Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

5 luglio 2022

Il numero 42 del giornale dell'Esquilino.


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Numero 42 - Luglio-Agosto 2022
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22 giugno 2022

Da Associazione Luca Coscioni - Aborto proibito: ospedali con il 100% di obiettori

Sull’interruzione volontaria di gravidanza individuate 31 strutture italiane (24 ospedali e 7 consultori) con il 100% di obiettori, quasi 50 con il 90% e oltre 80 che superano l’80%.


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I dati emergono dall’indagine “Mai Dati!” resa nota con l’Associazione Luca Coscioni, condotta da Chiara Lalli e Sonia Montegiove e presentata ieri alla Camera dei Deputati




“In questi giorni la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza (IVG) compie 44 anni. Avere un quadro chiaro dello stato di salute di questa legge purtroppo non è facile perché non abbiamo dati aggiornati e dettagliati”, ha detto Filomena Gallo. “Una cosa è però molto chiara: la legge 194 è ancora mal applicata o addirittura ignorata in molte aree del nostro paese. Con le ginecologhe Anna Pompili Mirella Parachini abbiamo spesso evidenziato le criticità reali dell’applicazione e dell’accesso all’IVG. Oggi chiediamo con urgenza al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Ministro della Giustizia Marta Cartabia che i dati sull’applicazione della legge 194 siano in formato aperto, di qualità, aggiornati e non aggregati; che si sappia quanti sono i non obiettori che eseguono le IVG e gli operatori che le eseguono dopo il primo trimestre; che tutte le regioni offrano realmente  la possibilità di eseguire le IVG farmacologiche in regime ambulatoriale; che venga inserito nei LEA un indicatore rappresentativo della effettiva possibilità di accedere alla IVG in ciascuna regione; e che la relazione ministeriale venga presentata ogni anno nel rispetto della legge”.


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“La Commissione Europea ci dà ragione: impossibile punire la Gestazione Per Altri anche se commessa all’estero.”




Proprio nei giorni in cui la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha adottato come testo base il progetto di legge Meloni con cui si vuole punire la maternità surrogata anche se fatta legalmente all’estero, la Commissione europea interviene in linea con quanto più volte affermato dai giuristi dell’Associazione Luca Coscioni: estendere le sanzioni penali anche alla gravidanza per altri eseguita all’estero non tiene conto della sovranità degli Stati sulle materie di loro competenza esclusiva.

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20 giugno 2022

da Non c'è Pace senza Giustizia


XINJIANG PAPERS: IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE SANZIONI MIRATE NEI CONFRONTI DI TUTTI GLI ALTI DIRIGENTI CINESI RESPONSABILI DEI CRIMINI MASSICCI E SISTEMATICI CONTRO GLI UIGURI NELLA REGIONE DELLO XINJIANG

Giovedì 9 giugno 2022, il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria ha adottato una risoluzione di ferma condanna dell’operato cinese in Xijnjang-Turkestan orientale, alla luce delle rivelazioni sconvolgenti dei documenti riservati cinesi trapelati sulla stampa dopo una recente inchiesta giornalistica. 

Vale la pena di leggere per intero il testo del P.E., tanto le accuse sono circostanziate, precise e senza appello per il regime cinese e i suoi metodi per giungere a termine all’eliminazione pura e semplice del popolo uiguro, colpevole (sic) di non condividere la stessa etnia e lo stesso credo della maggioranza del paese. Vale la pena soffermarsi su questo testo perché non emana da militanti o esponenti della società civile, ma dall’insieme delle forze politiche europee che danno vita, nei rispettivi paesi membri, alle maggioranze di governo e che dicono, anzi urlano, che così non si può andare avanti, che la Cina la deve smettere nell’ignorare i moniti che le vengono rivolti, che occorrono sanzioni immediate e dure contro i responsabili di una tale politica, che non si può continuare con il “business as usual”. Il Parlamento europeo giudica inoltre apertamente “inaccettabile” l’aver impedito a Michelle Bachelet, Alta Commissaria ONU per i Diritti Umani, di recarsi nella regione in occasione di un suo recente viaggio in Cina. 

L'on. Raphaël Glucksmann ha dichiarato: "I Xinjiang Papers ci costringono tutti ad affrontare la verità. Non possiamo più distogliere lo sguardo o ignorare la portata delle atrocità. Sotto la guida e il coinvolgimento diretto di Xi Jinping, i crimini sistematici del regime comunista cinese contro la popolazione uigura equivalgono a crimini contro l'umanità. Il Parlamento europeo ha ragione a denunciare un 'serio rischio di genocidio'".

Vale la pena, dunque, leggere la risoluzione del P.E. per constatare quanto sia lontano, ahimé, dal linguaggio felpato delle cancellerie europee, a cominciare dall’Alto Rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, che, nel suo discorso in plenaria in occasione del dibattito, ha definito “altamente deplorevole” (…) quanto accaduto a Bachelet, limitandosi a dichiarare che l’Unione europea continuerà a “denunciare le violazioni dei diritti umani che si verificano in Cina. Continueremo inoltre a comunicare le nostre preoccupazioni alla leadership cinese”.
Ecco, appunto, si indirizzeranno per un buffetto proprio a Xi Jing Ping, che certamente farà tesoro di tali ammonimenti.

E non si può, per un’associazione come Non c’è Pace Senza Giustizia che fa della promozione dei diritti umani e della lotta all’impunità l’asse portante del suo impegno quotidiano, non restare sconcertati di fronte a tale dicotomia fra volontà politica espressa dai parlamentari europei e opposto atteggiamento dei governi e responsabili istituzionali. 
Se mai sarà convocata la Convenzione per la revisione dei Trattati, chiesta proprio la settimana scorsa dal Parlamento europeo ai capi di stato e di governo dei paesi membri dell’Unione europea, questo dovrebbe senz’altro essere un argomento da discutere.