Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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17 maggio 2017

Attraversare la violenza maschile

Incontro nazionale a cura della rete Maschile Plurale

Invito aperto a tutte e tutti

Attraversare la violenza maschile.

Esperienze, approcci e politiche nel lavoro con uomini che agiscono violenza

Roma, Venerdì 19 maggio 2017

ore 10-13,30
Spazio culturale-polifunzionale MOBY DICK, via Edgardo Ferrati,3 (Metro Garbatella)

ore 14,30-17
Spazio Coworking Millepiani, Via Nicolo Odero, 13 (Metro Garbatella)

Hanno segnalato la loro partecipazione operatrici dei centri antiviolenza e operatori/trici dei centri per autori di violenza, ricercatrici/tori, persone impegnate nelle associazioni e nei movimenti di contrasto della violenza.

La giornata prevede un’introduzione a cura di Stefano Ciccone, di Maschile Plurale, per una riflessione sulle implicazioni politiche, culturali e sugli aspetti controversi del lavoro con uomini che agiscono violenza.

Seguiranno le presentazioni brevi di due ricerche: una a cura di Alessandra Bozzoli e Maria Merelli dell'Associazione “LeNove” con i nuovi dati della ricerca “Il lato oscuro degli uomini” sulle diverse esperienze di centri impegnati nel nostro paese; un’altra coordinata da Marco Deriu sulle percezioni del proprio cambiamento da parte di uomini autori di violenza che hanno concluso il percorso di trattamento presso il Centro LDV (Liberiamoci dalla Violenza) promosso dall’Azienda USL di Modena.

 Seguiranno contributi alla discussione, a partire da ciò che emerge nelle esperienze sviluppate in questi anni, tra cui quelli di Alessandra Pauncz (Rete di centri RELIVE), Domenico Matarozzo (Maschile plurale, Cerchio degli uomini Torino), Gabriele Lessi (Maschile Plurale, LUI Livorno Uomini Insieme), Anna Costanza Baldry (Differenza Donna), Andrea Bernetti (CAM Roma) e molti altri.

Ci confronteremo con l’esperienza dei Centri Antiviolenza e delle associazioni del femminismo il cui punto di vista, tra le altre, sarà proposto da Oria Gargano (Be Free), Vittoria Tola (UDI Nazionale), Lella Palladino (DIRe - Donne In Rete contro la violenza).

Alessio Miceli e Alberto Leiss (Maschile Plurale), porteranno una riflessione sul nesso tra questi interventi e l’impegno più generale di contrasto alla violenza e di cambiamento maschile.

Interverranno inoltre rappresentanti delle istituzioni e in particolare Marta Bonafoni, Consigliera della Regione Lazio, e Giovanna Boda, Capo Dipartimento presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il dibattito sarà ovviamente aperto a tutte e tutti i partecipanti e sarà reso disponibile in diretta facebook.

INFO:

http://www.maschileplurale.it/attraversare-la-violenza-maschile-incontro/

3 gennaio 2016

CERTI DIRITTI/UNAR: NOMINE ENTRO FINE ANNO? SI PROCEDA CON BANDO PUBBLICO E TRASPARENZA SUI CV DEI CANDIDATI.

Comunicato stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 28 dicembre 2015

Un  silenzio plumbeo è sceso da mesi sul futuro del Dipartimento Pari Opportunità (la capo dipartimento è decaduta ad ottobre e nessuno è stato nominato ancora), sul futuro dell’UNAR (il dirigente è decaduto da metà settembre e la ricerca interna di personale pare non soddisfare le voglie governative): un silenzio generale accompagnato da un ben peggior silenzio sul Piano Nazionale antirazzismo, sulla Strategia ROM e Sinti e sulla Strategia LGBTI con decine di esperti non più in servizio, senza i dirigenti apicali. Non solo: ma che cosa ne è di quel portale LGBTI tanto sbandierato lo scorso 4 giugno 2015 e a tutt’oggi sotto le “attenzioni” del nuovo Comitato scientifico? Vedrà mai la luce? Con quali modifiche? E cosa ne è della Rete nazionale antidiscriminazioni, le cui regole di ingaggio e funzionamento sono ancora ferme per l’affaire Meloni?

Pare che nella nuova Finanziaria ci sia un aiuto per le nomine, che dovrebbero arrivare a breve, forse entro la fine dell’anno. E forse con nomi nuovi, che arrivano dall’esterno. Ma non sarebbe meglio un bando pubblico per questo organismo, ed una trasparenza piena sui CV presentati dai candidati, o il Governo intende procedere nel buio delle sue prerogative?

Sarebbe il caso che si parlasse, finalmente, anche di cosa fa l’UAR: poteri, mezzi, collocazione. Tema sul quale tutte le associazioni che si occupano seriamente di diritti umani in Italia si sono ampiamente espresse, ma sulle quali da parte del Governo c’è solo silenzio e imbarazzo a casa o inutile orgoglio nazionale nelle sedi europee dove ce ne chiedono giustamente conto.

La direzione da seguire sarebbe quella della separazione della funzione di controllo da quella di sviluppo delle politiche attive (la Rete antidiscriminazione dal Governo), come avviene nel resto d’Europa: la funzione di controllo andrebbe allora collocata in un organismo terzo, con mezzi e poteri pari a quelli degli altri organismi europei; lo sviluppo delle politiche attive, essendo politiche classicamente trasversali, andrebbero attribuite  a una struttura incardinata presso la Presidenza del Consiglio con una forte base legale e un forte potere nei confronti degli altri Ministeri.
Perché l'Italia dovrebbe fare eccezione?

15 dicembre 2015

Piccola Storia della Bandiera Arcobaleno o Rainbow Flag

Il simbolo della comunità LGBTQI

Versione a otto strisce- Rainbow flag



La prima bandiera arcobaleno è stata progettata nel 1978 da Gilbert Baker, artista di San Francisco, che ha creato la bandiera in risposta alla chiamata di un attivista locale per la necessità di un simbolo della comunità.
Ciò è avvenuto prima che il triangolo rosa ( usato per identificare i Gay nei campi di sterminio nazisti) fosse comunemente usato come simbolo di orgoglio.
Ispirato alla "Bandiera delle Razze", a cinque righe, Baker progettò una bandiera con otto righe. Baker tinse e cucì da se stesso il materiale per la prima bandiera.

Il design è certo stato influenzato dalle bandiere con righe multicolori usate per varie cause e organizzazioni di sinistra nella zona di San Francisco nel 1960.

La bandiera arcobaleno in origine aveva otto strisce (dall'alto verso il basso):
rosa caldo per il sesso,
rosso per la vita,
arancione per la guarigione,
giallo per il sole,
verde di serenità con la natura,
turchese per l'arte,
indaco per l'armonia,
violetto per lo spirito.

 Secondo Steve Kramer (24 April 1998) versioni fatte a mano di questa bandiera sono state portate nella Parata del Giorno della Liberazione Gay del 1978 ( San Francisco Gay and Lesbian Freedom Day Parade).
Prendendo in prestito il simbolismo del movimento hippie e dei gruppi neri per i diritti civili,  l'artista Gilbert Baker di San Francisco ha progettato la bandiera arcobaleno in risposta ad un bisogno di un simbolo che potesse essere utilizzato ogni anno. Baker e trenta volontari hanno tinto e cucito a mano due enormi bandiere prototipo per la sfilata. Le bandiere avevano otto colori e ogni colore rappresenta un componente della comunità.
Marcus Schmöger, 26 agosto 2001


La bandiera è stata usata a New York il 12 novembre 2008, durante la manifestazione a sostegno della uguaglianza del matrimonio, al San Francisco Pride il 28 giugno 2009, durante la National Equality March ( Marcia per la Parità) a Washington DC l'11 ottobre 2009 e a San Diego, California, a febbraio 2012 .

