Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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13 dicembre 2015

L'Antiproibizionista 10 dicembre 2015




La cannabis medica i malati ma non la burocrazia

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Lorenzin
 
In vigore da 10 giorni ma sconosciuto persino al sito del ministero della Salute, il decreto Lorenzin è tanto clandestino quanto pessimo
Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre scorso è stato pubblicato il decreto 9 novembre 2015 del ministero della Salute "Funzioni di Organismo statale per la cannabis previsto dagli articoli 23 e 28 della convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, come modificata nel 1972". Alle ore 16:00 di mercoledì 9 dicembre, il sito del ministero della Salute non riporta né il testo del decreto né alcuna notizia sui suoi contenuti. Leggi tutto >
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Canapa medica, un decreto ricco di divieti
Giorgio Bignami torna sul decreto sulla canapa medica, pubblicato in GU. Per la rubrica di Fuoriluogo su il Manifesto del 9 dicembre 2015. Leggi tutto >
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A che punto è la legge sulla cannabis?
Il 17 dicembre alle ore 19 la sessione dei Giovani democratici di Ponte Milvio di Roma organizza in via della Farnesina 37 con Bedetto Della Vedova, Giuditta Pini e Marco Perduca
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video fainotizia
 
Legalizzazione delle droghe. 
Su La3 l'animazione in 3D di Fainotizia.
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Dicembre mese di riunioni sulle sostanze proibite
Dall'8 all'11 presso le Nazioni unite di Vienna si tiene una sessione della Commissione Droghe delle Nazioni unite dove, tra le altre cose, continuano i preparativi per la sessione speciale sulle droghe dell'Assemblea generale dell'aprile 2016. Il 10 e 11 presso la Presidenza del Consiglio si tiene invece un incontro del gruppo Pompidou su droga e donne. Nel prossimo numero pubblicheremo un resoconto di queste riunioni.

Una politica basata sulle evidenze scientifiche manderebbe in fumo il proibizionismo.
Sostienici con almeno 15 euro, aiutaci a rilanciare il dibattito.
​Avrai anche questi due libri in omaggio...
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La rubrica di Radio Radicale
Notiziario antiproibizionista
a cura di Roberto Spagnoli
►Ascolta l'ultima puntata
Newletter Antiproibizionista a cura di:
Associazione Luca Coscioni - Partito Radicale
con la collaborazione di: 
Radio RadicaleFaiNotiziaStoptheDrugWar.org
Responsabile: Marco Perduca
Impaginazione e distribuzione: Pietro Migliorati

28 agosto 2015

Si sa tutto, non si sa nulla

L'editoriale di Valter Vecellio  su notizie.radicali.it


26-08-2015
Una riflessione a partire da alcuni dati di cronaca. Si può partire dal funerale del patriarca del clan dei Casamonica, giovedì scorso. La sceneggiatura del funerale ha previsto la presenza anche di un elicottero; come sappiamo ha potuto volare indisturbato sul cielo di Roma. Evidenti le implicazioni che tutto questo comporta e significa. Tanti si sono chiesti come sia possibile che in tempi di dichiarata “allerta terrorismo”, e con l’Anno Santo alle porte, sia potuto accadere. Si dice Roma, che abbonda di cosiddetti obiettivi “sensibili”: Quirinale, Vaticano, palazzo Chigi, Camera dei Deputati, Senato, Colosseo, Fontana di Trevi, ambasciata USA, ambasciata del Regno Unito… Ma anche Milano non scherza: oggi c’è EXPO, da sempre c’è il Duomo; anche Venezia con piazza San Marco andrebbe bene; per non dire di Firenze… Tra l’altro qualcosa di simile è già accaduto: qualcuno forse ricorderà il monoposto decollato dall’aeroporto di Locarno e andato a fracassarsi sul “Pirellone”…Il presidente del Senato di allora, Marcello Pera, un po’ incautamente parlò di possibile attentato terroristico, e provocò un immediato calo delle azioni di Borsa, FIAT, ENEL, ecc.; e vai a capire la relazione. Ma insomma, i nostri cieli sono una groviera, e del resto la vicenda del DC-9 Itavia, dice pur qualcosa.

