Roma, 23 novembre 2013
Comunicato Stampa
dell'Associazione Radicale Certi Diritti.
Si è svolto ieri a Trieste il convegno "I diritti
umani nella Federazione russa di Putin" - organizzato da Associazione
Radicale Certi Diritti, Circolo Arcobaleno Arcigay, Famiglie Arcobaleno e
Agedo, in collaborazione con il Comitato per le Pari Opportunità dell'Università degli Studi di Trieste -
dove attivisti russi, organizzazioni non governative italiane e internazionali,
docenti universitari e funzionari europei hanno fatto il punto sulla grave
situazione russa e su come aiutare i cittadini della Federazione a difendere i
propri diritti umani.
La richiesta pressante al governo
italiano, all'Unione Europea, alle associazioni e alla stampa che è emersa durante i lavori è quella di continuare a porre
il tema dei diritti umani, non in forma retorica e cerimoniale, ma puntuale e
precisa, mettendo il Presidente russo di fronte alle sue responsabilità.
Tra i 25 trattati e accordi che
verranno siglati dai governi russo e italiano il 26 novembre prossimo nel
capoluogo giuliano, vi sarà anche quello che inaugurerà l'anno del turismo
italo-russo. Durante questo anno molti turisti italiani - tra i quali molte
persone LGBTI, famiglie omogenitoriali con bambini e giornalisti - avranno la
possibilità di
visitare più
facilmente il grande paese euroasiatico. L'ondata di violenza omofobia che sta
attraversando il Paese dopo il varo, il 29 giugno scorso, della legge contro la
"propaganda delle relazioni sessuali non tradizionali" solleva, però, molte preoccupazioni
riguardo la vaghezza della legge e la sicurezza dei turisti italiani LGBTI. Si
teme molto anche che dopo le olimpiadi la situazione possa ulteriormente
aggravarsi sia sotto il profilo giuridico, sia sotto quello sociale.
Chiediamo quindi al Governo
italiano di sollevare la questione durante il prossimo bilaterale Italia-Russia
chiedendo garanzie alle autorità russe affinché garantiscano che le aggressioni omofobe che già si stanno verificando
vengano adeguatamente investigate, perseguite e prevenute. I cittadini italiani
hanno anche il diritto di viaggiare pienamente informati, chiediamo quindi al
Governo italiano - ma anche ai mas media, agli operatori turistici, al CONI -
di domandare alle autorità russe
di rispondere ad alcune domande specifiche, riportate in calce a questo
comunicato, relative all'ambiguità della legge contro la "propaganda delle
relazioni sessuali non tradizionali". È necessario avere delle risposte immediate poiché l'anno del turismo
italo-russo è già iniziato e molti turisti
sono già in
viaggio.
Associazione Radicale Certi
Diritti
Arcigay
Domande relative alle
implicazioni della legislazione russa per i turisti italiani LGBTI.
• Due persone dello stesso sesso che si tenessero per
mano o si baciassero in pubblico violerebbero la legge russa? Cosa accadrebbe
se queste manifestazioni d'affetto venissero riprese dalla stampa, dalla
televisione o diffuse su internet.
• Indossare o portare simboli LGBTI (come i colori
dell'arcobaleno) da singoli o gruppi di cittadini italiani e russi verrebbe
sanzionato? Ancora, sarebbe legalmente rilevante se questi simboli venissero
diffusi dai media o su internet?
• Cosa accadrebbe se una persona parlasse a favore dei
diritti delle persone LGBTI in una conversazione privata o in pubblico?
• I turisti italiani, e i cittadini russi, potrebbero
parlare positivamente, in privato o con i media, delle proprie famiglie se
composte da persone dello stesso sesso?
• Sarebbe possibile distribuire materiale concernente i
diritti umani anche di coloro che hanno "relazioni sessuali non
tradizionali"?
• Il bambino di una coppia di persone dello stesso sesso
può
entrare in Russia? Se sì, lo
stesso bambino rischierebbe di essere sottratto ai propri genitori?
Domande relative alle
implicazioni della legislazione russa per le imprese e i media coinvolti
nell'anno del turismo italo-russo.
• I media che si occuperanno dell'anno del turismo
italo-russo potranno esaminare anche la situazione delle persone LGBTI in
Russia? I giornalisti italiani e russi verranno trattati diversamente?
• Fare domande sulla legge contro la "propaganda
delle relazioni sessuali non tradizionali" verrebbe considerata una
violazione della medesima legge?
• Intervistare giovani al di sotto dei 18 anni che si
identificano come gay, lesbiche, bisessuali, transessuali o intersessuali in
merito alla loro esperienza di vita costituirebbe una violazione della legge
russa?
• Dare una rappresentazione positiva di relazioni o
famiglie di persone russe o italiane dello stesso sesso violerebbe la legge
russa? Se sì
verrebbero sanzionati gli intervistati o i giornalisti?
• Le imprese italiane potrebbero includere nella loro
pubblicità per
l'anno del turismo italo-russo anche delle coppie di persone dello stesso
sesso, dei messaggi a favore dei diritti delle persone LGBTI o dei simboli
LGBTI?
Le risposte alle domande sopra
elencate varia a seconda della cittadinanza delle persone?