Una delle ultime occasioni in cui è stato utilizzata è stato a Washington, DC, il 28 aprile 2015, alla manifestazione  durante la sessione della Corte Suprema degli Stati Uniti in cui è stato presentato e discusso il fatto che il matrimonio omosessuale è un diritto costituzionale ( ha deciso che lo è il 26 giugno 2015). Le foto della manifestazione si possono trovare qui e qui.

La bandiera è stata introdotta al di fuori degli Stati Uniti pure. E 'stato utilizzato in Svezia, a Stoccolma Pride 2008 e Stoccolma Pride 2009, e uno dei più recenti esempi del suo uso è stato a Riga, in Lettonia, il 20 giugno 2015, con le foto disponibili qui e qui.
Tomislav Todorovic, 27 Giugno 2015


Versione a SETTE COLORI

Rainbow flag

Dopo l'assassinio nel novembre 1978 di Harvey Milk, Supervisore apertamente gay, e del sindaco di San Francisco George Moscone, e la successiva sentenza clemente dato al loro assassino, l'ex supervisore Dan White, la bandiera arcobaleno cominciò ad essere usato generalmente a San Francisco come simbolo della comunità gay. La Paramount Flag Co.con sede a  San Franciscoha iniziato a vendere bandiere a sette strisce (dall'alto in basso: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto)  nel suo negozio al dettaglio in Polk Street, che si trova in un grande quartiere gay. Queste bandiere erano  eccedenze, perché originariamente erano state adottate dalle ragazze dell'Ordine Internazionale Rainbow, una organizzazione massonica per le giovani donne. Quando Baker contattò la Paramount per produrre le bandiere per il Gay Freedom Day Parade 1979, la Paramount disse a Baker che quel tessuto di colore rosa caldo non era disponibile per la produzione di massa, e Baker lasciò perdere la striscia rosa caldo.
Steve Kramer, 24 apr 1998

La realtà era che la comunità gay in questo periodo (1978-1979) ha utilizzato quasi tutte le bandiere contrassegnate con strisce arcobaleno, comprese le bandiere di cooperative, le bandiere buddiste, le bandiere sufi e le bandiere tibetane; in breve, qualsiasi bandiera, anche a strisce in verticale 
Durante i primi giorni di utilizzo dell' arcobaleno come simbolo del Gay Pride (diversamente dalla Liberazione Gay, che ha utilizzato il triangolo rosa sui vari campi colorati) i clienti hanno acquistato quasi tutto a strisce. Alla Paramount Flag Co. la richiesta di bandiere a strisce si è acutizzata e fino a quando il progetto non è stato standardizzato, abbiamo venduto una vasta gamma di bandiere.
Jim Ferrigan, 10 Feb 2003

LA VERSIONE ATTUALE

Rainbow flag      Baker chiese alla Paramount di fare striscioni verticali che sarebbero stati appesi alle doppie barre angolari dei lampioni vecchio stile su Market Street.
 Baker e il vice presidente della Paramount Ken Hughes decisero di abbandonare le strisce rosa intenso e turchese e sostituire la striscia indaco con il blu royal - con conseguentemente tre strisce su un lato del lampione e tre dall'altro.
Steve Kramer, 24 apr 1998
Presto i sei colori sono stati incorporati in una versione a sei bande che divenne popolare e che, oggi, è riconosciuto dal Congresso Internazionale di Makers Flag.
Christopher Pinette, 12 giu 1996
Un articolo su  sfWeekly.com afferma che "Old Glory Red è stato sostituito con rosso canadese, e Emerald Green divenne semplicemente Bright Green".
António Martins, 17 Giugno 2000

Un'origine alternativa?

Per quanto riguarda la bandiera arcobaleno del PrideGay, c'era un buon articolo sul Bollettino delle Bandiere [TFB] qualche anno fa,  che ha presentato una lunga storia di bandiere arcobaleno e il loro uso come un simbolo di speranza per le cause difficili. Alla conferenza NAVA a Sacramento, Steve Tyson, un ex dipendente della ex fabbrica di bandiere, la Paramount Flag Co. di San Francisco, ha presentato una lezione sulle origini di questa particolare bandiera. A quanto pare, aveva preso i resti, gli scarti di materiali usati per fare bandiere e si era messo nel reparto di produzione a costruire le bandiere decorative utilizzando i vari avanzi. Ha mostrato diverse varianti. Quelle con le strisce orizzontali (con il bianco al centro) diventarono popolari. L'azienda ha scelto di produrlo (senza la striscia bianca) e da lì è stato adottato come bandiera del gay pride. Non so come funzione con la procedura attuale di adozione da parte della comunità gay, anche se credo che il signor Tyson ha fatto qualche riferimento a questo.
Herold Lee, 8 gen 1998

Il "Congresso Internazionale dei Produttori di Bandiere?"

Non c'è un "Congresso Internazionale di Flag Makers" che "riconosca" bandiere. Si tratta di una organizzazione inventata. Non è mai esistito. Lo vediamo spesso in associazione con la bandiera arcobaleno e San Francisco. Che si tratti di una contrazione dei due nomi, la versione inglese di FIAV, o l'Associazione Internazionale di Associazioni vessillologiche, Bandiere e il Congresso. 
Il nome Congresso delle Bandiere era quello delle riunioni congiunte FIAV XII e NAVA XXI, tenutosi a San Francisco, CA, nell'estate del 1987. La più grande tale incontro mai organizzato, che ospita oltre 150 vexillologists da 16 nazioni. Il "Congresso Internazionale di Flag Makers" è stato inavvertitamente creato da Gilbert Baker quando è stato intervistato dai rappresentanti della stampa gay di San Francisco, durante la Bandiera Congresso. Durante questa intervista il signor Baker confuso l'organizzazione FIAV e l'evento bandiera Congresso. Il risultato è stato questa organizzazione supposto. Con "riconoscimento" è stato, infatti, riferimento alla carta che ho presentato a Flag Congresso dal titolo "L'evoluzione e l'adozione della bandiera arcobaleno a San Francisco", in cui tutti i dettagli della bandiera dell'arcobaleno vengono raccontate. E 'stato pubblicato come [fer89].
James Ferrigan, 25 Marzo 1999

Bandiera a strisce della razza?

Che cosa è "La Bandiera di cinque strisce delle Razze"  che presumibilmente ha ispirato la bandiera arcobaleno gay? L'unica bandiera così che conosco, la bandera de la raza, mostra tre croci viola e un sole - senza strisce a tutti.
António Martins, 20 Aprile 1999

 e infine, se non vi basta



(with additional black stripe)
Rainbow triangle

In ordine di tempo l'ultima nata è 

Nata in Sicilia e portata per la prima volta al Gay Pride di Palermo a giugno 2015, 
è la nuova bandiera della Fondazione Massimo Consoli.
Palermo Gay Pride 2015:  Arcobaleno Libero sventola sulla testa del Sindaco 

A L'Aquila sulla tomba di Ulrichs


per ora è composta da solo sei bande, libere e unite solo al supporto, ma crescerà...

