Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA
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26 ottobre 2015

Pasolini, l’omaggio della Rai a quarant’anni dalla morte - Tutta la programmazione.


"ERETICO & CORSARO"



Pasolini, l’omaggio della Rai a quarant’anni dalla morte


Il 2 novembre 1975 il corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini veniva ritrovato sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia. Un omicidio dai risvolti oscuri cancellava dalla scena culturale italiana, a soli 53 anni, uno dei maggiori intellettuali del XX° secolo, poeta, drammaturgo, regista, scrittore, giornalista, sempre uomo scomodo e controcorrente. A quarant’anni dalla scomparsa, Rai dedica al ricordo di Pier Paolo Pasolini un’attenzione particolare, con una programmazione che attraverserà Reti e Testate anche nei giorni che precedono e seguono l’anniversario.

Sabato 24 ottobre verrà presentato in anteprima mondiale al Maxxi – nella Selezione ufficiale della Festa del cinema di Roma – il film documentario “Pasolini. Il corpo e la voce”, realizzato per l’evento da Rai Teche in collaborazione con Rai Cinema. Il documentario andrà in onda su Rai1, a cura di Speciale TG1, il 1° novembre alle 23.30, ma da venerdì 23 sarà possibile guardare in esclusiva web i primi 15 minuti su Rai Cinema Channel
– “Pasolini. Il corpo e la voce”. Guarda i primi 15m >>
Ma saranno tanti i servizi, le interviste, le testimonianze inedite, i film e gli approfondimenti sulla vita e l’arte di PPP che punteggeranno i palinsesti televisivi e radiofonici in occasione del quarantennale.
Ecco alcuni dei numerosi appuntamenti di questa settimana di celebrazioni:
Su Rai3 la nottata del 31 ottobre di “Fuori Orario cose (mai)viste”, dal titolo “Pasolini, ricorda con rabbia”, sarà dedicata a materiali televisivi di e con Pier Paolo Pasolini; dai suoi interventi in alcune trasmissioni tv (dove la lucida analisi dei diversi aspetti della società italiana mantiene intatta tutta la sua forza premonitrice), a documentari come lo splendido TV7 del 1966 girato in India, ai suoi incontri con la poesia, oltre a dichiarazioni di amici e collaboratori.
Un’intera notte sarà riservata da Rai Movie al cinema di Pasolini. A partire dalle 21.15 del primo novembre saranno proposti : “Pasolini – Un delitto italiano” (1995) di Marco Tullio Giordana, e, a seguire, alcuni dei film girati dal regista negli Anni Settanta, da “Il Decameron” del 1971, alle 23.00, a “I racconti di Canterbury” del 1972 (alle 01:05), a “Il fiore delle Mille e una Notte” del 1974 (alle 3.00). La programmazione dedicata si chiuderà alle cinque del mattino del 2 novembre con il documentario“Pasolini prossimo nostro” di Giuseppe Bertolucci.
Tanti, inoltre, i programmi e gli approfondimenti di Radio Rai realizzati in occasione del quarantennale della scomparsa di Pier Paolo Pasolini. In particolare lunedì 2 novembre, nel giorno dell’anniversario della morte, Radio3 dedicherà a Pasolini una grande serata in diretta per “Radio3 Suite” dalla Sala A di via Asiago: voci, testimonianze, musica, documenti.
Il lungo omaggio di Rai Cultura, infine, sarà affidato ad oltre trenta programmi, nel corso di un’intera settimana. “Cuore” dell’omaggio di Rai Cultura sarà domenica 1 novembre – alla vigilia dell’anniversario – con una 24 ore tutta dedicata a Pasolini.
Ecco alcuni degli appuntamenti in programma:
Rai Storia inizia la sua programmazione da mercoledì 28 ottobre alle ore 19.00 con “Storie della Letteratura – Pasolini corsaro”, con interventi di Dacia Maraini, Piero Gelli (primo editor di Paolini per Garzanti) e un ricordo di Ninetto Davoli. A seguire alle ore 23.30 “Comizi d’amore” (1965) la celebre inchiesta itinerante di Pasolini: le opinioni degli italiani sull’amore e sul sesso.
Rai Scuola domenica 1 novembre propone, tra gli atri appuntamenti, “Scrittori per un anno – l’India di Pasolini e Moravia” (2012) alle 19.00. Un documentario introdotto dalle riflessioni di Giorgio Montefoschi e Dacia Maraini, che ricordano il viaggio in India di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini (1961)
Rai 5 lunedì 2 novembre alle ore 22.45 presenta “‘Na specie de cadavere lunghissimo”, per la regia di Giuseppe Bertolucci, con Fabrizio Gifuni. Un progetto teatrale che mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui Scritti corsari, Lettere luterane e l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora).



