Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

10 febbraio 2011

Crisi di nervi? Traditori? Prostituiti? Cari compagni dell’“Unità”...

10-02-2011 da Notizie Radicali. it
Davvero? Davvero come titolava “l’Unità” di ieri l’articolo di Maria Zeganelli, i Radicali sono “sull’orlo di una crisi di nervi”? In verità, a leggere l’articolo non si fa cenno a crisi nervose, si tratta di un onesto collage di dichiarazioni e prese di posizione diffuso attraverso le agenzie. Però, va bene: compito di un titolo è quello di intrigare, richiamare l’attenzione, “colpire”. Ma per dire: se si volesse utilizzare lo stesso metro di “suggestione”, quanti 113, 112, ospedali e pronti soccorsi si dovrebbero chiamare, a voler fare una cronaca onesta del dibattito, del fermento, delle convulsioni, delle polemiche all’interno del PD? I dirigenti di questo partito riescono in un’impresa non comune: quando su una questione parlano in tre, riescono ad esprimere almeno quattro posizioni diverse.

All’“Unità” e al PD non dovrebbero aver bisogno di parafrasare un’intervista di Pannella a “Libero” per prendere atto che Marco non è un venduto, e che la sua azione politica – certo: discutibile, criticabile – non è comunque finalizzata ad acquisire una poltrona. All’“Unità” dovrebbero ben conoscere la storia di Pannella e dei radicali: sul cui conto tutto si può dire, ma non che siano assatanati di posti e prebende.

All’“Unità” e a tutti, proponiamo di fare una piccola indagine, facile da realizzare, basta andare con un po’ di pazienza nell’archivio ANSA-DEA: passiamo al settaccio le notizie del 2010, o se si vuole del 2009, del 2000, del 1990 o di qualsiasi anno si preferisce, anche quelli della più torrida stagione di tangentopoli. Vediamo se c’è una sola notizia – una, non due – che vede coinvolto un radicale, dirigente, militante, iscritto in vicende di malaffare contro la cosa pubblica. Non si chiede un arrestato o un condannato: basta anche un solo inquisito, indagato. Trovatelo. E’ vero: Pannella, Sergio Stanzani, Rita Bernardini, decine di altri militanti sono privi del diritto di essere eletti: non al Parlamento italiano o a quello europeo, ma al Comune, alla Provincia e alla Regione, in virtù di una legge stravagante: essendo stati condannati in sede definitiva per le manifestazioni di disobbedienza civile volte a ottenere la legalizzazione delle sostanze stupefcenti, hanno così perso il diritto di essere eletti nelle assemblee “minori”. Deputati e senatori, sì; consiglieri comunali no. Stravagante, vero?

Ad ogni modo: prendete il fortunatissimo best seller “La Casta di Stella e Rizzo, andate nelle ultime pagine, dove c’è l’indice dei nomi: fate attenzione, li trovate tutti, ma tutti davvero; meno, naturalmente, quelli dei radicali. Ora si faccia un’altra ricerca, sfogliando le collezioni del “Giornale”, dell’“Espresso”, di “Panorama”, del “Fatto”...spesso pubblicano meritorie inchieste dove si denuncia come politici, sindacalisti, uomini di potere beneficiano di appartamenti al centro pagando affitti irrisori, hanno acquistato immobili pagando un decimo del loro valore...Provate a vedere in quale elenco di abitazioni di Propaganda Fide o enti vari, figurano radicali. La ricerca fatela voi, la risposta ve la possiamo comunque anticipare: nessuno.

Ora andate a consultare una Guida Monaci o un altro prontuario che elenchi enti ai cui vertici la nomina dipenda dalla politica e dai partiti. Trovatene uno solo che sia riconducibile ai radicali perché Pannella, Bonino o chi per loro si sono adoperati per agevolare la loro carriera.

E per finire: si prenda un qualunque leader a vostro piacere: da Storace della Destra, a Ferrero dei Comunisti italiani: dite, se c’è qualcuno di loro che per fare corpo, sostanza alle iniziative politiche in cui crede, si è venduto – letteralmente – le proprietà e gli immobili che gli aveva lasciato la famiglia. Forse ci sarà, ma noi conosciamo solo Pannella. Allora, per favore – davvero, per favore! – prima di insinuare o affermare che questo signore che Leonardo Sciascia diceva essere l’unico politico che lui conosceva ad essere animato da senso del diritto e della legge, arrivato alla bella età di 81 anni ora si “vende”, si “prostituisce”, va alla caccia di poltrone, ci si pensi bene.

L’iniziativa del “dialogo” con Berlusconi è certamente criticabile, certamente discutibile; si può sostenere che Pannella si illude e perde tempo; ma non si scomodino categorie come quelle che capita di leggere in questi giorni. Noi radicali, e certamente anche Pannella, abbiamo sicuramente una quantità di difetti e probabilmente commettiamo una quantità di errori. Ma non siamo precipitati in una crisi di nervi, e certamente non siamo traditori. Chi lo dice, chi lo pensa, forse trasferisce ad altri quello che qualche volta gli accade di essere?

va.vecellio@gmail.com
Giornalista professionista, attualmente lavora in RAI. Dirige il giornale telematico «Notizie Radicali», è iscritto al Partito Radicale dal 1972, è stato componente del Comitato Nazionale, della Direzione, della Segreteria Nazionale.

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