Si può allargare il campo del nostro ragionamento. Sappiamo che Ayoub el-Khazzani, l’attentatore del treno Amsterdam-Parigi era, per usare un termine di moda in questi giorni, “attenzionato” da ben tre servizi di sicurezza: quelli francesi, quelli spagnoli e quelli belgi. Eppure… Se si ricorda bene, anche i fratelli Kouachi, quelli che hanno assalito e massacrato la redazione di Charlie Hebdo, e ucciso un inerme poliziotto, erano “noti” ai servizi di sicurezza francesi, e segnalati da quelli algerini; si potrebbero fare una quantità di altri esempi, in Regno Unito, Spagna, Belgio. Il caso più clamoroso quello delle Twin Towers di New York. Nessuno pensi che si è dei “dietrologi” che ipotizzano chissà quale mefistofelico complotto. Tutt’altro: vale la riflessione di Zbgniew Brzezinski, consigliere per la sicurezza nazionale sotto la presidenza di Jimmy Carter: “Il 10 settembre sul conto di questi attentatori non sapevamo nulla. Il 12 settembre sapevamo tutto”. Traduzione: le informazioni c’erano. Non le si è sapute leggere. Un problema, a quanto pare, di tutti i servizi segreti: raccolgono, anche illegalmente, una impressionante mole di dati e di “notizie” su tutti e su tutto; poi non sanno neppure usarle.

La questione, ovviamente, è complessa; non sarebbe giusto liquidarla con sufficienza e battutelle. I servizi segreti italiani, per esempio, nei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo e in Medio Oriente sanno ancora fare un buon lavoro, come americani, francesi e inglesi si sognano. Ciò non impedisce di pensare e credere che spesso si servizi segreti si rivelino impotenti e incapaci, un impasto di cretineria e di criminalità: di fatto un potere avulso dal potere che dà loro potere, con le implicazioni che ognuno può ben immaginare; e con i frutti e i risultati che la quotidiana cronaca offre. Ecco: anche questo aspetto fa parte della più generale iniziativa radicale legata alle campagne per il diritto alla conoscenza, al diritto al diritto.

