Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

27 agosto 2020

Gerusalemme e il Corano - Commento di Deborah Fait

Ricordo che molti anni fa, quando vivevo ancora in Italia, durante un viaggio della Federazione Italia Israele a Gerusalemme, siamo andati a visitare l'Orient House, dopo previa richiesta all'OLP che vi aveva la sede. Altri tempi, tempi lontani, comunque la villa, nel 2001, fu requisita e chiusa, tutto il materiale fu sequestrato e i gli arabi cosiddetti palestinesi, sfrattati, rimasero con tanto di naso. La chiusura con la cacciata dei rappresentanti dell'OLP da Gerusalemme fu effettuata dopo la strage compiuta dai terroristi alla pizzeria Sbarro (15 morti e decine di feriti gravi). Nel dicembre del 2008 l'Unione Europea ebbe il coraggio vergognoso di proporre a Israele di riaprirla e ridarla all'OLP. Naturalmente il rifiuto di Israele fu chiaro e conciso, educatamente incazzato. Serviva tutto l'odio europeo per Israele per avere l'ardire di fare una simile proposta.
 Perché racconto queste cose ormai finite nei ricordi lontani delle nostre lotte contro la disinformazione su Israele?
 Perché durante la nostra visita Angelo Pezzana chiese al tizio arabo che ci aveva ricevuti "Lei lo sa che Gerusalemme non è mai nominata nel Corano mentre lo è quasi 700 volte nella Torah?". Panico e qualche risatina del nostro gruppo, il tizio non rispose, balbettò qualcosa, e, dopo un paio di convenevoli, chiamò un suo aiutante, fummo velocemente congedati e accompagnati alla porta da sgherri con il mitra in mano puntato non proprio su di noi… ma puntato. Gli stessi sgherri che ci avevano accolti all'inizio sempre con le armi pronte a sparare come se un gruppo di turisti indifesi potesse costituire un pericolo. 

 Che Gerusalemme non sia mai nominata nel Corano è storia vecchia, io e molti altri ne abbiamo parlato e scritto decine di volte ma sembra che nessuno se ne renda conto, nessuno cui interessi approfondire. 
Sono due mesi che si parla della storiaccia accaduta all'Eredità e della magistrata che si è arrogata il diritto di pretendere l'abiura ufficiale di Flavio Insinna, conduttore, che aveva dato la risposta giusta "Gerusalemme è la capitale di Israele" correggendo un partecipante al quiz che aveva nominato Tel Aviv. Uno scandalo enorme ma, per fortuna, c'è stata una reazione altrettanto grande. Mi piacerebbe molto mandare a tale magistrata qualche articolo mio o di altri su Gerusalemme ma, neanche a farlo apposta, ho trovato su Facebook, postato da un amico, una specie di specchietto scarno ma proprio per questo, chiarissimo. Ecco alcuni passi:

"Gerusalemme, la terza città santa dell’Islam, da dove, secondo il Corano, il profeta Maometto è salito in cielo" Questa frase, ripetuta da tutti, non contiene alcuna verità, e viene usata dalla propaganda Araba solamente per giustificare le loro pretese sulla città, senza avere nessuna base, né storica, né religiosa. I fatti sono i seguenti:

1. Gerusalemme non è menzionata neppure una volta nel Corano.
2. Maometto è morto in Arabia e non è mai stato a Gerusalemme secondo quanto dicono tutti i testi di storia, anche Arabi, conosciuti.
3. Le città sacre all'Islam sono Mecca e Medina; infatti, quando un Musulmano prega si rivolge verso Mecca e dà le spalle a Gerusalemme…"

Quando Maometto è morto, nel 632, non esisteva nessuna Moschea fuori della penisola araba, e non poteva comunque essere in Gerusalemme, ancora sotto l'impero bizantino. Gerusalemme fu conquistata dal Califfo Omar nel 638, sei anni dopo la morte del profeta. 
Cose scritte riscritte dette e ridette ma che cadono sempre nel vuoto e c'è da chiedersi per quale motivo giri ancora la favoletta che Gerusalemme sia sacra a tre religioni. E anche ci credono! I cristiani e persino alcuni ebrei ci credono!
 Sarebbe sacra all'islam perché durante l'occupazione gli arabi hanno costruito moschee sopra il Tempio ebraico e sopra tante chiese bizantine? Se è per questo gli arabi hanno riempito anche la Spagna di moschee, alcune bellissime come l'Alhambra di Granada o la moschea di Cordova. Allora facciamo che anche la Spagna sia islamica? In effetti i musulmani la vorrebbero grazie al famoso detto "dove un musulmano posa il suo piede quella è terra islamica".
Sulle menzogne arabe si potrebbe scrivere un'enciclopedia ma pur ripetendolo centinaia, migliaia di volte non se ne esce. I media, i governi, la Chiesa cattolica sono completamente succubi dei musulmani. 
Erdogan ha trasformato in moschea Santa Sofia, qualcuno ha debolmente protestato, il Papa si è detto triste e tutto è finito là. 
Cosa succederebbe se Israele pensasse di ricostruire il suo antico Tempio nel luogo che gli compete cioè al posto delle moschee di Omar e Al Aqsa?
 Non ci voglio nemmeno pensare, qualche giornalista ogni tanto lo scrive come di un "pericolo imminente". Probabilmente gli stessi giornalisti che si sono limitati a dare del birichino al dittatore turco, quando parlano del nostro Tempio, sono pronti a darci dei fascisti guerrafondai se solo pretendiamo di poter salire a pregare su quel Monte per noi sacro. Nessuno ha mai scritto una parola sugli sputi e sulla violenza araba che accoglie ogni ebreo che riesce ad avere il permesso di salire. Giorni fa hanno cosparso di cocci di vetro il selciato che un gruppo di ebrei, bambini compresi, doveva attraversare, così se un bambino fosse inciampato e caduto si sarebbe ferito. Dovrebbe essere suolo sacro anche per loro ma non lo è, dimostrazione che non esiste nessun legame tra arabi e Monte del Tempio, se non per pretendere ciò che non è mai stato loro. La parte comica, esempio di quanto siano ottusi, è il divieto di andare a pregare a Al Aqsa per gli arabi degli Emirati, traditori della causa arabapalestinista che vuole Israele eliminato dalla cartina geografica. 