RAI CULTURA

Il lungo omaggio a Pier Paolo Pasolini 


Il personaggio, il regista, il poeta, l’intellettuale, l’uomo curioso e, a volte, "scomodo". C’è tutto questo e molto altro nel lungo ricordo che Rai Cultura – su Rai Storia, Rai5 e Rai Scuola – dedica a Pier Paolo Pasolini, nel quarantesimo anniversario della sua morte. Da lunedì 26 ottobre martedì 3 novembre, oltre trenta i programmi che propongono il Pasolini raccontato da se stesso attraverso le proprie opere; quello visto da amici e testimoni del suo tempo; e quello interpretato dal teatro o dal cinema.
"Cuore" dell’omaggio di Rai Cultura sarà domenica 1 novembre – alla vigilia dell’anniversario – con una 24 ore tutta dedicata a Pasolini.
Tra gli appuntamenti di maggior rilievo, su Rai Storia, "Storie della Letteratura" di mercoledì 28 ottobre alle 19.00 sul "Pasolini corsaro" con interventi di Dacia Maraini e Ninetto Davoli; l’"Eco della Storia" di sabato 31 ottobre alle 21.30 con Walter Veltroni che ripercorre insieme a Gianni Riotta la vita e il pensiero di Pasolini; "Punti di Vista – La rabbia di Pasolini" di domenica 1 novembre alle 18.00, film del 2008 in cui Giuseppe Bertolucci riorganizza i materiali girati dal regista per raccontare polemicamente i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo moderno. Sempre domenica "Il Tempo e la Storia", alle 20.30, si sofferma sul rapporto tra Pasolini e la fede, raccontato dal professor Alberto Melloni. E ancora "Il Tempo e la Storia" di lunedì 2 novembre alle 13.10 su Rai3 con lo storico Giovanni De Luna che parla del Pasolini "eretico" e "Italiani" con Paolo Mieli di martedì 3 novembre alle 21.30 che presenta "Pier Paolo Pasolini. Il santo infame", un racconto inedito realizzato appositamente da Rai Storia.
Pasolini e il teatro sono, invece, protagonisti delle serate di Rai5. Si comincia lunedì 26 ottobre alle 23.00 con il dramma teatrale "Turcs Tal Friul", diretto da Elio De Capitani, con Lucilla Morlacchi, Giovanni Visentin e musiche di Giovanna Marini, un atto unico in friulano scritto da Pasolini durante la guerra, ma riscoperto solo nel 1976. Si prosegue Sabato 31 ottobre con "Una giovinezza enormemente giovane" di Gianni Borgna per la regia di Antonio Calenda, con Roberto Herlitzka: un monologo teatrale ispirato agli scritti e alla vita del poeta.Domenica 1 novembre, uno Speciale di "Lo Stato dell’Arte" condotto da Maurizio Ferraris e dedicato all’influenza culturale esercitata da Pasolini in Italia e in Europa e all’attualità della sua opera. Lunedì 2 novembre, poi, Fabrizio Gifuni è il protagonista di "‘Na specie de cadavere lunghissimo" con la regia di Giuseppe Bertolucci, che mette in scena i testi più polemici e politici di Pasolini e un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora).
Il Pasolini poeta è, infine, su Rai Scuola sabato 31 ottobre alle 20.30 a "In Italia presenta: il tesoro della poesia italiana dalle origini al Novecento – Pier Paolo Pasolini" diretto da Giulio Graglia con Guido Davico Bonino che introduce le letture di alcune poesie di Pasolini, interpretate da Luciano Virgilio e commentate in studio. 
 




RAI CULTURA

Gli appuntamenti principali


RAI STORIA
 
 

Mercoledì 28/10/2015 ore 19.00

Storie della Letteratura - Pasolini corsaro di Isabella Donfrancesco e di Alessandra Urbani, regia di Laura Vitali. Con interventi di Dacia Maraini, Piero Gelli (primo editor di Paolini per Garzanti) e un ricordo di Ninetto Davoli.
ore 23.30 Comizi d’amore, 1965, regia di P. P. Pasolini.
La celebre inchiesta itinerante di Pasolini: le opinioni degli italiani sull’amore e sul sesso. 

 

*****

Giovedì 29/10/2015 ore 23.30

Pasolini in Terra Santa, 1968, regia di Angelo D’Alessandro.
I luoghi dove visse e predicò Gesù vengono commentati da Pier Paolo Pasolini attraverso le immagini del viaggio del regista in Palestina impegnato, anni prima, a realizzare il film "Il Vangelo secondo Matteo". 

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Venerdì 30/10/2015 ore 23.30

Tv7 – Appunti per un film sull’India, 1968, regia di P. P. Pasolini.
Un taccuino di viaggio: l’India dal mito alla realtà, in un documentario realizzato da Pasolini per "Tv7". 

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Sabato 31/10/2015 ore 21.30

Eco della Storia – Pier Paolo Pasolini. Rabbia, passione, ideologia regia di Nicoletta Nesler
"Abbiamo perso un poeta e di poeti in un secolo non ne nascono tanti". Queste le parole di Alberto Moravia dopo la tragica morte di Pasolini il 2 novembre 1975. Eco della Storia ospita Walter Veltroni per fare un percorso nella vita e nel pensiero dell’ultimo grande intellettuale italiano.
 
ore 23.30

III B: Facciamo l’appello – Pier Paolo Pasolini, 1971, di Enzo Biagi, regia di Pier Paolo Ruggerini.
È il 1971 e Pier Paolo Pasolini incontra i suoi vecchi compagni di scuola nella celebre trasmissione di Enzo Biagi "III B: Facciamo l’appello". 

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Domenica 1/11/2015 ore 18.00

Punti di Vista – La rabbia di Pasolini, 2008, regia di P.P. Pasolini, realizzazione di Giuseppe Bertolucci.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini, realizza un film che analizza polemicamente i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo moderno. Nel 2008 Giuseppe Bertolucci riorganizza il film pasoliniano, aggiungendo all’episodio già noto la ricostruzione dei sedici minuti mancanti, ricostruzione effettuata utilizzando materiali filmati dell’epoca, dalla morte di De Gasperi all’avvento della televisione.
 
ore 20.30 e 23.30

Il Tempo e la Storia – Pasolini e la fede
Uno dei più complessi e trasgressivi intellettuali del ‘900: Pier Paolo Pasolini. Il prof. Melloni analizza il suo rapporto con la fede e la religione. 

