Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

15 aprile 2009

Terremoto. 8 o 5 per mille ?

INVITO A TUTTI I BUONI CATTOLICI CHE OGNI ANNO DESTINANO IL LORO 8 per 1000 ALLA CHIESA CATTOLICA : FATE UN'ECCEZIONE QUEST'ANNO!
INDICATE LO STATO COME DESINATARIO !
CHE LO USI PER LA RICOSTRUZIONE DAL TERREMOTO.
Così sarebbe utiizzabile SUBITO e senza troppi passaggi di mano e di gerarchia...
grazie
alba
* * * * *

la disinformazione degli zuavi delle gerarchie
vaticane. Un esempio dall'Udc

Intervento della senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - Partito
Democratico, segretaria della Commissione Sanita'

Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini nel dire che l'otto per mille deve
andare alla Chiesa, semplifica il dibattito e traghetta il suo partito verso
lidi esplicitamente clericali. Ma visto che e' stato presidente della Camera
e attualmente e' parlamentare dello Stato italiano -ancora laico- potrebbe
rileggersi la legge e vedra' che l'8 per mille puo' essere destinato non
solo ad altre confessioni religiose, ma perfino allo Stato e scoprira' che
la quota statale prevede come destinazione anche quella delle calamita'
naturali.
Ma purtroppo in Italia dobbiamo arrivare al paradosso di dare i soldi alla
Chiesa Cattolica attraverso l'otto per mille per poi ringraziare il
presidente della Cei che dopo aver pagato gli stipendi al clero ci
restituisce qualche briciola per i terremotati.
Fare confusione tra 8 e 5 per mille e mettere tutto nello stesso calderone,
come fa l'on. Casini, fa inoltre parte della tattica di mantenere inalterata
la situazione.
I due meccanismi sono molto diversi, infatti con il 5 per mille solo chi
sceglie una ong destina la sua quota, con l'8 per mille chi non sceglie (il
60 per cento) vede la sua quota ripartita in base alle preferenze espresse.
E' grazie a questo diabolico meccanismo che la Chiesa Cattolica (espressa
solo dal 37 per cento dei contribuenti) si accaparra il 90 per cento del
totale, pari ad un miliardo circa.
Una ragione in più perche' il Governo risponda alle interrogazioni che ho
depositato con i senatori Emma Bonino e Marco Perduca.

Qui l'interrogazione: http://blog. donatellaporetti .it/?p=583

3 commenti:

AMg ha detto...

da Beppi LaMedica

ROTTAMARE IL REGIME

Ignazio Silone fu duramente colpito dal terremoto avvenuto nella zona di Avezzano nel 1915. Sotto le macerie morì la madre. Anni dopo, ricordando quei tragici giorni, scrisse "Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l' uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie. " Oggi, dopo giorni in cui la solidarietà nei confronti delle vittime non ha permesso alcuna critica nei confronti delle istituzioni - per la prima volta gli interventi di soccorso sono stati esenti da critiche, tranne l'eccezione della trasmissione di Santoro - cominciano ad affiorare sospetti che in questo terremoto del 2009 non vi è stato un trattamento eguale per gli abruzzesi perché la strage sarebbe avvenuta più per il concorso determinante degli umani piuttosto che per un fatto naturale. Non solo, parrebbe, che sono crollati gli edifici costruiti non rispettando la legislazione antisismica ma la stessa legislazione antisismica sarebbe stata "addomesticata" dagli enti istituzionali. Il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore" della domenica di Pasqua intitolava: "Abruzzo: falsato il rating sismico." Più sotto si leggeva "L'inchiesta: zona a massimo rischio, ma si poteva costruire come se non ci fosse pericolo". Nella stessa pagina c'era un richiamo significativo "Grado di pericolosità. Alla regione spetterebbe il valore di 12, ma dagli anni '80 l'indice è fermo a 9". Sembrerebbe esserci una responsabilità da parte dell'ente Regione, non solo, quindi, dei costruttori senza scrupoli e di coloro che avrebbero avuto il dovere di controllare il rispetto della normativa vigente. Di questa circostanza si parla poco, mentre si fa un gran baccano sulla trasmissione di Santoro e sulle infiltrazioni criminali negli affari edilizi. Perché? Che si voglia nascondere questa ennesima manifestazione del nostro stato "canaglia" con una polemica nei confronti dell'ultimo "bolscevico" o dei soliti criminali che manifestano la loro sovranità nei confronti delle regioni meridionali?

Questa "democrazia senza qualità", così definita ad essere generosi, deve essere rottamata. Berlusconi e Fini, Franceschini e Veltroni, Bossi e Maroni, Casini e Cesa, Di Pietro e Donadi sono i simboli del regime. Anche Pannella e Bonino, come tutti gli altri nanetti, sono ormai complici del regime. Non è senza significato che i radicali, che siedono in Parlamento, sono stati nominati dal Partito democratico e non eletti dai cittadini. E' inverosimile che possano intraprendere seriamente la lotta di liberazione dal regime partitocratico quando si allineano sulle posizioni antireferendarie di Maroni. Inoltre indicono una grande assemblea per l'indomani delle elezioni europee senza una iniezione di entusiasmo nello schieramento riformatore, dovuto al successo referendario. E' vero, la legge elettorale che potrebbe scaturire dal referendum favorirebbe il PdL. Ma il mancato raggiungimento del quorum o la sconfitta referendaria non scongiurerebbero il successo di Berlusconi e Fini. In tal caso sarebbe persa anche l'opportunità di rivitalizzare l'istituto referendario. Inoltre la costruzione dell'opposizione, per la radicale alternativa liberale, sarebbe sicuramente più difficile. Si partirebbe dalle lacrime degli sconfitti piuttosto che dallo spiraglio, per realizzare la riforma "Americana", che il successo referendario potrebbe aprire quale effetto inintenzionale dell'approfittament o del monopartitismo Pdl-Pd. Il "Partito di Dio", che avrà la veste del Popolo della Libertà, potrebbe indurre anche gli antiliberali a schierarsi tra gli antifondamentalisti dove i liberali avranno buoni argomenti per guidare la rottamazione di questa "democrazia senza qualità". E' "L'elogio della ghigliottina" , di gobettiana memoria, che può esserci di aiuto. (bl)

