Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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25 aprile 2021

newsletter del Partito Radicale del 24 Aprile 2021

 

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# 129 sabato, 24 Aprile 2021 - a cura di Ilaria Saltarelli e Angelica Russomando

Appello del Partito Radicale alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia e al Ministro della Salute Roberto Speranza: Il caso Corona rilancia il problema dei malati psichiatrici in carcere

Per aderire all’appello clicca qui:

 

Il 5 maggio una delegazione del Partito Radicale sarà ricevuta dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia

 

L’11 maggio una delegazione del Partito Radicale sarà ricevuta dalla Ministra delle Politiche Giovanili Dott.ssa Fabiana Dadone

 

Mercoledì 21 aprile si è svolta una manifestazione, in contemporanea con le manifestazioni che si sono tenute in Russia, a favore del dissidente russo Alexei Navalny in seguito al grave peggioramento delle sue condizioni di salute. Il Partito Radicale chiede la liberazione immediata e senza condizioni dell'oppositore russo

Per approfondire clicca qui

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Civili a rischio per l'escalation dei combattimenti nel Marib dello Yemen

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati è profondamente preoccupata per la sicurezza dei civili mentre il conflitto si intensifica nel governatorato di Marib nello Yemen. Solo a marzo, ci sono state 40 vittime civili, di cui 13 in insediamenti di fortuna per famiglie sfollate. Questo è il numero più alto in un mese dal 2018 a Marib.

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Consiglio dell’UE – Conferenza dei Ministri degli Esteri su vari Paesi e adozioni di nuove sanzioni su Myanmar

Sono stati trattati i seguenti argomenti: Ucraina, Etiopia,la situazione di Alexei Navalny in Russia ,la recente espulsione di diplomatici russi legati all'esplosione di un deposito di munizioni nel 2014 dalla Repubblica Ceca, l’aggiornamento da parte dell’Alto Rappresentante sui colloqui in corso a Vienna, che mirano a rilanciare il JCPOA, l'accordo nucleare iraniano, e a facilitare il ritorno degli Stati Uniti all'accordo; infine i Ministri sono stati informati che una nuova proposta sulla Georgia è stata presentata sotto l'autorità del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per cercare di trovare una via d'uscita dall'attuale crisi politica.

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L'UE lancia un'iniziativa umanitaria da 100 milioni di euro per sostenere le campagne di vaccinazione COVID-19 in Africa

Il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, visiterà i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC) ad Addis Abeba. Questa visita segna l'inizio dell'attuazione della nuova iniziativa umanitaria da 100 milioni di euro dell'UE a sostegno delle campagne di vaccinazione COVID-19 in Africa.

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L'attivista saudita per i diritti delle donne Loujain Alhathloul vince l'ottavo premio Václav Havel per i diritti umani ma rimane agli arresti domiciliari

Loujain Alhathloul ha trascorso 1001 giorni in prigione per la sua presa di posizione, ed è stata rilasciata solo nel febbraio 2020, anche se rimane soggetta agli arresti domiciliari e ad altre restrizioni nel suo paese.

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L'ONU e i partner accolgono con favore i progressi in Libia

I membri del Quartetto Libia - che riunisce l'ONU, la Lega degli Stati Arabi, l'Unione Africana e l'Unione Europea - si sono incontrati virtualmente per fare il punto della situazione nel paese. Per il Segretario Generale ONU, "Dopo anni di violenza insensata e sofferenza, c'è una finestra di opportunità in Libia”.

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2 febbraio 2018

Missioni internazionali e controllo delle frontiere - le cifre della cooperazione allo sviluppo

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DA COOPERAZIONE ITALIA
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Il 17 gennaio, ormai a camere chiuse, il parlamento ha votato la prosecuzione delle missioni internazionali 
in corso e ne ha autorizzate di nuove, quasi tutte in paesi africani.

200 milioni di euro «per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi 
africani  d’importanza prioritaria per le rotte migratorie», recita la legge.
Mentre aumentano le risorse per gestire il fenomeno migratorio e quelle per promuovere lo sviluppo 
dei paesi poveri, scarsa rendicontazione e poca trasparenza rischiano di compromettere il dibattito 
pubblico sulle scelte e il ruolo dell’Italia.
L’obiettivo è contribuire al dibattito pubblico attraverso un'informazione che si basa sui dati. Per poi 
chiedere conto a istituzioni e autorità degli impegni e dei risultati ottenuti




DA COOPERAZIONE ITALIA
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Durante la conferenza sulla cooperazione il governo ha rivendicato il raddoppio delle risorse, un dato 
quasi vero  che va però analizzato nel dettaglio.
 