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Lunedì 2/11/2015 ore 11.50 e 20.30

Pasolini intervista Ezra Pound 1968, di P.P. Pasolini
Pier Paolo Pasolini, visibilmente emozionato, nell’autunno del 1968 incontra per la prima volta, a Venezia, il poeta americano Ezra Pound.
 
ore 19.30

Un uomo fioriva, 2013, regia di Enzo Lavagnini.
Un racconto dell’esperienza romana di Pasolini, l’incontro con la bellezza della Capitale e il primo impatto con la vita di borgata.
 
ore 13,10 su Rai3 – ore 20.50 Rai Storia

Il Tempo e la Storia – Pasolini e l’Italia. Lo sguardo di un eretico Massimo Bernardini ne parla con lo storico Giovanni De Luna
 
ore 23.30
 
Storie sospette - Pier Paolo Pasolini di G. Borgna, G. Governi, regia di Silvio Governi.

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Martedì 3/11/2015
ore 21.30 (in replica lunedi 9 novembre ore 1,15 su Raiuno)

Paolo Mieli presenta Italiani – Pier Paolo Pasolini. Il santo infame di Daniele Ongaro, regia di Graziano Conversano.
Il racconto inedito di Rai Storia per il 40° anniversario dalla morte di Pierpaolo Pasolini: il suo pensiero, il clima repressivo in cui si trovò ad operare, la fragilità della sua vita privata.
Fra gli intervistati: il cugino poeta Nico Naldini, le amiche Adriana Asti e Dacia Maraini, colleghi come Ugo Gregoretti, amici e collaboratori come Ninetto Davoli, storici e ricercatori. 


RAI SCUOLA
 
 


Sabato 31/10/2015 ore 20.30

In Italia presenta: il tesoro della poesia italiana dalle origini al Novecento – Pier Paolo Pasolini, 2011, regia di Giulio Graglia, conduce Guido Davico Bonino.
Guido Davico Bonino introduce le letture di alcune poesie di Pasolini, interpretate da Luciano Virgilio, e commenta in studio con gli esperti. 

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Domenica 1/11/2015 ore 19.00

Scrittori per un anno –l’India di Pasolini e Moravia, 2012, di Isabella Donfrancesco e Alessandra Urbani, regia di Daniela Mazzoli.
Il documentario è introdotto dalle riflessioni di Giorgio Montefoschi e Dacia Maraini, che ricordano il viaggio in India di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini (1961).
Un viaggio che diede vita a due libri che tradiscono i diversi approcci dei due scrittori: quello più razionale e freddo di Moravia con Un’idea dell’India, e quello più viscerale di Pasolini con L’odore dell’India.



Lunedì 26/10/2015 ore 23.00

Dramma teatrale Turcs Tal Friul regia di Elio De Capitani, musiche di Giovanna Marini, con Lucilla Morlacchi, Giovanni Visentin.

All’interno della chiesa di Santa Croce di Casarsa si trova una lapide votiva che ricorda l’invasione dei Turchi del 1499. A questa lapide votiva è ispirato il dramma teatrale Turcs tal Friûl, un atto unico in friulano scritto da Pasolini durante il corso drammatico della guerra. Questo cammeo drammaturgico è riemerso postumo nel 1976, ma fu composto a partire dal maggio 1944. Il testo si situa al crocevia di tante e diverse sollecitazioni: i racconti della madre di Pier Paolo; il fatto storicamente documentato della reale ondata aggressiva dei Turchi che lambirono il Friuli nel 1499; la ferocia della seconda guerra mondiale, che in quel 1944 trasformò Casarsa in luogo di pericolo e di allarme, con invasioni naziste, azioni partigiane, bombardamenti anglo-americani che miravano al ponte e alla ferrovia sul Tagliamento.
Lo spettacolo è stato registrato all’aperto, in un borgo friulano. 

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Sabato 31/10/2015 ore 21.15

Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, regia di Antonio Calenda con Roberto Herlitzka.
Il monologo teatrale è ispirato agli scritti e alla vita del poeta di Casarsa e si sgrana come la memoria di un sogno - o di un incubo - oscillando tra l’invettiva giornalistica, propria degli editoriali pasoliniani sul "Corriere della Sera" e "Paese Sera", e la divinazione profetica, sul piano sociale e politico. Pasolini, evocato in morte, è spettatore della propria fine all’Idroscalo di Ostia. Lo spettacolo è stato registrato al Teatro Argentina di Roma nel novembre 2014 per la regia televisiva di Sabrina Salvatorelli. 

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Domenica 1/11/2015 ore 21.15 

Uno speciale de Lo Stato dell’Arte condotto da Maurizio Ferraris, regia di Andrea Montemaggiori.
Una puntata speciale del nuovo programma di Maurizio Ferraris con ospiti e documenti filmati, dedicata all’influenza culturale esercitata da Pasolini in Italia e in Europa e all’attualità della sua opera. 