A Siena, ricevuti in Comune l'8 settembre
coi Camminatori per i Diritti

7 novembre 2015

TRANS: LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE LA POSIZIONE DI CERTI DIRITTI E DICE BASTA ALLA STERILIZZAZIONE COATTA DELLE PERSONE TRANS.

FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA CHE ASPETTAVAMO DA ANNI !!!!

Comunicato stampa

Roma, 6 novembre 2015

La Corte Costituzionale, con sentenza odierna n. 221/2015 ha stabilito che per la rettificazione degli atti anagrafici non è necessario l'intervento di adeguamento degli organi riproduttivi o la sterilizzazione chirurgica della persona transessuale. La Consulta infatti afferma: «L’esclusione del carattere necessario dell’intervento chirurgico ai fini della rettificazione anagrafica appare il corollario di un’impostazione che − in coerenza con supremi valori costituzionali − rimette al singolo la scelta delle modalità attraverso le quali realizzare, con l’assistenza del medico e di altri specialisti, il proprio percorso di transizione, il quale deve comunque riguardare gli aspetti psicologici, comportamentali e fisici che concorrono a comporre l’identità di genere. L’ampiezza del dato letterale dell’art. 1, comma 1, della legge n. 164 del 1982 [ottenuta grazie al contributo decisivo dei radicali, ndr] e la mancanza di rigide griglie normative sulla tipologia dei trattamenti rispondono all’irriducibile varietà delle singole situazioni soggettive.».

«Si tratta del miglior risultato che ci potevamo attendere» commenta l’avv. Alexander Schuster. Il difensore delle tre persone trans che sono protagoniste di altrettanti giudizi pendenti avanti la Corte costituzionale sottolinea anche come «sia stata rigettata l’eccezione di inammissibilità avanzata dalla Presidenza del Consiglio: la Corte costituzionale ha quindi fatto la chiara scelta di entrare nel merito e decidere per la non fondatezza, avallando così nella maniera più ampia possibile l’interpretazione che come studio avevamo sostenuto nei ricorsi tridentini».

"La Consulta, ancora una volta, garantisce un diritto: per la rettifica del sesso l'intervento chirurgico non è necessario, ma è solo un mezzo, se lo si ritiene, per il miglior benessere psicofisico della persona. Con la sentenza 221 depositata oggi si riconosce il diritto di ogni cittadino di scegliere per sé il procedimento medico ritenuto opportuno; e si conferma che l'attribuzione di sesso non dipende dalle caratteristiche "fisiche", ma al contrario dall'auotoriconoscimento della persona", così l’avv. Massimo Clara che ha steso la memoria presentata da Certi Diritti.

Per l’Alta Corte: «Rimane così ineludibile un rigoroso accertamento giudiziale delle modalità attraverso le quali il cambiamento è avvenuto e del suo carattere definitivo. Rispetto ad esso il trattamento chirurgico costituisce uno strumento eventuale, di ausilio al fine di garantire, attraverso una tendenziale corrispondenza dei tratti somatici con quelli del sesso di appartenenza, il conseguimento di un pieno benessere psichico e fisico della persona».

Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara: «Nel giorno di apertura del nostro IX Congresso ad Arezzo siamo felicissimi di poter festeggiare questo successo della nostra strategia. A meno di 15 giorni dal Transgender Day of Rememberance, la ricorrenza che ogni  20 novembre commemorare le vittime dell'odio e del pregiudizio anti-transgender, la Consulta dice finalmente una parola definitiva che supera le sentenze contraddittorie dei vari tribunali italiani (Roma, Rovereto, Siena e Napoli interpretavano già la legge 164 del 1982 nel senso di non considerare obbligatorio alcun intervento chirurgico, mentre altre Corti, tra cui Vercelli e Bologna, andavano nella direzione opposta) e ristabilisce un minimo di certezza del diritto su un tema così fondamentale come il diritto all’identità di genere che la stessa Alta Corte considera elemento costitutivo del diritto all’identità personale, rientrante a pieno titolo nell’ambito dei diritti fondamentali della persona».

Associazione Radicale Certi Diritti 

Via di Torre Argentina, 76, Roma, 00186
Cell: +39 340 4694701| Tel: +39 06 689791

26 ottobre 2015

Pasolini, l’omaggio della Rai a quarant’anni dalla morte - Tutta la programmazione.


"ERETICO & CORSARO"



Pasolini, l’omaggio della Rai a quarant’anni dalla morte


Il 2 novembre 1975 il corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini veniva ritrovato sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Un omicidio dai risvolti oscuri cancellava dalla scena culturale italiana, a soli 53 anni, uno dei maggiori intellettuali del XX° secolo, poeta, drammaturgo, regista, scrittore, giornalista, sempre uomo scomodo e controcorrente. A quarant’anni dalla scomparsa, Rai dedica al ricordo di Pier Paolo Pasolini un’attenzione particolare, con una programmazione che attraverserà Reti e Testate anche nei giorni che precedono e seguono l’anniversario.

Sabato 24 ottobre verrà presentato in anteprima mondiale al Maxxi – nella Selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma – il film documentario “Pasolini. Il corpo e la voce”, realizzato per l’evento da Rai Teche in collaborazione con Rai Cinema. Il documentario andrà in onda su Rai1, a cura di Speciale TG1, il 1° novembre alle 23.30, ma da venerdì 23 sarà possibile guardare in esclusiva web i primi 15 minuti su Rai Cinema Channel
– “Pasolini. Il corpo e la voce”. Guarda i primi 15m >>
Ma saranno tanti i servizi, le interviste, le testimonianze inedite, i film e gli approfondimenti sulla vita e l’arte di PPP che punteggeranno i palinsesti televisivi e radiofonici in occasione del quarantennale.
Ecco alcuni dei numerosi appuntamenti di questa settimana di celebrazioni:
Su Rai3 la nottata del 31 ottobre di “Fuori Orario cose (mai)viste”, dal titolo “Pasolini, ricorda con rabbia”, sarà dedicata a materiali televisivi di e con Pier Paolo Pasolini; dai suoi interventi in alcune trasmissioni tv (dove la lucida analisi dei diversi aspetti della società italiana mantiene intatta tutta la sua forza premonitrice), a documentari come lo splendido TV7 del 1966 girato in India, ai suoi incontri con la poesia, oltre a dichiarazioni di amici e collaboratori.
Un’intera notte sarà riservata da Rai Movie al cinema di Pasolini. A partire dalle 21.15 del primo novembre saranno proposti : “Pasolini – Un delitto italiano” (1995) di Marco Tullio Giordana, e, a seguire, alcuni dei film girati dal regista negli Anni Settanta, da “Il Decameron” del 1971, alle 23.00, a “I racconti di Canterbury” del 1972 (alle 01:05), a “Il fiore delle Mille e una Notte” del 1974 (alle 3.00). La programmazione dedicata si chiuderà alle cinque del mattino del 2 novembre con il documentario“Pasolini prossimo nostro” di Giuseppe Bertolucci.
Tanti, inoltre, i programmi e gli approfondimenti di Radio Rai realizzati in occasione del quarantennale della scomparsa di Pier Paolo Pasolini. In particolare lunedì 2 novembre, nel giorno dell’anniversario della morte, Radio3 dedicherà a Pasolini una grande serata in diretta per “Radio3 Suite” dalla Sala A di via Asiago: voci, testimonianze, musica, documenti.
Il lungo omaggio di Rai Cultura, infine, sarà affidato ad oltre trenta programmi, nel corso di un’intera settimana. “Cuore” dell’omaggio di Rai Cultura sarà domenica 1 novembre – alla vigilia dell’anniversario – con una 24 ore tutta dedicata a Pasolini.
Ecco alcuni degli appuntamenti in programma:
Rai Storia inizia la sua programmazione da mercoledì 28 ottobre alle ore 19.00 con “Storie della Letteratura – Pasolini corsaro”, con interventi di Dacia Maraini, Piero Gelli (primo editor di Paolini per Garzanti) e un ricordo di Ninetto Davoli. A seguire alle ore 23.30 “Comizi d’amore” (1965) la celebre inchiesta itinerante di Pasolini: le opinioni degli italiani sull’amore e sul sesso.
Rai Scuola domenica 1 novembre propone, tra gli atri appuntamenti, “Scrittori per un anno – l’India di Pasolini e Moravia” (2012) alle 19.00. Un documentario introdotto dalle riflessioni di Giorgio Montefoschi e Dacia Maraini, che ricordano il viaggio in India di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini (1961)
Rai 5 lunedì 2 novembre alle ore 22.45 presenta “‘Na specie de cadavere lunghissimo”, per la regia di Giuseppe Bertolucci, con Fabrizio Gifuni. Un progetto teatrale che mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui Scritti corsari, Lettere luterane e l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora).



