Stazione Termini.
Rovasio e Castaldi: dopo la vittoria dei 'soliti ossessionati laicisti", pure radicali, ora cambiamo il nome alla Stazione San Pietro: proporremo che si chiami 'Ernesto Nathan'
Roma, 20 gennaio 2007
• Dichiarazione di Sergio Rovasio e Luigi Castaldi, Associazione Anticlericale.net, membri della Direzione della Rosa nel Pugno
"Ringraziamo per gli elogi "L'Osservatore Romano", il cui editore, la Santa Sede, non contenta degli ospedali italiani dedicati ai Santi, le Banche dedicate ai Santi Spiriti, vorrebbe le Stazioni ferroviarie intitolate ai Subito-Santi.
La vicenda della Stazione Termini 'dedicata' e non 'intitolata' a Giovanni Paolo II manda su tutte le furie il quotidiano vaticano "L'Osservatore Romano" e se la prende con i "soliti ossessionati laicisti pronti ad alzare la voce… e quei radicali che, come già accaduto per altre questioni, non si fanno sfuggire mai la ghiotta (e rara) occasione per dimostrare a se stessi e agli altri di esistere politicamente".
"Ebbene si, esistiamo politicamente e ne siamo orgogliosi, a differenza di chi, organo mediatico di uno Stato teocratico, non può tollerare un ordinamento democratico all'interno dei suoi confini e vorrebbe la teocrazia applicata anche all'interno dello Stato italiano".
La Stazione Termini continuerà a chiamarsi così, è una nostra vittoria!
Ora inizierà la battaglia per cambiare il nome alla Stazione San Pietro.
La nostra proposta è che diventi Stazione Ernesto Nathan
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