Uno degli elementi fondamentali nella realizzazione dei progetti contenuti nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevedeva un concreto e ampio coinvolgimento della società civile. Non solo nella definizione delle opere e delle riforme da realizzare ma anche nella successiva e fondamentale fase del monitoraggio sullo stato di implementazione degli interventi. Affinché ciò sia possibile però è fondamentale il più ampio accesso alle informazioni disponibili.
€ 24,9 mld
gli importi già stanziati dall’Unione europea a favore dell’Italia nell’ambito del Next generation Eu.
Sotto questo aspetto però abbiamo riscontrato le prime difficoltà. Nella sezione “open data” dell’apposito portale che il governo ha creato per la diffusione delle informazioni sul Pnrr infatti sono stati recentemente pubblicati 2 file. Tali documenti però non sono stati realizzati seguendo le più comuni buone pratiche in tema di open data. Ad esempio, non sono accompagnati da un file “meta dati”, esplicativo di quanto contenuto nel database principale. Inoltre questi file sono stati compilati in maniera disomogenea e contengono diversi errori. Tali problemi fanno presumere che il governo e le altre istituzioni coinvolte lavorino su altri database con dati corretti e aggiornati. Informazioni che però non sembrano accessibili a tutti.
Il Pnrr italiano e il confronto con gli altri paesi europei - L’Italia è il principale beneficiario dei fondi europei del Next generation Eu. Per questo è importante valutare non solo la capacità di attuazione dei progetti ma anche le scelte di investimento fatte dal nostro paese rispetto agli altri partner europei. Leggi
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