dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/06/2016, a pag. 27, con il titolo "Stuprata e poi arrestata, oscurantismo in Qatar", il commento di Viviana Mazza.
In un’intervista con il Corriere della Sera, all’inizio di giugno, alla domanda se non ci sia la necessità di riforme nell’Islam, la sceicca Moza bint Nasser Al Missned, moglie del precedente emiro e madre di quello attuale, ha detto: «Non dobbiamo riformare l’Islam, dobbiamo riformare noi stessi, in modo da vivere le nostre vite secondo i principi centrali dell’Islam, che richiedono giustizia, tolleranza e compassione».
Il caso di «Laura» (uno pseudonimo), ventiduenne olandese stuprata in Qatar e per questo arrestata e destinata ad apparire oggi in tribunale per adulterio, fa pensare però che la necessità di riforme sia invece urgente, quando un Paese basa anche solo in parte sulla sharia (il diritto islamico) le leggi che riguardano il diritto di famiglia.
Una calda sera di marzo, Laura era andata a ballare in uno degli hotel di lusso dove si serve alcol (bere è un crimine ma è permesso in pochi hotel e gli stranieri non -musulmani possono avere una licenza per acquistarlo). Il drink — dice l’avvocato — era stato drogato: si è svegliata in un appartamento che non era il suo, e si è resa conto di essere stata stuprata. Anziché ricevere soccorso è stata arrestata. Anche l’uomo è stato fermato, ma afferma che si è trattato di sesso consensuale, e anche che lei gli ha chiesto dei soldi. Non succede solo in Qatar.
L’anno scorso, una norvegese che aveva denunciato il capo per stupro negli Emirati, è stata condannata a 16 mesi per indecenza e consumo d’alcol. Solo più tardi è stata graziata. In Qatar la pena per l’adulterio sono 100 frustate (articolo 88 del codice penale). Se sono coinvolti una donna musulmana e un uomo di altra fede, si rischia la pena capitale. E’ vero, c’è chi crede che i principi dell’Islam siano altri: ci sono coraggiosi studiosi islamici riformisti che stanno provando a gettare le basi di una teologia che respinga gli estremismi e promuova la libertà di parola e la parità di diritti tra i generi. La sceicca, così orgogliosa delle due figlie ventenni da metterle in ruoli di rilievo, potrebbe fare di più.
Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante
lettere@corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento