Siamo sicuri che i possessori paghino le tasse relative ?
gli asset finanziari che i cittadini di 22 stati membri dell’Ue detengono fuori dal proprio paese di residenza nel 2022, secondo le analisi dell’Eu tax observatory. Fino al 2017 le informazioni a riguardo erano molto scarse, ma la situazione è migliorata con l’introduzione del common reporting standard, adottato da oltre 100 paesi, che istituisce lo scambio automatico di informazioni tra le banche e le autorità fiscali domestiche. |
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la quota di ricchezza offshore che, secondo le stime dell’Eu tax observatory, viene evasa a livello globale. Possedere ricchezza offshore è una pratica permessa (purché siano dichiarati i relativi guadagni), ma particolarmente esposta all’evasione fiscale. Tra i principali fattori di vulnerabilità ci sono l’inadempienza delle banche, le scarse capacità amministrative e una serie di pratiche per evitare di dichiarare, come la diluizione delle transazioni e il ricorso alle banche di comodo. |
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il rapporto tra ricchezza offshore e Pil in Grecia, il valore più elevato d’Europa. I cittadini greci detengono 140 miliardi di dollari all’estero. In termini assoluti però il dato più alto è quello francese (545 miliardi), seguito da quello tedesco (377). |
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gli asset finanziari detenuti in Svizzera da cittadini non svizzeri. Nonostante il suo relativo ridimensionamento rispetto ad altri paradisi fiscali, la Svizzera è ancora uno dei paesi che ospitano più ricchezza offshore. Al secondo posto in Europa troviamo il Lussemburgo, con 629 miliardi. |
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la ricchezza offshore detenuta all’estero dagli italiani tra 2016 e 2022. Parliamo di circa 198 miliardi di dollari. Una cifra che dai primi anni duemila era gradualmente diminuita fino al 2016. Da allora ha ripreso ad aumentare e nel 2022 risulta più che raddoppiata. Analogamente è aumentato anche il rapporto con il Pil: dal 4,3% al 9,8%. |
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