Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

18 giugno 2011

Storico voto alla Comm Diritti Umani dell'Onu. Per la prima volta votato documento contro le discriminazioni.

COMMISSIONE DIRITTI UMANI DELL'ONU. VOTATA RISOLUZIONE PROPOSTA DAL SUDAFRICA CONTRO L'ODIO E LE DISCRIMINAZIONI NEI CONFRONTI DELLE PERSONE OMOSESSUALI. EVENTO DI PORTATA STORICA.
http://www.huffingtonpost.com/2011/06/17/un-gay-rights-protection-resolution-passes-_n_879032.html

Per la prima volta le Nazioni Unite hanno sancito i diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali venerdì 17 giugno 2011, approvando una risoluzione salutata come storica dagli Stati Uniti e dagli altri sostenitori e criticata da alcuni paesi africani e musulmani.

La dichiarazione è stata formulata con cautela, esprimendo "grave preoccupazione" riguardo agli abusi per orientamento sessuale e messa in un rapporto globale sulla discriminazione contro i gay.

Ma gli attivisti la proclamano un importante cambiamento su una questione che ha diviso l'organismo mondiale per decenni, e ringraziano l'amministrazione Obama per la sua azione di sostegno dei diritti dei gay in patria e all'estero.

"Questo rappresenta un momento storico per evidenziare le violazioni dei diritti umani e le violenze di cui lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono fatti oggetto su tutto il pianeta, basate esclusivamente su chi sono e chi amano,"  ha affermato in una dichiarazione il Segretario di Stato americano Hillary Rodham Clinton.

A seguito di negoziati serratissimi, i membri del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani della sede di Ginevra ha votato di stretta misura a favore della dichiarazione avanzata dal Sud Africa, con 23 voti a favore e 19 contrari.

Tra i sostenitori gli USA, l'Unione europea, il Brasile e altri paesi dell'America Latina. Tra quelli contrari sono Russia, Arabia Saudita, Nigeria e Pakistan. Cina, Burkina Faso e Zambia si sono astenuti, il Kirghizistan non ha votato e la Libia è in sospeso dal corpo elettorale precedente.

La risoluzione ha espresso "grave preoccupazione per gli atti di violenza e di discriminazione, in tutte le regioni del mondo, commessi contro individui a causa del loro orientamento sessuale e identità di genere".

La cosa più importante, hanno detto gli attivisti, ha anche stabilito un processo formale delle Nazioni Unite per documentare le violazioni dei diritti umani contro i gay, incluse le leggi discriminatorie e gli atti di violenza. Secondo Amnesty International, i rapporti tra consenzienti dello stesso sesso sono illegali in 76 paesi del mondo, mentre molestie e  discriminazioni sono comuni a molti altri.

"La risoluzione di oggi rompe il silenzio che è stato mantenuto per troppo tempo", ha detto John Fisher del gruppo di difesa dei diritti gay ARC International.



Ginevra, 17 giugno 2011
Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti, Non c'è Pace Senza Giustizia e del Partito Radicale nonviolento, transnazionale e transpartito:
Oggi a Ginevra, alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite è stata votata una storica Risoluzione di condanna delle discriminazioni a causa dell'orientamento sessuale in tutto il mondo dove si sostiene anche che 'tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali nella loro dignità e diritti e devono godere della libertà e dei diritti senza alcun tipo di distinzione". La Risoluzione "chiede anche all'Alto Commissariato per i Diritti Umani di avviare uno studio sulle violenze e le discriminazioni basate  sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere"
La Risoluzione è la prima votata su questo argomento dalla Commissione Diritti Umani di Ginevra e secondo il parere unanime di tutte le Ong è di portata storica. La Risoluzione è stata sostenuta da 39 paesi; dagli Stati Uniti, dai paesi dell'Unione Europea, dal Brasile e gli altri paesi dell'America Latina.  Hanno votato a favore 23 paesi, 19 hanno votato contro e 3 si sono astenuti.
I paesi africani islamici, la Nigeria, il Pakistan si sono opposti dichiarando che la Risoluzione non aveva niente a che fare con i diritti umani fondamentali.
Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario Ass.ne Radicale Certi Diritti e Matteo Mecacci, deputato Radicale e rappresentante del Prntt all'Onu:
"Da nonviolenti Radicali non possiamo che essere felici di questo straordinario passo avanti fatto dalla Commissione Onu per i Diritti Umani di Ginevra di cui il Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito è membro dal 1992. In diverse occasioni il Prntt aveva ceduto il proprio tempo di parola alle organizzazioni lgbt di paesi dove vi sono gravi persecuzioni contro le persone omosessuali e transessuali. La strada per il superamento delle diseguaglianze va avanti con sempre più determinazione. Sarebbe ora che anche l'Italia adeguasse il proprio ordinamento interno seguendo quanto l'Onu, l'Ue e molti altri paesi democratici fanno per la lotta alle discriminazioni ".

Il testo integrale della Risoluzione:


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