RAI CULTURA

Il lungo omaggio a Pier Paolo Pasolini 


Il personaggio, il regista, il poeta, l’intellettuale, l’uomo curioso e, a volte, "scomodo". C’è tutto questo e molto altro nel lungo ricordo che Rai Cultura – su Rai Storia, Rai5 e Rai Scuola – dedica a Pier Paolo Pasolini, nel quarantesimo anniversario della sua morte. Da lunedì 26 ottobre martedì 3 novembre, oltre trenta i programmi che propongono il Pasolini raccontato da se stesso attraverso le proprie opere; quello visto da amici e testimoni del suo tempo; e quello interpretato dal teatro o dal cinema.
"Cuore" dell’omaggio di Rai Cultura sarà domenica 1 novembre – alla vigilia dell’anniversario – con una 24 ore tutta dedicata a Pasolini.
Tra gli appuntamenti di maggior rilievo, su Rai Storia, "Storie della Letteratura" di mercoledì 28 ottobre alle 19.00 sul "Pasolini corsaro" con interventi di Dacia Maraini e Ninetto Davoli; l’"Eco della Storia" di sabato 31 ottobre alle 21.30 con Walter Veltroni che ripercorre insieme a Gianni Riotta la vita e il pensiero di Pasolini; "Punti di Vista – La rabbia di Pasolini" di domenica 1 novembre alle 18.00, film del 2008 in cui Giuseppe Bertolucci riorganizza i materiali girati dal regista per raccontare polemicamente i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo moderno. Sempre domenica "Il Tempo e la Storia", alle 20.30, si sofferma sul rapporto tra Pasolini e la fede, raccontato dal professor Alberto Melloni. E ancora "Il Tempo e la Storia" di lunedì 2 novembre alle 13.10 su Rai3 con lo storico Giovanni De Luna che parla del Pasolini "eretico" e "Italiani" con Paolo Mieli di martedì 3 novembre alle 21.30 che presenta "Pier Paolo Pasolini. Il santo infame", un racconto inedito realizzato appositamente da Rai Storia.
Pasolini e il teatro sono, invece, protagonisti delle serate di Rai5. Si comincia lunedì 26 ottobre alle 23.00 con il dramma teatrale "Turcs Tal Friul", diretto da Elio De Capitani, con Lucilla Morlacchi, Giovanni Visentin e musiche di Giovanna Marini, un atto unico in friulano scritto da Pasolini durante la guerra, ma riscoperto solo nel 1976. Si prosegue Sabato 31 ottobre con "Una giovinezza enormemente giovane" di Gianni Borgna per la regia di Antonio Calenda, con Roberto Herlitzka: un monologo teatrale ispirato agli scritti e alla vita del poeta.Domenica 1 novembre, uno Speciale di "Lo Stato dell’Arte" condotto da Maurizio Ferraris e dedicato all’influenza culturale esercitata da Pasolini in Italia e in Europa e all’attualità della sua opera. Lunedì 2 novembre, poi, Fabrizio Gifuni è il protagonista di "‘Na specie de cadavere lunghissimo" con la regia di Giuseppe Bertolucci, che mette in scena i testi più polemici e politici di Pasolini e un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora).
Il Pasolini poeta è, infine, su Rai Scuola sabato 31 ottobre alle 20.30 a "In Italia presenta: il tesoro della poesia italiana dalle origini al Novecento – Pier Paolo Pasolini" diretto da Giulio Graglia con Guido Davico Bonino che introduce le letture di alcune poesie di Pasolini, interpretate da Luciano Virgilio e commentate in studio. 
 




RAI CULTURA

Gli appuntamenti principali


RAI STORIA
 
 

Mercoledì 28/10/2015 ore 19.00

Storie della Letteratura - Pasolini corsaro di Isabella Donfrancesco e di Alessandra Urbani, regia di Laura Vitali. Con interventi di Dacia Maraini, Piero Gelli (primo editor di Paolini per Garzanti) e un ricordo di Ninetto Davoli.
ore 23.30 Comizi d’amore, 1965, regia di P. P. Pasolini.
La celebre inchiesta itinerante di Pasolini: le opinioni degli italiani sull’amore e sul sesso. 

 

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Giovedì 29/10/2015 ore 23.30

Pasolini in Terra Santa, 1968, regia di Angelo D’Alessandro.
I luoghi dove visse e predicò Gesù vengono commentati da Pier Paolo Pasolini attraverso le immagini del viaggio del regista in Palestina impegnato, anni prima, a realizzare il film "Il Vangelo secondo Matteo". 

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Venerdì 30/10/2015 ore 23.30

Tv7 – Appunti per un film sull’India, 1968, regia di P. P. Pasolini.
Un taccuino di viaggio: l’India dal mito alla realtà, in un documentario realizzato da Pasolini per "Tv7". 

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Sabato 31/10/2015 ore 21.30

Eco della Storia – Pier Paolo Pasolini. Rabbia, passione, ideologia regia di Nicoletta Nesler
"Abbiamo perso un poeta e di poeti in un secolo non ne nascono tanti". Queste le parole di Alberto Moravia dopo la tragica morte di Pasolini il 2 novembre 1975. Eco della Storia ospita Walter Veltroni per fare un percorso nella vita e nel pensiero dell’ultimo grande intellettuale italiano.
 
ore 23.30

III B: Facciamo l’appello – Pier Paolo Pasolini, 1971, di Enzo Biagi, regia di Pier Paolo Ruggerini.
È il 1971 e Pier Paolo Pasolini incontra i suoi vecchi compagni di scuola nella celebre trasmissione di Enzo Biagi "III B: Facciamo l’appello". 

