuole!”. Il testo è una denuncia non solo del problema, seppur grave ed urgente, della fatiscenza in cui versa l’edilizia scolastica italiana ma soprattutto dell’inadeguatezza dei luoghi dell’educazione; è uno sprone a ripensare gli spazi, ad immaginare un uso più versatile delle aule in modo da stimolare l’ascolto e la concentrazione dei bambini ed evitare di costringerli per ore in scomodi bianchi, limitando la loro libertà e fantasia.
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“La corte degli alberi”, Nuova Scuola Primaria a Cenate Sotto (Bergamo) di Tomas Ghisellini. Il progetto è uno dei vincitori della II edizione del Premio Fondazione Renzo Piano. Foto © Tomas Ghisellini Architetti |
Il progetto di Renzo Piano per la riqualificazione dell’ex area Falck di Sesto San Giovanni (Milano), il più grande recupero urbanistico d’Europa. |
E ancora
FINANZIAMENTI E LEGGI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA ITALIANA
L’Inail, a seguito di un accordo con governo e regioni, ha già stanziato 300 milioni di euro per circa 40 scuole in tutto il paese da realizzarsi tramite un concorso di idee che il Ministero dell’Istruzione dovrà bandire entro dicembre. Entro tale data è in ballo anche un’altra importante sfida, varare una nuova legge sull’edilizia scolastica vista l’obsolescenza di quella attualmente in vigore, risalente al 1975.
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