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Lunedì 2/11/2015 ore 22.45

‘Na specie de cadavere lunghissimo regia di Giuseppe Bertolucci, con Fabrizio Gifuni.
Sotto la guida del regista Giuseppe Bertolucci, nasce un progetto teatrale che mette insieme i testi più polemici e politici di Pasolini (fra cui Scritti corsari, Lettere luterane e l’ultima intervista rilasciata a Furio Colombo poche ore prima di morire) a un poema di Giorgio Somalvico (Il pecora). Quest’ultimo descrive in endecasillabi, in un romanesco reinventato, il delirio di un assassino, un giovane borgataro senza valori né cultura. 
Uno dei tanti sottoproletari descritti con pena e preoccupazione dallo stesso Pasolini
 

Fonte:

22 dicembre 2014

La notte più lunga diventa sempre più lunga ? Questa è la notte più lunga nella storia della Terra.



Il 21 dicembre è il solstizio d’inverno. Che significa che chi abita nell’emisfero settentrionale avrà la notte più lunga dell’anno. Ma quella del 21 dicembre 2014 sarà anche la notte più lunga di tutta la storia della Terra. In ogni punto dell’emisfero settentrionale, come spiega Vox.com, il periodo di buio di stanotte sarà leggermente più lungo di ogni altro solstizio precedente, almeno da quando la Terra ha cominciato la sua rotazione. 
Perché il 21 dicembre 2014 sarà la notte più lunga di sempre
La ragione di questo primato è che la rotazione della Terra sta rallentando nel tempo. Ogni anno, stimano gli scienziati, la durata di un giorno cresce dai 15 ai 25 milionesimi di secondo. Potrebbe sembrare una piccolissima porzione di tempo (nell’arco della nostra vita, per intenderci, vedremo crescere il giorno di circa due millisecondi), ma significa comunque che si aggiunge un secondo in pochi anni. La ragione principale della lentezza della rotazione terrestre è la luna. Dopo la formazione della Terra, l’asteroide entrò in collisione con un altro pianeta. Questa enorme collisione sprigionò materiale che nel tempo si è saldato con il territorio lunare, dando anche alla Terra una maggiore velocità di rotazione. Rotazione che dopo 4 miliardi di anni sta rallentando a causa della forza di gravità esercitata proprio dalla luna. 
luna
Perché durante il solstizio d’inverno c’è la notte più lunga dell’anno
La Terra orbita attorno al Sole su un asse inclinato, cosa che a seconda del periodo dell’anno dà una maggiore esposizione solare all’emisfero settentrionale o meridionale, generando l’alternanza delle stagioni. Ogni anno, il 21 dicembre o il 22, questa inclinazione genera il giorno più corto e la notte più lunga dell’anno nell’emisfero settentrionale. il contrario avviene durante il solstizio d’estate, il 21 o 22 giugno. 
terra

21 dicembre 2014

Auguri per il Solstizio d'Inverno 2014

Per festeggiare il Solstizio d'Inverno 2014 voglio invitare tutt** i mie** amic** a una bellissima passeggiata virtuale  sulle spiagge dell'isola di Vulcano !

Per partecipare cliccare  su una qualsiasi  delle prime tre immagini








Se cliccherete l'immagine sottostante potrete conoscere un po' meglio la storia di questa stupenda isola, che in realtà è solo una delle cime/crateri di un enorme vulcano da cui tutti i vulcani hanno preso il nome !



Buona esplorazione  e che la luce sia con voi !

23 aprile 2010

24 aprile 2010, piazza VittorioEmanuele

Festa della Liberazione all’Esquilino. I cittadini leggono la Costituzione


Il prossimo 24 aprile, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, in piazza Vittorio Emanuele (uscita giardino lato via Buonarroti) si terrà la manifestazione patrocinata dal Municipio Roma Centro Storico “I cittadini leggono la Costituzione” . L’iniziativa, promossa dalla nostra Sezione A.N.P.I. Esquilino-Monti-Celio “Don Pappagallo” in occasione del 65˚ anniversario della Liberazione, vuole commemorare il 25 aprile attraverso le testimonianze e storie che verranno narrate e cantate; è inoltre prevista la lettura e il commento di alcuni articoli della Costituzione da parte di giuristi.
Hanno aderito alla iniziativa il Circolo PD Esquilino, il Circolo Rifondazione Comunista “Maria Zevi”, EsquiliNotizie, Il cielo sopra Esquilino, Young European Reformist, Giovani per la Costituzione.

27 dicembre 2009

giusto un modo per farvi gli auguri di buon natale del sole e felice anno nuovo....

...a tutti gli spiriti liberi e laici, ma non solo, attraverso le parole di cultura profonda, e anche un po' pagana, del grande studioso Marcus Prometheus!
alba

IL NATALE FESTA DI TUTTI
Gli antichi romani il 25 Dicembre celebravano il gioioso dies Natalis, cioè giorno NATALE di
Bacco, del Sole Invincibile, di Mithras e di altri dei solari.
I cristiani dei primi 4 secoli, invece, celebravano la nascita di Gesù (successivamente trasformato in loro Dio), il 6 di Gennaio.

Solo svariati secoli dopo ( fra il 337 ed il 450 dopo Cristo), per soppiantare le feste di questi dei solari, i cristiani spostarono al 25 Dicembre anche il natale del loro Dio per appropriarsi del
significato del ben più antico NATALE dei POLITEISTI che era il Natale del solstizio e del ritorno della luce del 25 Dicembre, il natale di Dionisio-Bacco, del Sole invincibile, di Helios, di Mithras.

Chi non si riconosce nella tradizione cristiana, dunque non si senta fuori posto durante le festività natalizie, ma festeggi pure, con parenti ed amici e con la intera comunità italiana ed occidentale le
feste del ritorno della luce, riconoscendole come proprie, come laiche o come pagane con tutti i diritti di priorità rispetto all'appropriazione cristiana.
Rivendichiamo come festa laica il ritorno di giornate di luce più lunghe, ottimo motivo per festeggiare.
E di fronte ai cristiani che alzano la bandiera del tradizionalismo, rivendichiamo le autentiche tradizioni autoctone romane precedenti alla loro e da loro snaturate.
Ed anche l'albero di Natale non ha niente di originariamente cristiano! La tradizione di festeggiare alberi era tipicamente pagana ed aspramente condannata già dalla Bibbia. L'abete poi (con precedenti romani), è di tradizione nordica, al solito tardivamente fatta propria dai cristiani eppoi più recentemente "laicizzatasi" quasi completamente nel sentire comune.

I laici reagiscano alla retorica religiosa ma NON estraniandosi dalla propria comunita', bensì rivendicando orgogliosamente le proprie radici nella tolleranza e nella libertà di pensiero dei tempi"pagani".
Se consideriamo (come fanno perfino i neopagani) che il paganesimo non è stato una religione, bensì un atteggiamento tollerante verso tutti i modi di pensare e tutte le tradizioni, non avremo difficoltà a mantenere intatto il nostro laicismo pur recuperando pienamente il folclore gioioso delle nostre radici più profonde.

25 Dicembre NATALE : il giorno della rinascita della luce : è una data sicuramente importante, visto che sembra abbia dato il NATALE a molti Dei !
1. Dionisio o Bacco o Libero, dio del vino della gioia e delle orgie di Grecia e Roma.
Moltissime sono le similitudini fra i misteri di Dionisio (conosciuto da 13 secoli prima di Cristo) ed il "mito cristiano": Dioniso (uomo che divenne dio), era venerato come "dio liberatore" (dalla morte) perché una volta defunto discese agli inferi ma dopo alcuni giorni tornò sulla terra. Proprio questa sua capacità di resurrezione offriva ai suoi adepti la speranza di una vita
ultraterrena tramite il suo divino intervento. Anche per essere ammessi al culto dionisiaco era necessario essere battezzati, introdotti al tempio e sottoposti ad un rigido digiuno. Altra
somiglianza fra il culto di Dionisio e quello ben più tardo di Gesù è nel rituale che prevedeva l' omofagia (consumazione della carne e del sangue di un animale, identificato con Dioniso stesso), come segno di unione mistica con il suo corpo ed il suo sangue. Dioniso inoltre era
strettamente connesso con i cicli vitali della natura alla quale venivano legati il concetto di resurrezione (primavera) e morte (autunno) proprio come manifestazione della morte e la resurrezione del dio.
Anche i simboli di Dioniso: la vite, il melograno l'ariete corrispondono perfettamente (vite e melograno) o approssimativamente (ariete - agnello) ai simboli attribuiti dai cristiani a Gesu'.
Robert Graves in Greek Myths ha scritto: "... Dioniso, anche detto «colui che è nato due volte» una volta affermato il suo culto in tutto il mondo, ascese al cielo e ora siede alla destra di Zeus come uno dei Dodici Grandi "

Oltre a Dionisio fra i nati verso il solstizio d'inverno ci sono anche;
2. Ercole (Eracles nato il 21/12 per i greci, ma il 1/2 per i Romani)
3. Sol Invictus dio indigete cioè fra le divinità delle origini romane piu' antiche, ricevuto da ancor più lontani cicli di civiltà cioe' dalla tradizione indoeuropea, identificato poi con Mithra ed
anche col dio solare siriano Elio Gabalo
4. Elio Gabalo (o El Gabal) di cui un gran sacerdote omonimo divenne (pessimo) imperatore per breve tempo.
5. Mithras, nato in una grotta (da una roccia), sotto gli occhi di pastori che lo adorarono, culto dei militari di Roma e quindi diffuso in tutti gli angoli dell'impero dalle legioni, (e diverso dal numero 6 Mithra di Persia
6. Mithra di Persia, nato da una vergine morto e risorto (sembra dopo tre giorni) , e diverso ancora dal num. 7
7. Mitra indiano, dio della luce e del giorno.

Poi, sempre nati insieme all'allungarsi delle ore di luce ci sono ancora :

