DIVIETO GAY PRIDE DI BELGRADO: PAGINA NERA PER LA LIBERTA'. IL DIVIETO DELLE AUTORITA' VIOLA LE PIU' ELEMENTARI REGOLE DEMOCRATICHE DELL'UE E LE RACCOMANDAZIONI DEL CONSIGLIO D'EUROPA DI CUI LA SERBIA FA PARTE.
GLI ORGANIZZATORI INVITATI AL PROSSIMO CONGRESSO DI MILANO DELL'ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTI
Roma, 1 ottobre 2011
A poche ore dallo svolgimento del Gay Pride nazionale serbo, che doveva svolgersi domani a Belgrado, le autorità hanno vietato la manifestazione adducendo ragioni di ordine pubblico, nonostante le rassicurazioni date nelle settimane scorse agli organizzatori. Questo fatto è certamente molto grave e consente ai gruppi clerical-nazional-fascisti di averla vinta con la violenza e le minacce.
Esprimiamo al Comitato organizzatore del Gay Pride tutta la nostra solidarietà e vicinanza per questo atto di sopruso, fatto in violazione dei più elementari diritti democratici e di libertà di espressione, sosterremo i ricorsi che il comitato organizzatore ha già preannunciato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Segnaleremo al Parlamento Europeo quanto avvenuto a Belgrado in queste ore anche perché la Serbia è candidata a divenire membro dell'Unione Europea.
Lo stesso Consiglio d'Europa, di cui la Serbia è membro dal 2003, aveva diffuso nel giugno scorso un rapporto sul rispetto dei diritti civili e umani dei paesi membri chiedendo loro l'applicazione di 36 raccomandazioni, tra queste quella per l' uguaglianza di tutti i cittadini, la lotta alle discriminazioni su basi giuridiche, per la libertà di espressione, per il diritto di riunione e associazione per le persone Lgbt(e).
L'Associazione Radicale Certi Diritti nel messaggio di solidarietà inviato a Jovanka Todorovick e Goran Miletick, coordinatori del Comitato organizzatore del Gay Pride di Belgrado, ha rivolto loro l'invito a partecipare al prossimo Congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti che si svolgerà a Milano il 3-4 dicembre 2011.
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