*****

 

Domenica 1/11/2015 ore 18.00

Punti di Vista – La rabbia di Pasolini, 2008, regia di P.P. Pasolini, realizzazione di Giuseppe Bertolucci.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini, realizza un film che analizza polemicamente i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo moderno. Nel 2008 Giuseppe Bertolucci riorganizza il film pasoliniano, aggiungendo all’episodio già noto la ricostruzione dei sedici minuti mancanti, ricostruzione effettuata utilizzando materiali filmati dell’epoca, dalla morte di De Gasperi all’avvento della televisione.
 
ore 20.30 e 23.30

Il Tempo e la Storia – Pasolini e la fede
Uno dei più complessi e trasgressivi intellettuali del ‘900: Pier Paolo Pasolini. Il prof. Melloni analizza il suo rapporto con la fede e la religione. 

*****

Lunedì 2/11/2015 ore 11.50 e 20.30

Pasolini intervista Ezra Pound 1968, di P.P. Pasolini
Pier Paolo Pasolini, visibilmente emozionato, nell’autunno del 1968 incontra per la prima volta, a Venezia, il poeta americano Ezra Pound.
 
ore 19.30

Un uomo fioriva, 2013, regia di Enzo Lavagnini.
Un racconto dell’esperienza romana di Pasolini, l’incontro con la bellezza della Capitale e il primo impatto con la vita di borgata.
 
ore 13,10 su Rai3 – ore 20.50 Rai Storia

Il Tempo e la Storia – Pasolini e l’Italia. Lo sguardo di un eretico Massimo Bernardini ne parla con lo storico Giovanni De Luna
 
ore 23.30
 
Storie sospette - Pier Paolo Pasolini di G. Borgna, G. Governi, regia di Silvio Governi.

*****

Martedì 3/11/2015
ore 21.30 (in replica lunedi 9 novembre ore 1,15 su Raiuno)

Paolo Mieli presenta Italiani – Pier Paolo Pasolini. Il santo infame di Daniele Ongaro, regia di Graziano Conversano.
Il racconto inedito di Rai Storia per il 40° anniversario dalla morte di Pierpaolo Pasolini: il suo pensiero, il clima repressivo in cui si trovò ad operare, la fragilità della sua vita privata.
Fra gli intervistati: il cugino poeta Nico Naldini, le amiche Adriana Asti e Dacia Maraini, colleghi come Ugo Gregoretti, amici e collaboratori come Ninetto Davoli, storici e ricercatori. 


RAI SCUOLA
 
 


Sabato 31/10/2015 ore 20.30

In Italia presenta: il tesoro della poesia italiana dalle origini al Novecento – Pier Paolo Pasolini, 2011, regia di Giulio Graglia, conduce Guido Davico Bonino.
Guido Davico Bonino introduce le letture di alcune poesie di Pasolini, interpretate da Luciano Virgilio, e commenta in studio con gli esperti. 

*****

 

Domenica 1/11/2015 ore 19.00

Scrittori per un anno –l’India di Pasolini e Moravia, 2012, di Isabella Donfrancesco e Alessandra Urbani, regia di Daniela Mazzoli.
Il documentario è introdotto dalle riflessioni di Giorgio Montefoschi e Dacia Maraini, che ricordano il viaggio in India di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini (1961).
Un viaggio che diede vita a due libri che tradiscono i diversi approcci dei due scrittori: quello più razionale e freddo di Moravia con Un’idea dell’India, e quello più viscerale di Pasolini con L’odore dell’India.



Lunedì 26/10/2015 ore 23.00

Dramma teatrale Turcs Tal Friul regia di Elio De Capitani, musiche di Giovanna Marini, con Lucilla Morlacchi, Giovanni Visentin.

All’interno della chiesa di Santa Croce di Casarsa si trova una lapide votiva che ricorda l’invasione dei Turchi del 1499. A questa lapide votiva è ispirato il dramma teatrale Turcs tal Friûl, un atto unico in friulano scritto da Pasolini durante il corso drammatico della guerra. Questo cammeo drammaturgico è riemerso postumo nel 1976, ma fu composto a partire dal maggio 1944. Il testo si situa al crocevia di tante e diverse sollecitazioni: i racconti della madre di Pier Paolo; il fatto storicamente documentato della reale ondata aggressiva dei Turchi che lambirono il Friuli nel 1499; la ferocia della seconda guerra mondiale, che in quel 1944 trasformò Casarsa in luogo di pericolo e di allarme, con invasioni naziste, azioni partigiane, bombardamenti anglo-americani che miravano al ponte e alla ferrovia sul Tagliamento.
Lo spettacolo è stato registrato all’aperto, in un borgo friulano. 

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Sabato 31/10/2015 ore 21.15

Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, regia di Antonio Calenda con Roberto Herlitzka.
Il monologo teatrale è ispirato agli scritti e alla vita del poeta di Casarsa e si sgrana come la memoria di un sogno - o di un incubo - oscillando tra l’invettiva giornalistica, propria degli editoriali pasoliniani sul "Corriere della Sera" e "Paese Sera", e la divinazione profetica, sul piano sociale e politico. Pasolini, evocato in morte, è spettatore della propria fine all’Idroscalo di Ostia. Lo spettacolo è stato registrato al Teatro Argentina di Roma nel novembre 2014 per la regia televisiva di Sabrina Salvatorelli. 

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Domenica 1/11/2015 ore 21.15 

Uno speciale de Lo Stato dell’Arte condotto da Maurizio Ferraris, regia di Andrea Montemaggiori.
Una puntata speciale del nuovo programma di Maurizio Ferraris con ospiti e documenti filmati, dedicata all’influenza culturale esercitata da Pasolini in Italia e in Europa e all’attualità della sua opera. 

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Lunedì 2/11/2015 ore 22.45

‘Na specie de cadavere lunghissimo regia di Giuseppe Bertolucci, con Fabrizio Gifuni.
Sotto la guida del regista Giuseppe Bertolucci, nasce un progetto teatrale che mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui Scritti corsari, Lettere luterane e l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora). Quest’ultimo descrive in endecasillabi, in un romanesco reinventato, il delirio di un assassino, un giovane borgataro senza valori né cultura. 
Uno dei tanti sottoproletari descritti con pena e preoccupazione dallo stesso Pasolini
 

Fonte:

4 settembre 2015

La Sicilia battistrada sulle unioni civili

Rosario Duca, Presidente di Arcigay Makwan di Messina annuncia con grande soddisfazione che essendo stato  completato l'iter in regione, da oggi si può unirsi civilmente in modo ufficiale, con i diritti annessi e connessi !
SE SI VUOLE SI PUO'




13 agosto 2015

Ancora sulla situazione di Yarl's Wood - Un articolo del Telegraph di ieri

Il "Cane da guardia del carcere": il centro di detenzione di Yarl's Wood e 'un luogo di interesse nazionale'

Un rapporto dell'ispettorato delle carceri ha rilevato che il centro di detenzione di Yarl's Wood ha ignorato pesantemente le linee guida del Governo per la detenzione di donne in gravidanza e per le vittime di tortura.