Intanto al sud di Israele i missili lanciati dai terroristi di Gaza continuano a cadere, ieri una casa di Sderot è stata divisa in due da un razzo caduto sul tetto e entrato all'interno. I miracoli di cui Israele è l'esempio fanno sì che non ci siano morti. Decine di razzi ogni giorno, non la smettono più, sono pieni di covid19 ma pensano solo a colpire Israele. Anche in Israele il virus imperversa quindi, dei due problemi, uno va eliminato. Non lo si può fare con il coronavirus perché invisibile e ancora incurabile, allora eliminiamo i missili e i palloncini incendiari che procurano danni indicibili.
Per farlo dobbiamo però eliminare i terroristi che li lanciano, tutti, dal primo all'ultimo.


22.08.2020 Gerusalemme e il Corano

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=79185

20 luglio 2020

italialaica news n.12/2020

.it

Il sito dei laici italiani vi segnala:


Notizie







e molto altro ancora su: italialaica.it  sito dei laici italiani

27 giugno 2020

GayPride dalla Russia con amore...

Car** amic**

quest'anno più di 500 Pride in tutto il mondo sono stati annullati a causa del COVID-19, privando molt* di noi di un momento comunitario fondamentale.

Qui a San Pietroburgo, in Russia, la situazione è ancora più grave: alle persone LGBT+ è vietato manifestare. L'anno scorso, la polizia ha fatto irruzione a un evento del Pride arrestando almeno 12 persone, tre delle quali sono state portate via in ambulanza.

Ma noi non ci arrendiamo! Quest'anno abbiamo un altro modo per festeggiare il Pride. Con l'iniziativa #UnDistanced Festival, All Out ci permette di ritrovarci e manifestare in modo virtuale. Possiamo celebrare lo spirito del Pride a dispetto di ogni resistenza.

Per questo festival abbiamo creato lo strumento "Tagga il tuo orgoglio", che ci permette di partecipare al Pride di San Pietroburgo virtualmente, aggiungendo i nostri nomi e una bandiera arcobaleno virtuale su una mappa digitale della città. Ogni bandiera rappresenta una persona che mostra il suo sostegno al San Pietroburgo Pride e alle persone LGBT+ che continuano coraggiosamente a lottare per la sicurezza, la dignità e l'uguaglianza.

Tagga il tuo orgoglio a San Pietroburgo, Alba!

L'immagine mostra la mappa di San Pietroburgo con le bandiere arcobaleno e dice: Tagga il tuo orgoglio a San Pietroburgo. Passa all'azione.

Per me e milioni di persone LGBT+, il Pride ha un enorme significato: ci fa sentire visibili e parte di una grande comunità. Vogliamo condividere questa sensazione anche con te: partecipa insieme ad altre migliaia di persone al nostro San Pietroburgo Pride virtuale.

Vuoi fare di più? Ecco un altro modo per partecipare al Pride #UnDistanced: collegati alla mia tavola rotonda virtuale "The Fight for Love and Equality in Russia: How You Can Help Make a Difference", che si terrà in inglese il 28 giugno, anniversario delle rivolte di Stonewall.

Scopri di più, e facci sapere se ci sarai su questa pagina in inglese.

Con me ci saranno altri tre attivisti LGBT+ russi, a discutere della lotta per l'amore e l'uguaglianza in Russia. L'evento fa parte di #UnDistanced Festival.

Alba, partecipa subito al nostro Pride virtuale e festeggia con altre persone LGBT+ di tutto il mondo!

Grazie di far parte di All Out.

Svetlana,
Russian LGBT Network


FONTI

● Russia, continua la guerra contro i gay. 11 attivisti Lgbt arrestati – GayPost, 18 aprile 2019
●︎ 25 attivisti gay arrestati in piazza a San Pietroburgo – Euronews, 4 agosto 2018
● Nessun sostegno. In Russia, la legge contro la “propaganda gay” è un pericolo per i giovani LGBT – Human Rights Watch, 11 dicembre 2018 (in inglese)