Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

11 gennaio 2013

CARCERI: STRASBURGO CONDANNA ITALIA, SOVRAFFOLLAMENTO

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO: CONDANNA DELL'ITALIA SU RICORSI PROPOSTI DAL COMITATO RADICALE PER LA GIUSTIZIA PIERO CALAMANDREI. BENE LA SENTENZA PILOTA, ORA L'ITALIA HA SOLO UN ANNO DI TEMPO.


Dichiarazione dell'avv. Giuseppe Rossodivita, Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei:


"Accogliamo la sentenza odierna della Corte Europea dei diritti dell'Uomo con grande soddisfazione e, al contempo, con grande sofferenza per il nostro Paese. Tre casi su sette, decisi dalla Corte con questa sentenza pilota, sono casi che abbiamo seguito nell'ambito dell'iniziativa assunta dal Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei.


C'è soddisfazione, politica e professionale, perché si tratta di una sentenza adottata con la procedura della sentenza pilota; per cui la Corte, rigettando tutte le difese avanzate dal Governo Italiano, alcune persino imbarazzanti, certifica ufficialmente l'esistenza di un problema strutturale all'origine della violazione dei diritti umani dei detenuti ed invita l'Italia, entro un anno di tempo, ad individuare una soluzione a questo problema che la pone strutturalmente al di fuori della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo.


In questo contesto la Corte avvisa l'Italia che sono centinaia i ricorsi in attesa di essere decisi, che il loro numero è in continuo aumento e che la loro trattazione rimarrà sospesa per un anno in attesa dei provvedimenti che l'Italia adotterà, invitando altresì lo Stato a sensibilizzare la magistratura nel senso di ampliare il ricorso alle misure alternative al carcere e a ridurre l'anomalia tutta Italiana per cui il 40% dei detenuti sono presunti innocenti in attesa di giudizio"


CARCERI:  STRASBURGO CONDANNA ITALIA, SOVRAFFOLLAMENTO
 
DETENUTI IN CELLE TROPPO PICCOLE, TRATTAMENTO INUMANO
 (ANSA) - STRASBURGO, 8 GEN - L'Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha quindi condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. (ANSA)
DETENUTI IN CELLE TROPPO PICCOLE, TRATTAMENTO INUMANO
(ANSA) - STRASBURGO, 8 GEN - L'Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha quindi condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. (ANSA)



STRASBURGO CONDANNA ITALIA, SOVRAFFOLLAMENTO (2)
(ANSA) - STRASBURGO, 8 GEN - La Corte ha inoltre condannato l'Italia a pagare ai sette detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la Corte invita l'Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario. (ANSA)          

STRASBURGO A ITALIA, SOVRAFFOLLAMENTO È STRUTTURALE
(ANSA) - STRASBURGO, 8 GEN - Nella sentenza di condanna emessa oggi, i giudici della Corte europea dei diritti umani constatano che il problema del sovraffollamento carcerario in Italia è di natura strutturale, e che il problema della mancanza di spazio nelle celle non riguarda solo i 7 ricorrenti: la Corte ha già ricevuto più di 550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di essere tenuti in celle dove avrebbero non più di 3 metri quadrati a disposizione. I giudici chiamano quindi le autorità italiane a risolvere il problema del sovraffollamento, anche prevedendo pene alternative al carcere. I giudici domandano inoltre all'Italia di dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi ai tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti. Con la sentenza emessa oggi l'Italia viene condannata una seconda volta per aver tenuto i detenuti in celle troppo piccole. La prima condanna risale al luglio del 2009 e riguardava un detenuto nel carcere di Rebibbia di Roma. Dopo questa prima condanna l'Italia ha messo a punto il «piano carceri» che prevede la costruzione di nuovi penitenziari e l'ampliamento di quelli esistenti oltre che il ricorso a pene alternative al carcere. (ANSA).

SEVERINO,AVVILITA MA NON STUPITA DA SENTENZA
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - «Sono profondamente avvilita ma purtroppo l'odierna condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo non mi stupisce», «c'era da aspettarselo». Cos il ministro della Giustizia Paola Severino sulla sentenza di Strasburgo sul sovraffollamento carcerario. Per le carceri italiane, aggiunge, sono urgenti «misure strutturali». (ANSA).

SEVERINO, NO CAMPAGNA ELETTORALE SU PELLE DETENUTI
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - «Non è consentito a nessuno fare campagna elettorale sulla pelle dei detenuti». Lo afferma il ministro della Giustizia Paola Severino che dopo la sentenza della Corte di Strasburgo sulle carceri, torna a manifestare la propria «amarezza» per quel che è successo con il ddl del governo sulle misure alternative, che «andava nella direzione» indicata da Strasburgo, ma «il Senato ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per approvarlo in via definitiva». (ANSA).