8. Adone (o Adonis) di Siria, e forse anche il suo corrispondente di Frigia,
9. Attys (nato da una vergine, morto a titolo di sacrificio, e che inoltre risorge il 25/3 in corrispondenza anche di data, oltre che di significato di rinascita della vegetazione, col periodo della pasqua)
eppoi
10. Atargatis di Siria, grande dea madre, dea della natura e sua rinascita, chiamata dai romani anche Derketo e dea Syria (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di
nascita).
11. Kybele (o Cibele) dea della Frigia amata da Adone (il 25 Dicembre era festeggiata insieme ad Adone: ma che tale data fosse considerata la nascita in questo caso non è certo, è solo presunto).
12. Astarte (o Asteroth) della Fenicia, dea suprema, nonché dea della fecondità e dell'amore. Venerata anche dal re Salomone a Gerusalemme (la sua festa risulta al 25 Dicembre, quasi con certezza come data di nascita). Anche essa scese agli inferi e risorse.
13. Shamash il dio solare babilonese e del Vicino Oriente, e
14. Dumuzi (detto Tammuz a Babilonia) il dio sumero la cui morte periodica rituale (corrispondente a quella di Adonis) era pianta anche dalle donne ebree (Ezechiele VIII,14).
15. Baal – Marduk, dio supremo del pantheon Babilonese.
16. Osiride dio supremo egizio della morte e rinascita della vegetazione, e per estensione della rinascita dell'uomo. La resurrezione è il tema centrale del mito trinitario egizio di Osiride, Isis ed Horus dal quale pare proprio che sia stata presa l'ispirazione per una successiva famosa resurrezione in ambito ebraico. Anche Osiride muore con l'inverno e rinasce di primavera.
17. Horus, dio falcone solare, figlio di Osiride ed Iside con cui costituiva una popolarissima triade che (insieme alle tante altre triadi di dei popolarissime in tutto il mediterraneo) è stata
d'ispirazione alla triade cristiana non ufficiale di Dio padre, Madonna e Bambino Gesu', nonché al raggruppamento ufficiale della trinita', che esclude l'elemento femminile. La sua nascita era
celebrata il 26/12
18. Ra, il dio Sole egizio corrispondente ad Helios, la cui nascita era celebrata il 29/12 nella città -tempio di Heliopolis a lui dedicata nella zona dell'attuale Cairo.
19. Krishna, (attualmente il dio più importante dell'India). Nel testo sacro Mahabarata risulta VIII avatar reincarnato di Visnù (la seconda persona in una delle piu' classiche trinita' indiane) tramite concezione miracolosa con una donna sposata ad un artigiano (o allevatore).. Il tiranno del luogo fece una strage di una ventina di neonati innocenti per tentare di sopprimerlo mentre era introvabile, fuggito nel deserto coi suoi genitori. Inizialmente appare come uomo eroico o semidio, ed infine si rivela come dio. Era venuto al mondo per riconquistarlo dai demoni. Compi' miracoli, fu considerato salvatore e chiamato dio pastore. Mori' ucciso (da una freccia, non
sulla croce), ma, tranquilli, rinascerà anche lui infatti promise di tornare dopo la morte, e comunque gli indu' credono alla reincarnazione per tutti. (Fonte: Louis Jacolliot francese
1837-1890) -Altre fonti pero' datano la nascita di Khrisna al 19 luglio 3228 avanti Cristo.
Da notare che oggigiorno anche Krisna come babbo natale porta doni nel cuore della notte!

E' tutto un riciclo: uno degli ispiratori del mito di Gesu' (anteriore di 12 secoli), dopo 30 secoli vede il suo culto contaminato dalla figura che ha contribuito ad ispirare.
20. Joshua Ben Josef (detto Gesu', Gesu' bambino, Nazareno [o Nazireo], Galileo, Cristo = unto, Messia e il Salvatore) che arriva buon ultimo nella serie di dei di ambito mediterraneo orientale ed indoiranico .
(alcuni aggiungono alla lista dei nati intorno al solstizio d'inverno anche Zaratustra in Media e Buddha in India;
In ambito Nord Europeo vi sono 2 dei:
21. Freyr dio solare Scandinavo, patrono di pace e della fecondita' della natura (n. solstizio d'estate, m. inverno)
22. Baldur (o Baldr, o Palatar il padrone) dio Scandinavo della primavera e della bellezza figlio di Odino
23 Scing-Shin in Cina
In ambito Centro Americano Messicano pre Colombiano troviamo 3 dei:
24. Bacab (Balam Acab giaguaro della notte) dio dei Maya dello Yucatan (Guatemala e Messico Sud Est), eppoi
25. Huitzilopochtli dio azteco solare signore del mondo e della guerra e simbolo del Sud del sole e del cielo
26. Quetzocatl (Quetzalcoatl) dio serpente piumato azteco (di origine Tolteca), simbolo dell'Oriente e del Mais.
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Molti altri eroi semidei e dei discesero agli inferi e da lì' fecero ritorno e in totale sono sei fra quelli elencati come nati verso il solstizio d'inverno Dioniso, Adone, Attis, Tammuz, Baal-Marduk, Osiride.
Poi separatamente ne contiamo almeno altri 11 fra quelli nati in altri periodi o di cui non si conosce la data:
Teseo, Orfeo, Enea, Zagreo, Sabazio, Apollonio di Tiana. Chuchulain, Gwydion, Amathaon, Ogier danese, ma la lista è certo incompleta di molti altri personaggi antecedenti o contemporanei a Gesù Cristo.

Alcuni di questi 26 dei o eroi sono morti attorno all'equinozio di primavera (che è il periodo della Pasqua) e risorti dopo qualche giorno, a volte proprio dopo 3 giorni, come per Gesù (ma il dio
Baldur, forse più pigro, è risorto dopo quaranta giorni).
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Ad alcuni di questi dei, (sembra una mezza dozzina, la maggior parte di quelli orientali dal 6 al 15) è stata attribuita dai seguaci la nascita da una vergine, così come fu fraintesa dai teosofi occidentali studiosi di Buddismo una nascita da una vergine anche il non dio Buddha. Ed anche l'illuminato, è stato quasi deificato da una parte dei seguaci in aperto contrasto col suo insegnamento che non giustificava niente di simile.
Nel mito di Gesu' si possono poi riscontrare talune attinenze col mito di Asklepio o Esculapio figlio di dio (Apollo) guaritore e resuscitatore di morti ed altre attinenze col mito di Ercole figlio di
dio (Zeus) soccorritore di uomini, e che raggiunge l'immortalita' ed ascende al cielo tramite la sofferenza (morte sul rogo)

3 febbraio 2009

Memento di Giordano Bruno- Bruniane a Viterbo

"I filosofi sono in qualche modo pittori e poeti, i poeti sono pittori e filosofi, i pittori sono filosofi e poeti. Donde i veri poeti e i veri pittori e i veri filosofi si prediligano l'un l'altro e si ammirino vicendevolmente" (Giordano Bruno)

Era l'alba di giovedì grasso il 17 febbraio del 1600, allorché il filosofo Giordano Bruno, maestro di etica e di spiritualità laica, fu arso vivo sul rogo a Piazza Campo de Fiori a Roma dopo lunga prigionia nelle segrete papaline. Da allora il suo nome è divenuto simbolo dell'indipendenza di pensiero che non si piega al potere costituito. Per ricordarne la persona e stabilire ancora una volta il valore della laicità, l'Associazione Nazionale Libero Pensiero Giordano Bruno, sezione di Viterbo e Rieti, organizza una manifestazione denominata "Mese Bruniano a Viterbo".

