71° anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma
71 anni fa 1.259 ebrei sono stati catturati e deportati dal ghetto di Roma verso il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Erano 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica.
Il rastrellamento fu effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo tra le ore 5.30 e le ore 14.00 di sabato 16 ottobre 1943, principalmente in via del Portico d’Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città. Dopo il rilascio di un certo numero di componenti di famiglie di sangue misto o stranieri, 1023 deportati furono avviati ad Auschwitz. Soltanto 16 di loro sopravvissero allo sterminio (15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino morta nel 2000).
All’indomani dell’occupazione tedesca di Roma (10 settembre 1943), Herbert Kappler, tenente colonnello delle SS, comandante dell’SD e della Gestapo a Roma, ricevette un messaggio da Heinrich Himmler, ministro dell’interno, comandante delle forze di sicurezza della Germania nazista e teorico della soluzione finale della questione ebraica: «I recenti avvenimenti italiani – recitava il messaggio – impongono una immediata soluzione del problema ebraico nei territori recentemente occupati dalle forze armate del Reich».
A ricordare l’evento, ieri tre corone sono state deposte al Tempio maggiore del Ghetto di Roma. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Regione Nicola Zingaretti, il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, il rabbino capo, Riccardo Di Segni e uno degli ultimo sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, Sami Modiano.
(Fonte | IlMessaggero)
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