Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

4 ottobre 2008

OMOFOBIA: interventi integrati in ambito educativo

  • 9 ottobre 2008
  • Giornata di Studio Nazionale
  • OMOFOBIA: interventi integrati in ambito educativo
  • ore 9:30 c.so Istituto Italiano per gli Studi Filosofici via Monte di Dio 14 .

N. B. La partecipazione al convegno è gratuita e limitata a un massimo di 100 persone. L’iscrizione potrà essere effettuata entro e non oltre il 03/10/2008, fino ad esaurimento posti, scrivendo a:

convegni.psicoclinica@unina.it

DOCUMENTO PER L’ASSEMBLEA GENERALE PD AVVOCATA 25/09/08

Gli eventi drammatici di violenza misogina, omofoba e xenofoba riconducibili a frange camorriste, ci vede oggi –noi donne, noi omosessuali, noi cittadini di questo pianeta- quali parte lesa e in lutto, laddove la nostra presenza a questa assemblea generale, per la costituzione di una grande forza democratica e riformista, voleva essere invece una festa per la nostra generazione, capace finalmente di dare vita ad una struttura politica moderna che ha già cambiato l’Italia e che ancora la può cambiare attraverso l’opera e la partecipazione di tutte le forze sociali oggi presenti, libere, visibili, oneste e vive nel nostro territorio tanto martoriato.

Non possiamo non lamentare il limite della residenza, imposta all’iscrizione alle sezioni territoriali, che ci esclude a priori e ci priva del voto anche qua dove è iniziato da poco più di un mese un percorso molto coinvolgente sia dal punto di vista politico che emotivo, così come è pesante per noi l’assenza nell’intero contesto della Campania di persone visibilmente omosessuali o transessuali tra i quadri di questo partito, di cui siamo sicuramente elettori attivi e al quale, appunto, vogliamo partecipare in prima persona.

Esiste infatti un’altra sfida altrettanto importante volta a riaffermare praticamente l’idea di uguaglianza e democrazia voluta fin dalla nascita dai fondatori del Partito Democratico, ed è quella di permettere a chiunque di rappresentare la cittadinanza, avendone le capacità ed il consenso pubblico. In questo contesto ci proponiamo da subito come portatori di valori democratici generali e non esclusivamente di interessi particolari, seppure questi siano oggi drammaticamente emergenti, e saremo sempre presenti in ogni discussione politica per contribuire al miglioramento della società e del partito a cui sentiamo di appartenere.

Essere cittadini democratici, visibili e liberi, è allora un dovere al quale non vogliamo che si sottragga nessuno dei presenti perché l’omertà, anche quando è omo-affettiva, nasce sempre da una grave oppressione materiale e morale -che nel caso particolare chiameremo omofobia- capace di mettere le madri ed i padri contro i propri figli, gli insegnanti contro i propri allievi, i colleghi di vita, di scuola o di lavoro gli uni contro gli altri, ma perfino le stesse persone contro sé stesse, fino all’auto-esclusione sociale o al suicidio.

Qualcuno ha usato la parola terrorismo nei confronti di chi umilia questa città ed i suoi cittadini con la violenza e l’oppressione; per noi che la viviamo ancora come vittime potenziali vi assicuro che queste, anche se vengono dall’attuale governo a noi avverso, non sono parole vuote… ma crediamo che la risposta a questo attacco alla civiltà possa venire solo dallo sviluppo di una società inclusiva e democratica e dalla capacità di risollevare le risorse produttive del territorio, creando nuove prospettive di lavoro e di mercato anche in un quartiere altamente urbanizzato come l’Avvocata.

Non ostante altrove nel nostro Paese (non certamente “all’avanguardia” per quel che riguarda le politiche sociali) sia oramai evidente l’apporto che la realtà omosessuale è in grado di dare sia culturalmente che economicamente -ne è un esempio il riconoscimento da parte di alcune assicurazioni della realtà di coppia per il riconoscimento del risarcimento o il formarsi di mercati specifici, come quello turistico- essere esclusi dal contesto scolastico o lavorativo perché effeminati o lesbiche è ancora una realtà della nostra città, mentre nascondere i propri affetti più cari diventa una scelta obbligata per chi non vuole perdere il posto di lavoro o il ruolo sociale conquistato con tanta fatica in un contesto difficile come quello della città di Napoli e della Campania più in generale. Contro questo modello di società omofoba che costringe all’omertà omo-affettiva, fomenta pubblici comportamenti violenti e nasconde la risoluzione di esigenze reali dietro interrogativi morali la cui intangibilità finisce per rivelarsi, alla prova dei fatti, pretestuosa, chiediamo dunque di impegnare l’intero circolo del PD Avvocata e la classe dirigente che sarà eletta tra una settimana, affinché s’impegni a lottare perché la vita ed il benessere siano garantiti ugualmente a tutti i cittadini napoletani, nonché a portare senza tentennamenti tale contributo pragmaticamente alla più vasta formazione definitiva dell’anima del partito, che non può -in maniera non ambigua- che essere laica.

Esistono strumenti, come i Forum Tematici Permanenti, attraverso i quali possiamo proporre, in tutte le amministrazioni, pratiche politiche e sociali valide per contrastare questi fenomeni di razzismo, violenza sessuale, omofobia... e dunque camorra; bisogna però anche adoprarsi a sollecitare sia una presenza attiva sul territorio che una presa di coscienza collettiva, da parte di chi partecipa alle attività del circolo PD Avvocata, circa l’importanza di assumere l’uguaglianza sociale come valore prioritario di ogni vivere civile.

Sentirci esclusi dal contesto politico perché “votati” all’esclusivo ambito della rivendicazione dei diritti di base o delle questioni etiche controverse è infine l’altro lato di questa dolorosa medaglia, ma noi speriamo di saper conquistare, anche su queste tematiche, il maggior numero possibile di consensi, così da permettere al più presto anche alle persone omosessuali e transessuali “visibili” di poter svolgere con orgoglio i compiti di rappresentanza politica e sociale all’interno di una realtà territoriale da cui siamo stati finora esclusi.

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