Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

24 gennaio 2021

italialaica news n.21/2020

 .it

Il sito dei laici italiani vi segnala:

Editoriale

LA CHIESA, CHE NON CAMBIA: IL PAPA E L'ILLUMINISMO

Attilio Tempestini 26.12.2020

Se non proprio i proverbiali fiumi di inchiostro, quanto meno torrenti si sono versati a proposito delle novità che siano intervenute con l'attuale papa. Soprattutto, delle novità sul piano economico-sociale; per il quale direi che ve ne sono di qualche rilievo. Naturalmente, le posizioni di… 


Articoli

LE BELLE BEFANE E L'EPIFANIA DELLA NATURA...

Paolo D’Arpini 27.12.2020

Conosciamo tutti il significato che la religione cristiana ha dato alla festività dell’Epifania, ma forse non tutti sappiamo che dietro la storpiatura che ha trasformato il termine Epifania in “Befana”, c'è una serie di tradizioni antiche che sono riuscite, faticosamente, a sfidare i…


Articoli

IL DIRITTO ALLA BELLEZZA

Renato Piccini, Paola Ginesi 25.12.2020

«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine…


Articoli

INTELLIGENZA E COSCIENZA SONO PRESENTI IN OGNI FORMA VIVENTE

Paolo D'Arpini 25.12.2020

Il concetto di spiritualità è una attribuzione di carattere umano. Si dice che solo l’uomo sia in grado di sperimentare coscienza di sé ed intelligenza discriminativa e razionale.

Questa capacità possiamo anche definirla “spirito” … Allo stesso tempo siccome non esiste cosa su…


Articoli

PILLOLE NATALIZIE DI SCIENZA E DI STORIA ANTI PANDEMIA

Alessandro Giacomini 20.12.2020

L’usanza di decorare l’abete ma soprattutto di festeggiare il Natale sono sempre state usanze pagane dalla notte dei tempi e il forte annacquamento religioso, non ha il diritto di derubare questa festa laica, matematica e astronomica.

Soprattutto quest’anno che in piena ondata pandemica i…


Notizie

L’EDUCAZIONE CIVICA TERRENO DI CONQUISTA DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE?

Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - UAAR 16.12.2020

L’insegnamento di Educazione civica – introdotto da quest’anno scolastico – rischia di trasformarsi in un’ora di religione cattolica obbligatoria.

È questa la denuncia dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) che, a seguito di segnalazioni in tal senso, ha…


Vi invitiamo a visitare la pagina delle Gocce per altre notizie…

14 dicembre 2020

da OPENPOLIS 10 dicembre 2020

 

LO SQUILIBRIO DI GENERE NEGLI
ORGANI POLITICI REGIONALI

Gli organi politici delle regioni sono istituzioni molto importanti nel sistema politico italiano. Alle regioni, oltre che allo stato, spetta la potestà legislativa che esercitano in specifiche materie secondo quanto previsto dalla nostra costituzione. Per questo è importante monitorare i vari aspetti della politica regionale e tra questi l’equilibrio di genere all’interno delle istituzioni politiche.

il numero di regioni italiane con una donna come presidente, dopo la scomparsa di Jole Santelli.

Se si guarda alla composizione della giunta è la Toscana ad avere la quota più alta di donne all’interno di quest’organo (44,4%). A seguire il Lazio con il 36,4% e poi Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna con il 33,3%. Agli ultimi posti invece la Sicilia con solo 1 donna su 13 componenti della giunta (7,7%) e il Molise dove non è presente neanche una donna.

 

Quanto ai consigli regionali le percentuali più elevate di donne si trovano soprattutto nelle regioni del centro e in alcuni casi del nord Italia. In particolare in Emilia-Romagna (40%), Veneto (35,3%) e Toscana (34,1%).

Vedi anche:

Le aziende sanitarie e ospedaliere commissariate in Italia - Le aziende ospedaliere e sanitarie sono le strutture con cui i cittadini si rapportano per ricevere prestazioni sanitarie. Un loro funzionamento ordinato è quindi molto importante. Talvolta però a capo di queste organizzazioni siede un vertice non ordinario. Leggi

La disparità di genere nei vertici amministrativi dello stato - Presso i ministeri e la presidenza del consiglio sono circa un terzo le donne a ricoprire incarichi amministrativi di vertice, una proporzione che cambia molto tra le diverse strutture. Leggi

DISPARITÀ DI GENERE

In Italia le donne vivono una condizione di forte svantaggio rispetto agli uomini, in particolare nel mondo del lavoro. Hanno più difficoltà a trovare un'occupazione e a sviluppare la propria carriera per accedere a posizioni di rilievo. Leggi tutti i contenuti

MAPPE DEL POTERE

Mappiamo gli incarichi pubblici, analizzando le dinamiche del potere sia politico che amministrativo. Parlamento, governo, ministeri, ma anche enti locali, prefetture e autorità indipendenti, sono organi che si intrecciano attraverso rapporti di nomina e di vigilanza. Relazioni che è importante conoscere per avere un quadro realistico del potere in Italia. Leggi tutti i contenuti

9 dicembre 2020

A proposito di rifiuti e raccolta differenziata: cosa fa l'Italia ?