14 ottobre 2014

Convocazione XIII Congresso Radicali Italiani e informazioni per prenotazione

Radicali Italiani
Care compagne, cari compagni,
   il 13° Congresso di Radicali italiani si terrà a Chianciano Terme da giovedì 30 ottobre (inizio ore 16.00) a tutta domenica 2 novembre presso il Centro Congressi Excelsior in piazza Sant’Agnese 6 (piazza Italia).
Voglio innanzi tutto ringraziarti per aver voluto dare, con il tuo sostegno, letteralmente corpo e vita a iniziative e lotte politiche essenziali. Grazie per aver compreso l’importanza e il valore dell’iscrizione, della militanza, in poche parole dell’essere e del fare i radicali. Davvero, grazie per esserci.
            E’ stato un anno, questo che ci stiamo lasciando alle spalle, denso, ricco di iniziative politiche; ed è stato anche uno degli anni più difficili, per il Movimento di Radicali Italiani, ma in generale per tutte le organizzazioni che compongono la “galassia radicale” e che sono i soggetti costituenti del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale. E’ stato un anno pesante per la pervicace e perdurante esclusione  dall’accesso ai media. Il diritto a conoscere e ad essere conosciuti è costantemente violato, nonostante sentenze della magistratura e deliberati delle Authority. E’ una delle questioni che credo debba costituire oggetto della nostra riflessione nei giorni del congresso per l’individuazione di strumenti e iniziative che consentano di ripristinare un minimo di legalità.
Questa violazione di un diritto umano fondamentale ha avuto ed ha come logica conseguenza risvolti concreti nella nostra vita quotidiana. E' infatti vero che RI ha dovuto vivere con una struttura operativa quasi inesistente e che il Partito Radicale ha dovuto chiudere il call center e licenziare le otto persone che da anni vi lavoravano; Partito che, nonostante i tagli, registra, ad oggi, un indebitamento pari all'intero autofinanziamento dello scorso anno.
E’ una questione di stretta attualità, rispetto alla quale noi – come movimento – non abbiamo dimostrato di essere, individualmente e collettivamente, non solo adeguati, ma neanche del tutto consapevoli. Intendo consapevoli del fatto che, dopo sessant’anni, il connotato di “democrazia reale” – l’opposto a Stato di Diritto, democratico, laico e federalista – del regime italiano è divenuto un dato strutturale, tecnicamente e formalmente ciò che si definisce un Regime, non fosse per il fatto che, anche in questo caso, vale la massima: “la durata è la forma delle cose”. Un sistema di comportamenti reiterati e trasmessi per un tempo così lungo nei confronti del popolo italiano è difficile da mutare a meno che non si operi un salto di qualità nella nostra lotta politica, nella nostra consapevolezza e intenzionalità, nell’esercizio e nella disciplina di analisi, idee e obiettivi a cui si dà corpo e che abbiano la forza della durata e della durezza delle cose che si fanno, le quali – ne sono convinta – durano solo se sono dure.
Per questo e in tal senso, dobbiamo ringraziare, intanto, lo studio legale del Prof. Andrea Saccucci per la collaborazione che ci ha permesso di depositare un nostro primo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo proprio riguardo al diritto fondamentale negato al popolo italiano di conoscere per poter scegliere e deliberare: l’esempio, certificato, della nostra esclusione dai media sta lì a dimostrarlo. A partire da questo esempio, occorre estendere, perfezionare e aggravare i nostri ricorsi alle giurisdizioni sovranazionali contro lo Stato-canaglia detto Italia, che non merita di essere annoverato nella lista dei Paesi democratici, lista che già lo vede agli ultimi posti per molti altri aspetti che riguardino il Diritto e la Legge.
   Come documentato fino a poco tempo fa dal Centro di Ascolto, nonostante le grandi difficoltà che lo hanno portato alla chiusura (e anche questo è un segno dei tempi della “democrazia reale” in cui vive il Paese), esiste e si aggrava una scientifica espulsione dei radicali da ogni spazio informativo, pubblico o privato che sia; l’ostracismo nei confronti delle iniziative del movimento radicale e dei suoi leader Emma Bonino e Marco Pannella; ed esiste, clamoroso, un vero e proprio “caso Pannella”, deliberatamente, sistematicamente cancellato, abrogato.
   Ciò nonostante, grazie a tutti voi, al vostro impegno e alla vostra consapevolezza, siamo riusciti negli anni a inscrivere nell’agenda politica di questo Paese molti dei temi da noi individuati come prioritari ed essenziali. Grazie a una durissima lotta nonviolenta, condotta in prima persona da Pannella, e con l’adesione importantissima di tanti radicali, e di tantissimi appartenenti alla comunità penitenziaria e cittadini, abbiamo conseguito significativi risultati per quel che riguarda il diritto alla Giustizia e l’Amnistia per la Repubblica. Non era scontato il messaggio solenne del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Camere; quel messaggio, un vero e proprio documento radicale, pur se finora vergognosamente e volgarmente ignorato dai partiti del regime, costituisce un punto fermo destinato a incidere; e ha già inciso, come hanno inciso gli strumenti da noi individuati del ricorso alle giurisdizioni nazionali e internazionali che sempre più confermano e fortificano la nostra analisi. Sono indubitabili conquiste e successi radicali le sentenze delle corti di giustizia europee, della Corte Costituzionale,  e persino le prese di posizione di Papa Francesco, il quale non solo ha abrogato la pena dell’ergastolo e introdotto nell’ordinamento Vaticano il reato di tortura, ma ha voluto anche incoraggiare, mentre da ogni parte gli si chiedeva di “mollare”, con due telefonate, l’azione nonviolenta di Marco Pannella. Non solo: una delegazione di esperti dell’ONU sulla detenzione arbitraria che ha visitato le carceri italiane dal 7 al 9 luglio ha avanzato raccomandazioni e proposte puntuali analoghe a quelle formulate dal Presidente  Napolitano nel messaggio alle Camere volte a interrompere lo stato di illegalità in cui versa l’amministrazione della giustizia e la sua appendice carceraria nel nostro Paese, incluse le proposte in materia di amnistia  e indulto, che sono "quanto mai urgenti per garantire la conformità al diritto internazionale".
   E’ stato l’anno in cui le giurisdizioni hanno emesso sentenze letteralmente rivoluzionarie che hanno recepito diritti umani fondamentali, obiettivi storici delle lotte per il movimento radicale: dall'abrogazione per incostituzionalità delle parti più proibizioniste della legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti, alla demolizione di molti degli aspetti più odiosamente restrittivi dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita ottenuti, questi ultimi, grazie al perseverante impegno dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca. La via del ricorso alle giurisdizioni si rivela uno strumento imprescindibile di lotta per affermare lo Stato di diritto, democratico, federalista in una realtà in cui la degenerazione partitocratica e corporativa ha fatto precipitare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche mondiali riguardo all'amministrazione della giustizia, alla libertà di impresa, all'inarrestabile formazione del debito pubblico.
   E’ anche stato l’anno in cui ho posto in essere, con la presidente Laura Arconti e Marco Pannella un rilancio dell'iniziativa nonviolenta di disobbedienza civile in merito all'uso terapeutico della cannabis e volto alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti a partire dalla marijuana.  
  Il Congresso deve essere l’occasione  per  dibattere e riflettere di tutto questo e di altro ancora, per confermare e rafforzare l’impegno sulle iniziative in corso, e decidere quelle che ci vedranno impegnati nel prossimo anno. Dovremo inoltre assumere decisioni  urgenti e importanti rispetto al futuro e alle prospettive del Movimento, il reperimento di risorse, come far fronte a una situazione economico-finanziaria che rischia di collassare e pregiudicare le future iniziative, l’esistenza stessa di Radicali Italiani; e, non ultimo, l'apporto che saremo in grado di assicurare al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.
   Il prossimo anno il Partito Radicale compirà 60 anni. Nella nostra storia abbiamo spesso attraversato lunghi periodi di resistenza che hanno poi consentito all’Italia di realizzare grandi conquiste nel campo dei diritti umani, sociali e civili e di rallentare il processo di desertificazione della democrazia perseguito con sempre maggiore violenza dal regime partitocratico nelle sue diverse manifestazioni. Un processo che ha prodotto un “deserto” che è soprattutto di idee e si manifesta nella forma della supremazia della ragione di Stato sullo Stato di diritto democratico, federalista e laico. L’obiettivo primario è e resta la fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi.
            La vera e propria débâcle della democrazia ha prodotto quella della giustizia e dell’economia. Chi si ricorda di quando Marco Pannella ammoniva che il formarsi del debito pubblico italiano era un macigno sulle spalle di ogni cittadino, neonati compresi, un macigno che avrebbe ipotecato il futuro? Chi rammenta i referendum vinti, negati, ostracizzati, sull’economia, sulla giustizia, sui diritti civili, sulle riforme istituzionali e sull’ambiente? Non solo “prese di posizione”, che lasciano il tempo che trovano, ma lotte concrete, vissute spesso sui marciapiedi e mai nei salotti televisivi abitati da sempre -e sempre di più- da voraci maggioranze e opposizioni di regime. Nel solco di questa nostra alterità va considerato l’esposto per danno erariale recentemente presentato alla Corte dei Conti a causa dell’inaccettabile costo che lo Stato ha fatto e sta facendo pagare al popolo italiano per decenni di violazioni di diritti umani nel campo dell’amministrazione della giustizia e delle carceri.
   Molto è stato conquistato e incardinato, molto resta da conquistare e incardinare; e non ho accennato alle importanti iniziative poste in essere sul fronte del dissesto ambientale e idrogeologico, il “caso Vesuvio e “campi Flegrei”, il disastro ecologico combattuto dai radicali -sul campo- in alcune regioni del nostro Paese.  
   Con pochissimi giorni a disposizione e davvero tanta “carne al fuoco”, affido a questo scritto il mio caloroso invito a partecipare in tanti al congresso sin dal primo giorno. E’ importante. Un abbraccio
Rita Bernardini
 
