Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.
LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

7 giugno 2007

Pannella al secondo congresso di RientroDolce

SECONDO CONGRESSO DI RIENTRODOLCE
DISCORSO DI MARCO PANNELLA
sabato 2 giugno ore 19,30 circa

Dunque, guardate, io vengo appunto.. sono arrivato qui e poi viaggiavo con un signore che non conoscevo. Abbiam parlato, discusso animatamente, poi, nel momento in cui ci stavamo per lasciare, insomma, ha sentito il dovere di dire: ma io sono, sono..
lui chi è? è quello che è stato nominato senatore al posto dell'eletto, che sono io.
E si chiama Sanza no, Zanda, Zanda Loi, Zanda e così posso dire. e vengo perché c'è Libertà Eguale con Enrico Morando, lì.
E allora io mi son detto: beh visto che un momento fa ho appreso che Buttiglione, un po' da collo torto, in modo contorto, ma ha dichiarato che anche lui domani fa un giorno di sciopero in appoggio della moratoria eccetera, quindi della nostra iniziativa, dopo che anche Chiamparino, lo dico, il tuo sindaco (rivolto a Marchitti), quello un po' proibizionista, è un po' un pentito, insomma, (interruzione) sì è un pentito ma questo, ad un certo punto.., comunque 'sto sindaco ha anche detto che lunedì, se può, però lo ha dichiarato ufficialmente, aderirà a questa iniziativa di lotta.
Perché non è di testimonianza, nel senso che il Presidente della Camera, l'altro giorno, in una lunga intervista a radio radicale, ha detto che è importante la nostra testimonianza, rispondo che loro sono testimonianza, noi siamo lotta.

E vale per Rientrodolce, vale per quest'altra questione della moratoria.
E lotta cosa vuol dire?
Credo che significa dare parola, quanto meno, scritta o parlata, dare corpo, dare tempo, dare vita e non morte, appunto, a quello che si vuole, si spera di riuscire a realizzare.
Con una aggiunta culturale nostra, come nonviolenti, che, in modo senza più dubbi, sappiamo e intendiamo affermare ed avvertire che non è vero che i fini giustifichino i mezzi.

La storia anche, oltre che la filosofia finisce per, forse, dimostrarcelo. Ma invece molto più vero è che i mezzi prefigurino e condizionino i fini. E, dicendo questo, credo che entriamo un pochettino, di già, nel vivo.

Io, guardate, vi devo molto perché io una volta ho scritto una cosa che ho chiamato inezie, dicendo bah! E sì, e ricordandomi che 30 anni prima scrivevo delle inezie, dei versi, dei poemi di., con un criterio di non più di 10 parole, a questo punto ho voluto pronunciare un rientro e mi è venuto in mente di pronunciare un obiettivo, un'inezia: rientro dolce.

E voi poi l'avete raccolta, in qualche misura animate e rianimate un po' le mie convinzioni, e, in qualche misura, spero che non vi sia di ostacolo quello di essere così connotati e di avere quindi questa ipotesi di lotta e di lavoro all'interno della galassia delle lotte ambientaliste e delle lotte per riuscire a provocare motivi, abitudini, conquiste, mezzi di vita dell'organizzazione sociale, che non siano contraddittori con la salvezza dell'ambiente, del pianeta da un determinato numero di calamità, che andiamo costruendo con i mezzi, appunto, che usiamo e abusiamo.

Ma volevo dirvi, sarò breve anche perché poi a questo punto siate tranquilli, non potrò cedere alla logorrea perché sennò perdo il treno, dove voglio rientrare a Roma a mezzanotte, perché ci sono i nostri compagni che stanno barricati dentro la RAI e c'è un problema di presenza, di comunicazione.

E.. forse quello che vorrei dirvi, credo che manchi quello che voi siete e volete essere.
Manca tremendamente.
Cioè, in realtà, passato il Club di Roma, passato un periodo, una., che mi ha visto fan, sostenitore, forse compagno e amico, passato un periodo, passato la forza anche propositiva e il prestigio di questo modo di porre priorità "altre", contro le scelte in atto, tranne voi, lo avete anche detto, quanto sia determinante il problema demografico, per la sopravvivenza della antropizzazione, attraverso forme possibili.

Siamo contro, ma voglio dire almeno questo, in una situazione, nella quale noi oggi stiamo vivendo in modo non collegato ai nostri problemi.

Quando oggi c'è questa ripresa natalista, che c'è, in tutti i paesi, viene senza consapevolezza delle origini e dell'importanza del natalismo, con la forza tremendamente distruttiva, non del buon senso, ma del senso comune.

L'unico problema è che, se l'umanità invecchia, a questo punto non si sa la previdenza sociale, come farla andare avanti.
Se l'umanità invecchia, a questo punto andiamo alla catastrofe per generazioni.

Noi stiamo vivendo una politica per la quale su ogni ragazzino, ogni nato, in Italia, ha tra i 35 e 40 milioni di vecchie lire di debito, ma alcuni già dicono che sono 25 . Mi pare che Draghi ha detto che sono il doppio, perché ha detto 25 mila euro. Quindi viviamo in questa situazione.

E alla base, io sono convinto, ne abbiamo avuto dimostrazione con una incursione che abbiamo fatto da quell'altro grande popolarissimo, rivoluzionario, che è Beppe Grillo..
Col quale, appunto. abbiamo cercato di avviare un dialogo e lui l'ha stroncato.

Devo dire non., sì, ma l'ha stroncato non abbastanza presto.
Ha sottovalutato in fondo anche l'ampiezza del consenso che la nostra posizione (interruzione) sì appunto, nel suo stesso ambiente in quel momento l'ha schivata.

E poi avevo mandato un secondo intervento e non me l'ha mai pubblicato. Ma perché?

Il problema è cercare in ogni modo, ecco, in ogni modo, in ogni ambiente, di inserire il fermento di un interrogativo, di un dubbio, di una urgenza.
Credo che (sia) il problema delle forze oggi nataliste: hanno dalla loro l'inettitudine di cui Paolo, un momento fa parlava della politica, no? Sentivo in macchina, prima, della politica, della nostra politica attuale.

Ma questo è secondario, c'è qualcosa che dobbiamo comprendere nella sua verità.
Cioè è indubbio che c'è stata un'epoca antropologica, nella quale fare molti figli, avere figli eccetera era una manifestazione di questa specie che, come oggi, è animale, che aveva come esigenza vitale quella del moltiplicarsi.
E donde tutte le religioni hanno all'origine questa sorta di sacralizzazione, magari perfino del seme, no? Nel senso di sacralizzazione del moltiplicarsi.

Questo è un dato oggettivo, che credo termini di esistere molte migliaia di anni fa, di già.
Non credo che sia un problema di secoli. Per quello che riesco ad intuire, questa necessità della specie, in quanto necessità.

Poi sono subentrati i problemi relativi all'organizzazione umana, come andava sviluppandosi.
E quindi anche questo, in un mondo nel quale le varie "razze", tra virgolette, le varie razze vivevano con problemi quasi identici: erano quelli del procacciamento del cibo, dell'andare verso. bene!

Conosciamo tutto questo e ancora negli anni 30 il fascismo, il comunismo e il fondamentalismo (quest'altro sembrava meno importante) ma erano (il) crescete e moltiplicatevi.

Ricordo sempre Jannette Vermeersch, che era la moglie del principale comunista francese Thorez, ma era un'importante esponente della terza internazionale, e diceva che l'obbligo del proletario era di fare altri proletari eccetera.

Quindi questo: abbiamo avuto a che fare con tutte queste storie.

Oggi invece credo che noi dobbiamo molto anche riflettere su questo.
A noi è consentito il privilegio, non siamo noi meritevoli o no del momento antropologico che viviamo, ed è quindi un privilegio, di poter dire che quel che di bene, non dico necessariamente di salvezza, ma quello che chiaramente di bene per il mondo, nella sua complessità, che non deve essere vissuto con l'unico riferimento, appunto, antropologico, ma nel mondo come oggi vive, c'è, si è sviluppato, c'è una individuazione certa, che l'ideale, anche cristiano, io ripeto "anche", che è quello di una grande ambizione umana, un po' luciferina, forse, che è quella di concepire (il linguaggio, questo è cristiano), di concepire nuove vite, di concepire, insieme, vita, persona, è quello che, non appena le condizioni materiali consentano una vita un tantino con maggiore agio, e non parlo solo di agio monetario, come agio vitale, avviene questa scelta, la scelta, complessivamente, in un mondo nel quale le libertà possono esprimersi con sette figli, sei figli, cinque figli, ma la media è quella con un figlio, un figlio e mezzo.

E' la media: vuol dire che ve ne sono di quelli dove non ci sono, ed è giustissimo. Se a noi ci dicessero che ci vogliono servizi, noi credo che siamo d'accordo.
Asili. io direi, poi, siccome a me non è andato malissimo, magari vorrei un po' di Montessori, un po' di Pestalozzi, un po' meno di altro tipo di asili e di formazione.
Però, insomma, è indubbio che il servizio sociale, perché la nascita e l'adolescenza trovi aiuto e l'amore, che continua a concepire la vita anche dopo, quando è divenuta autonoma ma non indipendente, questo amore sia, come dire, appoggiato anche da una cultura, di vita, nella quale ritengo poi tra l'altro che, se avessimo tanti asili, avremmo anche altri luoghi, non più "asili", per la terza e la quarta età, che sarebbero luoghi nei quali si potrebbe fare tesoro, letteralmente, del lavoro di quella età, della saggezza di quella età, delle possibilità.

Se davvero si riesce ad aver un welfare, in cui viene dato lo specifico che può venire dato a chi va verso i 5, i 10, i 15, 20 anni, per ciò stesso possiamo essere certi che quelli che vanno, e ormai aumentano in modo incredibile, verso i 100, non più verso i 90, e andranno in un arco di 10-15 anni.
L'anno scorso è aumentato di un semestre e non di tre mesi la lunghezza della vita.
Pensate a qual è il ritmo che c'abbiamo. E' un'avventura: va trattato come. ma alla base c'è questo. Noi possiamo permetterci il lusso di puntare sulla libertà e la responsabilità , sappiamo che, se riusciamo a consentire e a nutrire, a dare agio, a dare libertà alla libertà e alla responsabilità , noi avremmo il rientro dolce.
Con, poi, delle progressioni e in questo mi fido di Mario e non di me. Ma relata refero.

Ho sentito adesso un po' da più parti che potrebbe essere molto più rapido, con una crescita un tantino anche esponenziale, se questo divenisse il modo di governare i problemi del mondo e quindi risolvendo questa grande tragica cosa che poi siamo tutti vecchi e non ci sono i giovani da sfruttare, mentre è una balla.

Questo favorisce invece la circolazione, significa che noi possiamo avere. se è patrimonio, possiamo rendere patrimonio la crescita demografica di altri luoghi, possiamo, appunto, assumerli, possiamo appunto imbastardire nel senso vero e vivo la umanità, come invece cerca ancora, come cercava con le invasioni barbariche, e via dicendo, e le permanenze, poi, di provocare. Quindi inseguire, e termino, come cerco di fare: io sono convinto che non è un eccesso, ma, per esempio, sottolineare che oggi, nel fondamentalismo vaticano, abbiamo una radice, in fondo, feticistica, idolatrica, antiumanistica, (suggerimento: anticristiana) , sì, appunto, ma io appunto non mi permetto di dire anticristiana, ma credo che i cristiani. , ma perché costoro continuano a dire che è persona, contro tutta la teologia fino ad oggi, perché si dividevano tra coloro che parlavano dell'animazione immediata o dei 40 giorni, o dell'altra, ma l'animazione immediata rispetto al nato, a quello che è nato, non dinanzi all'embrione o allo zigote.

Bene! costoro, non è un caso, costoro, venerano l'embrione: non si può toccarlo, non gli si deve fare male, e non si può nemmeno a fini di ricerca, è la shoà che state provocando a migliaia e migliaia..
Stanno a fare i conti probabilmente di quanti miliardi di embrioni.

Non calcolano tutti quelli che fa fuori, naturalmente, la natura, che è la maggioranza, anche dopo che si sono fissati sulla parete eccetera. Anche dopo. Quindi a questo punto: perché?

Perché l'embrione non ha quella caratteristica, che il codice canonico attribuiva a qualsiasi soggetto, che potesse essere oggetto di sacramento.
C'era nel codice canonico, ancora un secolo fa e anche meno, una norma: vietato conferire sacramenti a coloro che, ictu oculi, non avessero sembianze umane. Non ce l'hanno nemmeno, "ictu" i microscopi, perché se vai a vedere, in quel momento non è una sembianza umana.
E' questo feticismo.

Lo ripeto, i talebani sono degli iconoclasti e l'iconoclastia, nella storia cristiana, è una grande eresia, che ha preso e ha avuto effetto. Quando ci mettono Dio, che, anche secondo la religione ebraica, non può essere raffigurato, ti mettono, invece di Mussolini, ti mettono Budda, sulle montagne, questi fanno malissimo, ma vanno là e sparano contro la montagna, per cercare di togliere questo sacrilegio.

