Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

20 novembre 2007

accademia kronos NEWSLETTER N. 27

NEWSLETTER N. 27
Informazione libera di accademia kronos
18 novembre 2007


Sommario:
- SICCITA’ E DANZA DELLA PIOGGIA NEL SUD DEGLI STATI UNITI;
- A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI UNA SPECIE SU TRE RISCHIA
L’ESTINZIONE;
- SOS PER I PAESI PIU’ POVERI DELLA TERRA;
- ANTARTIDE – INTERVENIRE SUBITO! -
- I CIALTRONI DELL’AMBIENTE;
- PALAZZINARI, CACCIATORI E PESCATORI SUBACQUEI TRA GLI ENTI DI
PROTEZIONE NATURA;
- E’ NATO UN BOSCO PER KYOTO DEDICATO A GINO MITRANI;
- BENVENUTA NUOVA SEZIONE DI AK IN PIEMONTE;
- GLI AMICI DI AK DEL CONGO VI INVITANO.
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L’AMERICA CHE NON ADERISCE AL PROTOCOLLO DI KYOTO ALLE PRESE CON I DISASTRI PROVOCATI DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI

LA DANZA DELLA PIOGGIA ULTIMA CHANCE

Gli americani stanno sperimentando sulla loro pelle cosa significa effetto serra e cambiamenti climatici. Uragani di inaudita violenza, incendi che devastano intere contee, alluvioni e, in ultimo, siccità, fiumi prosciugati e carenza d’acqua. Gli stati più penalizzati dal global change sono la
California, l’Arizona, l’Alabama, La Georgia e il Tennessee. La Georgia al momento è in grave emergenza acqua, non piove da oltre 18 mesi. La grande città di Atlanta sta razionando l’acqua per uso civile e le autorità locali temono che se entro dicembre non pioverà abbondantemente c’è il rischio di una crisi ambientale di inimmaginabili proporzioni. La diminuzione della pioggia e, di conseguenza, della portata dei corsi d’acqua, la crescita inarrestabile delle temperature e le esigenze di una popolazione in aumento, sono un mix drammatico che sta investendo in particolare tutto il sud degli Stati Uniti.
Il New York Time recentemente ha dedicato molto spazio ad un servizio dal titolo “La siccità perfetta”paragonando quello che sta capitando a molti
laghi americani al dramma del lago D’Aral. Ci sono foto nel servizio che riportano laghi completamente inariditi con barche in secca, una scena apocalittica. Lo scienziato Steven Chu, premio nobel per la fisica nel 1997, che ha partecipato all’inchiesta del New York Time, ha dichiarato: “ La diminuzione dei nevai e dell’acqua dolce è un problema molto più serio del
lento innalzamento dei mari: secondo i più ottimistici modelli di previsione nella seconda metà del secolo tra il 30 e il 70 per cento dei nevai e dei ghiacciai americani saranno definitivamente scomparsi”.
In questa grave situazione il governatore dello stato della Georgia, Sonny Perdue, figlio di un pastore battista, ha pensato bene di invocare non Washington, ma il cielo. Affermando: “Alla base di tutti i nostri problemi c’è la mancanza di pioggia e non c’è nulla che il governo possa fare, la richiesta pertanto va indirizzata a qualcuno che sta più in alto”. Detto fatto! Ha subito convocato rabbini, sacerdoti, mufti, guru ed esponenti di tutte le religioni per pregare. Chiedere a tutte le divinità del cielo e a Dio di far piovere. Il Governatore però ha dimenticato di convocare chi di queste cose se ne intende: i Cherokee, la gloriosa tribù indiana che con le
sue danze e musiche d’invocazione della pioggia nel passato riusciva a scatenare qualche benefico temporale. In un nostro messaggio abbiamo volutoricordare al Governatore Sonny che i popoli originari di quell’area, come i Cherokee, non vanno dimenticati, altrimenti il problema siccità “potrebbe” continuare.
Lasciando l’America e tornando in Italia, anche da noi non c’è da stare molto allegri. Anche noi abbiamo assaggiato fino a poco fa la siccità, con il Po e il Tevere trasformati quasi in un rigagnoli d’acqua. Auguriamoci che questo fenomeno non debba più ripetersi, altrimenti dovremmo anche noi invocare gli dei del cielo.
Accademia Kronos comunque offre ai suoi lettori
la possibilità di imparare le tecniche di danza della pioggia, forse questa potrebbe essere una professione nuova e un motivo di lavoro, visto che in Italia ormai trovare lavoro è un impresa impossibile.


A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI UNA SPECIE SU TRE RISCHIA L’ESTINZIONE
( BY CITY )
Se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare, circa un terzo delle specie rischiano di estinguersi. Se poi la temperatura terrestre dovesse superare più dei 2 gradi previsti entro il 2050, il 20 per cento della popolazione mondiale sarà a rischio siccità.
E’ il monito lanciato dal Comitato Intergovernativo delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (IPPC), Premio Nobel 2007 per la pace, nel suo quarto rapporto annuale reso noto l’altro giorno a Valencia. Gli scienziati dell’ONU ritengono sia ancora possibile, quanto molto improbabile, vista l’attuale tendenza, contrastare il riscaldamento globale del pianeta.
Occorrerebbe da subito diminuire del 20% l’attuale emissione di gas serra fino a giungere entro pochi anni all’abbattimento di CO2 e CH4 del 60%.
Purtroppo, tenendo presente l’espansione democratica del pianeta, la corsa al consumismo cinese, l’espansione industriale dell’ India e del Brasile, le previsioni invece danno un aumento del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2030.
Al ritmo attuale e senza alcun intervento, scrive l’IPCC, la temperatura mondiale aumenterà di 5 gradi entro il 2050, comportando importanti estinzioni di specie animali e vegetali nel mondo, un calo ovunque dellaproduzione di cereali e l’inondazione di circa il 30% delle coste.
Particolarmente a rischio 6 specie di orso su 8, tra cui l’orso polare e il panda gigante. Dramma nel dramma, non tutti gli animali e le piante a rischio estinzione potranno comunque essere salvati: i fondi a disposizioneper la biodiversità in tutto il mondo sono solo di due miliardi di dollari l’anno, una cifra troppo bassa per intervenire compiutamente: occorrerà
scegliere quali specie abbandonare al loro destino e quali salvare. L’inizio questo di una grande estinzione di massa del pianeta.


DA LISBONA SOS PER I PAESI PIU’ POVERI DELLA TERRA
L’Altro giorno a Lisbona è stato presentato un rapporto dell’UE il quale sottolinea che il fenomeno dei cambiamenti climatici sarà più devastante per i Paesi più poveri del pianeta. Infatti il rapporto fa notare che le conseguenze del cambiamento climatico aggravano le tensioni sociali e politiche già presenti nelle regioni più povere. Dappertutto aumentano gli eventi meteorologici estremi, fonte di catastrofi naturali e gli effetti sull’ecosistema sono evidenti: già distrutto il 40% delle barriere coralline, ogni anno sparisce l’1% delle foreste tropicali. In meno di 50 anni è scomparso il 75% del Mare d’Aral e il 95% del lago Ciad. Il Mar Morto si è abbassato di 25 metri. E l’acqua sarà la grande emergenza dei prossimi anni.
Entro un decennio, tra i 75 e i 200 milioni di africani saranno minacciati
dalla siccità.


ANTARTIDE – INTERVENIRE SUBITO!

Questo è l’appello lanciato l’altro giorno dal segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, dopo che si era recato in Antartide per una missione di verifica sugli effetti del riscaldamento della Terra. Dalla sua missione ne è rimasto scioccato. Non si sarebbe mai immaginato che la fusione dei
ghiacci polari fosse così evidente. Un grave fenomeno contro il quale ha invocato “un’azione urgente”.
“Noi abbiamo risorse, abbiamo tecnologie e finanziamenti” per combattere il riscaldamento globale, ha detto Ban al termine della sua visita. “ Quello che ci manca, è la volontà politica. Io sono qui per galvanizzare una tale volontà politica”.


