SUL GIORNALE «SETTEGIORNI» UN ARTICOLO ACRITICO SU NICOLOSI, IL DOTTORE CHE VUOLE GUARIRE I GAY DALL’OMOSESSUALITA’ :
I RADICALI CHIEDONO AL GIORNALE DI PUBBLICARE UNA RETTIFICA Da oltre vent’anni l’OMS ha sancito che l’orientamento omosessuale non è una malattia
Ieri il giornale «Settegiorni» ha pubblicato un articolo in cui l’autore (di cui compariva soltanto la sigla) riportava e avvalorava le tesi di Joseph Nicolosi (inventore della cosiddetta “terapia \"ricostitutiva\" che prevede di “guarire” gli omosessuali dalla propria devianza) spacciandole per “una branca della psicologia”. Un’affermazione grave e completamente falsa.
I Radicali insorgono: «Purtroppo ci troviamo ancora a dover difendere le posizioni ufficiali della medicina e della psicologia» dice Francesco Poiré, esponente dell’associazione radicale \"Enzo Tortora\" – Radicali Milano e di Certi Diritti «davanti agli attacchi delle gerarchie vaticane, dei giornali e giornalisti sleali che avvalorano le tesi pontificie invece di dar voce alle posizioni della medicina».
Nicolosi infatti sostiene che le persone che presentano un orientamento omosessuale siano in realtà eterosessuali nei quali la naturale sessualità è stata deviata o impedita durante lo sviluppo da dinamiche psicologiche parentali. L\'omosessualità sarebbe quindi una devianza cresciuta all\'interno di un contesto familiare, non favorevole alla crescita psicologica della persona; una sorta di immaturità affettiva da guarire per poter crescere in maniera serenamente eterosessuale.
A questo punto è necessario ricordare al giornalista anonimo di «Settegiorni» che l’omosessualità è stata depennata dal manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali nel 1973 dall\'associazione psichiatrica americana, e che nel 1984 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato la scelta togliendo l\'omosessualità dalla sua lista delle malattie. «Il manuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è la bibbia della medicina di tutto il mondo» commenta Poiré «…ma forse il Vaticano ne ha uno proprio!».
Per quanto riguarda il nostro paese, l’articolo 4 del Codice deontologico degli psicologi italiani dichiara: «Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnìa, nazionalità, estrazione sociale, stato socioeconomico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità».
«Orientamento sessuale» sottolinea Francesco Poiré: «questo implica che nessuno psicologo può avvalorare queste tesi, questo è il motivo per cui i corsi sono svolti da preti e non da psicologi. Purtroppo il problema è la credulità popolare che permette a questi stregoni di “operare”, prova ne è che a conclusione dei loro incontri si celebra la preghiera di guarigione resa possibile dallo spirito santo».
E conclude: «Non crediamo che la psicologia possa ritenere valida una “terapia” basata sull’intercessione dello spirito santo! E un giornalismo serio dovrebbe basarsi su fonti affidabili prima di accreditare una teoria che a molti illustri accademici sembra nel migliore dei casi campata in aria, e nel peggiore discriminatoria e omofobica. Chiediamo quindi al giornale «Settegiorni» di pubblicare una rettifica all’articolo.
Per informazioni : Francesco Poiré tel : 348 3883413
se non siete al corrente di quello che è successo potete trovare l\'articolo incriminato sul mio blog http://www.fra78mi.blogspo
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