Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

26 ottobre 2011

letterina di Berlu - IL TESTO INTEGRALE

da ADN-Kronos

Premessa.
L'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e
intende continuare a farlo. Quest'estate il Parlamento italiano ha
approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto
correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro.
Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di
bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto
dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all'aumentato avanzo
primario, il nostro debito scenderà. Tuttavia, siamo consapevoli della
necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente. La
situazione italiana va letta tenendo in debita considerazione gli
equilibri più generali che coinvolgono l'intera area europea. Mesi di
tensioni sui mercati finanziari e di aggressioni speculative contro i
debiti sovrani sono, infatti, il segnale inequivocabile di una
debolezza degli assetti istituzionali dell'area euro. Per quel che
riguarda l'Italia, consapevoli di avere un debito pubblico troppo alto
e una crescita troppo contenuta, abbiamo seguito sin dall'inizio della
crisi una politica attenta e rigorosa. Dal 2008 a oggi il nostro
debito pubblico è cresciuto, in rapporto al Pil, meno di quello di
altri importanti paesi europei. Inoltre, la disciplina da noi adottata
ha portato a un bilancio primario in attivo. Situazione non comune ad
altri Paesi. Se problemi antichi, come quello del nostro debito
pubblico, danno luogo oggi a ulteriori e gravi pericoli, ciò è
soprattutto il segno che la causa va cercata non nella loro sola
esistenza, ma nel nuovo contesto nel quale ci si è trovati a
governarli.



A. I fondamentali dell'economia


Il Governo italiano ha risanato i conti pubblici e conseguirà
l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Il debito pubblico in
rapporto al PIL è stato ricondotto su un sentiero di progressiva
riduzione. Nel 2014 avremo un avanzo di bilancio (corretto per il
ciclo) pari allo 0,5% del PIL, un avanzo primario pari al 5,7% del PIL
e un debito pubblico al 112,6% del PIL. Per realizzare questo
obiettivo sono state approvate durante l'estate in tempi record due
importanti manovre di finanza pubblica che comporteranno una
correzione del deficit tendenziale nel quadriennio 2011-2014 pari
rispettivamente a 0,2%, 1,7%, 3,3% e 3,5% del PIL. Nel 2011 si prevede
un avanzo primario consistente pari allo 0,9% del PIL. Nonostante
l'aumento delle spese per il servizio del debito, questo consentirà la
riduzione del rapporto debito/PIL già nel 2012. I dati relativi ai
primi otto mesi dell'anno in corso sono coerenti con questi obiettivi.
È doveroso segnalare che la nuova serie dei conti nazionali indica che
nel 2010 il Pil italiano è cresciuto dell'1,5% e non dell'1,3% e, nei
due anni della crisi, il Pil si è ridotto meno di quanto prima stimato
(-1,2% invece di -1,3% nel 2008 e -5,1% invece di -5,2% nel 2009).
Come conseguenza della revisione contabile operata da Eurostat il
rapporto deficit/Pil, che è stato confermato a 4,6% per il 2010, è
praticamente allineato a quello della Germania, rivisto dal 3,3% al
4,3%. Si noti, inoltre, che l'Eurostat ha rettificato al rialzo anche
i rapporti deficit/Pil della Francia (dal 7% al 7,1%), della Spagna
(dal 9,2% al 9,3%), della Grecia (dal 10,5% al 10,6%) e del Portogallo
(dal 9,1% al 9,8%). In conclusione, nel 2010 l'Italia aveva, insieme
alla Germania, il comportamento largamente più virtuoso in termini di
indebitamento netto in rapporto al Pil.

B. Creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita

Siamo ora impegnati nel creare le condizioni strutturali favorevoli
alla crescita. Il Governo ritiene necessario intervenire sulla
composizione del bilancio pubblico per renderla più favorevole alla
crescita. Con questo obiettivo il Governo intende operare su quattro
direttrici nei prossimi 8 mesi:

- Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza
e all'attività economica, così da consentire, in particolare nei
servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori;

-Entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale,
amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese;

- Entro 6 mesi, l'adozione di misure che favoriscano l'accumulazione
di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l'efficacia;

- Entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro,
per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione. Nei
prossimi 4 mesi è, ad ogni modo, prioritario aggredire con decisione
il dualismo Nord-Sud che storicamente caratterizza e penalizza
l'economia italiana. Tale divario si estrinseca in un livello del Pil
del Centro-Nord Italia che eguaglia il livello delle migliori realtà
europee, e quello del Mezzogiorno, che è collocato in fondo alla
graduatoria europea. A riguardo, l'esecutivo è intenzionato a
utilizzare pienamente i fondi strutturali, impegnandosi in una loro
revisione globale, inclusi quelli per lo sviluppo delle
infrastrutture, allo scopo di migliorarne l'utilizzo e ridefinirne le
priorità in stretta collaborazione con la Commissione Europea. Tale
revisione consentirà un'accelerazione, una riconsiderazione delle
priorità dell'uso dei Fondi e una regia rafforzata, dove l'Italia è
disposta a chiedere un sostegno tecnico alla commissione europea per
la realizzazione di questo ambizioso obiettivo. Il programma
straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno è definito in maniera
evocativa 'Eurosud' e nasce dalla convinzione che la crescita del Sud
è la crescita dell'Italia intera. Il Governo, quindi, definirà ed
attuerà la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi
strutturali 2007-2013. Tale revisione risponde alle Raccomandazioni
del Consiglio del 12 luglio 2011 sul Programma Nazionale di Riforma
dell'Italia. Esso si basa su una più forte concentrazione dei
Programmi sugli investimenti maggiormente in grado di rilanciare la
competitività e la crescita del Paese, segnatamente intervenendo sul
potenziale non utilizzato nel Sud, e su un più stringente orientamento
delle azioni ai risultati (istruzione, banda larga, ferrovie, nuova
occupazione). Tale revisione potrà comportare una riduzione del tasso
di cofinanziamento nazionale dei programmi comunitari. Le risorse
resesi disponibili a seguito di questa riduzione saranno programmate
attraverso un percorso di concertazione tra il Ministro delegato alle
politiche di coesione, il Commissario europeo competente e le regioni
interessate basato su una cooperazione rafforzata con la Commissione
europea attraverso un apposito gruppo di azione. Tale piano d'azione
sarà definito entro il 15 novembre 2011.

La creazione delle condizioni strutturali per la crescita dell'intero
Paese passa inevitabilmente per la revisione delle politiche di:

a. promozione e valorizzazione del capitale umano;


b.efficientamento del mercato del lavoro;


c.apertura dei mercati in chiave concorrenziale;

d. sostegno all'imprenditorialità e all'innovazione; e.
semplificazione normativa e amministrativa;

e. semplificazione normativa e amministrativa;

f. modernizzazione della pubblica amministrazione;

g. efficientamento e snellimento dell'amministrazione della giustizia;

h. accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia;

i. riforma dell'architettura costituzionale dello Stato.



a. Promozione e valorizzazione del capitale umano


L'accountability delle singole scuole verrà accresciuta (sulla base
delle prove INVALSI), definendo per l'anno scolastico 2012-13 un
programma di ristrutturazione per quelle con risultati
insoddisfacenti; si valorizzerà il ruolo dei docenti (elevandone,
nell'arco d'un quinquennio, impegno didattico e livello stipendiale
relativo); si introdurrà un nuovo sistema di selezione e reclutamento.
Si amplieranno autonomia e competizione tra Università. Si accrescerà
la quota di finanziamento legata alle valutazioni avviate dall'ANVUR e
si accresceranno i margini di manovra nella fissazione delle rette di
iscrizione, con l'obbligo di destinare una parte rilevante dei
maggiori fondi a beneficio degli studenti meno abbienti. Si avvierà
anche uno schema nazionale di prestiti d'onore. Da ultimo, tutti i
provvedimenti attuativi della riforma universitaria saranno approvati
entro il 31 dicembre 2011.

