Sommario:
- Si è chiuso il 13° summit sul clima a Bali;
- CLIMA: G.B. ACCUSA OCCIDENTE DELL'INQUINAMENTO DELLA CINA;
- GROENLANDIA/ SCIOGLIMENTO RECORD PER GHIACCIAI DELL'ISOLA ARTICA;
- ASSEGNATI I PREMI INTERNAZIONALI “UN BOSCO PER KYOTO”.
SPECIALE BALI 2007
A BALI LA VITTORIA DI “ PIRRO”
La stanchezza alla fine ha vinto, il braccio forte tra i “fedeli del Protocollo di Kyoto” e gli USA inquinatori, sabato 15 all’alba è cessato. Il durissimo attacco rivolto alla rappresentante degli Stati Uniti Paula Dobriansky da parte del Sudafrica e di Papua Nuova Guinea, le forti pressioni di tutto il mondo ambientalista fuori della sala del congresso, la posizione decisa dell’Europa, l’ingresso dell’Australia nel trattato di Kyoto, hanno giocato un importante ruolo, alla fine, in “zona Cesarini”, gli USA hanno firmato l’accordo.
Ciò vuol dire che gli USA nel prossimo protocollo di Kyoto 2 aderiranno, ma è solo una promessa. Al momento infatti l’accordo è, ancora una volta, sulle buone e volontarie intenzioni, nulla di più.
La parte concreta, le decisioni che dovranno tramutarsi in leggi e norme rigorose per tutti i Paesi del Mondo sono state rinviate al 2009 ad un grande summit planetario in cui si dovrà decidere delle sorti della Terra.
Qualcuno comunque è soddisfatto del risultato “ se non altro abbiamo spazzato via il fronte del no di Kyoto”. Ma i più scettici pensano che questa sia stata una manovra USA per uscire dall’isolamento in cui si era cacciato e che da qui a due anni escogiterà ancora qualcosa per non essere vincolato a nessun tipo di riduzione di emissioni di gas serra.
Di concreto e di estremamente interessante dall’avventura di Bali è da segnalare la volontà delle Nazioni Unite di concentrare risorse umane e finanziarie per salvaguardare seriamente le ultime foreste tropicali della Terra. In che modo e quando si saprà tra qualche mese.
CONTRIBUTO La Repubblica del 16.12.07 - servizio di Antonio Cianciullo
…Ora a bordo della barca che deve traghettare sei miliardi e mezzo di esseri umani verso un modello produttivo a basso impatto ambientale ci sono tutti. Ai Paesi industrializzati che avevano già ratificato il protocollo di Kyoto si sono aggiunti da una parte gli Stati Uniti e la Turchia (gli unici che non avevano aderito al trattato firmato in Giappone) e dall’altra i Paesi di nuova industrializzazione e in via di sviluppo. Un gruppo molto folto, ma ancora incerto sulla via da percorrere.
La roadmap, che è uno dei principali successi raggiunti dalla conferenza di Bali, stabilisce che entro 2 anni si dovrà mettere nero su bianco la strategia per ridurre le emissioni di anidride carbonica a un livello tale da arginare lo scompenso climatico entro limiti non devastanti. Ma cosa si dovrà decidere nell’appuntamento fissato a fine 2009 a Copenaghen resta nel vago. Nel documento votato all’unanimità si riconosce che “saranno necessari forti tagli alle emissioni globali di gas serra” e si fa esplicito riferimento al quarto rapporto dell’Ippc, quello in cui gli scienziati delle Nazioni Unite chiedono una secca riduzione entro il 2020.L’obiettivo numerico però scomparso dal testo principale per essere confinato in una nota a piè di pagina in cui si fa riferimento a una forchetta molto ampia: dal 10 al 40 per cento di riduzione entro il 2020.
I cinque sesti dell’umanità che mancavano all’appello degli impegni previsti dal trattato di Kyoto si sono aggregati alla marcia verso un futuro più sicuro, ma il prezzo è stato il rallentamento del convoglio. Due settimane di negoziazione cavillosa hanno messo molta acqua nel vino di Kyoto. E alla fine si è arrivati a un risultato calibrato da una serie di contrappesi. I Paesi industrializzati hanno accettato un testo in cui si dice che saranno lo9ro a dover trasferire la tecnologia pulita ai Paesi emergenti per aiutarli a battersi contro il surriscaldamento globale, come chiedeva il G-77 (che raggruppa i 132 Paesi in via di sviluppo) più la Cina. In cambio, il G-77 s’impegna a realizzare misure per abbassare i livelli di Co2, in modo controllabile: un obiettivo che sembrava impossibile fino a pochi mesi fa. E le Nazioni Unite chiudono la conferenza portando a casa anche un altro risultato importante: un accordo per la salvaguardia delle foreste tropicali che permette di inserire nell’elenco dei “buoni” da premiare i Paesi che invece di dover ripiantare alberi in luoghi privi di vita hanno conservato intatte le foreste pluviali cassaforte della biodiversità.