Ignazio Silone fu duramente colpito dal terremoto avvenuto nella zona di Avezzano nel 1915. Sotto le macerie morì la madre. Anni dopo, ricordando quei tragici giorni, scrisse "Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l' uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie. " Oggi, dopo giorni in cui la solidarietà nei confronti delle vittime non ha permesso alcuna critica nei confronti delle istituzioni - per la prima volta gli interventi di soccorso sono stati esenti da critiche, tranne l'eccezione della trasmissione di Santoro - cominciano ad affiorare sospetti che in questo terremoto del 2009 non vi è stato un trattamento eguale per gli abruzzesi perché la strage sarebbe avvenuta più per il concorso determinante degli umani piuttosto che per un fatto naturale. Non solo, parrebbe, che sono crollati gli edifici costruiti non rispettando la legislazione antisismica ma la stessa legislazione antisismica sarebbe stata "addomesticata" dagli enti istituzionali. Il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore" della domenica di Pasqua intitolava: "Abruzzo: falsato il rating sismico." Più sotto si leggeva "L'inchiesta: zona a massimo rischio, ma si poteva costruire come se non ci fosse pericolo". Nella stessa pagina c'era un richiamo significativo "Grado di pericolosità. Alla regione spetterebbe il valore di 12, ma dagli anni '80 l'indice è fermo a 9". Sembrerebbe esserci una responsabilità da parte dell'ente Regione, non solo, quindi, dei costruttori senza scrupoli e di coloro che avrebbero avuto il dovere di controllare il rispetto della normativa vigente. Di questa circostanza si parla poco, mentre si fa un gran baccano sulla trasmissione di Santoro e sulle infiltrazioni criminali negli affari edilizi. Perché? Che si voglia nascondere questa ennesima manifestazione del nostro stato "canaglia" con una polemica nei confronti dell'ultimo "bolscevico" o dei soliti criminali che manifestano la loro sovranità nei confronti delle regioni meridionali?

Questa "democrazia senza qualità", così definita ad essere generosi, deve essere rottamata. Berlusconi e Fini, Franceschini e Veltroni, Bossi e Maroni, Casini e Cesa, Di Pietro e Donadi sono i simboli del regime. Anche Pannella e Bonino, come tutti gli altri nanetti, sono ormai complici del regime. Non è senza significato che i radicali, che siedono in Parlamento, sono stati nominati dal Partito democratico e non eletti dai cittadini. E' inverosimile che possano intraprendere seriamente la lotta di liberazione dal regime partitocratico quando si allineano sulle posizioni antireferendarie di Maroni. Inoltre indicono una grande assemblea per l'indomani delle elezioni europee senza una iniezione di entusiasmo nello schieramento riformatore, dovuto al successo referendario. E' vero, la legge elettorale che potrebbe scaturire dal referendum favorirebbe il PdL. Ma il mancato raggiungimento del quorum o la sconfitta referendaria non scongiurerebbero il successo di Berlusconi e Fini. In tal caso sarebbe persa anche l'opportunità di rivitalizzare l'istituto referendario. Inoltre la costruzione dell'opposizione, per la radicale alternativa liberale, sarebbe sicuramente più difficile. Si partirebbe dalle lacrime degli sconfitti piuttosto che dallo spiraglio, per realizzare la riforma "Americana", che il successo referendario potrebbe aprire quale effetto inintenzionale dell'approfittament o del monopartitismo Pdl-Pd. Il "Partito di Dio", che avrà la veste del Popolo della Libertà, potrebbe indurre anche gli antiliberali a schierarsi tra gli antifondamentalisti dove i liberali avranno buoni argomenti per guidare la rottamazione di questa "democrazia senza qualità". E' "L'elogio della ghigliottina" , di gobettiana memoria, che può esserci di aiuto. (bl)

Emilio ha detto...

In questi giorni si discute tanto dell'opportunità di dedicare la quota del 5 per 1000 ai terremotati,scelta encomiabile a sentirla dire chiunque la pronunci!
La solidarietà è sicuramente una bella cosa ma per questo basterebbe che si ricordasse a tutti gli italiani la possibilità di optare non per il 5 ma per l'otto per mille allo Stato che può utilizzarlo per scopi anche di ricostruzione di quelle zone colpite da calamità naturali.
Ci tempestano con le pubblicità dell'otto per mille alla chiesa mentre non se ne vede una per ricordare che tra i destinatari c'è anche lo Stato.
Evidentemente ci sono delle situazioni di equilibrio che non vanno modificate e per questo si ripiega sul 5 per 1000!!!

AMg ha detto...

forse il concetto non era chiaro, caro Emilio !

Questo è un INVITO FORMALE A TUTTI I BUONI CATTOLICI CHE OGNI ANNO DESTINANO IL LORO 8 per 1000 ALLA CHIESA CATTOLICA PERCHè QUEST'ANNO FACCIANO UNA ECCEZIONE.

CHE ANCHE I CATTOLICI DESTININO LE LORO QUOTE ALLO STATO
PER LA RICOSTRUZIONE DAL TERREMOTO.
Così sarebbero un bel gruzzolo di fondi pubblici, utilizzabili SUBITO, senza troppi passaggi di mano e soprattutto di gerarchia...
grazie
alba