 Premetto che a mio avviso è assurdo che i dati della raccolta rifiuti vengano diffusi a due anni di distanza dall'azione vera e propria, perché sono ormai vecchi per fare analisi e previsioni in tempo non dico reale ma utile; nel frattempo c'è stata pure la pandemia e c'è tutt'ora e certamente ciò ha influito e influisce sia sulla raccolta/trattamento dei rifiuti sia sulla stessa produzione degli stessi.

I dati qui esposti sono riportati da Openpolis che ringrazio.

L’Italia è ancora lontana dall’obiettivo sulla raccolta differenziata

Venerdì 11 Settembre 2020

Clima e ambiente

La gestione dei rifiuti è un tema complesso, che ha tra i suoi capisaldi quello della raccolta differenziata. Uno strumento cruciale per ridurre sprechi e inquinamento, ma che in molte parti d’Italia viene utilizzato meno di quanto previsto per legge.

Secondo l’ultimo rapporto Ispra, in Italia nel 2018 sono stati prodotti 30,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, un aumento di 590 mila tonnellate rispetto al 2017. Molti di questi sono stati depositati nelle discariche (22%) o smaltiti negli inceneritori (18%), entrambe soluzioni dannose per l’ambiente. La discarica perché può contaminare suolo, acqua e aria e l’inceneritore per la diffusione di inquinanti nell’atmosfera.

La soluzione ideale è produrre meno rifiuti e fare la raccolta differenziata.

Consumare meno materiali e quindi generare meno immondizia è fondamentale per una migliore gestione dei rifiuti. A questo principio si deve accompagnare necessariamente la pratica della raccolta differenziata, che consente il riciclo di materiali, riducendo gli sprechi. Questo avrebbe chiaramente effetti positivi a livello ambientale: meno sprechi significa meno rifiuti da mandare in discarica o all’inceneritore e quindi meno danni all’ambiente.

Sia a livello europeo che nazionale si è intervenuto a livello legislativo per stabilire obiettivi e condizioni da seguire nella gestione dei rifiuti. Da un lato l’Unione Europea, che con la direttiva 2018/851/UE chiede agli stati membri di attivare il servizio di raccolta differenziata e fissa alcuni obiettivi sul riutilizzo e il riciclo. Dall’altro l’Italia, che con il decreto legislativo 152/2006 e la legge 296/2006 aveva stabilito un target specifico sulla raccolta dei rifiuti.

L'Italia ha mancato l'obbiettivo

Entro il 31 dicembre 2012, il nostro paese avrebbe dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Tuttavia, secondo i dati più recenti relativi al 2018, nel nostro paese i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata costituiscono il 58% del totale. Una quota ancora lontana di 7 punti percentuali, da un obiettivo che andava raggiunto 6 anni fa.

Quanto varia la diffusione di questa pratica da nord a sud

Per capire quanto la raccolta differenziata sia praticata in Italia, fermarsi alla media nazionale non è sufficiente.

Osservando i dati delle singole regioni infatti emergono ampie differenze. Da una parte, i territori del nord hanno perlopiù risultati superiori alla media (58%) e in alcuni casi superiori all’obbiettivo del 65%. Dall’altra parte le regioni che registrano le quote più basse sono quelle del sud.

Tra le eccezioni a questa tendenza generale spiccano la Sardegna, sesta in classifica a quota 67% e la Liguria quattordicesima (49,7%).

7 su 20 le regioni che hanno raggiunto l’obiettivo 2012 sulla raccolta differenziata



Percentuale di raccolta differenziata di rifiuti urbani, per regione (2018)

https://www.openpolis.it/litalia-e-ancora-lontana-dallobiettivo-sulla-raccolta-differenziata/



FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra (ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

Il Veneto è la regione con la percentuale più alta di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (73,8%), seguito da Trentino Alto Adige (72,5%) e Lombardia (70,7%). Al lato opposto della classifica invece troviamo Calabria (45,2%), Molise (38,4%) e Sicilia (29,5%).

44,3 i punti percentuali di differenza tra le quote di raccolta differenziata di Veneto e Sicilia.

Approfondendo la questione a livello provinciale, la situazione risulta in linea con quella regionale. Cioè un nord dove la differenziata è ampiamente diffusa e un centro e un sud dove lo è molto meno.

Più della metà delle province non raggiunge il 65% di raccolta differenziata

Percentuale di raccolta differenziata di rifiuti urbani, nelle province (2018) 

Per i dati completi consultare direttamente la pagina di Openpolis
I dati utilizzati per i contenuti della rubrica sull'ambiente possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Le fonti utilizzate per questo articolo sono Ispra e Istat.