Dal 6 marzo al 3 aprile, la Città dei Papi, sarà la scenografia per la promozione e celebrazione dell'autonomia espressiva in ogni campo culturale e sociale, quello letterario ed artistico, quello della libera ricerca spirituale e della laicità nelle istituzioni.

Programma delle iniziative previste:

6 marzo 2009 – h. 16.00 - Sala Conferenze Biblioteca Viale Trento (vicino Stazione FF.SS. di Porta Fiorentina)

Saluti dei rappresentanti della Provincia, del Comune e del Consorzio Biblioteche di Viterbo e di un delegato del Comune di Roma.

Conferenza sulla figura storica di Giordano Bruno. Relatore Professoressa Maria Mantello. Interventi: Prof. Osvaldo Ercoli, Avv. Gianfranco Paris - Moderatore Paolo D'Arpini.

Proiezione documentario su Giordano Bruno di Gabriele La Porta.

Presentazione del concorso letterario rivolto agli studenti degli Istituti superiori e dell'Università della Tuscia. Tema: "Gli sviluppi della rivoluzione copernicana in Giordano Bruno, attraverso l'analisi di una o più opere del Nolano"

7 marzo 2009 – h. 15.00 – Appuntamento a Porta Romana per una passeggiata laica nei luoghi istituzionali passando dall'ex Tribunale, Comune, ex Piazza Giordano Bruno (ora Piazza Fani), Piazza della Morte ed arrivo a Piazza Verdi.

7 marzo 2009 – h. 17.00 - Androne di Palazzo Santoro in Piazza Verdi.

Inaugurazione della mostra: "Mese Bruniano: l'arte interpreta l'uomo" bozzetti, disegni, sculture, bassorilievi, mosaici, oli, etc. dedicati a Giordano Bruno.

Curatrice dell'iniziativa: Laura Lucibello dell'Associazione per la Promozione delle Arti in Italia. La mostra sarà visitabile tutti i giorni negli orari di apertura della biblioteca ed anche il fine settimana ad orari sfalsati. Informazioni:

info.apai@virgilio.it
- Tel. 333.5994451

26 marzo 2009 – Ultimo giorno utile per consegnare alla direzione della biblioteca di Palazzo Garbini in Viale Trento, i saggi letterari su Giordano Bruno come da modalità del concorso (a mano, a mezzo posta od a mezzo email).

3 aprile 2009 – h. 16.00 - Sala Conferenze Biblioteca di Palazzo Garbini in Viale Trento.

Saluti e conclusioni. Presenziano i rappresentanti degli Enti Patrocinanti e dell'Ass. Naz. Libero Pensiero Giordano Bruno.

Tavola Rotonda in chiusura della manifestazione, sul tema della laicità nelle Istituzioni e sulla libera espressione spirituale e culturale. Illustrazione della proposta ufficiale per l'installazione a Viterbo di una lapide o monumento dedicato a Giordano Bruno.

Premiazione dei saggi letterari e delle opere artistiche più meritevoli, fra i membri della Giuria il Comm. Romualdo Luzi, il Prof. Osvaldo Ercoli, la Dr.ssa Laura Lucibello e la Prof.ssa Maria Mantello. Gli autori verranno menzionati ed i testi e le opere riprese nelle pubblicazioni: Libero Pensiero, Biblioteca e Società, Mondo Sabino ed altre pubblicazioni locali e su vari siti web.

Informazioni generali:

liberopensierovt@libero.it; osvaldo.ercoli@fstwebnet.it; spirito.laico@libero.it

Telefoni – 0761/341145 – 0761/587200

Sito web:

www.circolovegetarianocalcata.it

1 gennaio 2009

Calendario laico di M.P. Giorni della settimana

Dies Lunae Lunedì - Dies Martis Martedì - Dies Mercurii Mercoledì - Dies Iovis Giovedì -
Dies Veneris Venerdì - Dies SATURNI Sabato - Dies SOLIS Domenica

Note sui nomi dei giorni della settimana

DIES LUNAE (latino) LUNEDÌ (it.), monday (ingl.), montag (ted.), lundi (fr.), lunes (sp.), luni (romeno)
Giorno dedicato alla Luna, ovvero alle seguenti dee o ipostasi di dee: Selene (greca), Diana Artemide, (lat e gr.), Zirna (etrusca). [Ulteriori notizie su Diana alla voce del mese di Novembre che le era parimenti dedicato.]

E' considerato il primo giorno delle nostre settimane.
La divisione del tempo in periodi di sette giorni o settimane è di origine ebraica e di scelta cristiana.
Gli antichi romani avevano invece periodi di nove giorni, detti nundinae.
Il calendario rivoluzionario repubblicano (francese ed italiano), invece divideva il mese in 3 decadi i cui giorni in francese si chiamavano: 1 primidi, 2 duodi, 3 tridi, 4 quartidi, 5 quintidi, 6 sextidi, 7 septidi, 8 octidi, 9 nonidi, 10 décadi.