b. Efficientamento del mercato del lavoro

È prevista l'approvazione di misure addizionali concernenti il mercato
del lavoro.
1. In particolare, il Governo si impegna ad approvare
entro il 2011 interventi rivolti a favorire l'occupazione giovanile e
femminile attraverso la promozione:

2. Entro maggio 2012 l'esecutivo approverà una riforma della
legislazione del lavoro a. funzionale alla maggiore propensione ad
assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso
una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei
contratti di lavoro a tempo indeterminato; b. più stringenti
condizioni nell'uso dei "contratti para-subordinati" dato che tali
contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente
qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una
posizione di lavoro subordinato.

c. Apertura dei mercati in chiave concorrenziale

Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento
dell'Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra
promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o
locale. Verrà generalizzata, la liberalizzazione degli orari degli
esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali. Le
principali disposizioni contenute nella bozza di disegno di legge
sulla concorrenza riguardano i settori della distribuzione dei
carburanti e dell'assicurazione obbligatoria sui veicoli. Le misure
relative al mercato assicurativo sono state definite all'interno di
una proposta di legge di iniziativa parlamentare, che è già stata
approvata dalla camera dei deputati ed è attualmente all'esame del
senato. Le misure concernenti i mercati della distribuzione carburanti
sono state integralmente inserite nel Decreto Legge n.98/2011 e
pertanto sono già in vigore. Si è preferito adottare uno strumento
legislativo quale il decreto che garantisce l'immediata efficacia
degli interventi. nel medesimo decreto legge sono state inserite anche
altre disposizioni di apertura dei mercati e liberalizzazioni, tra cui
si ricorda in particolare la liberalizzazione in via sperimentale
degli orari dei negozi. Nel frattempo, fra i primi in Europa, l'Italia
ha aperto alla concorrenza il mercato della distribuzione del gas:
sono stati adottati e saranno a breve pubblicati nella gazzetta
ufficiale i regolamenti che disciplinano le gare per l'affidamento
della distribuzione del gas in ambiti territoriali più ampi dei
comuni. Già con il Decreto Legge n.138/2011 sono state adottate
incisive misure finalizzate alla liberalizzazione delle attività
d'impresa e degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali.
In particolare già si prevede che le tariffe costituiscano soltanto un
riferimento per la pattuizione del compenso spettante al
professionista, derogabile su accordo fra le parti. Il provvedimento
sullo sviluppo conterrà recherà altre misure per rafforzare l'apertura
degli ordini professionali e dei servizi pubblici locali. Sempre in
materia di ordini professionali, nella manovra di agosto, in tema di
accesso alle professioni regolamentate, è stato previsto che gli
ordinamenti professionali debbano garantire che l'esercizio
dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera
concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il
territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che
garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito
della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti.
Inoltre, già in sede di conversione della manovra di luglio (DL n.
98/2011) è stato previsto che il Governo, sentita l'Alta Commissione
per la Formulazione di Proposte in materia di Liberalizzazione dei
Servizi, elaborerà proposte per la liberalizzazione dei servizi e
delle attività economiche da presentare alle categorie interessate.
Dopo 8 mesi dalla conversione del decreto legge, tali servizi si
intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolato.
Verranno rafforzati i presidi a tutela della concorrenza nel campo dei
servizi pubblici locali, con l'introduzione a livello nazionale di
sistemi di garanzia per la qualità dei servizi nei comparti idrico,
dei rifiuti, dei trasporti, locali e nazionali e delle farmacie
comunali, seguendo rispettivamente questa sequenza temporale 3 mesi, 6
mesi, 9 mesi e 12 mesi. Per quanto riguarda la riforma dei servizi
pubblici locali che il Governo italiano - riprendendo quanto già
previsto dall'articolo 23 bis del DL 112/2008 - ha approvato nella
manovra di agosto 2011 escludendo il settore idrico a seguito di un
referendum popolare. Con le disposizioni che si intende varare si
rafforza il processo di liberalizzazione e privatizzazione prevedendo
che non è possibile attribuire diritti di esclusiva nelle ipotesi in
cui l'ente locale affidante non proceda alla previa verifica della
realizzabilità di un sistema di concorrenza nel mercato, ossia di un
sistema completamente liberalizzato. Inoltre, viene previsto un
ampliamento delle competenze dell'Autorità garante della concorrenza e
del mercato, nonché un sistema di benchmarking al fine di assicurare
il progressivo miglioramento della qualità di gestione e di effettuare
valutazioni comparative delle diverse gestioni.

d. Sostegno all'imprenditorialità e all'innovazione

Entro il 2011, al fine di favorire la crescita delle imprese il
Governo prevede di utilizzare la leva fiscale per agevolare la
capitalizzazione delle aziende, con meccanismi di deducibilità del
rendimento del capitale di rischio. Verranno potenziati gli schemi a
partecipazione pubblica di venture capital e private equity,
preservando la concorrenza nei relativi comparti. Il Governo
trasformerà le aree di crisi in aree di sviluppo, rendendo più
semplice ed efficace la procedura per definire i programmi di
rilancio, che potranno essere finanziati anche con risorse
comunitarie. Forte impegno dell'esecutivo verso le PMI, destinando
loro il 50% delle risorse non utilizzate ogni anno del Fondo Rotativo
per il Sostegno alle imprese e per gli investimenti in ricerca. Questi
interventi – insieme al Contratto di Sviluppo, già operativo –
rientrano a pieno titolo nell'ambito del riordino generale degli
incentivi contenuto nello Statuto delle Imprese, che diventerà legge
nelle prossime settimane. Per garantire la liquidità delle imprese si
prevede un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche
Amministrazioni locali nei confronti delle imprese stesse al fine di
consentire lo sconto e successivo pagamento da parte delle banche, in
conformità alle procedure di calcolo Eurostat e senza impatto
addizionale sull'indebitamento della Pubblica Amministrazione.

e. Semplificazione normativa e amministrativa

Il Governo incentiva la costituzione di "zone a burocrazia zero" in
tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013,
anche attraverso la creazione dell'U.L.G. – Ufficio Locale dei Governi
quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali
di governo in passato esclusi. Il Governo mira a semplificare la
costituzione del bilancio delle S.r.l., la digitalizzazione del
deposito dell'atto di trasferimento delle quote delle società e lo
snellimento in materia di vigilanza delle società di capitali e degli
organi di controllo. I rapporti con la pubblica amministrazione
diventeranno più snelli grazie alla completa sostituzione dei
certificati con delle autocertificazioni, mentre le certificazioni
rilasciate dalla pubblica amministrazione resteranno valide solo nei
rapporti tra privati. I controlli sulle imprese si ispireranno a
criteri di semplicità e proporzionalità, al fine di evitare
duplicazioni e sovrapposizioni che possano recare intralcio al normale
esercizio delle attività imprenditoriali. Da ultimo, per quanto
riguarda la semplificazione amministrativa verrà completata nei
prossimi 6 mesi la strategia di revisione della regolamentazione
settoriale, elaborando proposte puntuali di semplificazione dei
procedimenti e monitorandone gli effetti. Verrà rafforzata e
accelerata l'attuazione del programma di misurazione e riduzione degli
oneri amministrativi derivanti da obblighi di tipo informativo
previsti da leggi statali (MOA). Inoltre, ove la disciplina sia di
fonte regionale e locale, verranno rafforzati ed estesi gli incentivi
previsti dalla manovra estiva per i procedimenti amministrativi
relativi all'avvio e alla svolgimento dell'attività d'impresa.
L'obiettivo è quello di migliorare il posizionamento dell'Italia nella
graduatoria internazionale relativa al Doing Business, nei prossimi 3
anni.

f. Modernizzazione della pubblica amministrazione


La pubblica amministrazione è un volano fondamentale della crescita.
Stiamo creando le condizioni perché la pubblica amministrazione sia
pronta ad accompagnare la ripresa, svolgendo una funzione di servizio
allo sviluppo e non di zavorra burocratica. Ecco perché la
semplificazione, la trasparenza e la meritocrazia sono fondamentali.
Un tassello rilevante è costituito dalla piena attuazione della
Riforma Brunetta della pubblica amministrazione, in particolar modo
dalle misure che rafforzano il ruolo della Commissione per la
Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni
pubbliche (istituita nel dicembre del 2009) e le cui competenze
saranno integrate con il disegno di legge in materia di
anticorruzione, già approvato dal Senato, e attualmente all'esame
della Camera dei Deputati. Esso rappresenta un passaggio importante
per la completa implementazione della riforma della pubblica
amministrazione in quanto individua una nuova governance per
l'attività di prevenzione e contrasto della corruzione, affidando le
funzioni alla Commissione e individuando con estrema puntualità le
modalità di accrescimento del livello di trasparenza della pubblica
amministrazione. Per rendere più efficiente, trasparente, flessibile e
meno costosa la pubblica amministrazione tanto a livello centrale
quanto a livello degli enti territoriali (oltre al vigente blocco del
turnover del personale) renderemo effettivi con meccanismi
cogenti/sanzionatori: a. la mobilità obbligatoria del personale; b. la
messa a disposizione (Cassa Integrazione Guadagni) con conseguente
riduzione salariale e del personale; c. il superamento delle dotazioni
organiche. Contestualmente all'entrata in vigore della legge
costituzionale recante l'abolizione e la razionalizzazione delle
province è prevista l'approvazione di una normativa transitoria per il
trasferimento del relativo personale nei ruoli delle regioni e dei
comuni.

g. Efficientamento e snellimento dell'amministrazione della giustizia


Proseguendo sulla linea delle misure definite in estate, verranno
rafforzati il contrasto della litigiosità e la prevenzione del
contenzioso (anche attraverso la costituzione presso il Ministero
della Giustizia di un gruppo tecnico che individui situazioni a forte
incidenza di litigiosità e proponga specifici interventi di
contrasto). Entro il 30 aprile 2012 verrà completato il progetto in
corso presso il Ministero della Giustizia per la creazione di una
banca dati centralizzata per le statistiche civili e per quelle
fallimentari. Verranno rafforzati i meccanismi incentivanti per gli
uffici virtuosi di cui alla Legge n. 111 del 2011. L'obiettivo è
quello della riduzione della durata delle controversie civili di
almeno il 20 per cento in 3 anni.

h. Accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ed edilizia


Oltre alla realizzazione degli investimenti già concordati con le
società concessionarie, il Governo solleciterà una maggiore
partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31
dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al
project financing, con una più chiara ed efficiente allocazione dei
rischi tra le parti e accrescendo le certezze sulla redditività
dell'opera e la prevenzione di comportamenti di tipo monopolistico
nella determinazione dei pedaggi. Verrà rafforzata la qualità della
programmazione finanziaria pubblica, definendo obiettivi pluriennali
di spesa e concentrando le risorse su progetti considerati strategici.
Il Governo è impegnato nella definizione nelle prossime 10 settimane
di alcune opere immediatamente cantierabili, su proposta del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, che potranno beneficiare, a
titolo di contributo al finanziamento, della defiscalizzazione (IRAP,
IRES) a vantaggio dei concessionari dell'opera stessa. Inoltre sono
previste una serie di semplificazioni e velocizzazioni nelle procedure
di approvazione dei progetti da parte del CIPE e la suddivisione degli
appalti in lotti funzionali per garantire alle PMI un accesso
facilitato. Si prevede lo sblocco degli investimenti privati grazie
alla semplificazione delle procedure relative ai contratti di
programma dei maggiori aeroporti italiani. Infine, sono previste norme
mirate all'ottimizzazione delle gestioni negli impianti portuali e di
semplificazione in materia di trasporto eccezionale su gomma. Da
ultimo, è in corso di predisposizione una garanzia "reale" dello Stato
(attraverso propri beni immobili, e non solo di natura finanziaria)
per i mutui prima casa di giovani coppie, prive di contratto di lavoro
a tempo indeterminato. Questo garantirà un nuovo impulso al mercato
immobiliare e alle nuove famiglie.

i. Riforma dell'architettura costituzionale dello Stato

Il Governo italiano è impegnato in un processo di complessiva riforma
costituzionale. Essa riguarda tanto l'assetto costituzionale dei
poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni
di sviluppo del mercato e una disciplina più rigorosa delle finanze
pubbliche. Pur nella complessità del processo di revisione
costituzionale l'Italia intende giungere all'approvazione della prima
lettura di tali disegni di legge costituzionale entro i prossimi 6/12
mesi.