CLIMA: G.B. ACCUSA OCCIDENTE DELL'INQUINAMENTO DELLA CINA
(ASCA-AFP) - Londra, 15 dic
- I paesi occidentali sono in gran parte responsabili delle emissioni dei gas serra della Cina in quanto la richiesta del prodotto cinese a buon mercato e' insaziabile. A dirlo e' una Organizzazione non Governativa inglese. In un rapporto che coincide con la conferenza sul cambiamento climatico che si e' appena conclusa in Indonesia, il Movimento di Sviluppo mondiale (WDM) ha considerato senza fondamento le accuse nei confronti della Cina vista come principale responsabile del cambiamento climatico. Usare i mass media per puntare il dito contro la Cina non aiuta certo nella risoluzione del disastro climatico. I paesi occidentali non solo emettono gas nocivi, ma li importano dai paesi in via di sviluppo ''. Lo ha detto il capo del WDM Pete Hardstaff. La Cina produce molto piu' di quello che necessita ed esporta la maggior parte delle proprie manufatture che a loro volta vengono prodotte ad altissimi livelli di anidride carbonica. ''L'Occidente dovrebbe riconoscere la propria parte di responsabilità nel peggioramento della situazione, non solo con le emissioni proprie, ma anche con il notevole consumo di gas prodotto e commissionato oltremare'', ha aggiunto Hardstaff.
GROENLANDIA/ SCIOGLIMENTO RECORD PER GHIACCIAI DELL'ISOLA ARTICA
Persa una superficie che corrisponde a 2 volte quella sulle Alpi
Roma, 11 dic. (Apcom)
- I ghiacciai che coprono la Groenlandia si stanno ritirando più velocemente di quanto si potesse immaginare. L'allarme viene lanciato da un recente studio guidato da Konrad Steffen, dell'Università del Colorado, secondo cui l'isola artica, nel 2006, ha perso il 10% in più di superficie ghiacciata, rispetto all'anno precedente. Lo riferisce il quotidiano spagnolo "El Pais".
Secondo Steffen, che ha analizzato la coltre di ghiaccio della Groenlandia attraverso quattro satelliti in orbita intorno alla terra, "lo scorso anno si è sciolta una superficie di ghiaccio che corrisponde a due volte quella presente sulla catena delle Alpi". La Groenlandia è l'isola più grande del mondo. Il suo strato di ghiaccio copre quasi 2 milioni di chilometri quadrati e il suo spessore medio è di 2,3 chilometri.
ASSEGNATI I PREMI INTERNAZIONALI “UN BOSCO PER KYOTO”
La commissione per l’assegnazione dei premi Un Bosco per Kyoto di Accademia Kronos, sabato 15 dicembre ha definito l’elenco dei premiati per la manifestazione dell’11 gennaio prossimo.
Il premio Un Bosco per Kyoto è alla sua terza edizione.
Il riconoscimento viene assegnato a personalità del mondo scientifico, politico e religioso che nel corso dell’ultimo anno hanno dimostrato un reale impegno verso la salvaguardia dell’Ambiente Naturale e verso il rallentamento dell’effetto serra. L’indicazione dei candidati avviene tramite le sezioni e i referenti territoriali di Accademia Kronos. Per le personalità straniere i candidati al riconoscimento “Un Bosco per Kyoto” vengono scelti direttamente dal comitato ufficiale premi di Accademia Kronos.
La cerimonia per l’assegnazione dei riconoscimenti, nata sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si farà a Roma l’11 gennaio prossimo, di pomeriggio, presso la sala della Protomoteca del Campidoglio.
I candidati al premio erano inizialmente 320, ma ne sono stati scelti 75 di cui 20 stranieri e i rimanenti italiani suddivisi in comuni, enti parco naturali, accademici, ambientalisti e qualche onorevole e ministro.
Tra i sindaci stranieri ci sono quelli di New York, di Siviglia e di Heidelberg. Per l’Italia i sindaci di Siena e di Roma, più altri di piccole città che hanno adottato la politica del risparmio energetico o hanno realizzato impianti forestali per assorbire il Co2.
Anche al governatore della California, Arnold Schwarzenegger, gli è stato riconosciuto il premio perchè, a differenza della Casa Bianca, ha aderito subito al Protocollo di Kyoto.
Un premio speciale anche al Cancelliere tedesco Angela Merkel per la sua decisa posizione a livello internazionale per abbattere da subito le emissioni di Co2 del 20%, attualmente l’abbattimento previsto dal protocollo di Kyoto è solo del 5,2%.
Tra i ministri, scienziati e uomini politici premiati che verranno direttamente a ritirare il premio a Roma, ci sono: il ministro dell’ambiente del Costa Rica, l’addetto alle politiche ambientali del Congo, i sottosegretari dei ministeri dell’energia e dell’ambiente della Finlandia e della Svezia, la signora Nora Joumblatt del Libano e il responsabile dell’ambiente della Palestina.
Premiate anche le trasmissioni RAI di “Geo & Geo” e di “Alle falde del Kilimangiaro”, sarà presente per la seconda volta Licia Colò.
Un premio speciale è stato assegnato al Papa per i suoi continui appelli in difesa dell’ambiente naturale. Tale premio verrà ritirato probabilmente dal Cardinal Bertone.
La manifestazione quest’anno è stata dedicata ai bambini di tutto il mondo, vittime della violenza delle guerre, dell’indifferenza e dello sfruttamento degli adulti, nonché dell’inquinamento del pianeta. Per sottolineare questo messaggio saranno presente, per allietare la cerimonia, il famoso coro dei bambini della RAI “Le Matite Colorate” e il coro dei bambini di Accademia Kronos di Bari che canteranno per il pubblico brani legati alla natura e alla difesa della vita per ogni forma del Creato.
QUESTA LA COMPOSIZIONE DELCOMITATO PER IL PREMIO UN BOSCO PER KYOTO
Presidente: prof.ssa Anna Maria Fausto, Direttore del Dipartimento Scienze Ambientali dell’Università della Tuscia. Membri: Dr. Claudio Baffioni, responsabile del progetto Roma per Kyoto, Dr Vincenzo Ferrara, dirigente ENEA, prof. Riccardo Valentini, direttore del Dipartimento Scienze Forestali dell’Università della Tuscia.
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