Il Centro di detenzione di Yarl's Wood  è stato definito un 'luogo di interesse nazionale' dall'ispettore capo delle prigioni.
In un rapporto di condanna, l'Ispettorato di Sua Maestà sulle Prigioni (HMIP) ha trovato che il centro era assolutamente 'deteriorato' dall'ultima visita, e che troppe donne venivano detenute in modo inappropriato.
Il "cane da guardia delle carceri" ha trovato che 99 donne in gravidanza sono state arrestate nel 2014, proprio contro la politica del Ministero degli Interni per cui questo dovrebbe avvenire solo in circostanze del tutto eccezionali.

• All'interno è il peggiore centro di detenzione del Regno Unito:
'Dieci settimane di inferno per la fuga da un matrimonio forzato'
Ha inoltre scoperto che le vittime di tortura e le donne con problemi di salute mentale sono ancora detenuti contro le indicazioni guida del governo, e che l'autolesionismo è aumentato in modo significativo.

Più della metà delle donne intervistate ha detto di sentirsi depressa o con pulsioni suicide ricorrenti, e ci sono stati 73 episodi di autolesionismo in un periodo di sei mesi.
Quasi la metà delle donne intervistate ha dichiarato di sentirsi insicura nel centro.
La relazione ha anche riscontrato che i livelli del personale erano insufficienti, non c'erano abbastanza custodi carcerarie donne, rispetto ai detenuti donne, tali da soddisfare le esigenze di una popolazione in gran parte femminile. Meno della metà del personale in ruoli di contatto con le detenute è costituita da donne.
HMIP ha scoperto che le guardie di sesso maschile avevano ancora i compiti di osservazione per le donne aspiranti suicide, e sorvegliavano le stanze delle donne.

Nick Hardwick, l'ispettore capo delle prigioni, ha detto: "Si ha a che fare con i dettagli intimi della vita personale delle persone, con le loro funzioni corporee e tutte cose di  questo genere, e se non si dispone di sufficiente personale dello stesso sesso,  questo è destinato ad essere vissuto come una invasione del privato.
"Penso che [guardie maschili che fanno la ronda] crei ansia. Ed è solo una presa di coscienza, credo - poiché qualsiasi detenzione o esperienza carceraria crea per natura una sorta di familiarità- verso la comprensione della percezionedi come una donna possa sentirsi in una situazione del genere".
Il Refugee Council ha detto di essere allarmato per i risultati del rapporto - in particolare del fatto che  l'assistenza sanitaria e i servizi di consulenza erano inadeguati, e gli infermieri effettuavano selezioni per motivi di salute.
Il suo amministratore delegato Maurizio Wren ha detto:
"Il fatto che le persone in fuga da guerre e persecuzioni vengano rinchiuse a tempo indeterminato in un paese civile è un affronto ai valori della libertà e della compassione che orgogliosamente consideriamo i cardini della nostra democrazia.

"Se il governo vuole dimostrare che vuole esercitare sul serio la giustizia e proteggere le persone più vulnerabili, i ministri devono urgentemente riconoscere che la politica della Gran Bretagna di collocare arbitrariamente persone dietro le sbarre come soluzione politica, è del tutto ingiusta, estremamente costosa e del tutto insostenibile.

"E 'giunto il momento che Yarl's Wood e posti simili vengano chiusi. Cercare asilo è un diritto umano, non è un crimine ".

http://www.telegraph.co.uk/women/womens-life/11308434/Yarls-Wood-Inside-Britains-worst-immigration-removal-centre-at-Christmas.html
http://www.telegraph.co.uk/women/womens-politics/11446389/Yarls-Wood-immigration-detention-centre-needs-to-ditch-male-guards.html

Natasha Walter, direttore di Donne per le donne rifugiate, è d'accordo che donne vulnerabili non dovrebbero essere detenute quando sono in cerca di asilo:
"Donne per le donne rifugiate ritiene che le donne che cercano rifugio nel Regno Unito non dovrebbero essere detenute. I loro casi possono essere ascoltati in modo più efficace, più economico e con meno traumi alle donne coinvolte mentre le donne vivono nella comunità.
"Il rapporto HMIP dà un'ulteriore prova che le donne richiedenti asilo non dovrebbero essere detenute e che le condizioni in Yarl's Wood non sono adatte per donne vulnerabili. E 'il momento di agire e per garantire che le donne che cercano asilo siano protette e non sottoposti ad ulteriori traumi ".

Un portavoce del Ministero ha detto:. "Un certo numero di risultati di questa relazione sono estremamente deludenti. Lavorando con i nostri partner, vogliamo assicurarci che gli standard del centro migliorano, soprattutto per quanto riguarda la fornitura e l'attuazione di assistenza sanitaria.
"Siamo impegnati a trattare tutti i detenuti con dignità e rispetto. Il nostro obiettivo è proteggere la salute e il benessere di coloro che stiamo arrestando in ogni momento quindi siamo lieti che questo rapporto rilevi che l'80 per cento dei detenuti intervistati ha detto che il personale li ha trattati con rispetto".

Il Parlamento discuterà i risultati della relazione il 10 settembre, nel corso di un dibattito parlamentare sulla detenzione degli immigrati, guidato da Richard Fuller deputato conservatore per Bedford, e Paul Blomfield, deputato laburista per Sheffield.
Richard Fuller ha detto: 'E' inaccettabile che donne vulnerabili, tra cui donne incinte e vittime di violenza sessuale, siano rinchiuse a tempo indeterminato presso Yarls Wood quando il loro caso potrebbe essere risolto in modo efficiente, mentre vivono in comunità.
"Spero che i miei colleghi in Parlamento prenderanno in considerazione con attenzione questo rapporto dell' HMIP, e mi auguro che si possa iniziare a costruire nel dibattito parlamentare un vero consenso politico per la riforma.
"E 'tempo di costruire una procedura di asilo che sia efficace, che rispetti la dignità e l'umanità di persone vulnerabili, pur preservando la sicurezza dei nostri confini'.

29 luglio 2015

Cosa succede quando un cittadino libanese incontra due soldati israeliani in servizio ?


Fabian Maamari, un cittadino libanese che vive in Israele con il suo ragazzo, condivide la sua storia:

"Ieri, ho visitato il Mar Morto (di nuovo). Adoro questo posto..seriamente è un così affascinante
" luogo-da-visitare " in Israele. Improvvisamente vedo 2 soldati israeliani andare in giro assicurandosi che tutto è OK. Questa è stato la mia prima volta in assoluto che ho visto come vivono e come sono in servizio. All'inizio ero un po 'nervoso perché, come libanese è nella mia natura temerli, a causa di tutte le cose brutte che ho sentito su di loro nella mia vita ... Però siccome sono curioso e amo sperimentare di persona, ho deciso di rendere questa situazione un po 'interessante, così mi sono messo un po' più vicino a loro. Dopo un po 'abbiamo preso contatto.

Soldato: Shalom, Kullo bseder?
Me: Mi dispiace, non parlo ebraico.
Soldato: Ahh ok, di dove sei?
...
Me: Libano (sorriso)
Soldato: Wow! E ora sei qui! è incredibile. In realtà sono stato in Libano molti molti anni fa al campo. E' un bel paese! Di che parte in Libano è la tua famiglia?

..e improvvisamente tutti i miei timori c'erano più. Potevo aspettarmi che questo invece di una pesante "controllo passaporti" mi coinvolgesse in una conversazione amichevole sulla bellezza del Libano ?! Anche se io avrei capito se avessero  voluto controllare il mio passaporto, a causa della guerra e la situazione instabile tra noi in questo momento. Ma non lo ha fatto...

