Contenuti del numero:
1. LA STORIA DELLA SETTIMANA : REGNO UNITO: GAY IRACHENI RISCHIANO ESECUZIONE SE RIMPATRIATI
2. NEWS FLASH: IRAN: IMPICCATA PER L’OMICIDIO DEL MARITO
3. NEWS FLASH: TENNESSEE (USA): GIUSTIZIATO DOPO PIU’ DI 20 ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE
4. NEWS FLASH: MALESIA: DUE CONDANNE CAPITALI PER TRAFFICO DI DROGA
5. NEWS FLASH: ARABIA SAUDITA: PENA CAPITALE COMMUTATA IN PRIGIONE E 3.000 FRUSTATE
6. I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :
REGNO UNITO: GAY IRACHENI RISCHIANO ESECUZIONE SE RIMPATRIATI
3 febbraio 2009: le autorità britanniche sono in procinto di rimpatriare un gay iracheno, nonostante in Iraq l’omosessualità sia punibile con la morte.
Lo denuncia l’organizzazione “Iraqi LGBT”, secondo cui sono sette gli omosessuali iracheni attualmente a rischio di deportazione in Iraq, uno dei nove paesi al mondo in cui i gay possono essere condannati a morte.
L’Agenzia di Frontiera britannica avrebbe consigliato all’uomo di – una volta rientrato nel proprio paese – condurre le proprie relazioni affettive “con riservatezza”.
Nonostante nel settembre 2007 due gay iracheni richiedenti asilo siano stati autorizzati a restare nel Regno Unito, fonti vicine all’uomo spiegano che per le autorità britanniche la sua azione legale risalirebbe a troppo tempo indietro per poter beneficiare della nuova legislazione che regola la materia, introdotta nel 2007.
L’omosessualità è punibile in Iraq con la pena di morte dal 2001, quando il governo di allora, capeggiato da Saddam Hussein, emendò il codice penale. La mossa rientrò probabilmente nel tentativo, da parte dell’ex dittatore, di ottenere il sostegno dei settori islamici più intransigenti.
Per “Iraqi LGBT” sono più di 430 i gay uccisi in Iraq dal 2003. Sono circa 40 i giovani omosessuali che attualmente trovano rifugio in alcune case della capitale irachena Baghdad.
Per saperne di piu' : http://www.pinknews.co.uk/news/articles/2005-11065.html
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH
IRAN: IMPICCATA PER L’OMICIDIO DEL MARITO
29 gennaio 2009: una donna è stata impiccata in un carcere iraniano per l’omicidio del marito, avvenuto nove anni fa.
Si tratta di Masoumeh Ghale Jahi, 33 anni, la cui esecuzione è avvenuta a Rafsanjan, nella provincia sud-orientale di Kerman.
La donna aveva negato di aver commesso l’omicidio, sostenendo invece che la morte del marito fosse dovuta ad un incidente.
Nel corso di una lite con il marito, Masoumeh sarebbe stata colta da una crisi di epilessia e, aggredita alle spalle dall’uomo, avrebbe cercato di difendersi con una pietra. Una volta tornata in stato di coscienza avrebbe visto il marito morto.
Ogni anno, l’Iran figura regolarmente tra i primi paesi-boia del mondo. La Cina è di gran lunga il più giustiziere, ma in rapporto alla popolazione la pena di morte in Iran è praticata tanto quanto in Cina.
Nel 2007, l’Iran ha praticato almeno 355 esecuzioni, a fronte delle 215 del 2006 e delle 113 del 2005. Ma i dati reali potrebbero essere molto più alti: le autorità non forniscono statistiche ufficiali e i numeri riportati sono relativi alle sole notizie pubblicate dai giornali iraniani, che evidentemente non riportano tutte le esecuzioni.
Per saperne di piu' : http://www.iranhr.net/spip.php?article918
TENNESSEE (USA): GIUSTIZIATO DOPO PIU’ DI 20 ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE
4 febbraio 2009: un uomo è stato giustiziato mediante iniezione letale in Tennessee, dopo aver trascorso più di 20 anni nel braccio della morte.
