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29 novembre 2013

Rifiuti Impianti fermi e ricavi dimezzati le folli spese Ama per la differenziata


    DIFFERENZIATA, ricavi dimezzati.
     Più i romani diventano virtuosi, più la percentuale di raccolta di plastica, vetro e alluminio aumenta, meno l'Ama incassa. Nel 2009 gli introiti per una tonnellata di multimateriale
    erano pari a oltre 20 euro, per la precisione a 20,83 euro. Nel 2013 per una tonnellata il ricavo è stato di 11,09 euro. Un assurdo paradosso che ha una sola spiegazione: gli impianti di selezione di plastica, vetro e alluminio dell' Ama sono fermi e l' azienda è costretta ad affidare a terzi la selezione del materiale, con un fortissimo aggravio dei costi. Lo dice chiaramente il rapporto semestrale della stessa azienda: «L' impianto di Rocca Cencia nel corso del primo semestre 2013 ha operato esclusivamente come trasferenza di materiale, da destinarsi ad altri impianti di selezione. L' attività di trasferenza ha gestito complessivamente 20.352 tonnellate nel corso del primo semestre 2013».
     Vuol dire che le oltre 20mila tonnellate che sono arrivate a Rocca Cencia sono state ammassate qui solo per poi essere trasferite altrove, a spese dell' Ama, dunque dei romani. Stesso discorso per l' altro impianto di selezione del multimateriale di via Laurentina: inattivo anche quello, con la frazione secca avviata ad altri stabilimenti. «L' impianto di Rocca Cencia è fermo da quattro anni perché vecchio e rotto - racconta Natale Di Cola, segretario Cgil Funzione pubblica Roma e Lazio - solo quest' anno con colpevole ritardo è stato redatto uno studio di ristrutturazione. Chissà quando ci sarà la riapertura. Intanto la percentuale di raccolta differenziata aumenta e così i costi che deve affrontare l' Ama per affidare a terzi la selezione dei materiali. Tutto questo è frutto di una gestione dissennata e miope». Lo ha confermato proprio ieri il sindaco Ignazio Marino: entro il 2014 la percentuale di differenziata deve arrivare al 50%. 
    Secondo i dati Ama ad agosto di quest' anno la percentuale ha raggiunto il 31% ed entro il 31 dicembre si attesterà al 40%, come chiede il Patto per Roma. Ma a fronte di questi quantitativi crescenti, continuano a mancare gli impianti di selezione. Nel 2009 gli incassi della differenziata sono stati di 7 milioni 702mila 604 euro. Nel  2010 si sentono già gli effetti della chiusura di Rocca Cencia: 6 milioni 498mila 447 euro. Nel 2011 i ricavi ammontano a 6 milioni 280mila 634 euro, nel 2012 a 6 milioni 400mila e982 euro, nel 2013 scendono a 6 milioni e 100mila euro. E non basta fare la semplice differenza e dire che dal 2009 al 2013 l' Ama ha perso oltre un milione e 600mila euro. Perché, come fa notare Di Cola, se l' incasso a tonnellata fosse rimasto di 20 euro come nel 2009, quest' anno l' Ama, con le sue 550mila tonnellate di differenziata raccolte, avrebbe ricavato non 6 milioni e 100 mila euro, ma 11 milioni, il doppio. «Nel 2009 la percentuale della raccolta differenziata era del 20,66%, quest' anno il presidente Piergiorgio Benvenuti promette che toccherà quota 40% entro fine 2013 - dichiara il segretario Cgil Funzione pubblica - Quindi è evidente che, mentre la raccolta differenziata raddoppia, i ricavi si dimezzano. Con una corretta gestione degli impianti l' Ama avrebbe potuto incassare almeno il doppio di quello che ricavava nel 2009 e trasformare in risorsa la raccolta differenziata. Così non è stato, a ulteriore conferma dell' incapacità di questo management». L' unica buona notizia è che il ministero dell'Ambiente, grazie al pressing dell' assessore Estella Marino, ha sbloccato i fondi del Patto per Roma: 30 milioni in tre anni riservati alla raccolta differenziata. 
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    CECILIA GENTILE 
    24 novembre 2013
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