Prima delle elezioni amministrative di ottobre 2021 erano 10 i comuni capoluogo di provincia con una donna alla guida della giunta comunale. Una quota decisamente bassa, il 9,26%, che dopo le elezioni si è ulteriormente ridotta al 5,56%. Tra i 6 territori amministrati attualmente da una donna, nessuno è capoluogo di regione. In seguito alle elezioni si sono infatti sciolte le giunte comunali di Torino e Roma, fino a quel momento guidate da due sindache, entrambe del Movimento 5 stelle (M5s).
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le sindache di comuni capoluogo di provincia.
In tutti i capoluoghi di regione infatti è stato eletto un uomo alla carica di sindaco. Ciascuno di questi per bilanciare almeno in parte lo squilibrio di genere ha nominato una donna come vicesindaco. Sulla quota di assessori di diverso sesso invece i sindaci hanno compiuto scelte diverse. A Torino infatti le donne in giunta sono esattamente la metà, sindaco incluso. A Roma, Milano e Bologna invece è stato nominato un numero uguale di assessori di entrambi i sessi ed è solo la presenza del sindaco in giunta a squilibrare il dato a favore della componente maschile. Solo a Trieste invece la giunta vede una partecipazione femminile inferiore al 40%, la quota minima teoricamente prevista dalla legge Delrio.
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