Un tema di cui si parla sempre troppo poco nel dibattito pubblico è quello riguardante i decreti attuativi. Cioè tutti quegli atti di secondo livello (decreti della presidenza del consiglio, decreti ministeriali, regolamenti, direttive) che servono a definire aspetti pratici, burocratici e tecnici necessari per applicare le leggi. Un “secondo tempo” dell’iter spesso ignorato, senza il quale però molte misure restano solo sulla carta. Anche se negli ultimi anni si è cercato di limitare il ricorso a questo tipo di atti, privilegiando la definizione di norme auto-applicative, sono ancora molti i provvedimenti necessari che mancano all’appello. Erano infatti ben 520 alla data del 5 aprile 2024.
Si tratta di un dato in aumento rispetto al nostro ultimo punto sul tema (+78). Per questo è importante mantenere alta l’attenzione. In molti casi peraltro da questo tipo di atti dipende la definizione della modalità di selezione dei soggetti – pubblici e privati – che hanno diritto ad accedere a una qualche forma di finanziamento pubblico. Eventuali ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi possono quindi portare alla mancata erogazione di risorse che sarebbero già disponibili. Nel complesso, ammontano a oltre 12 miliardi i fondi da sbloccare tramite le attuazioni.
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