Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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3 gennaio 2014

Non condannate Barbara per aver salvato una gatta! #iostoconBarbara



Barbara Balanzoni, una riservista dell'esercito italiano che ha salvato una gatta dalla morte mentre prestava servizio come ufficiale medico in una base NATO in Kosovo, è accusata di insubordinazione.
L’ufficiale medico Barbara Balanzoni, che la scorsa settimana è stato rinviata a giudizio in un tribunale militare, è accusata di “disobbedienza aggravata e continuata”. Il presunto reato sarebbe stato commesso mentre prestava servizio come ufficiale medico in una base NATO in Kosovo.
Si sostiene che, nell’aiutare una gatta che rischiava di morire, Balanzoni avrebbe ignorato un ordine ufficiale che vieta alle truppe di "portare animali selvatici, randagi o non accompagnati” nella base. E ora potrebbe dover scontare una pena minima di un anno in un carcere militare.
Balanzoni ha raccontato al Guardian che è intervenuta dopo aver ricevuto nell'infermeria militare  una chiamata che segnalava il pianto disperato di una gatta vicino alla base. L’ufficiale ha spiegato che la gatta, che è stata poi chiamata Agata, viveva proprio lì vicino, sul tetto di una capanna. "Ci sono molti gatti nella base”, ha detto.
Secondo Balanzoni, in quel momento il veterinario era in licenza in Italia. "Lungi dal disobbedire agli ordini, stavo seguendo proprio le regole militari, che affermano che in caso di assenza del veterinario è proprio il medico che deve intervenire", ha insistito .
Barbara ha trovato la gatta incinta che aveva un feto che non riusciva a espellereNon riusciva a dare alla luce l'ultimo dei suoi gattini, che era morto, e sarebbe sicuramente morta anche lei. "Se la gatta fosse morta, l'intera area avrebbe dovuto essere disinfestata", ha sostenuto la militare. Anche i gattini superstiti sarebbero morti senza la loro mamma, “ e anche questo avrebbe creato un grave problema di salute pubblica”.
Il giudizio per Barbara Balanzoni avrà inizio a Roma il prossimo 7 febbraio. Il suo caso è stato preso in carico dall'Ente Nazionale Protezione Animali, la più antica associazione per la difesa degli animali in Italia.
Chiediamo al Ministro della Difesa Mario Mauro e al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano Claudio Graziano di impegnarsi affinché Barbara Balanzoni non venga considerata colpevole per il suo gesto d'umanità.

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