In 'occasione della celebrazione della Giornata internazionale contro l'omofobia, alla presenza del Commissario Europeo agli Interni Cecilia Malmström, ILGA-Europe lancia il suo primo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani di Lesbiche, Gay, bisessuali, persone Transessuali e Intersessuali in 49 paesi europei e aggiorna la sua mappa arcobaleno.
Da tale rappoorto emerge che in nessuno Stato europeo è riconosciuta la piena uguaglianza giuridica alle persone LGBTI. Tuttavia i paesi che si comportano meglio, in una scala da -12 a 30, sono:
- Gran Bretagna (21 punti)
- Germania e Spagna (20 punti ciascuno)
- Svezia (18 punti)
- Belgio (17 punti)
10 paesi si collocano addirittura nell'area negativa non rispettando nemmeno gli standard base in materia di diritti umani:
- Moldavia e Russia (-4,5 punti ciascuno)
- Armenia, Azerbaijan, Macedonia e Ucraina (-4 punti ciascuno)
- Monaco, San Marino e Turchia (-3 punti ciascuno)
- Bielorussia e Liechtenstein (-1 punto ciascuno).
L'Italia - senza una legge contro l'omofobia e le discriminazioni, senza alcun riconoscimento giuridico delle coppie gay e con l'obbligo di sterilizzazione chirurgica per cambiare legalmente nome e genere - ottiene solo 2,5 punti collocandosi al di sotto di Andorra e Lituania e appena al di sopra di Estonia, Grecia, Kossovo e Polonia.
Tra gli elementi positivi emergono tuttavia i progressi raggiunti nel 2011 a livello internazionale ed Europeo per quanto riguarda l'asilo e la protezione dalla violenza.
Inoltre vari paesi continuano ad andare nella direzione del riconoscimento del diritto all'eguaglianza per le famiglie arcobaleno e si registra un certo numero di proposte di legge volte a introdurre delle norme più umane riguardanti il cambio del nome e del genere per le persone trans.
Elementi negativi sono, drammaticamente, l'immobilismo di alcuni paesi e, peggio ancora, i diffusi e prepotenti tentativi di promulgare leggi che criminalizzino addirittura la cosiddetta "propaganda dell'omosessualità".
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