GONNELLA (ANTIGONE), SENTENZA STRASBURGO EPOCALE

(ANSA) - ROMA, 8 GEN - «La condanna da parte della corte europea dei diritti umani è una sentenza epocale che rischia di costare all'Italia un'enormità di risarcimenti. Sono infatti oltre 500 i ricorsi presentati da detenuti per le condizioni disumane e degradanti in cella». Lo dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone, che si batte per i diritti nelle carceri, che ha già presentato 140 ricorsi, di cui molti collettivi. «Ora l'Italia - spiega Gonnella - in base alla sentenza, ha un anno di tempo per rimediare».(ANSA).

CONSIGLIO RIFUGIATI, VIOLANO DIRITTI FONDAMENTALI

(ANSA) - ROMA, 8 GEN - Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir) accoglie con grande soddisfazione la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante a causa del sovraffollamento nelle carceri. Quello di oggi - sottolinea il Cir in una nota - è un caso pilota, una sentenza fondamentale, perché non si applica solamente al caso in oggetto ma sancisce che il sovraffollamento delle carceri è un problema strutturale del sistema penitenziario italiano e obbliga il Governo a mettere in atto, entro un anno dall'entrata in vigore della sentenza, dei rimedi che siano in grado di contrastare in maniera adeguata questo fenomeno. «È evidente che il tema delle carceri e delle condizioni di detenzione non può più passare in secondo piano. Questa sentenza obbliga finalmente a inserire in modo chiaro e inequivocabile la riforma del sistema carcerario nell'agenda politica di chi si candida a governare il Paese» dichiara Fiorella Rathaus, responsabile dei programmi Cir di riabilitazione e cura per le vittime di tortura. «Inoltre - aggiunge - ci sembra importante cogliere anche questa occasione per sottolineare che in Italia è ancora assente dal codice penale il reato di tortura. Questa assenza ha reso impossibile perseguire in maniera adeguata diversi atti di tortura denunciati negli ultimi anni. L'assenza del reato di tortura e la pratica strutturale di condizioni di detenzione disumane e degradanti costituiscono due vergogne per un Paese che si vuole civile, ed è veramente giunto il momento che in Italia queste tematiche fondamentali vengano affrontate» conclude. (ANSA).

MANTINI, DEPENALIZZAZIONE E AMNISTIA REATI MINORI
(ANSA) - ROMA, 8 GEN - «La nuova condanna dell'Italia da parte della Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo per il disumano sovraffollamento delle carceri deve far riflettere sulla necessità di porre tra le priorità della nuova legislatura una seria depenalizzazione accompagnata da un'amnistia per i reati minori». Lo afferma Pierluigi Mantini (Udc). «È necessario cambiare indirizzo con sanzioni alternative, civili e amministrative, e la previsione del carcere solo per i reati più gravi. Ed occorrono istituti penitenziari più civili, con più lavoro per i detenuti e massima sicurezza solo in caso di pericolosità sociale. È necessaria una vera svolta, ci saranno altre condanne dell'Italia da parte della CEDU perchè il requisito dei tre metri quadrati di spazio vitale per detenuto non è rispettato», conclude. (ANSA).

SOVRAFFOLLAMENTO AL 142%, MAGLIA NERA UE
  (ANSA) - ROMA, 8 GEN - L'Italia è maglia nera in Europa per la condizione degli istituti. Il tasso di sovraffollamento delle carceri italiane, secondo l'ultimo rapporto di Antigone, l'associazione che si batte per i diritti nelle carceri, è del 142,5%, dunque ci sono oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto, mentre la media europea è del 99,6%. Rispetto a questi numeri record ci sono regioni che statisticamente stanno anche peggio: la Liguria è al 176,8%, la Puglia al 176,5%, il Veneto a 164,1. E ci sono casi limite, in cui il numero dei detenuti è più che doppio rispetto ai posti regolamentari, come nel carcere messinese di Mistretta (269%), a Brescia (255%) e Busto Arsizio (251%). In questi due istituti, come in altre del Nord la presenza di stranieri è superiore a quella degli italiani. A San Vittore (Milano) su 100 detenuti 62 sono stranieri, a Vicenza 65. Le percentuali più alte di stranieri tra i detenuti si registrano in Trentino Alto Adige (69,9%), Valle d'Aosta (68,9%) e Veneto (59,1%). Le più basse in Basilicata (12,3%), Campania (12,1%) e Molise (11,8%). (ANSA).

Nessun commento: