Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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3 febbraio 2010

LA TRATTA DELLE PERSONE TRANSGENDER: IL NON DETTO - II° CONVEGNO

ASSOCIAZIONE LIBELLULA ROMA
CGIL NUOVI DIRITTI

Sala Auditorium Unicef
Via Palestro, 68
Roma

Giovedì 11 febbraio 2010


PROGRAMMA
Nella percezione comune transessualismo e prostituzione sono ancora troppo spesso considerati sinonimi, dando sostanza a uno stereotipo duro a sparire e tuttavia, il fenomeno della tratta a fini di sfruttamento sessuale per le persone transessuali resta nascosto e sempre più dimenticato.
L’ottantacinque per cento delle persone transgender che si prostituiscono sono vittime di racket, subiscono minacce e violenze. I loro diritti sono violati.
I metodi di approccio con la vittima, le motivazioni che spingono le persone transessuali a migrare, l’età del percorso di transito stanno cambiando.
Che cosa sta accadendo? Abbiamo fatto qualche passo avanti o ha avuto ragione un atteggiamento esclusivamente repressivo?

Il secondo convegno sulla tratta transgender vuole trovare delle risposte ed individuare strumenti di intervento efficace.
L’associazione di volontariato Libellula Transgender Roma affronta le problematiche sociali, psicologiche, sanitarie e occupazionali legate al transessualismo e transgenderismo.
Cgil Nuovi Diritti si occupa di persone transessuali fornendo informazione, consulenza legale, assistenza, difesa dei diritti.


COORDINANO
Francesca Rufino Associazione Libellula Roma
Salvatore Marra Ufficio Nuovi Diritti Cgil Roma Lazio


LE RAGIONI DELL’INIZIATIVA

Maria Gigliola Toniollo Cgil Nazionale Settore Nuovi Diritti

IL FENOMENO DELLA TRATTA E LA QUESTIONE SICUREZZA

Nicola Coco – Università “La Sapienza”
“Nuove disposizioni normative sulla sicurezza”

Lilli Chiaromonte - Dipartimento Immigrazione Cgil Nazionale
“Traffici criminali business transnazionali”

Gianni Ciotti – Silp Cgil
“Dopo l’ordinanza Alemanno: problemi irrisolti”

LE PERSONE TRANS NELLA SOCIETÀ

Luca Chianura – Saifip
“Indagine su aspetti sociali e relazionali di 475 persone transessuali, che
si sono rivolte al Saifip, Ospedale San Camillo, Roma “

Leila Daianis - Associazione Libellula Roma. “Progetto di protezione
sociale”

Salvatore Marra - Ufficio Nuovi Diritti Cgil Roma Lazio
Strategie di contrasto alla discriminazione.

IL LAVORO DELLE ASSOCIAZIONI CONTRO STEREOTIPI E DISINFORMAZIONE:

Marcia Leite - Associazione Libellula Roma
“Come cambiano le modalita' di ingresso delle trans straniere in Italia”

Carmen Bertolazzi - Associazione Ora d’Aria Onlus: Casa di Accoglienza per
le vittime di tratta “L’ambiguità dell’Accoglienza”

Stefania Boccale - Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
“Progetto Carceri e Unità di strada”

Porpora Marcasciano – Mit Bologna
“Buone prassi”

DIBATTITO

8 gennaio 2010

EMERGENZA VIOLENZA CONTRO TRANSESSUALI:

SI SONO RIUNITE OGGI A ROMA LE ASSOCIAZIONI PER LA DIFESA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITA’ DELLE PERSONE TRANSESSUALI. DECISE AZIONI E INIZIATIVE CONCRETE CONTRO LA VIOLENZA E IL PREGIUDIZIO.

Roma, 7 gennaio 2009

Su proposta dell’Associazione Radicale Certi Diritti si sono riunite oggi a Roma, presso la sede dei Radicali, le principali associazioni italiane che si occupano della difesa dei diritti e della dignità delle persone transessuali. La riunione è nata dall’esigenza di studiare azioni concrete con l’obiettivo di sensibilizzare il Ministro degli Interni, i media e la società civile, riguardo il grave fenomeno della violenza di cui sono state vittime le persone transessuali in questi ultimi mesi. Tra i punti che verranno elaborati in proposte concrete, con l’obiettivo di aiutare, sostenere e proteggere le persone transessuali, vi sono temi che riguardano l’ambito del lavoro, dei media, dell’assistenza sanitaria e sociale, anche con iniziative legislative.

Tali proposte verranno definite da commissioni di lavoro che si sono costituite su specifici temi. Sabato 23 gennaio si svolgerà a Roma un’altra riunione nazionale che dovrà definire termini e modalità degli incontri con il Ministro degli Interni, con la Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e con altre istituzioni.

All’incontro, coordinato da Fabianna Tozzi, Presidente Associazione Transgenere e Sergio Rovasio, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, hanno partecipato, tra le altre e gli altri, Imma Battaglia, Presidente di DiGayProject, Paola Concia, deputata del Pd; Helena Velena; Darianna Saccomani, co-promotrice Congresso italiano Transessuali; Leila Deianis, Presidente Ass.ne Libellula; Maria Gigliola Toniollo, Cgil Nuovi Diritti; Sergio Stanzani, Presidente del Partito Radicale Nonviolento; Mirella Izzo, Presidente Crisalide PanGender; l’Avv. Federica Pezzoli; Deborah Orlandini, Circolo Pasolini di Lecce; Francesca Eugenia Busdraghi, Presidente nazionale Azione Trans; Porpora Marcasciano, Presidente del Movimento Identità Transessuali; Gruppo Ireos Firenze; Gruppo Every One; Cristiana Alicata, tavolo lgbt del Pd; Alba Montori e Claudio Mori, Fondazione Massimo Consoli; Andrea Maccarrone, Guido Allegrezza, esponenti del movimento lgbt.

2 dicembre 2009

Blenda, assassinata dalla transfobia di Stato

La vicenda, nata intorno all’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo, ha riassunto l’ipocrisia, l’intolleranza e la violenza italici.

Carissima Blenda,
è con amarezza e vergogna che scrivo queste righe. Amarezza per la tua tragica morte e per come nulla è stato fatto per difenderti. E vergogna per quest’Italia che ancora una volta si è mostrata ipocrita, violenta, intollerante, incapace di superare indifferenze, pregiudizi e squallidi giochi di potere. Sei stata uccisa nella giornata della memoria contro la transfobia, una delle peggiori intolleranze che infestano l’inciviltà italiana. E la tua tragica morte, il gioco al massacro di queste settimane contro te e le tue amiche mostrano ancora una volta questo terribile volto.

Piero Marrazzo, occupante il più alto ruolo istituzionale della regione più importante d’Italia, per quattro mesi è stato ricattato da alcuni carabinieri. Scoperto, in un primo tempo ha smentito tutto dichiarando cose non vere. Per poi ritrattare e dimettersi. Per la vergogna. Non per il grave fatto politico (il ricatto poteva avere conseguenze clientelari devastanti per il Lazio) o per aver dichiarato il falso, ma per aver avuto rapporti sessuali con te. Se fosse stato scoperto con una ragazza quindicenne, magari vittima della tratta dello sfruttamento della prostituzione, quindi sarebbe ancora al suo posto e non si sarebbe minimamente degnato di dimettersi. Quindi non è stato rilevante l’aspetto penale o politico, ma l’apparenza. L’apparenza di un moralismo bigotto e repressivo, che ti porta a morire in carcere per minime quantità o per la tua nazionalità e poi svela un retroscena che è l’esatto opposto.

Nei giorni successivi alle dimissioni di Marrazzo, i mass media e la classe politica italiana hanno dato ennesima dimostrazione del loro squallore e del loro moralismo bigotto. Insieme ad altre persone, sei stata sbattuta in prima pagina, dileggiata e additata. Sembra di rivivere i giorni dell’assassinio di Emanuela, una giovane ragazza di Pescara, nell’aprile 2007. Anche in quell’occasione non ci fu nessun rispetto per la privacy e la dignità di Emanuela, insultata con menzogne e gravi infamie sui giornali locali e nazionali.

E, col passare dei giorni alti sermoni moralisti si alzano. Per porre una fatwa vergognosa: non si deve mostrare il ’mostro’ (perché tali, e non persone con dignità e diritti, sono considerati) in televisione perché potrebbe confondere i bambini spettatori ed è sconveniente. Carissima Blenda, sei stata assassinata nella giornata della memoria contro la transfobia e questi pensieri nulla sono se non l’emblema di questa intolleranza disumana. Una intolleranza così radicata nella mentalità di quest’Italia medioevale che, tranne poche eccezioni, nessuno ha sentito il bisogno di chiederne la condanna nella recente fallita proposta di legge di Paola Concia.

Così come nessuno, in queste settimane, ha chiesto la tua protezione, di non lasciarti indifesa e sola a rischiare la vita. Nonostante, come ha denunciato il Manifesto, timori per la tua vita c’erano. Molti, troppi Marazzo animano ancora il teatrino della politica, cravattari che sono pronti a tutto per non perdere il loro arrogante privilegio di voler controllare, reprimere, giudicare il comportamento altrui sentendosi liberi di trasgredire e violare le norme bigotte e ipocrite da loro stabilite.

Ma, in conclusione, lo squallore, l’intolleranza, la transfobia generale viene definitivamente squarciata dalle dichiarazioni di Antonio Di Pietro, sempre più autoproclamatosi leader dell’opposizione alle destre ma in realtà spesso rivelatosi ideologicamente non lontano. Dichiarazioni che si potrebbero sovrapporre a quelle di Giovanardi infamanti Stefano Cucchi. Ma, contro Di Pietro, non un alito di zefiro si è sollevato...

26 novembre 2009

Il comunicato stampa emesso da Crisalide AzioneTrans sulla questione "trans e declinazioni".

COMUNICATO STAMPA


AI DIRETTORI RESPONSABILI E AI CAPOREDATTORI DI GIORNALI, RADIO, TV:

DOPO DIECI ANNI DI BATTAGLIE PERSE CON I MEDIA, I LINGUISTI CI DANNO RAGIONE.

FATE SCRIVERE E PARLARE IN ITALIANO I VOSTRI COLLABORATORI, GRAZIE

Incredibile ma vero! Abbiamo scritto - invano - decine di comunicati stampa - purtroppo spesso in occasione di fatti di cronaca nera - nei quali vi chiedevamo di utilizzare la declinazione femminile per LE transessuali/transgender da "maschio a femmina" e di utilizzare il maschile, o per I transessuali/transgender da "femmina a maschio", o nel caso in cui si parli di noi includendo ambo le transizioni (il "maschile generico").

Nulla da fare anche quando si è trattato di casi di barbari omicidi, anche quando la vittima era già donna anagrafica per lo Stato Italiano, come fu nel caso della povera e indimenticata Manuela Di Cesare, trucidata nella propria casa.

Neppure rispondevate ai nostri appelli o, quando lo facevate, rispondevate con supponenza che «all'anagrafe queste persone sono di sesso maschile».

Come se l'anagrafe fosse tutto. Come se chiamaste mai Marco Pannella con il nome anagrafico Giacinto (per fare un esempio).

In una fantastica trasversalità - e rarissime eccezioni - che va da "Il Fatto" a "Il Giornale", da "Sky Tg 24" al "Tg4", avete sempre preferito uccidere la lingua italiana pur di non rischiare di "favorirci" rispetto all'anagrafe.

A voi andava bene così, a noi no. Ci sembrava antietico, immorale NON considerare la fatica e lo sforzo di chi deve (perché deve) transizionare da un genere ad un altro, almeno nella lingua.

Non ci avete pensato voi giornalisti (ripetiamo, con rare eccezioni di singoli giornalisti e rarissime testate), in una insensibilità pervicace e impermeabile ad ogni nostro ragionamento e - secondo noi - alla lingua italiana.

Ora, però, i più importanti linguisti italiani hanno dato ragione a noi e torto a voi. Tullio De Mauro così dichiara ad un "Sole 24 Ore", dubbioso sulle declinazioni da usare nei nostri confronti:

«(.) È qui che la grammatica si inchina al rispetto della persona. «Ci sembrava giusto - e così riporta il dizionario - che a prevalere fosse il sesso di arrivo del transessuale, quello da lui o lei desiderato e verso il quale ha deciso di modificare il suo corpo. In questo modo ci è sembrato di poter rispettare contemporaneamente la grammatica e la persona umana nelle sue aspirazioni». Il giallo - almeno quello linguistico - di Brendae Natalie è dunque risolto: sono "le" trans e non "i" trans.».

Semplice buonsenso applicato. Possiamo dirlo? WOW!!! Ma ora che farete voi?

Il rispetto della lingua italiana sarà un richiamo sufficiente a superare i vostri pregiudizi?

Se ve lo chiedessi come presidente di un'Associazione Transgender, penso non mi ascoltereste, esattamente come avete fatto per dieci anni. Proviamoci come amante del bel scrivere e dell'uso corretto dell'Italiano.

Emanate una circolare di aggiornamento: "in italiano si usa il femminile per La trans Mirella ed il maschile per IL trans Gabriele".

Una risposta sarebbe altamente gradita, Grazie.

Genova 24 novembre 2009

Mirella Izzo
(presidente "Crisalide AzioneTrans)

Infoline: 320-8748419

presidenza@crisalide-azionetrans.it

23 novembre 2009

Per Brenda

Brenda è morta. Una persona transessuale è stata uccisa.

La morte, per uccisione, di una persona transessuale, in genere non è una notizia molto importante.
Purtroppo, le cronache dei giornali se ne occupano molto poco, al massimo con un trafiletto nelle pagine interne.

Che muoia una persona così non fa notizia.
Perchè una trans, per alcuni, è meno di una persona.
Ne vengono uccise ogni giorno. Spesso solo perchè sono trans.

Oggi è morta una persona transessuale, e, per quanto appare dalle indagini in corso, si tratta ancora una volta di omicidio.
Forse questo omicidio ha matrici più complesse di quelli che quotidianamente registriamo nei confronti delle persone trasessuali.
Forse non si tratta solo di transfobia: confidiamo nel lavoro dei Magistrati.

Ma dobbiamo anche sperare che, almeno questa volta, almeno ora che la notizia non passa inosservata, o non è solo in un piccolo trafiletto di giornale,
ora che la notizia è sulla bocca di tutti, su tutti i siti, tra le uscite dei telegiornali, speriamo che almeno ora, si decida finalmente di fornire una reale, effettiva protezione a dei soggetti che, in questa società, sono più deboli degli altri, privati di ogni tutela, di ogni dignità, di ogni forma di sicurezza.

Chiediamo sicurezza per le persone transessuali.
Chiediamo sicurezza per le persone immigrate, costrette a prostituirsi per sopravvivere.
Non solo alle Forze dell'Ordine, ma anche a tutti i cittadini che si reputano onesti.

Abbiamo denunciato da tempo e continuiamo a registrare il totale disprezzo del nostro diritto ad una casa, ad un lavoro, ad una identità.

Non privateci anche del diritto alla vita.
Non permettete che ci sia tolta la vita.

Ciao Brenda.
E che il Tuo sacrificio possa almeno valere a far cambiare qualcosa.


Leila Daianis
Presidente della Associazione Libellula
Coordinatrice della Rete di brasiliani in Europa
Sessione Italia

3 novembre 2009

I Convegno Nazionale sui Temi dell’Identità di Genere in Età Evolutiva e Adulta

SERVIZIO PER L’ ADEGUAMENTO

TRA IDENTITA’ FISICA E

IDENTITA’ PSICHICA

SAIFIP

  • Azienda Ospedaliera
  • San Camillo-Forlanini – Roma
  • ROMA, 6 Novembre 2009 Sala Tirreno – Regione Lazio
  • Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. Iscrizione partecipanti 8.30-9.30

    • Saluto delle Autorità 9.00-9.30

    Rappresentante Regione Lazio

    Rappresentante Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini – Roma

    • TAVOLA ROTONDA 9.30-11.00

I “PIONIERI” DEL SAIFIP A CONFRONTO CON LE NUOVE LINEE DI RICERCA

Chair: A. Felici

V. Lingiardi, F. De Bei, G. Covelli (Università “La Sapienza”, Roma)

S. Mazzoni (Università “La Sapienza”, Roma)

A.R. Ravenna (SAIFIP, Roma)

V. Ruggieri (Università “La Sapienza”, Roma)

COFFEE-BREAK

  • TAVOLA ROTONDA 11.15-12.15
  • I DISTURBI DELL’IDENTITÀ DI GENERE IN ETÀ EVOLUTIVA
  • Chair: L. Chianura
  • M. D’Alessio (Università “La Sapienza”, Roma)

    D. Di Ceglie (Tavistock & Portman Clinic, Londra)

    P. Garofalo (Presidente Associazione Medici Endocrinologi)

    M. Mosconi (SAIFIP, Roma)

    DIBATTITO SULLE TAVOLE ROTONDE 12.15-13.00

    PAUSA PRANZO

    • TAVOLA ROTONDA 14.00-15.00
  • I NUOVI BISOGNI DELL’UTENZA: IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE E DEI SERVIZI TERRITORIALI
  • Chair: A.R. Ravenna
  • F. Alvaro (Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza)

    M.P. Giuffrida (Provveditore Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana)

    A. Morrone (Direttore Generale INMP)

    N. Sardella (ASL RM/D, Roma)

    G. Tonniolo, S. Marra (Ufficio Nuovi Diritti-CGIL)

    • TAVOLA ROTONDA 15.00-16.30

    IL LAVORO IN EQUIPE INTEGRATA OGGI: PROBLEMATICHE E RISORSE DI UN SERVIZIO PUBBLICO.

  • Chair: F. Valentini
  • L. Chianura, K. De Santis, L. Scarpelli (SAIFIP, Roma)

    A. Felici, G. Maggiulli (SAIFIP, Roma)

    S. Longo (SAIFIP, Roma)

    P. Petrini, A. Orlandi (Centro Disturbi della Personalità -ASL RM/D, Roma)

    F. Valentini (SAIFIP, Roma)

    • TAVOLA ROTONDA 16.30-18.00
  • I NUOVI BISOGNI DELL’UTENZA: IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI
  • Chair: A. Felici

    I. Battaglia (Presidente Assoc. Di’ Gay Project, Roma)

    C. Bertolazzi (Presidente Assoc. “Ora d’Aria”, Roma)

    L. Daianis (Presidente Circolo Libellula, Roma)

    M. Di Folco (Presidente M.I.T., Bologna)

    A. Poto (Vice-Presidente Arcigay, Roma)

    B. Santoni (Associazione GLBT Ireos, Firenze)

    G. Sosta (Presidente Assoc. Lily Elbe, Brescia)

    F. Tozzi (Presidente Assoc. Transgenere, Lucca)

    Altri Rappresentanti Associazioni di Utenti

    • LA PAROLA AGLI UTENTI 18.00-18.30
  • A cura di A.M. Acocella e G. Di Salvo (SAIFIP, Roma)
  • LA STORIA DEL SERVIZIO RICOSTRUITA

    ATTRAVERSO TESTIMONIANZE DEGLI UTENTI,

    FILMATI E DOCUMENTI

    • DIBATTITO SULLE TAVOLE ROTONDE E CHIUSURA DEI LAVORI 18.30-19.30

Con il Patrocinio di:

  • Ministero per le Pari Opportunità
  • Regione Lazio
  • Provincia di Roma
  • Comune di Roma
  • Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere - ONIG
  • Ordine dei Medici di Roma e Provincia
  • Ordine degli Psicologi del Lazio
  • Federazione Italiana Medici di Medicina Generale - FIMMG
  • AME-Associazione Medici Endocrinologi
  • Società Italiana di Psichiatria - SIP
  • Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale – SIPPR
  • Cattedra di Psicofisiologia Clinica, Facoltà di Psicologia, Università “La Sapienza”, Roma
  • Istituto di Psicoterapia Familiare e Relazionale, sede di Roma e Bari (Scuola Quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia)
  • IGF-Istituto Gestalt Firenze sede di Roma e Firenze (Scuola Quadriennale di Formazione in Psicoterapia)

Iscrizione:

La partecipazione è gratuita.

A causa del numero limitato di posti, è richiesta l’iscrizione obbligatoria. L’iscrizione deve essere effettuata telefonando allo Sportello Informativo del Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica ed Identità Psichica - SAIFIP (06/58704213 – lunedì:14.00-17.00; mercoledì:9.00-11.00) oppure scrivendo una mail a: mmosconi@scamilloforlanini.rm.it

Sarà possibile iscriversi anche presso la Sede del Convegno solo in caso di disponibilità di posti.

Verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Sede: Regione Lazio, Sala Tirreno - Palazzina C. Via R. Raimondi Garibaldi, 7 (ingresso da Piazza Oderico da Pordenone).

Presidente: A. Felici

Segreteria Scientifica: L. Chianura - A. Felici - A.R. Ravenna - V. Ruggieri

Segreteria Organizzativa: A. Acocella - G. Covelli - K. De Santis - G. Di Salvo - M. Mosconi - L. Scarpelli

Per informazioni: Sportello Informativo del SAIFIP: 06/58704213 (lun. 14.00-17.00; merc. 9.00-11.00).

2 novembre 2009

TRANSESSUALI E PROSTITUTE HANNO QUALCOSA DA DIRE….

L’Associazione Radicale Certi Diritti promuove:

CONFERENZA STAMPA - INCONTRO PUBBLICO. Martedì 3 novembre, alle ore 15.30

in Via di Torre Argentina, 76 – Roma

TRANSESSUALI E PROSTITUTE HANNO QUALCOSA DA DIRE….

(E ANCHE I RADICALI CON LE LORO PROPOSTE DI RIFORMA)

con:

- Pia Covre, Presidente Comitato Diritti civili delle Prostitute;

- Monica Rosellini, Presidente La Strega da Bruciare;

- Marco Cappato, Segretario Associazione Luca Coscioni;

- Leila Deianis, Presidente Associazione Libellula;

- Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti;

- Porpora Marcasciano, Movimento Italiano Transessuali;

- Donatella Poretti, Senatrice radicale - Pd;

- Andrea Maccarrone, Presidente Circolo Mario Mieli di Roma;

La denigrazione, l’offesa e l’ingiuria verso le prostitute e le transessuali lede la dignità e il rispetto dell’autodeterminazione dei cittadini nell’ambito dei comportamenti e delle scelte sessuali.

13 agosto 2009

LA DELEGAZIONE RADICALE IN VISITA A REBIBBIA ANCHE NEL REPARTO DELLE PERSONE TRANSESSUALI.

“In occasione dell’iniziativa ‘Ferragosto nelle carceri’, promossa in tutta Italia grazie all’iniziativa della deputata radicale Rita Bernardini e Radicali Italiani, venerdì 14 agosto una delegazione radicale visiterà anche il Carcere romano di Rebibbia.

La delegazione radicale, guidata dal deputato Matteo Mecacci, accompagnato da Sergio Rovasio, Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti e Michele De Lucia, Tesoriere di Radicali Italiani, farà visita anche nel reparto delle transessuali dove sono detenute alcune decine di persone”.

Maggiori informazioni sull’iniziativa al sito www.radicali.it

4 maggio 2009

Il crimine di odio non è previsto nel codice Italiano

Ci si prepara a celebrare la "Giornata Mondiale contro l'Omofobia" 2009 ?

OMOFOBIA SIGNIFICA ODIO, e rifiuto con VIOLENZA, per chi ha GENERE OMOSESSUALE

E ancora una volta il Codice Penale Italiano mostra tutta la sua arretratezza e la sua inadeguatezza ai princìpi costituzionali di rispetto e tutela della persona.

L'ODIO come reato NON è PREVISTO, semplicemente, al massimo c'è il reato di odio razziale.

Ma quanto è accaduto tra ieri ed oggi ( per l'ennesima volta) a Firenze è il prodotto dell'odio contro gli omosessuali e i trans ( omofobia- transfobia).

Odio che ha causato e continua a causare una lunghissima scia di sangue nel nostro paese.

Odio, i cui praticanti sono perseguiti, quando pure lo sono, solo a "querela della parte offesa" e puniti troppo mitemente da leggi che quasi legittimano tale comportamento con la pretesa "diversità " degli aggrediti, giustificando la violenza come forma di comportamento sociale tollerato, addirittura scusato, quindi consentito, da mille scappatoie legali e linguistiche, e non da ultimo dalla comune mala-educazione che di civile e civico ha solo l'appellativo, totalmente svuotato dei suoi significati e atti.

Con effetti che definire destabilizzanti per la nostra convivenza civile è assolutamente riduttivo e le cui conseguenze occupano le cronache dei media, a soddisfare il morboso appetito di sangue che riduce anche il più (apparentemente) mite paesano in un mostro privo di umanità...

Anche la stragrande maggioranza dei delitti che hanno come oggetto le donne sono mossi principalmente dall'odio: odio maschile, razzista e violento nei loro confronti. Perchè vogliono essere sé stesse, libere e autonome, al di la dei ruoli che il maschismo, coltivato dalle ortodossie monoteiste continua a propagandare e imporre, essere donne e non solo femmine, figlie, spose, madri, angeli del focolare ( o dell'ufficio), subalterne subordinate e schiave a tempo pieno dei maschi, a Roma come a Kabul o a Baghdad o a Mosca o a Teheran o a Vattelapesca disopra...

I talebani sono anche qui e senza turbanti, mascherati da bravi ragazzi e da seri professionisti, persino da gay, lesbiche e trans, purtroppo.

Intanto leggete qua sotto e ditemi se ravvisate nella legge vigente qualcosa per difenderci dall'odio. Io non sono riuscita a trovarlo.

***

Art. 416. Associazione per delinquere

Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Se gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie si applica la reclusione da cinque a quindici anni.
La pena è aumentata se il numero degli associati è di dieci o più.
Se l'associazione è diretta a commettere taluno dei delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602, si applica la reclusione da cinque a quindici anni nei casi previsti dal primo comma e da quattro a nove anni nei casi previsti dal secondo comma.
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EFFETTO

A Firenze due ragazze transessuali sono state insultate e aggredite con spranghe di ferro da un gruppo di italiani tra i 17 e i 25 anni intorno alle 4 del mattino, tra il 2 e il 3 maggio.

L' ennesimo episodio avviene nell’assenza drammatica di una legge nazionale che tuteli le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) dalla discriminazione e dall’odio omofobico e transfobico. La cultura delle ronde, di destra o sinistra che siano, sta ovviamente assumendo un rilievo negativo in tutta Italia, alimentando sentimenti di pregiudizio e odio nei confronti di gay, lesbiche, transgender e delle diversità in genere.

Occorre che Governo e Parlamento legiferino per consentire a tutti i cittadini lgbt del nostro Paese di vivere con maggiore serenità. L’associazione radicale Certi Diritti è vicina alle due ragazze aggredite e nel continuare la sua opera di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale si augura che le autorità intervengano per prevenire altri atti violenti".

Roma, 4 maggio 2009

Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario nazionale dell’Associazione Radicale Certi Diritti

1 maggio 2009

condannato all’ergastolo per aver ucciso un’adolescente transgender

DENVER, Colorado (CNN) – Un uomo dello stato del Colorado è stato condannato all’ergastolo per omicidio di primo grado con movente del crimine il pregiudizio per aver ucciso un’adolescente transgender che ha conosciuto su un sito di socializzazione in rete.

E’ stata la prima volta negli USA che la sentenza di crimine di odio ha avuto come risultato una condanna per omicidio di una persona transgender, ha dichiarato l’avvocatura del gruppo dell’Alleanza Gay e Lesbica Contro la Diffamazione.

Mercoledì, la famiglia di Angie Zapata, seduta di fronte alla corte, è scoppiata in lacrime appena sono stati letti i verdetti contro Allen Andrade.

La giuria ha deliberato per circa due ore prima di leggere il verdetto poco prima delle 3 del pomeriggio. Watch Andrade listen to the verdict »

angie_zapata.jpg"Ho perso qualcuno così prezioso," ha detto Maria Zapata, la madre della vittima. Ha lanciato uno sguardo ad Andrade e ha continuato: "Le uniche cose che non può togliermi sono l’amore e i ricordi che ho della mia bambina. La mia bella, bella bimba”.

Andrade quando gli è stato chiesto se desiderava rivolgersi alla corte ha detto solo una parola. "No" .

Il Giudice Marcelo Kopcow allora ha pronunciato la sentenza di primo grado con condanna di omicidio e ergastolo senza appello

continua sul blog di Rete Rainbow che ringrazio per la segnalazione

5 marzo 2009

Libellula Party - 7 marzo 2009



Car* amic*,
vi aspettiamo il 7 marzo 2009 alle ore 20:00 in Via Casilina, 283 per il primo party di Libellula!
In programma cena sociale e proiezione del film "Breakfast on Pluto" di Neil Jordan.
In allegato manifesto.

Vi aspettiamo numerosi!
Associazione Libellula

28 novembre 2008

Contro la transfobia

il 28 novembre fiaccolata in Campidoglio

aderite numeros** !



TESTO DIFFUSO SUGLI OBIETTIVI DELLA FIACCOLATA:

STOP alla violenza contro le persone transessuali
STOP alla discriminazione
STOP all'ignoranza dei Media

Essere transessuali oggi in Italia vuol dire essere oggetto di derisione, di persecuzione, di discriminazione e persino di omicidio!
Le istituzioni ci puniscono e ignorano i nostri problemi.
Nessuna risorsa in aiuto delle persone transessuali in campo giuridico, sanitario, sociale. Solo multe alle trans MtF perché si presume che siano prostitute.
I media ci descrivono come malati pericolosi.
Gli articoli di cronaca si riferiscono sempre alla persona transessuale ignorandone l'identità di genere, solo per alimentare pregiudizi morbosi ed infondati.
La gente ci odia, fino ad ammazzarci.
Si moltiplicano sempre più drammaticamente le aggressioni violente: l'Italia è seconda nel mondo per i crimini contro le persone transessuali.

Una società sana, civile, umana deve dire basta all'ipocrisia, alla disinformazione, all'odio.

Il 28 novembre alle 17,30 fiaccolata davanti alla scalinata del Campidoglio.
Per dire basta a questa vergogna.
Invitiamo le Associazioni ad aderire ed a dare ampia diffusione.

Organizzano:
Associazione Libellula Roma e Napoli
Coordinamento Sylvia Rivera
CGIL Nuovi Diritti
Associazione Radicale Certi Diritti
Associazione Streghe da Bruciare

8 ottobre 2008

Qual è il prezzo per la propria identità? Lilli non c'è più

Muore all’età di 33 anni, vittima di un intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso.

Il 25 settembre 2008 nell’OspedaleInglese in Quito (Equador) muore tragicamente EricaGoncalves, meglio conosciuta come Lillì Brunet.

Di origine Brasiliana, Erica, viveva da 5 anni in Italia dove aveva deciso di portare avanti il suo percorso di transizione dal genere maschile a quello femminile.
Era seguita dal SAIFIP( Servizio per l’Adeguamento tra l’Identità Fisica e l’Identità Psichica) Dipartimento di Scienze Chirurgichepresso l’Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini di Roma.

Per una persona transessuale l’attesa di adeguare i propri caratteri genitali con la propria immagine psichica è devastante, e rischia di portare l’individuo alla depressione e all’isolamento.

Ormai da tempo pronta per l’intervento di riattribuzione chirurgica di sesso, Erica era impossibilitata ad effettuarlo in Italia perché in attesa di rinnovo di permesso di soggiorno senza il quale non poteva iniziare le pratiche burocratiche necessarie(legge 164/82).

Secondo i tempi della legge italiana, Erica avrebbe dovuto attendere ancora un anno per poter effettuare l’intervento.
Il suo desiderio e la sua necessità di stare bene con se stessa ha fatto si che Erica decidesse di operarsi all’estero dove la legge è diversa e permette di effettuare l’intervento avendo una perizia psicologica che attesti la necessità psichica di un individuo di intervenire chirurgicamente sul proprio corpo.
Giunta a Quito il 22 settembre alle ore 15.30, Erica è rimasta in contatto telefonico con il fidanzato Umberto fino alla mattina del 23, prima di entrare in sala operatoria.

Sconosciute sono le cause del suo decesso: il Dottor Luis Carlo Morales (che ha operato Erica) ha telefonicamente spiegato che la morte della ragazza è legata ad una cisti in un polmone esplosa durante il risveglio dall’anestesia.
Ad occuparsi della situazione sono intervenuti per primo Umberto, che si è recato immediatamente sul posto, e successivamente Francisco Galber Goncalves, fratello della stessa.

Il Console brasiliano in Quito è stato a far visita alla defunta: durante la visita ha constatato che l’ospedale non aveva condizioni igenico-sanitarie adeguate e che non è provvisto delle caratteristiche necessarie per poter effettuare l’intervento di riattribuzione chirurgica di sesso.
Il corpo di Erica è stato adagiato, per tre giorni, nella sala rianimazione, poiché nell’ospedale non è presente una camera mortuaria o obitorio.
Sono intervenuti sul posto le forze dell’ordine e al momento sono in atto una serie di indagini che dovrebbero far luce sulla vicenda.

E’ stata disposta una perizia medico-legale e attualmente si è in attesa di un riscontro.
La salma della ragazza è partita per rientrare in patria e per esser sepolta nel cimitero di Fortaleza in Brasile.
Ass.ne LibellulaRoma.

2 agosto 2008

Accade in Germania

BERLINO. Il matrimonio resta valido anche dopo un cambio di sesso: lo
ha stabilito a Karlsruhe la Corte Costituzionale, dichiarando
incostituzionale la legge sui transessuali, per la quale il
cambiamento di sesso di un individuo è possibile solo a condizione che
questi non sia sposato.
Il caso riguardava il padre di tre figli, nato nel 1929, coniugato da '56 anni
che da tempo si sentiva donna e chiedeva il riconoscimento giuridico come
tale senza dover rinunciare al suo matrimonio.
Ma il fatto di essere sposato gli aveva impedito finora di essere riconosciuto
giuridicamente come tale.
Per effetto di questa sentenza, l'uomo può essere riconosciuto giuridicamente
come donna e ciononostante restare sposato con la moglie.

da Carla Turolla 26 lug.2008

Thailandia, bagni per Lady-Boys


Una scuola di Kampang ha realizzato nuovi servizi igienici tra quelli dei maschi e delle femmine.
Sono tra il 10 e il 20% e difficilmente cambiano idea crescendo
I transessuali sono tollerati nel Paese. Ma la discriminazione rimane
di RITA CELI

VANNO A SCUOLA indossando la divisa maschile, non si truccano ma dentro si sentono donne. Appena adolescenti hanno forte dentro di loro la voglia di cambiare sesso. In Thailandia li chiamano lady-boys e sono tollerati dalla società. Ma c'è chi va oltre la tolleranza: la Bbc racconta che una scuola di Kampang, una regione povera nel nord est del Paese, dove la gran parte degli studenti sono figli di agricoltori, ha deciso di rendere loro la vita più facile e ha fatto costruire dei bagni appositamente per loro.

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Bagni di cui la scuola è per altro molto fiera: si trovano in una zona della struttura circondati da fiori e piante tropicali e sono talmente puliti che l'istituto ha vinto il premio nazionale per l'igiene. Così ogni mattina, dopo il rituale alzabandiera, i ragazzi e le ragazze fanno una breve sosta alle toilette prima di entrare in classe per le lezioni. Un momento imbarazzante per molti studenti transgender, che ora si possono dirigere verso una terza porta, quella tra la toilette per femmine e la toilette per maschi, corredata da un simbolo rosso e blu che rappresenta una figura metà uomo e metà donna.
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15 luglio 2008

VITA DA TRANS: malmenata dalla polizia al CPT di via Corelli, Milano

Tre giorni fa al CTP (Centro di Permanenza Temporanea) di Via Corelli di Milano, 5 poliziotti hanno pestato a sangue una trans sudamenicana. A colpi di cazzotti, bastonate e "sporco negro frocio, ti facciamo vedere noi".

La ragazza è stata ricoverata (con parecchie ore di ritardo) in ospedale.
La sezione femminile del CPT si è rivoltata incendiando le lenzuola, altri interventi della polizia e altri pestaggi.

Una giornata di ordinaria violenza.

Non si tratta di evento isolato: i CPT sono delle galere, dei lager, illegali, dove domina la violenza e la sopraffazione e dove i più deboli fra i marginali - le donne transessuali - ne hanno sempre la peggio.
Sempre. E in modo tanto acclarato che quando ho chiesto alle mie conoscenti brasiliane se sapevano che era accaduto la risposta corale è stata: "ne hanno pestata una, che cosa c'è di strano? E' normale!".
La violenza subita, la transfobia patita tutti i giorni, sono così pandemiche da essere "normalità".

Tutto l'associazionismo transessuale manifesterà contro questi abusi: stiamo organizzando modalità tempi di protesta.

Chiediamo appoggio, solidarietà e disponibilità a partecipare alle nostre manifestazioni.

carla