Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

5 ottobre 2008

Vacanze ( nel senso di non svogere il proprio compito)

Nel 1995 accadde un piccolo grande miracolo: 60 parlamentari (*) della Repubblica digiunarono per il rispetto della legalità nell'informazione chiedendo al Senatore Sergio Stanzani e ai Deputati Paolo Vigevano e Lorenzo Strik Lievers di interrompere uno sciopero della fame che durava ormai da 33 giorni.
La memoria di quell'iniziativa che fu cancellata dalla storia del nostro Paese è quella che oggi ci dà forza e fiducia nel tentativo di ottenere finalmente il rispetto della Costituzione da parte di un Parlamento che da 18 mesi non elegge un giudice della Corte Costituzionale e da 6 mesi il Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza.
Il Presidente Napolitano, nelle dichiarazioni riprese dall'intervento di Marco Pannella (**), fissa nei termini più chiari la gravità di quanto sta accadendo richiamando l'obbligo per il Parlamento di rispettare la Costituzione.
Per dare forza e concreta speranza di riuscita agli auspici del Presidente, ti chiediamo di unirti - ad esempio con uno o più giorni di sciopero della fame - all'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella e della "galassia" radicale.

Ti chiediamo anche di contattare personalità politiche e istituzionali della tua città (Sindaci, consiglieri e parlamentari) affinché sia possibile, con il loro digiuno magari di un solo giorno, ripetere nelle prossime ore quella grande pagina civile e democratica alla quale quei 60 parlamentari diedero vita nel 1995.


(**)
Roma, 3 ottobre 2008
Pannella: il Presidente della Repubblica è tornato a parlare. Ascoltiamolo:

il Parlamento non può ULTERIORMENTE SOTTRARSI a adempimenti di OBBLIGHI costituzionali. È INDISPENSABILE che prevalga l' INDEROGABILE dovere costituzionale da adempiere.

Il Presidente della Repubblica tiene anche a far sapere, laicamente, pubblicamente (lo ringraziamo anche per questo) che:

i Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati SANNO BENE la PREOCCUPAZIONE e l'IMPEGNO con cui egli DA TEMPO segue queste vicende.

In teoria, in dottrina, nessuno mette in dubbio che un Presidente della Repubblica potrebbe/dovrebbe sciogliere le Camere se dovesse constatare una loro persistente inerzia nell'adempimento delle funzioni costituzionali loro affidate. È bene ricordarlo, onde evitare che per silenzio protratto si giunga a pretendere, poi, che anche questo alto Potere Presidenziale venga proclamato superato per "prassi"; come accadde a proposito del potere presidenziale di grazia, ai danni di una volontà, proclamata e ribadita pubblicamente dall'allora Presidente Ciampi, di usarlo. In quella occasione la congiura politica contro il Presidente della Repubblica e contro la Costituzione perseguì il risultato politico immediato che si prefiggeva. Ma, in extremis, la Corte Costituzionale dovette riconoscere le nostre ragioni e, oggi, così quel Potere è tornato ad essere quello prescritto dalla Costituzione e non quello che il regime partitocratico aveva ritenuto di potersi attribuire.

Il Presidente della Repubblica ha parlato parola, non chiacchiere perniciose che l'hanno preceduta e stanno, per ora, facendole eco.

Come da oltre un lustro affermiamo v'è una soluzione assolutamente pertinente, adeguata: il Parlamento sia convocato per compiere , e compire, l' obbligo prescrittogli dalla Costituzione, che non è quello di un votificio, di "votare" ma di "eleggere", nominare….

Infine. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mi ha onorato con il riconoscimento che mi commuove profondamente.

Gli sono ri-conoscente per aver saputo e voluto accogliere la volontà espressa e ribadita dai miei compagni Radicali e da me personalmente, di tentare con umiltà e con determinazione, di aiutarlo da cittadini nel suo difficilissimo compito di massimo Garante della Legge, del Libro, in questo nostro Paese che, come è noto non riteniamo più essere democratico e Stato di Diritto, e in cui i diritti civili e politici ci sono radicalmente negati, come a gran parte del popolo italiano. A maggior ragione, occorre mobilitarci armati di nonviolenza, inermi ma non inerti, con fame e sete di virtù repubblicana, perché il Presidente della Repubblica possa contare anche sui cittadini consapevoli e liberi della galassia Radicale, Transnazionale e Transpartito.

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