Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

28 luglio 2008

SECONDO PROTOCOLLO news

Il fatto saliente che emerge da questa settimana appena trascorsa è la conferma che nei mesi scorsi decine e decine di rifugiati iraniani (per lo più studenti e studentesse) sono stati sistematicamente rispediti al mittente dalla Gran Bretagna, il che in questo caso equivale a rimandarli nel primo Paese dell'Unione Europea dove hanno messo piede: la Grecia.

E' incredibile come in questo caso non vengano applicati i parametri compresi nello Statuto del Rifugiato riconosciuto anche dalla Gran Bretagna. Stiamo rintracciando moltissimi di questi ragazzi iraniani che ancora sono in Grecia in attesa di essere deportati definitivamente in Iran. Grazie al cielo le autorità greche in questo caso hanno avuto scrupoli a deportare i ragazzi i quali comunque sono rinchiusi in angusti CPT senza per altro avere accesso ai documenti che permetterebbero loro di avanzare la richiesta di asilo.

Ne parla approfonditamente Franco Londei in questo articolo. Nel contempo attacca la Turchia (e l'Europa) rea di essere complice dei Mullah in quest'altro articolo.

Sempre parlando dell'Iran, domenica mattina a Teheran si sono superati tutti i record di impiccagioni di massa arrivando a quota 29 in un sol giorno.
Siamo stupiti delle mancate reazioni internazionali a questa ennesima carneficina legalizzata del regime dei Mullah.
E' evidente come la moratoria sulla pena di morte sottoscritta solo pochi mesi fa non conti per Teheran.
Questo fatto rafforza ulteriormente la nostra battaglia contro questo regime e ci sprona a pretendere dai governi europei il rispetto dei Diritti di chi riesce a fuggire da quel Paese.
Ne parla Miriam Bolaffi in questo articolo di oggi.

Questa è stata anche la settimana della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per il problema degli immigrati clandestini.
Sebbene non sia la prima volta che viene dichiarato questo tipo di emergenza nazionale (lo ha fatto anche il Governo Prodi) ci sembra onestamente una reazione sproporzionata ad un problema che c'è (non lo nascondiamo) ma che non è così grave da giustificare una tale iniziativa. Ci sembra invece il caso di approfondire i costi dei CPT dei quali la stessa Corte dei Conti non fornisce dettagli e nel contempo di studiare appropriate strategie di sviluppo mirate a quei Paesi di maggior provenienza dei clandestini. Ne parla Franco Londei in questo editoriale di oggi.

Infine un capitolo a parte merita il discorso degli italiani detenuti all'estero. Questa settimana l'On. Marco Zacchera, da sempre attento alle problematiche dei detenuti italiani all'estero, ha presentato una interrogazione dove chiede al Ministro degli Esteri di controllare l'attuazione del Protocollo di Strasburgo. Speriamo che il Ministro Frattini dia al più presto una risposta adeguata e che giri la domanda al suo collega della Giustizia, l'organo cioè deputato a controllare l'applicazione del Protocollo di Strasburgo.

Gli articoli della settimana

Dopo l'arresto di Karadzic: dentro la Serbia nucleare .

Africa: dal Sudan e dallo Zimbabwe qualche passo avanti .

Studenti iraniani in fuga: l'enorme trabocchetto turco (ed europeo) .

Somalia sull'orlo del baratro: gli estremisti islamici all'attacco .

Corno d'Africa: 15 milioni a rischio morte per fame .

Sudan – Darfur: importanti prove di dialogo .

Turchia, Iran e studenti in fuga: Ankara scelga da che parte stare .

Rifugiati iraniani: fermare i voli della morte .

Ancora impiccagioni di massa a Teheran: l'ipocrisia dell'occidente . Oggi

Immigrazione: la cooperazione allo sviluppo come arma per contrastare il fenomeno . Oggi

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