In particolare, quanto alla riforma dello Stato, si tratta dei
seguenti provvedimenti:

a. Disegno di legge (già approvato in prima lettura alla Camera) sulla
modifica dell'elettorato attivo e passivo per l'elezione al Parlamento
nazionale al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile
alla vita politica.

b. Due disegni di legge (all'esame del Parlamento) di riforma
complessiva dell'organizzazione dei vertici delle istituzioni
politiche, con particolare riferimento alla riduzione significativa
del numero dei parlamentari, all'abolizione delle province, alla
riforma in senso federale dello Stato, alla maggiore efficienza dei
meccanismi decisionali e al rafforzamento del ruolo dell'esecutivo e
della maggioranza.

Sul secondo versante, relativo alla disciplina del mercato e al rigore
della finanza pubblica, si prevede:

a. Un disegno di legge (la cui approvazione è in corso proprio in
questi giorni presso la Camera dei deputati) di riforma degli articoli
della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e
alla tutela della concorrenza, nonché alla riforma della pubblica
amministrazione in funzione della valorizzazione dell'efficienza e del
merito.

b. Un disegno di legge sull'introduzione del vincolo di pareggio di
bilancio sul modello già seguito in altri ordinamenti europei.

A tal fine si deve ricordare che l'articolo 138 della Costituzione
Italiana impone che le leggi costituzionali ad intervallo non minore
di tre mesi. Quindi, anche con la massima celerità possibile, le
riforme costituzionali richiedono dei tempi minimi imprescindibili.

Le conseguenti leggi attuative saranno successivamente attuate senza
indugio, non essendovi vincoli temporali nell'ambito della
Costituzione.

C. Una finanza pubblica sostenibile


Le pensioni

Nella attuale legislatura la normativa previdenziale è stata oggetto
di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema
pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più
capaci di assorbire eventuali choc negativi. Grazie al meccanismo di
aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel
2010 (art. 12 commi 12-bis e 12-ter, DL 78/2010, come modificato con
art. 18 comma 4, DL 98/2011), il Governo italiano prevede che il
requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni
per uomini e donne nel 2026. Sono già stati rivisti i requisiti
necessari per l'accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti
aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal
2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento
all'evoluzione della speranza di vita.

La delega fiscale e assistenziale previdenziale

Il provvedimento di iniziativa governativa è già all'esame del
Parlamento e sarà approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con
tempi compatibili all'emanazione dei provvedimenti delegati entro il
2012. Comunque, anche al fine di accrescere la fiducia degli
investitori, nel rispetto del percorso di risanamento programmato, il
Governo ha fornito, con la Legge 148 del 14 settembre 2011, le risorse
che saranno reperite con l'esercizio della delega per la riforma dei
sistemi fiscale e assistenziale sulla base degli attuali regimi di
favore fiscale e delle sovrapposizioni fra agevolazioni e conseguenti
inefficienze ad oggi individuate. Tali risorse ammontano ad almeno 4
miliardi di euro nell'anno 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi di
euro annui a decorrere dal 2014. Contestualmente, per dare massima
garanzia sul rispetto dei saldi è stata introdotta una clausola di
salvaguardia. La clausola prevede che, in caso di ritardo
nell'attuazione della delega oltre il 30 settembre 2012, le
agevolazioni fiscali vigenti saranno ridotte del 5% per l'anno 2012 e
del 20% a decorrere dal 2013. In alternativa, anche parziale, si è
stabilita la possibilità di disporre con decreto del Presidente del
consiglio, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, la
rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa
l'accisa. In breve, qualora la delega non fosse esercitata entro il 30
settembre 2012 o le nuove disposizioni fiscali e assistenziali non
siano in grado di garantire un sufficiente effetto positivo sul
deficit (almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20
miliardi a partire dal 2014), si avrà una riduzione automatica delle
agevolazioni fiscali che garantirà comunque il raggiungimento degli
obiettivi di risparmio. Viceversa, se la delega verrà esercitata entro
il termine e le nuove disposizioni garantiranno effetti di risparmio
almeno pari a quelli previsti, non si procederà dunque al taglio
automatico delle agevolazioni.

