Quando un governo è dimissionario, deve comunque restare in carica fino a che non se ne sia insediato uno nuovo. Il motivo è che il paese non può restare privo del proprio vertice esecutivo e amministrativo. Allo stesso tempo però, avendo dato le dimissioni, il governo uscente non ha più la stessa legittimazione politica di uno nel pieno delle sue funzioni. Per questa ragione la prassi prevede che provveda solo al "disbrigo degli affari correnti”. I confini di questa definizione, non essendo regolata dalla costituzione, sono molto incerti e variano a seconda delle esigenze. È peraltro lo stesso esecutivo ad autolimitarsi. A partire dagli anni Ottanta infatti si è affermata la prassi per cui i governi, in un’apposita direttiva, delineano i confini della propria azione politico-amministrativa.
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