Allora, che succede? Che cosa hanno fatto alla fine? Beh, ogni israeliano è tenuto a prestare servizio nell'esercito e le persone che ci lavorano in realtà non guadagnano un sacco di soldi. Quindi la famiglia di Avi [il fidanzato israeliano dell'autore] ha deciso di invitarci a sederci assieme a cenare! Siamo stati benissimo, a parlare e ridere insieme. E bisogna  tenere a mente che loro non mi hanno mai fatto sentire come se  mi "mettessero in discussione come straniero". Mi hanno trattato come loro pari. Tutto era normale senza tensione tra tutti. Incredibile esperienza.
Beh ok, UNA VOLTA uno di loro mi ha chiesto da quanto tempo Avi è stato in Israele e quello che sto facendo qui. Così gli ho detto di me e la storia di Avi, lui è israeliano, io sono ecc libanese e gli è davvero piaciuto e lo hanno definito "veramente rivoluzionario", e hanno persino detto che hanno un sacco di gay nell'esercito.

Ho avuto modo di conoscere gli uomini dentro gli abiti, ascoltare le loro storie di vita e ... bene era semplicemente magico. Ero ancora un po' nervoso a parlare con loro, ma questa speciale sensazione così confortevole che ho avuto quando hanno parlato di me, alla fine ha preso il sopravvento. E' stato tutto così caldo e accogliente!

Questa giornata è stata così speciale per me e anche se questo potrebbe non sembrare una grande cosa per alcune persone, per me significa molto ... vorrei davvero che tante  persone avessero avuto la possibilità di sperimentare quello che io ho vissuto oggi. Ho visto la luce in qualcosa in cui un sacco di gente vede solo buio! ...
 Fate del vostro meglio e cercate di non giudicare ciò che sta accadendo nella vita in base a ciò che si vede o si sente nei media. Le cose non sono sempre come appaiono. Ci sono 2 lati di ogni storia. A volte anche 3 - Uno, l'altra, e la verità "!



Leggi la storia ancora più in dettaglio qui: http://on.fb.me/1OOKwac

24 maggio 2015

INVITO ALLA CONFERENZA PUBBLICA: La scuola del rispetto e della diversità: chi ha paura del gender?

Da circa un mese è nato a Verona un raggruppamento di cittadine e cittadini per rispondere alla dilagante omofobia militante organizzata. Dalle Sentinelle in piedi alle moltissime conferenze contro la "Teoria del Gender". Un invenzione della destra cattolica omofoba per creare disinformazione ed odio verso le persone LGBT. Stanche di questa situazione un gruppo di persone LGBT e non, associazioni, gruppi, femministe e studenti, hanno deciso di costituirsi in una "Comitata" (volutamente declinata al femminile) per non farsi prendere dallo sconforto e ritrovare l'orgoglio di rispondere a questi attacchi d'odio con azioni e controinformazione. 

Ci battiamo per una società Laica, contro ogni fondamentalismo politico e religioso.

Abbiamo indetto la nostra prima Conferenza d'Informazione rivolta a tutta la popolazione ed in particolare ad insegnanti e genitori.

Chiediamo gentilmente la massima diffusione della notizia sui vostri siti, blog e social e ci farebbe piacere vedervi in molti.
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Comitata Giordana Bruna

VI INVITA ALLA CONFERENZA PUBBLICA DI INFORMAZIONE
giovedì 21 maggio 2015 / ore 20.30

Sala Elisabetta Lodi - San Giovanni in Valle - Verona

La scuola del rispetto e della diversità: chi ha paura del gender?
Una società democratica fondata sull’uguaglianza, sulle pari opportunità e sull’inviolabilità dei diritti fondamentali non può limitarsi all’enunciazione di principi astratti e generali. La maggior parte dei paesi dell’Unione Europea ha, da diversi anni, adottato delle misure concrete di riconoscimento dei diritti delle minoranze sessuali e promosso programmi ministeriali di lotta a tutte le forme di discriminazione sul lavoro, nella società e a scuola. 
In Italia, le resistenze che il legislatore ha opposto alle richieste dell’Unione Europea di mettere in atto una vera e propria politica di lotta alle discriminazioni e di educazione alla diversità hanno favorito l’emergenza di movimenti tradizionalisti, reazionari e conservatori appartenenti all’ala del cattolicesimo integralista, che denunciano la diffusione della cosiddetta “teoria o ideologia del gender”. Mobilitati su tutto il territorio nazionale con azioni che vanno dalle veglie delle Sentinelle in piedi alle conferenze pseudo-scientifiche di psicologi, medici e avvocati promotori delle teorie riparative per le persone omosessuali, difensori della “famiglia naturale”, antiabortisti e antifemministi, questi gruppi stanno infiltrandosi nelle scuole per contrastare gli interventi educativi che sono contro le violenze legate al genere e all’orientamento sessuale.

La Comitata Giordana Bruna, nata per attirare l’attenzione sulla nocività di questi movimenti e di questi individui per l’integrità della scuola laica e repubblicana, invita la cittadinanza a una Conferenza Pubblica di Informazione per meglio comprendere i temi attualmente al centro del conflitto sociale e politico, e per dibattere del modello di democrazia che questi duri attacchi di stampo ultra-reazionario stanno mettendo in serio pericolo. 

Intervengono

Dott. Lorenzo Bernini, ricercatore in filosofia politica (Università degli Studi di Verona)
“Teoria del gender” e studi di genere: istruzioni per l’uso

Dott. Massimo Prearo, sociologo dei movimenti sociali (Università degli Studi di Verona)
Movimenti “no gender”: chi sono, cosa fanno, cosa vogliono?

Dott.ssa Annalisa Zabonati, psicologa e psicoterapeuta
Interventi educativi di contrasto alle discriminazioni di genere in ambito scolastico: alcuni esempi

segue dibattito

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Pagina Facebook:




ComitatA GiordanA BrunA


14 maggio 2015

OMOFOBIA: ASSOCIAZIONI LGBT: BENE CIRCOLARE MIUR IN VISTA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL 17 MAGGIO

Comunicato stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti.

Roma, 14 maggio 2015

Con una circolare inviata a tutte le sovraintendenze, dirigenti scolastici, alle associazioni dei genitori e studenti e alle consulte studentesche, il Miur ha inteso rinnovare l’impegno rispetto alle azioni da svolgere negli istituti di ogni ordine e grado nel contrasto alle discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale, nel documento si legge: 
“Nello svolgere tale prezioso lavoro ogni giorno, le scuole educano al contrasto dell’omofobia e di ogni altra forma di discriminazione. Solo con l’educazione si superano i pregiudizi e gli stereotipi ancora presenti nella nostra società, in tal senso la scuola deve fornire gli strumenti, le metodologie e deve attivare tutte le necessarie pratiche per interventi di prevenzione”.

"Ringraziamo in particolare l’impegno politico del sottosegretario Davide Faraone, e per il testo redatto della circolare, il direttore generale Giovanna Boda, che coordina il servizio per lo studente, l’integrazione e la partecipazione, per aver ricordato che la Giornata del 17 maggio rappresenta l’occasione per tutte le scuole per iniziative di sensibilizzazione contro le disuguaglianze quindi, per dare maggior rilievo alle buone pratiche e ai migliori percorsi educativi tesi alla dialettica delle diversità. Ci attendiamo - concludono le associazioni - che a questa importante sensibilizzazione corrisponda una concreta volontà politica, quella che serve a sbloccare gli interventi dell'asse scuola della strategia nazionale Unar e a rinnovare questo impegno anche per gli anni a venire".

