Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

12 maggio 2014

Come distruggere un pezzo di storia italiana in cambio di pochi, anzi pochissimi, denari....

  Da Tuscia Web 11 maggio 2014 una notizia che mi indigna e mi addolora.


Lettere - Viterbo - Gianfranco Lelmi: "Allo sfascio la nostra storia"

Verranno demoliti gli antichi trenini della ferrovia Roma Nord


La ferrovia Roma Nord

Viterbo –  Riceviamo e pubblichiamo - L’Atac condanna alla demolizione il materiale rotabile storico della linea Roma – Civiacastellana – Viterbo (oltre alla Roma Lido e Metro) di inestimabile valore.

Cosa sta succedendo è semplice, l’€™Atac con il bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 44 del 16 aprile 2014, parte V serie speciale, mette in vendita materiale rotabile e dispositivi chopper,€œ un patrimonio di alto valore storico culturale€.

Il tutto viene illustrato in una cinquantina di pagine comprendenti la lettera d’€™invito a presentare le offerte, il capitolato d’€™oneri ed i relativi allegati.

Quindi i convogli del treno della Tuscia (e materiale rotabile di altre ferrovie) finiranno disintegrati dalla fiamma ossidrica: otto elettromotrici/locomotori e 23 rimorchiate.

Le accuse del consigliere regionale Fabrizio Santori verso Atac sono di svendita del patrimonio mobiliare dell’€™azienda, mentre il Cesmot (Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti) accusa l’€™Azienda di trasporti romana di totale insensibilità verso la conservazione della memoria storica.

Questi beni che si vogliono vendere, in base al decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004 – secondo alcuni esperti del settore – rientrano nei beni culturali appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali, soggetti a specifiche disposizioni di tutela poiché aventi più di settantacinque anni. Le elettromotrici e le rimorchiate della Tuscia, potevano fungere da volano per il rilancio del turismo, questa linea ha delle potenzialità straordinarie, come sostenuto da Roberto Scacchi di Legambiente in occasione del Treno Verde Vejo-Tuscia, e, non a caso l’€™ingegnere Angelo Curci e successivamente il presidente Bianchi, avevano deciso di conservare buona parte di questo materiale.

Rilasciando il nulla osta per la demolizione di questi mezzi il ministero dei beni culturali, il ministero dei trasporti, la regione Lazio e Roma capitale, dovranno assumersi le proprie responsabilità.

Il Cesmot (Centro studi sulla mobilità e i trasporti) sta chiedendo con insistenza al sindaco Marino, all’assessore ai Trasporti del comune di Roma Improta, al ministero dei Beni Culturali di bloccare la vendita di questo materiale storico poiché, come riferisce l’esperto David Nicodemi, in termini di redditività il tutto ha il sapore di una svendita e non una conveniente alienazione del patrimonio di una azienda pubblica, occorre fare in fretta prima che arrivi la fiamma ossidrica.

A Nicola Zingaretti, presidente della giunta regionale del Lazio, a Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, a Ignazio Marino, sindaco di Roma, è stata indirizzata una petizione per la sospensione dell’€™alienazione concernente il materiale rotabile storico.

Gianfranco Lelmi

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