Covid, leggi, attuazioni, voti rilevanti, cambi di gruppo, assenze e presenze.
La scorsa settimana il parlamento è stato chiamato ad esprimersi sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Entrambi i rami del parlamento hanno promosso a larga maggioranza il progetto per l'utilizzo dei fondi europei presentato dal presidente del consiglio Mario Draghi. Ma nonostante l’ampio consenso, rimangono alcuni aspetti critici che sarebbe opportuno chiarire.
235 mld €
gli investimenti complessivi nell'ambito del Pnrr stimati dal governo (in base all'ultima versione del piano disponibile).
L’opposizione infatti, in particolare Fratelli d’Italia, ha denunciato che il piano presentato sarebbe stato modificato in corso d’opera dal governo, impedendo di fatto ai parlamentari di visionare il testo definitivo prima del voto. Inoltre, nei giorni successivi, il consiglio dei ministri è tornato sul tema. Sorge quindi il dubbio che il testo su cui si è discusso in parlamento possa differire da quello definitivo. Nella giornata di oggi (5 maggio) il governo ha pubblicato un comunicato stampa in cui viene divulgata la versione ufficiale del Pnrr che è stata inviata a Bruxelles, che coincide con l’ultima versione inviata al parlamento. Tuttavia sul sito della commissione europea non è tuttora possibile consultare la documentazione inviata dal governo italiano nonostante l'abbia ricevuta il 30 aprile scorso.
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