Ricevo dall'amico Peter Boom
Lettera al Direttore
Nell'anno del Signore 1997 la Questura di Viterbo aveva istituito il primo numero
di telefono "Gayfriendly" (amico dei gay) in Italia proprio per ricevere le
chiamate degli omosessuali in difficoltà. L'intelligente e lungimirante iniziativa
era del Questore Vincenzo Boncoraglio il quale garantiva alle eventuali vittime di
rapine, maltrattamenti, estorsioni, etc. la più completa privacy.
Sono trascorsi 12 anni e ancora i gay, ma anche i bisessuali ed i pansessuali non
possono o non vogliono (per paura) vivere una vita aperta, serena ed alla luce del
sole. No, devono andare a cercare compagnia al buio in luoghi appartati il più
possibilmente nascosti e perciò pericolosi.
A Viterbo non esistono locali dove si possono riunire o saune che senz'altro
sarebbero più sicure.
Ma quando questo paese diventerà un paese normale dove tutti possano godere degli
stessi diritti? Sarebbe ora!!!
Le persone che frequentano di notte le diverse acque albule sono moltissime, tra
di loro signori con incarichi prestigiosi, operai, artigiani, politici, preti,
sposati, nonni, etc. Una parte di loro si trasferisce a Terni dove sono meno
conosciuti o vanno a Roma che abbonda oramai di saune, di organizzazioni GLBT
(gay, lesbo, bi, trans) e di diversi tipi di locali specializzati. A Siena si
sono ultimamente evoluti dando vita ad una organizzazione pansessuale.
Il gay poi non va a denunciare quando viene rapinato grazie ad una mentalità
ipocrita di una società arretrata che è causa di conseguenze talvolta molto gravi.
Questo succede purtroppo anche nel caso di coppie eterosessuali che si appartano
in macchina. In paesi più avanzati e liberi i genitori preferiscono che i giovani
facciano l'amore a casa invece di correre questi inutili rischi, ma ... il sesso
viene ancora considerato "peccato" mentre invece è la cosa più naturale che esista.
Ora i carabinieri e le altre forze dell'ordine si stanno adoperando per catturare
una banda specializzata in questo tipo di rapine, ma certamente loro hanno bisogno
delle giuste informazioni da parte delle vittime e degli altri frequentatori del
Bullicame.
A loro va un nostro grazie.
Peter Boom.
Lettera al Direttore
Nell'anno del Signore 1997 la Questura di Viterbo aveva istituito il primo numero
di telefono "Gayfriendly" (amico dei gay) in Italia proprio per ricevere le
chiamate degli omosessuali in difficoltà. L'intelligente e lungimirante iniziativa
era del Questore Vincenzo Boncoraglio il quale garantiva alle eventuali vittime di
rapine, maltrattamenti, estorsioni, etc. la più completa privacy.
Sono trascorsi 12 anni e ancora i gay, ma anche i bisessuali ed i pansessuali non
possono o non vogliono (per paura) vivere una vita aperta, serena ed alla luce del
sole. No, devono andare a cercare compagnia al buio in luoghi appartati il più
possibilmente nascosti e perciò pericolosi.
A Viterbo non esistono locali dove si possono riunire o saune che senz'altro
sarebbero più sicure.
Ma quando questo paese diventerà un paese normale dove tutti possano godere degli
stessi diritti? Sarebbe ora!!!
Le persone che frequentano di notte le diverse acque albule sono moltissime, tra
di loro signori con incarichi prestigiosi, operai, artigiani, politici, preti,
sposati, nonni, etc. Una parte di loro si trasferisce a Terni dove sono meno
conosciuti o vanno a Roma che abbonda oramai di saune, di organizzazioni GLBT
(gay, lesbo, bi, trans) e di diversi tipi di locali specializzati. A Siena si
sono ultimamente evoluti dando vita ad una organizzazione pansessuale.
Il gay poi non va a denunciare quando viene rapinato grazie ad una mentalità
ipocrita di una società arretrata che è causa di conseguenze talvolta molto gravi.
Questo succede purtroppo anche nel caso di coppie eterosessuali che si appartano
in macchina. In paesi più avanzati e liberi i genitori preferiscono che i giovani
facciano l'amore a casa invece di correre questi inutili rischi, ma ... il sesso
viene ancora considerato "peccato" mentre invece è la cosa più naturale che esista.
Ora i carabinieri e le altre forze dell'ordine si stanno adoperando per catturare
una banda specializzata in questo tipo di rapine, ma certamente loro hanno bisogno
delle giuste informazioni da parte delle vittime e degli altri frequentatori del
Bullicame.
A loro va un nostro grazie.
Peter Boom.
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