Steve Henley, 55 anni, era stato condannato a morte per aver ucciso nel 1985 una coppia di anziani, Fred e Edna Stafford, di 64 e 67 anni, ed aver dato fuoco alla fattoria in cui i due vivevano. Un'autopsia eseguita sul corpo della donna verifico' che Edna Stafford era ancora viva quando fu appiccato il fuoco.
Henley, che fu arrestato nel 1986, ha trascorso piu' di 20 anni nel braccio della morte del Carcere di Massima Sicurezza di Riverbend, a Nashville, e si e' sempre proclamato innocente.
"Mi piacerebbe poter dire che la mia morte vendica la morte di Fred e Edna", ha detto Henley nella sua ultima dichiarazione prima dell'esecuzione, "ma non è così".
E' la prima esecuzione in Tennessee dal settembre 2007.
Nel febbraio 2007 le autorità statali decisero di sospendere le esecuzioni ed il governatore Phil Bredesen ordinò una revisione delle procedure con cui il Tennessee amministrava la pena capitale. La moratoria è stata revocata nel maggio 2007.
Per saperne di piu' : http://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5gGIhzF3MusgCtQWyA_WZOYi262XQD964TPI81
MALESIA: DUE CONDANNE CAPITALI PER TRAFFICO DI DROGA
29 gennaio 2009: due uomini sono stati condannati all’impiccagione in Malesia per traffico di droga, in due casi distinti.
Il primo, Amasifuen Tello Reyes, 30enne peruviano, è stato riconosciuto colpevole da un’Alta Corte malese del traffico di 714 grammi di cocaina, che avrebbe nascosto nello stomaco all’interno di più di 100 involucri. Grazie ad una segnalazione, era stato arrestato dalla polizia malese presso l’Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, il 15 maggio 2007, proveniente con un volo da Buenos Aires e diretto a Singapore.
Il secondo condannato è un cittadino indonesiano, Faisal Abdul Aziz, 33 anni, originario della provincia di Aceh. E’ stato riconosciuto colpevole dal giudice Datuk Syed Ahmad Helmy Syed Ahmad dell’Alta Corte di Shah Alam di aver trafficato 406,93 grammi di cannabis.
Avrebbe commesso il reato il 3 gennaio 2006, presso la piantagione di palme da olio di Dengkil.
Il Codice Penale malese impone la pena di morte per omicidio, atti di tradimento e anche in caso di possesso illegale di armi da fuoco.
La Legge sulle Droghe Pericolose del 1952 prevede obbligatoriamente la pena di morte in caso di possesso e spaccio.
Nel 2006 c’è stata un’esecuzione, prima d’allora le ultime esecuzioni erano state effettuate il 27 dicembre 2002, quando tre uomini erano stati impiccati lo stesso giorno nella prigione centrale di Kajang. Un’altra persona era stata impiccata a gennaio dello stesso anno.
Il 18 dicembre 2008 la Malesia ha votato contro la risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Per saperne di piu' : http://www.nst.com.my/Current_News/NST/Saturday/National/2466812/Article/index_html
ARABIA SAUDITA: PENA CAPITALE COMMUTATA IN PRIGIONE E 3.000 FRUSTATE
2 febbraio 2009: la condanna a morte di un uomo in Arabia Saudita è stata commutata in 20 anni di carcere e 3.000 frustate.
La decisione è stata presa dal giudice Muhammad Amin Mirdad della Corte di Cassazione di Jeddah, che pur riconoscendo l’imputato - Faisal Al-Otaibi, noto come Abu Kab – responsabile delle morti di tre ragazzi, avvenute nel 2005 nel corso di un’esibizione acrobatica in automobile, ha tuttavia stabilito che la pena di morte rappresenterebbe una punizione troppo severa, trattandosi fondamentalmente di un caso di imperizia.
Oltre alla detenzione e alle frustate, la Corte di Cassazione ha disposto la revoca a vita della licenza di guida dell’imputato.
Ex ufficiale di marina, Al-Otaibi era stato in origine condannato alla pena capitale da un tribunale della stessa città.
I familiari dei tre ragazzi morti hanno annunciato che presenteranno ricorso contro la decisione della Corte di Cassazione, la cui autorizzazione è necessaria per eseguire una condanna a morte.
Per saperne di piu' : http://www.arabnews.com/?page=1§ion=0&article=118796&d=3&m=2&y=2009
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