Il 30 giugno si è concluso il primo semestre dell'anno, ma il nostro paese ha completato solo 10 delle 27 scadenze europee previste. Al momento, dunque, l'invio della domanda per ricevere la quarta rata è saltato e stiamo ancora aspettando di ricevere i fondi della terza rata, che il governo ha richiesto alla fine dello scorso anno.
Una situazione grave, che si aggiunge a un processo di revisione del piano su cui sono molti i dubbi e le contraddizioni. Da un lato, nella relazione al parlamento il governo indica alcune scadenze come critiche, soggette a ritardi e a proposte di rimodulazione. Dall'altro lato, la presidente del consiglio Meloni ha dichiarato in parlamento che non ci sono ritardi. L'unica certezza sembrerebbe la mancanza di informazioni chiare sulle intenzioni, i tempi e le conseguenze di una revisione del piano, soprattutto in termini di ricezione di nuove risorse da Bruxelles.
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