Le dismissioni


Entro il 30 novembre 2011, il Governo definirà un piano di dismissioni
e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi
di proventi all'anno nel prossimo triennio. Previo accordo con la
Conferenza Stato-Regioni, gli enti territoriali dovranno definire con
la massima urgenza un programma di privatizzazione delle aziende da
essi controllate. I proventi verranno utilizzati per ridurre il debito
o realizzare progetti di investimento locali.

La razionalizzazione della spesa pubblica

Il Governo ribadisce l'impegno a definire entro il 31 dicembre 2011 il
programma per la riorganizzazione della spesa previsto dalla Legge 14
settembre 2011, n. 148, in particolare per quanto riguarda:
l'integrazione operativa delle agenzie fiscali; la razionalizzazione
di tutte le strutture periferiche dell'amministrazione dello Stato e
degli enti della previdenza pubblica in modo da creare sinergie e
ottimizzare l'uso delle risorse; il coordinamento delle attività delle
forze dell'ordine; la razionalizzazione dell'organizzazione
giudiziaria nel suo complesso in modo da accelerare i tempi della
giustizia civile; e la riorganizzazione della rete consolare e
diplomatica. Il Governo attuerà i primi interventi dal 1° gennaio 2012
e darà conto dei progressi realizzati con cadenza trimestrale.

Debito pubblico

Entro il 31 dicembre 2011, il governo affiderà l'elaborazione di un
piano organico per l'abbattimento del debito attraverso anche le
dismissioni ad una commissione ristretta di personalità di prestigio,
in collaborazione con gli enti territoriali e con le principali
istituzioni economiche e finanziarie nazionali ed internazionali.

Il costo degli apparati istituzionali

Il Governo riconosce la necessità di rafforzare gli interventi volti a
ridurre i costi degli apparati istituzionali. In particolare, verrà
perseguita entro il 2012, una razionalizzazione e soppressione delle
provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle
Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo
snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi
rappresentativi. Verrà rafforzato il regime di incompatibilità fra le
cariche elettive ai diversi livelli di governo.

Il pareggio di bilancio


Il disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di
pareggio di bilancio è già all'esame della Camera dei Deputati.
L'obiettivo è quello di una sua definitiva approvazione entro la metà
del 2012. Con le modifiche introdotte con la Legge n.39/2011 alla
"Legge di contabilità e finanza pubblica (L. 196/2009) è stata rivista
la normativa relativa alle coperture finanziarie delle leggi a
vantaggio del rafforzamento della relativa disciplina fiscale. In
particolare, per la copertura degli oneri correnti della legge di
stabilità è stata circoscritta la possibilità di utilizzare il
miglioramento del risparmio pubblico, escludendo la possibilità di
finanziare con tali risorse nuove o maggiori spese correnti.

Definire le ulteriori misure correttive eventualmente necessarie

Il Governo monitorerà costantemente l'andamento dei conti pubblici.
Qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un
peggioramento nei saldi il Governo interverrà prontamente. L'utilizzo
del Fondo per esigenze indifferibili sarà vincolato all'accertamento,
nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con
l'obiettivo per l'indebitamento netto del prossimo anno.

D. Conclusioni


Siamo sicuri che, con l'impegno di tutti, scaturito dalla
consapevolezza che ci troviamo a fronteggiare problemi che riguardano
l'intera Unione e la tenuta stessa della moneta comune, dunque
problemi non circoscrivibili a questa o quella debolezza o forza
nazionali, consegneremo ai giovani un'Europa più forte e più coesa.



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