XIII° CONGRESSO DI RADICALI ITALIANI
Chianciano Terme, giovedì 30 ottobre – domenica 2 novembre 2014

SCHEDA DI PRENOTAZIONE ALBERGHIERA


Il Sottoscritto (nome e cognome)___________________________________________

Indirizzo_____________________________________Città______________________

Tel. _________________ Fax________________ E-mail________________________

Desidera prenotare:

N. camere singole              _______                                  ostello posto uomo   _______

N. camere doppie              _______                                  ostello posto donna   _______

N. camere matrimoniali       _______                

Data arrivo:  _________            Data partenza: ___________  

  
Arrivo per pranzo          |__|           oppure           Arrivo per cena    |__|
        

Prezzi:

3*standard
3* super
4* standard
4 super
camera doppia
€ 30,00
€ 38,00
€ 50,00
€ 60,00
camera singola
€ 37,00
€ 46,00
€ 60,00
€ 75,00

 Ostello in camere multiple      € 25,00 a persona  al giorno in pensione completa

I prezzi indicati si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande al tavolo per i pasti.

Riduzione 3°/4° letto adulti: 15% valido solamente per gli hotel 3* e 4*
Piano famiglia  nei 3* e nei 4* 2 bimbi sotto i 12 anni = pagano 1 quota adulto

Pagamento: diretto in hotel alla partenza.
Sarà inviata conferma scritta tramite e-mail con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato.
Tassa di soggiorno € 0,80 al giorno a persona per i 3* ed €1,00 per i 4*

Da inviare per fax o e-mail a:
Clante Hotels
Via Sabatini n. 7 - Chianciano Terme
tel. 0578/63360 - 0578/63037
fax 0578/64675
e-mail: clantehotel@gmail.com  -  
info@clantehotels.it

* * *

COME SI ARRIVA A CHIANCIANO TERME
In auto: Autostrada del Sole (A1), tratto Roma-Firenze, uscita n°29 Chiusi-Chianciano.
In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme. Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.
In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km).





 

RADICALI ITALIANI
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