IL PROCESSO DI ADATTABILITA’ E I CIALTRONI DELL’AMBIENTE
( riflessioni del Direttivo di AK)

Dopo tutto quello fin qui documentato viene spontaneo chiedersi se siamo
realmente entrati nell’emergenza oppure se tutto è frutto di un’isteria
collettiva e, quindi, come dice il prof. Prodi del CNR, fratello del
Presidente del consiglio dei ministri, “non ci sono problemi è tutto ancora
da verificare”. Pensiamo che chi dice di aspettare, di verificare, di
controllare e, quindi, di non agire, non fa del bene alla causa di
mitigazione e di adattabilità prevista dallo stesso protocollo di Kyoto.
Ricordiamo che uno degli organismi internazionali che fa da “cassandra” è
proprio l’IPCC, premio nobel 2007, formato da 2200 scienziati di tutto il
mondo, se poi ci aggiungiamo gli scienziati della Commissione Clima dell’UE
e centinaia di istituti scientifici internazionali, abbiamo un bel numero di
scienziati seri contro uno sparuto numero di dissidenti. Che il fratello di
Prodi dica che non c’è certezza nel fenomeno del global change , ci sembra
una presunzione stratosferica. Un modo forse di mettersi in bella mostra. Se
era questo lo scopo, bene, c’è riuscito!
Secondo la nostra modesta esperienza decennale sul problema dei cambiamenti
climatici siamo certo invece che ci troviamo all’inizio dell’emergenza:
eventi come l’estremizzazione dei fenomeni meteorologici, la siccità, le
ondate di calore, gli incendi boschivi, le malattie e le nuove epidemie,
sono la dimostrazione lampante della reale preoccupazione degli scienziati.
Dobbiamo quindi rassegnarsi a pensare ad un profondo cambiamento dei nostri
comportamenti. L’adattabilità cui tutti noi, volenti o no, saremo sottoposti
è da mettere in preventivo per i prossimi anni. Se sapremo affrontarla e
accettarla in tempo, forse il passaggio non sarà poi così doloroso.
In tutta questa preoccupazione, nel cercare soluzioni adatte ad un passaggio
indolore verso l’adattabilità, la nostra rabbia esplode nel vedere il
comportamento di decine e decine di cialtroni gettati a capofitto nel nuovo
business ambientale. Personaggi, questi, venditori fino a ieri di salumi e
capi d’abbigliamento, ed oggi esperti del fotovoltaico, delle energie
rinnovabili e dei sistemi di smaltimento rifiuti. Persone profondamente
incompetenti che del problema ambientale vedono solo il loro squallido
profitto.
Un esempio è il fotovoltaico: sono decine le lamentele che ci giungono di
persone che hanno affidato a questi “furbi del fotovoltaico” i loro soldi
per istallare impianti, ma che poi non si sono potuti realizzare per la
mancanza di pannelli sul mercato o, peggio, per progetti fatti male e quindi
non finanziabili. Abbiamo sentito gli amici dell’ENEA in proposito e ci
hanno confermato il fenomeno: personaggi incompetenti che si spacciano per
esperti delle rinnovabili e che, invece, sono semplici “approfittatori del
momento”.
Un altro esempio sono i sistemi di produzione energia da biomassa. A sindaci
e assessori giungono richieste di applicazione impianti a biomassa. Stando
alle richieste di questi impianti, se tutti fossero approvati ci troveremmo
nella condizione per i primi due anni a disboscare l’Itala e negli anni
successivi l’Europa.
A questo punto per l’uso della biomassa serve un piano governativo serio.
Stabilire provincia per provincia quanta biomassa può essere prelevata per
il funzionamento delle centrali senza danneggiare boschi e colture. Per
tutta la provincia di Viterbo, ad esempio, grazie ad un attento studio
dell’ENEA al massimo si possono realizzare un paio di centrali che possono
produrre insieme 11 MWh, oltre si dovrebbero intaccare i boschi esistenti.
Sulla base di questo esempio si dovrebbe conoscere fin dove poter spingersi
in Italia con le centrali a biomassa. A poco serve la norma che il materiale
da bruciare non può essere reperito oltre i 70 Km dalla centrale, serve a
poco perché esistono varie escamotage come quella di “far trovare” materiale
da biomassa all’interno dei 70 Km.
Non vorremmo dilungarci oltre su questo settore, lo faremo in un’altra
occasione, qui però vogliamo esprime la nostra rabbia nei confronti di chi
consente a questi cialtroni di prolificare, in particolare nei confronti di
politici, amministratori e finti ambientalisti che diventano automaticamente
complici di questi affaristi. La situazione non è come dice il fratello di
Prodi: “tutta ancora da valutare”, la situazione è ormai ampiamente valutata
per cui prima di giungere ad una seria politica di adattabilità è necessario
cominciare a sgomberare il campo da tutta questa manica di cialtroni.

