Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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5 giugno 2017

RIMINI-ISIS ?

 UN FLUSSO DI SOLDI CHE CREA MOLTI SOSPETTI

Rimini-Isis. La città nota per essere una delle località balneare più famose d’Italia avrebbe legami con il terrorismo islamico di Daesh. Il sospetto ha spinto la Procura della Repubblica di Bologna a iscrivere nel registro degli indagati 9 persone, tutti appartenenti al settore alimentare: piccoli imprenditori e commercianti, perfettamente integrati nella società.

Cinque marocchini, due albanesi, un macedone e un tunisino, dai 27 ai 49 anni, tutti residenti in Emilia Romagna, a cui la Digos e Finanza sono arrivati grazie al flusso di soldi che partiva dal Cesenate e dal Riminese destinato ai paesi del Maghreb, al Belgio, alla Germania e alla Francia e non ultime, grazie alle intercettazioni che li collocavano su pozioni dell’integralismo islamico.

In un solo anno, nel 2014, uno dei nove personaggi indagati per l’articolo 270 bis (che punisce le associazioni con finalità di terrorismo e di sovversione dell’ordine pubblico) ha spedito all’estero una cifra vicina al milione di euro. A cosa servisse quel denaro è ancora al vaglio degli investigatori, che pochi giorni fa hanno perquisito le abitazioni degli indagati e hanno portato via: sim italiane ed estere, pc fissi e portatili, hard disk, pennette Usb, telefoni cellulari, contabilità e agende.

Secondo gli investigatori, che stanno analizzando il materiale per verificare se c’è qualche riferimento alla propaganda terroristica o al terrorismo, Rimini sarebbe diventato il centro di riferimento del terrorismo...

[Leggi tutto l'articolo sul sito  di  Progetto Dreyfus>> http://www.progettodreyfus.com/rimini-isis/ ]

3 novembre 2016

L'EUROPA DELLA DISCRIMINAZIONE

 di Micol Anticoli

Negli anni '30, in Europa, gli ebrei venivano discriminati e le loro attività boicottate. Fuori ai negozi del Terzo Reich, i cartelli recitavano "vietato l'ingresso ai cani e agli ebrei".

Negli anni 2000, in Europa, gli israeliani vengono discriminati e le loro attività boicottate. Alcune attività vietano agli israeliani di entrare nelle proprie strutture o si rifiutano di vendere loro prodotti di ogni genere.

Le due storie di questa settimana provengono dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Nel primo caso, un gruppo di turisti israeliani aveva prenotato degli appartamenti tramite il famoso sito Booking.com, quando il proprietario delle strutture ha inviato loro una mail in spiegava che non volevano ospiti da Israele perché "gli appartamenti non sono per loro"; la seconda vicenda riguarda invece un rivenditore di ricambi auto dal quale un israeliano voleva acquistare un pezzo della Ford. Saputa la provenienza del cliente, l'inglese ha improvvisamente alzato il prezzo dello specchietto da 40 a 1,025 sterline, dichiarando di non aver alcuna intenzione di fare affari con Israele, ma di essere eventualmente disposto a spedire il pezzo "nello Stato di Palestina".

Storie di ordinario antisemitismo moderno, che non possono essere confuse con la critica al governo Stato ebraico o alla sua politica, in quanto si tratta di comuni cittadini riguardo ai quali questi due europei non sapevano nulla. Ma si sa, essere cittadini dello Stato ebraico è già una colpa di per sé.

La Mogherini ha dichiarato che il boicottaggio rientra nella libertà d'espressione.
Ci si sarebbe aspettato piuttosto che fosse considerato per quello che è: una forma di discriminazione che viola i valori dell'uguaglianza e dei pari diritti.