Agedo
Arcigay
ArciLesbica
Associazione Radicale Certi Diritti
Equality Italia
Famiglie Arcobaleno
Mit

12 maggio 2015

OMOFOBIA/STUPORE PER INVITO AD AMATO A CONVEGNO SENATO. ASSOCIAZIONI LGBT NON SONO UNA CLAQUE

La Fondazione Luciano Massimo Consoli si associa al comunicato.

Comunicato Stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti
Roma, 7 maggio 2015


La vice presidente del Senato Valeria Fedeli, ha organizzato per il 19 maggio 2015 in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, un convegno dal titolo "Diritti omosessuali, diversità come valore", al quale parteciperanno i presidenti di Camera e Senato e anche Giuliano Amato giudice della Corte Costituzionale.

Ricordiamo che Giuliano Amato, il 25 maggio del 2000, ebbe a dire, in risposta a una interpellanza di An sul World Pride, che la Parata LGBTI era "inopportuna" nell'anno del Giubileo ma che: "Purtroppo dobbiamo adattarci a una situazione nella quale vi è una Costituzione che ci impone vincoli e costituisce diritti".

Non contento, da ministro dell'Interno, il 18 ottobre 2007, con la circolare n. 55 ha ordinato a tutti i prefetti e sindaci d’Italia di impedire la trascrizione dei matrimoni dello stesso sesso celebrati all’estero con queste parole: “La richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto all’estero deve essere rifiutata perché in contrasto con l’ordine pubblico interno”.

Forse la senatrice Fedeli vuole cogliere l'occasione della Giornata contro l'Omofobia e la Transfobia per chiedere conto a Giuliano Amato di questi episodi sicuramente effetti di questa patologia politica e sociale? Una scelta curiosa se si tiene conto del fatto che contemporaneamente, a nessuna delle associazioni LGBTI che da decenni combattono l'omofobia, la transfobia e il bullismo, è stata data la possibilità di prendere la
parola.

Siamo state invitate a far da spettatori e spettatrici ad un evento, al quale magari, si pretende si faccia da claque a una lista di oratori, (dei quali rispettiamo la funzione e il lavoro) ma che, se escludiamo il rappresentante di MAE, non pagano sulla loro pelle una piaga sociale che colpisce migliaia di cittadine e cittadini italiani

Nei prossimi giorni ci riserveremo di decidere se e come far sentire la nostra voce, dentro o fuori questo convegno.


Fiorenzo Gimelli presidente nazionale Agedo

Yuri Guaiana segretario nazionale Associazione Radicale Certi Diritti

Flavio Romani presidente nazionale Arcigay

Lucia Caponera vice presidente nazionale ArciLesbica

Andrea Maccarrone presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli Roma

Franco Grillini presidente nazionale GayNet

Aurelio Mancuso presidente nazionale Equality Italia

Giuseppina La Delfa presidente nazionale Famiglie Arcobaleno

5 dicembre 2014

ALDE esorta i governi dell'UE a sbloccare la legge antidiscriminazione


Nella Giornata internazionale delle persone disabili, il gruppo ALDE al Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a impegnarsi sulla direttiva per l'emergenza antidiscriminazione "orizzontale", proposta nel luglio 2008 dalla Commissione europea, su richiesta del Parlamento europeo.

La proposta del 2008 stabilisce il quadro generale per garantire il rispetto del principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale per quanto riguarda la l'accesso a beni e servizi nell'Unione europea. (La razza e il genere sono già coperti dalla vigente legislazione UE in vigore).

int veld 90 2.jpgSophie Int Veld (D66, Paesi Bassi), Senior Vice President e ALDE portavoce della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha dichiarato:

"Purtroppo, significativi ostacoli impediscono ancora alle persone disabili e ad altri cittadini di godere dei diritti fondamentali di cui hanno diritto come cittadini europei. Dobbiamo lottare contro milioni di discriminazioni che i cittadini  affrontano ogni giorno nell'Unione europea, sia per l'accesso a negozi o trasporti, sia per l'uso delle tecnologie dell'informazione o la prestazione di servizi finanziari. "

"Gli Stati membri dell'UE dovrebbero vergognarsi che delle persone disabili siano in attesa da sei anni per veder avanzare il progetto di direttiva contro la discriminazione."

" E' una triste i
ronia sapere che dopo l'adozione della proposta da parte della Commissione, gli Stati membri avrebbero avuto tutto il tempo per apportare le modifiche necessarie nella loro legislazione nazionale per assicurare l'accesso per i disabili." 

"Posso confermare oggi che l'adozione del progetto di direttiva è una delle priorità ALDE durante questo periodo e faremo ogni sforzo per stabilire una chiara tabella di marcia per andare avanti in questo settore, sotto la presidenza della Lettonia e oltre. "

ALDE metterà come priorità la rigorosa attuazione della legislazione comunitaria che tutela le persone con disabilità contro la discriminazione sul posto di lavoro. Secondo i dati della Commissione europea, l'accesso al mercato del lavoro dell'UE nel 2011 è stato più limitato per le persone con disabilità: infatti, il tasso di occupazione delle persone disabili anziane tra i 15 e i 64 anni è stato del 66,9%, mentre il tasso è stato molto più basso (47,3%) per disabili.

HARKIN_90.jpgMarian Harkin (Independent, Irlanda), coordinatore del Comitato parlamentare per l'occupazione e gli affari sociali ha proseguito:

"I livelli di occupazione tra i disabili rimangono bassi. La parità di trattamento sul posto di lavoro deve diventare una realtà per tutti, quindi resto fiduciosa, e mi aspetto che la Commissione e gli Stati membri UE siano più attivi nella realizzazione di leggi esistenti sul posto di lavoro."




Note per i redattori:

Il 2 luglio 2008 la Commissione ha presentato una direttiva per vietare la discriminazione basata sull'età, la disabilità, la religione o le convinzioni personali o l'orientamento sessuale in tutti i settori di competenza dell'UE. L'Unione europea attualmente vieta la discriminazione sulla base della razza, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o le tendenze sessuali in materia di occupazione e impiego. L'Unione europea estende la protezione di questa direttiva contro la discriminazione basata sulla razza nei settori della protezione sociale, dei vantaggi sociali e l'accesso a beni e servizi. L'Unione europea protegge i cittadini contro le discriminazioni fondate sul sesso in materia di occupazione e condizioni di lavoro, nonché in materia di accesso a beni e servizi.
Tale proposta, se adottata, estenderebbe la protezione contro la discriminazione basata su religione o convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale nelle zone di protezione sociale, nei benefici e nel l'accesso a beni e servizi. Questa direttiva avrà il compito quindi di porre fine alla sfilza di motivi di discriminazione attualmente in vigore nell'UE, promuovendo le stesse protezioni basilari garantiti dalla direttiva sull'uguaglianza razziale.

Per ulteriori informazioni contattare:

Petre Nicholas - Tel: +32 2 284 35 80 Mob: +32 476 69 97 08