Il 17 gennaio, ormai a camere chiuse, il parlamento ha votato la prosecuzione delle missioni 
internazionali in corso e ne ha autorizzate di nuove, quasi tutte in paesi africani.
 
200 milioni di euro «per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i 
Paesi africani d’importanza prioritaria per le rotte migratorie», recita la legge.

Mentre aumentano le risorse per gestire il fenomeno migratorio e quelle per promuovere lo 
sviluppo dei  paesi poveri, scarsa rendicontazione e poca trasparenza rischiano di 
compromettere il dibattito pubblico  sulle scelte e il ruolo dell’Italia.

25 dicembre 2017

"Cooperazione Italia" COME SI ARRIVA A 6,6 MILIARDI SPESI NEL 2016 InTema n.1 - gennaio 2018

Il budget oscuro tra cooperazione e immigrazione

CAPITOLO 1
Perché confrontiamo i soldi della cooperazione e quelli per la gestione dei migranti




Mentre aumentano le risorse per gestire il fenomeno migratorio e quelle per promuovere lo sviluppo dei paesi poveri, scarsa rendicontazione e poca trasparenza rischiano di compromettere il dibattito pubblico sulle scelte e il ruolo dell’Italia. Cosa sappiamo e cosa dovremmo sapere sulla nostra spesa pubblica.


Accoglierli, come accoglierli, salvarli in mare, respingerli, rimpatriarli, fermare i flussi o governarli. Parole ed espressioni già ricorrenti nel dibattito pubblico che sicuramente saranno temi centrali della campagna elettorale. A maggior ragione diventa imprescindibile la sempre valida domanda: con quali costi? Seguire i soldi in questo caso vuol dire accostare due settori apparentemente distanti: la cooperazione internazionale allo sviluppo e la gestione del fenomeno migratorio.

La cooperazione pubblica allo sviluppo dovrebbe trasferire risorse da paesi ricchi e industrializzati a paesi ancora non sufficientemente sviluppati. Vai a "Che cos’è l’aiuto pubblico allo sviluppo"

Concepita come trasferimento di risorse e mezzi in paesi e aree ancora in difficoltà, così la cooperazione allo sviluppo continua a essere raccontata ufficialmente. Negli ultimi anni tuttavia una quota crescente di aiuto pubblico allo sviluppo (aps) rimane nei paesi ricchi, dove viene usata per gestire rifugiati e richiedenti asilo. In teoria si tratta dunque di risorse usate per l’accoglienza di persone che fanno domanda di protezione, dichiarando di fuggire da situazioni di violenza, persecuzioni o guerre. 

A queste si sommano le risorse destinate alla gestione del più generale fenomeno migratorio, in cui rientrano gli spostamenti umani determinati da una varietà di motivazioni, tra cui le ragioni economiche. E anche in questo caso le cifre aumentano considerevolmente negli ultimi anni. 

In questo lavoro di analisi abbiamo tentato di fare luce su dati di spesa pubblica diffusi da due enti differenti: il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che pubblica i rendiconti ufficiali dell’aiuto pubblico allo sviluppo attraverso la piattaforma open aid; e il ministero dell’economia e delle finanze, con le stime di spesa per l’emergenza migranti pubblicate nel documento di economia e finanza 2017. Vale la pena andare a guardare queste cifre, tanto più che si tratta di argomenti scottanti del dibattito pubblico. In entrambe le fonti sono riportate le cifre generali, senza alcun dettaglio sugli aspetti conteggiati e sulle concrete destinazioni d’uso.

I due consuntivi di spesa in teoria si sovrappongono sul capitolo accoglienza, che dovrebbe comprendere sia i migranti in generale, sia i richiedenti asilo rendicontati in aps alla voce “costi dei rifugiati nel paese donatore”. 

Abbiamo dunque voluto ipotizzare un esercizio di controllo dei conti pubblici, mettendo in relazione due diverse fonti di informazioni sulla questione rifugiati e migranti, nel tentativo di ricostruire un quadro generale sull’argomento. Sulla base di questa ipotesi si arriva a stimare un totale di 6,6 miliardi di euro spesi nel 2016 tra cooperazione e migranti, di cui però abbiamo pochissimi dettagli. Si rimanda al quarto capitolo di questa analisi per i dettagli dei conti che, vale la pena anticipare, non tornano. 

6,6 mld di euro in teoria spesi nel 2016 per cooperazione e migranti (+72% in 5 anni)

Da questo esercizio di analisi dei conti pubblici emerge l’urgenza di considerare l’intera materia in modo diverso, con una nuova impostazione. Che sia capace di una visione di insieme e di uno sforzo di apertura dei conti pubblici, rimuovendo l’attuale frammentazione e la grande opacità che circonda la materia.