Per dire che io penso che un grado di antiumanesimo, di violenza, di bestemmia contro la vita, contro.. Per loro, l'amore, il concepimento, per loro, quindi, è un prodotto.

Si può essere meritevoli di paradiso, o, il limbo non c'è più, ma appunto di purgatorio eccetera, a condizione che tu il peccato originale ti venga tolto, ma tu poi sia all'onore e ti comporti di conseguenza.E tutto. Ora, se loro hanno abolito il limbo, è perché in questo modo intaccano anche il fatto purgatorio, probabilmente, e vanno a spiegare in qualche modo, nella occupazione militare che loro fanno del Vaticano, una occupazione militare, una conquista militare.

Il conclave, se andiamo a vedere come si è verificato, con quale disagio, con quale, cosa di ieri sera, io non l'ho vista, ma mi dicono che è stato. il problema mio è che non dobbiamo, non è "la". Noi dobbiamo rispetto alla pedofilia mobilitarci, quella come la indica, la si vede, ma non linciare i pedofili.
Sono il prodotto di una struttura, di una educazione, di una realtà.

E', se volete, per quel che riguarda il sacerdote, penso che molto spesso è eccesso di amore o incapacità di amare.
C'è una cosa complessa: loro producono quello che poi indicano come, non il male, perché loro non indicano il male, loro indicano il male come diavolo, come persona: un individuo diventa.

E hanno paura della persona, hanno paura, perché può peccare, e perché può dissentire, perché può pensare, può essere credente, può essere appunto una serie di cose che noi siamo, in modo., in altro e diversamente, di quanto loro non lo siano e io continuo a dire che l'ateo per me è un perfetto credente. E' uno che in quel momento ritiene di dovere, in coscienza, mobilitarsi per negare la personificazione di Dio. Il mistero, serbarlo, grande quanto la scienza ci insegna sempre. E quanto più la scienza appartiene alla nostra storia, alla nostra antropologia, tanto più siamo consapevoli della profondità, della nobiltà, della grandezza del mistero.

Senza mistero la perfezione del sapere ci renderebbe la fine della storia, grosso modo.
Ecco io credo che in Rientrodolce abbiamo questo germe di contestazione di fondo, perché poi il problema è quello. lo possiamo mettere come problema energetico, e non è nemmeno da discutere che è un problema di energia..

Se dobbiamo fornire energia per dieci miliardi o per tre miliardi, sarà semplicemente un piccolo problema da risolvere: ci sarà una differenza.
Si apre un piccolo problema. Ma anche tutto. La distruzione delle città, diciamo tutto questo. è la distruzione del territorio e poi anche da questa parte si diventa pazzi come loro.

Quando io per vent'anni dico a Bassolino, alla sinistra eccetera, a Napoli, che la scienza ci dice che il Vesuvio è vivo, e manifesta.che quindi è probabile che, escluso che non accada qualcosa, non c'è la data, ma è probabile che in un tempo, diciamo, vitale, abbastanza di generazioni, il Vesuvio faccia di nuovo dei grandi guai.

Bene! nel frattempo noi abbiamo messo e incentivato, fino a che sul Vesuvio adesso sono 800.000 abitanti. Basta. Poi viene fuori l'urbanesimo, vengono fuori le cose di Giovanni De Pascalis, poi vengono le cose. scusatemi, ma per dire, io credo davvero che qui abbiamo un compito, una possibilità, penso, di innescare nel profondo, cioè abbiamo le difficoltà di riuscire a rivolgerci attraverso le televisioni, ..

Però forse abbiamo la possibilità di inserirci all'interno della qualità teologica filosofica e di pensiero intellettuale.
Con una singolarità, e credo questa nostra sia una situazione che la singolarità si forma attraverso la ricerca e poi la ricerca di noi che ci sbagliamo nella vita e quindi ricerchiamo sempre. E questa è la semplicità di una vicenda e anche la semplicità di un obiettivo. Sentite! io davvero, adesso vado giù, perché lì c'è l'urgenza, è la forma dell'urgenza, ma insomma questo congresso, ancorché non cresciuto troppo ancora, crescerà. E il congresso, vorrei mi credeste, è quello che mi sta più a cuore di tutti i soggetti della Galassia e anche di fuori della galassia. Perché le galassie non si formano, si crescono si aggregano. grazie!

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