PALAZZINARI, CACCIATORI E PESCATORI SUBACQUEI TRA GLI ENTI DI
PROTEZIONE NATURA

Sapevamo che il precedente ministro dell’Ambiente Alfiero Matteoli era un
cacciatore convinto imprestato all’ambiente, non eravamo a conoscenza però
che avesse stravolto il CNA ( Consiglio Nazionale dell’Ambiente) facendo
riconoscere associazioni come enti di protezione natura che dell’ambiente
non c’entravano e non c’entrano nulla. L’abbiamo scoperto l’altro giorno al
ministero nella prima riunione ufficiale delle associazioni riconosciute.
L’elenco che ci è stato fornito in quella sede ci ha fatto trasalire.
Perché? Ecco la risposta: Associazione Nazionale Istruttori Subacquei, Ente
Nazionale Democratico di Azione Sociale, Federazione Nazionale della
Proprietà Edilizia, Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività
Subacquee, Green Cross Italia, Movimento Italiano Genitori, Movimento
Azzurro, Unione Nazionale Garden Clubs, Associazione Nazionale Cacciatori
dell’Appennino. Tutti questi enti inseriti tra quelli di vera protezione
della natura, stravolgono il senso stesso del CNA e, ancora una volta, in un
gergo popolare:” ci fanno cadere le braccia!!”
Ma, ci siamo chiesti, l’attuale ministro Pecoraro non poteva fare una
cernita, chiedere a queste associazioni anomale di fornire la documentazione
degli ultimi tre anni che attestasse il loro vero operato nel e per
l’ambiente? Era un dovere dell’attuale ministro indagare, perché non l’ha
fatto? E’ nostra intenzione comunque far fare un’interrogazione parlamentare
al Sen. Edo Ronchi per chiedere spiegazioni sulla presenza di questi enti
anomali nel CNA.


E’ NATO UN BOSCO PER KYOTO DEDICATO A GINO MITRANI

Finalmente è partito il primo bosco di Kyoto 2007 dedicato a Gino Mitrani.
Il Comune di Moneromano (VT) ha messo a disposizione un’area di oltre 3
ettari, dove noi in collaborazione con la Provincia di Viterbo ( che ha
sponsorizzato l’iniziativa) e l’Università della Tuscia, abbiamo iniziato a
piantare centinaia di piccole querce. In memoria di Mitrani all’inizio del
boschetto è stato piantato un cedro del Libano. Alla manifestazione erano
presenti i famigliari di Gino, i Forestali, l’Assessorato Ambiente della
provincia, le scuole e noi. Per gli alberi in memoria di Gino abbiamo
raccolto dai soci 830 euro.
Nel nostro sito, nella galleria fotografica ci sono le foto della
manifestazione.



BENVENUTA NUOVA SEZIONE DI AK IN PIEMONTE

E’ nata una nuova sezione di Accademia Kronos in Piemonte ed esattamente a
Leinì (TO).
Il direttivo locale è così formato: Maurizio Schettino Segretario di Sezione
e Rosalia Marini vice. Questo l’indirizzo e-mail: ak.leini@yahoo.it


IL CONGO DI BRAZZAVILLE VI ATTENDE

E’ nata anche una grande ACCADEMIA KRONOS in Congo. Gli amici locali hanno
intenzione di fondare altre decine di sezioni in tutta l’Africa. Sono pronti
ad ospitarvi e aspettano vostre comunicazioni (in francese ). Non fateli
aspettare. rogerkabengele5@yahoo.fr; lcn_congo@yahoo.fr; chrysebale@yahoo.fr

Anche qui le foto dei nostri soci di colore li trovate sul nostro sito

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