Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

21 maggio 2010

XVI Congresso della Cgil - OdG Nuovi Diritti

 l'Ordine del Giorno del Settore ND approvato dal XVI Congresso della Cgil.

¢Cgil Nazionale

Settore Nuovi Diritti

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XVI Congresso CGIL

Ordine del Giorno

Per un vero Stato Laico

Dopo un tempo infinito di confronti, la provata desolante impossibilità di progredire nel riconoscimento della parità di accesso ai diritti, dell'autodeterminazione e della libertà della persona rende ancora più evidente che il principio della laicità dello Stato e della sua autonomia sia in Italia un valore da sostenere con sempre maggior forza. 

La globalizzazione, che fa convivere culture diverse, le conquiste della ricerca scientifica e tecnologica, le nuove forme di convivenza e l'evoluzione della famiglia, ridefiniscono il significato di laicità, impongono l'attualità della nostra Costituzione e dei valori che hanno ispirato storicamente una società moderna e plurale: laicità è, infatti, pluralismo culturale, etico, religioso, garanzia di dignità, di libertà di coscienza e di signoria di sé, contro ogni integralismo e contro ogni confusione tra piano spirituale e piano temporale.

Le delegate e i delegati del XVI Congresso Nazionale della Cgil affermano il principio della laicità come valore fondante dello Stato italiano e auspicano il continuo impegno dell'Organizzazione in ogni iniziativa per l'affermazione di tale principio, per la sua concreta realizzazione. In particolare, rispetto all'attività politica di questi ultimi anni, emergono dei punti specifici che rendono l'impegno politico e sociale perfettamente concreto.

 

Direttive anticipate di trattamento (testamento biologico)

E' avviato, ormai da molti anni, nel nostro Paese e in Parlamento il dibattito sul " Testamento Biologico", documento con il quale la persona decide, quando é nel pieno possesso delle sue capacità, direttive anticipate di trattamento nel caso in cui, in futuro, possa perdere capacità di autodeterminazione e di esprimersi a causa di una malattia acuta o degenerativa assolutamente invalidante. Con il testamento biologico prevale il primato della coscienza individuale e il rispetto di sé e degli altri, previsti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, dalla Convenzione sui Diritti Umani e la Medicina, ratificata a Oviedo anche dallo Stato Italiano, dal Codice di Deontologia Medica Italiano e come dimostrano nella cultura occidentale di Stati Uniti, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna, ampie e diffuse legislazioni e giurisprudenze sul tema, e la stessa legge italiana che con l'obbligo del Consenso informato alle cure, sancisce il diritto per ogni paziente a conoscere la verità sulla propria malattia e il diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte.

Una legge sulle direttive anticipate di trattamento, non invasiva e rispettosa della volontà della persona e della sua privacy, deve garantire a tutti la possibilità di esprimersi nel modo più semplice possibile, senza limitazioni, includendo anche il videotestamento fra le forme di espressione di volontà.

I delegati e le delegate del XVI Congresso Nazionale della Cgil auspicano una legge che permetta al medico di prendere in considerazione le dichiarazioni anticipate rilasciate dalla persona, che tali dichiarazioni possano indicare i nomi di uno o più soggetti fiduciari che, nell'impossibilità di farlo in prima persona, agiscano in nome del paziente, realizzandone la volontà e i desideri, che sia sostenuta e implementata la medicina palliativa, si impegnano a divulgare una compiuta informazione verso i cittadini, le cittadine, gli iscritti, le iscritte e i militanti, a sostenere la scelta dei Comuni che decidano per la istituzione del Registro Comunale dei Testamenti Biologici. 

 

Pluralismo delle forme familiari

Il principio del pluralismo delle forme familiari è un valore primario per una società laica e internazionale. Nel mondo un numero sempre crescente di Paesi ha introdotto istituti per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, anche di persone dello stesso sesso, fino a estendere a queste ultime l'istituto matrimoniale.

Il riconoscimento delle diverse forme di famiglia, a prescindere dall'esistenza del vincolo matrimoniale, dal sesso o dall'orientamento sessuale dei partner, rappresenta ormai un valore acquisito dalle società moderne in tutto l'occidente e costituisce il presupposto per la libera espressione della personalità degli individui, per il ripudio di pesanti discriminazioni e per l'affermazione concreta della parità di trattamento di tutti i cittadini e tutte le cittadine. Il riconoscimento della pluralità dei diritti patrimoniali ed extrapatrimoniali che ne deriva garantisce anche la parità sostanziale di trattamento delle lavoratrici e dei lavoratori ed è il presupposto per l'estensione ai partner dei diritti e dei benefici oggi previsti per i coniugi, sia a livello pubblico sia in ambito aziendale.

