Nel 2021 l'80% dei Rom intervistati risultava essere a rischio povertà, contro il 17% della popolazione generale (con una differenza di oltre 60 punti percentuali). Le cifre più elevate si registrano nei paesi dell'Europa meridionale, dove la quota supera il 90% e il divario maggiore è quello portoghese (80 punti). Meno pronunciati ma comunque significativi i divari dal punto di vista della partecipazione nel mondo del lavoro. Il 43% dei Rom dichiara di svolgere una qualche attività lavorativa retribuita, contro il 72% della popolazione generale. Ancora una volta, lo scarto più elevato si registra in Portogallo.
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