La recente sentenza della Corte Costituzionale sulla possibile estensione del matrimonio civile alle coppie gay e lesbiche, pur non accogliendo nell'immediato l'istanza, ha riconosciuto la rilevanza costituzionale delle unioni omosessuali e il diritto ad avere una normativa giuridica appropriata, ritenendo che sia compito del legislatore scegliere la disciplina più confacente. La sentenza della Corte Costituzionale rende prioritaria la necessità di rimuovere le discriminazioni delle coppie dello stesso sesso e apre nuove possibilità per affermare il diritto di uguaglianza, come previsto dalla Carta Europea dei Diritti dell'Uomo, dal Nuovo Trattato della Comunità Europea, dal Trattato di Lisbona e dalla nostra stessa Carta Costituzionale.

Le delegate e i delegati del XVI Congresso Nazionale della Cgil auspicano pertanto che la nostra legislazione preveda espressamente istituti per il riconoscimento giuridico di tutte le famiglie allo scopo di affermare un principio di uguaglianza formale e sostanziale per tutte le persone e impegnano l'Organizzazione ad anticipare il legislatore, individuando nei contratti di lavoro criteri di parità di trattamento per i partner della coppia non legalmente riconosciuta.

 

Lotta contro l'omofobia e la transfobia

La lotta alle discriminazioni dirette e indirette fondate su orientamento sessuale e sull'espressione dell'identità di genere pone questioni e sfide vitali per la difesa di lavoratrici e di lavoratori per rendere effettivo il principio della parità di trattamento e garantire pari dignità e pari condizioni di lavoro, di accesso al lavoro, di retribuzione, di carriera a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici.

In ogni riforma del mercato del lavoro e dell'attuazione di politiche antidiscriminatorie coerenti con i principi e i valori, i delegati e le delegate del XVI Congresso Nazionale della Cgil impegnano l'Organizzazione sul piano sociale e politico all'inserimento di esplicite norme antidiscriminatorie nei contratti di lavoro e auspicano la ripresa della discussione parlamentare sull'introduzione di norme antidiscriminatorie sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere e di misure contro l'omofobia, la transfobia e l'istigazione all'odio omofonico e transfobico.

 

Rispetto dell'identità personale della persona transessuale e transgender

L'attuale normativa in materia di rettificazione di attribuzione del sesso rimane problematica in alcuni suoi aspetti in merito alla protezione del diritto all'identità personale e del diritto alla riservatezza delle persone transessuali e transgender. Lo stesso vale per le norme in materia di ordinamento di stato civile riguardo al cambiamento del nome e dell'indicativo di genere sui documenti. Inoltre, la scarsa attenzione rispetto agli strumenti offerti dalle norme in materia di parità di trattamento tra uomo e donna, contrariamente a quanto espressamente indicato in più occasioni dalla Corte di Giustizia europea, ha nel tempo pregiudicato una protezione efficace contro la discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori transessuali e transgender.

Le delegate e i delegati del XVI Congresso Nazionale della CGIL auspicano interventi normativi volti al tutelare il rispetto all'identità personale della persona transessuale e transgender in ogni fase del percorso di transizione scelto e chiedono all'Organizzazione di impegnarsi per una adeguata applicazione delle norme in vigore in materia di parità di trattamento tra uomo e donna allo scopo di garantire la protezione da ogni forma di discriminazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori transessuali e transgender.

Impegnano inoltre l'Organizzazione a una particolare attenzione rispetto alle tante difficoltà che le persone transessuali e transgender incontrano in questioni di vitale importanza, come le prescrizioni farmaceutiche, i trattamenti sanitari, la piena integrazione scolastica.

 

Norme in materia di prostituzione

Continuano le proposte legislative per disciplinare la prostituzione, proposte d'ordine e di sola repressione che, se approvate in forma di legge, gravemente pregiudicherebbero la libertà personale, la dignità e la sicurezza di donne e uomini.

E' necessario individuare e fornire gli strumenti affinché le scelte delle persone siano possibili nel pieno rispetto dei diritti umani, civili, sociali e di cittadinanza: in particolare occorre intensificare la lotta contro ogni forma di sfruttamento, di resa in schiavitù, di discriminazione e pregiudizio, di stigmatizzazione e di esclusione sociale che colpisce in modo più doloroso immigrati e immigrate e altri soggetti resi deboli.

A tal riguardo, i delegati e le delegate del XVI Congresso Nazionale della Cgil ritengono doveroso un impegno dell'Organizzazione finalizzato a sostenere sul piano internazionale una efficace e drastica azione contro la tratta, il traffico, la riduzione in schiavitù di minori, di donne e di uomini costretti a prostituirsi contro la propria volontà e auspicano riforme legislative che affermino il principio dell'autodeterminazione e della tutela dei diritti civili e sociali, sia per chi voglia praticare la prostituzione in dignità, sia per chi decida di abbandonarla.


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