DIES MARTIS (latino) MARTEDÌ (it.), tuesday (ingl.), dienstag (ted.), mardi (fr.), martes (sp.), marti (romeno)
Giorno dedicato al dio Marte (it.), il latino arcaico Marmar, Marmor, Mermer, Mars latino, Mavors umbro, Mamers osco, Maris etrusco, tutti dei italici arcaici protettori delle attività agricole, dei campi, del raccolto, della rinascita della natura, ma anche della difesa dei campi e dunque dei guerrieri, corrispondenti al dio Olimpico greco Ares (che però ha caratteristiche più violente, crude e deleterie). Animali sacri: lupo, toro, picchio- Antichi epiteti: M. Rusticus, M. Gravidus, M. Silvanus.- Epiteti più recenti Mars Ultor (M. il castigatore) e Marspiter (M. Padre). Come dio Olimpico era figlio di Giove e amante di Venere, padre dei gemelli Remo e Romolo Quirino, avuti da Rhea Silvia, e dunque padre del popolo romano.
A Marte erano dedicate le feste: Agonium, Armilustrium, Equirria, Equus October, poi i collegi di sacerdoti Salii, (istituito da Re Numa Pompilio) ed i Flamen Martialis, i Fratres Arvali poi gli scudi sacri Ancilia, infine il primo mese dell'antico anno romano, (fino alla riforma di Cesare) cioè Marzo.

DIES MERCURII (latino) MERCOLEDÌ (it.) , wednesday(ingl. ), mittwoch (ted.), mercredi (fr.), miercoles (sp.), miercuri, (romeno) ,
giorno dedicato a Mercurio, messaggero degli dei e dio del commercio, l'Hermes dei greci.
Il suo nome latino Mercur, viene da merx, merce ed era infatti il dio del commercio,
In Italia sembra che il suo culto si sia formato dal sincretismo di varie divinità italiche minori chiamte dai romani dei lucrii, da lucrum, il guadagno.
Come simboli aveva i calzari aurei alati, il cappello a falde larghe, anch'esso alato ed il cadduceo, o bastone dell'araldo. Il tipo più arcaico di cadduceo era fatto da due rami di olivo intrecciati. Quello che Hermes ricevette da Apollo (in cambio della lira che Mercurio gli aveva donato) aveva anche due serpenti avviluppati ad esso.
Lo Hermes greco era nato in una grotta dell'Arcadia sul monte Kylene e da patrono delle greggi (pecus, da cui pecunia, tipico capitale circolante) divenne patrono del commercio, messaggero di Giove (e dio "psicopompo" , ovvero guida delle ombre dei morti verso "gli inferi" il regno di Ade-Plutone (gr.) .
Hermes era un dio Olimpico, ovvero uno dei 12 dei maggiori, quelli che risiedevano sul monte Olimpo (anche se era sempre in viaggio, e in connessione logica considerato dio anche del vento).
Poi, in continua estensione logica da dio del commercio divenne patrono delle invenzioni, delle arti, dell'artigianato.
Diventa infine Hermes Trimegisto, cioè un dio tipicamente sapienziale della conoscenza dei segreti divini, perfino delle scienze: scrittura astrologia, geografia medicina ecc. (corrispondente perfetto dell'egizio Toth di cui Hermes in ambiente egiziano diventa una specie di nome onorifico).
Ermes avrebbe scoperto l'utilità dell'olivo ed inventato il linguaggio parlato, l'arte oratoria e la scrittura, i rituali sacrificali e gli strumenti musicali a corda come la lira a 3 corde.
Ma Hermes era anche il dio delle "Erme" un simbolo fallico (da ermes in greco pietra fallica), e pertanto faceva coppia amorosa con Afrodite andando a simbolizzare con lei i due principi maschile e femminile. Le 'Ermaia" feste di Ermes avevano accento intellettuale, vedendolo soprattutto come dio sapienziale.

DIES IOVIS (lat.) GIOVEDÌ (it.), thursday (ingl.), donnerstag (ted.), jeudi (fr.), jueves (sp.), joi (romeno) è giorno dedicato al dio padre, dio del cielo, della pioggia, degli alberi (quercia), della luce e della folgore.
Giove o Iovis o Iuppiter in latino (da Iovis pater, ovvero Giove padre) corrispondeva allo Zeus dei greci, ed al nome sancrito Diyaus Pitar dio padre degli indiani. Era raffigurato con uno scettro ed un globo con dei fulmini e vicino ad un'aquila. Un Iuppiter Indiges era venerato a Lavinium in un tempio eretto sul fiume Numicus, (si diceva) da Ascanio in memoria del padre Enea, scomparso in quella zona. Altri appellativi: I. Lucetius (splendente) , I. Elicius (donatore di pioggia, facitore di miracoli) I. Pluvius (piovoso), I.Vernus (portatore delle piogge di primavera), I.Fulgur o Fulgurator lanciatore di fulmini, I. Tonans (tonante), Altri epiteti gli derivavano dalla incorporazione di altri dei: Summanus (incorporando un antico dio Sabino Summanus, sorgente dei fulmini notturni), Fidius (garante della buona fede nei giuramenti e nei trattati) e Terminus (garante dei confini delle proprietà ). I. Feretrius (protettore dell'albero sul quale si appoggiavano esponevano i trofei di guerra, portandoli colà con una barella il feretrum appunto). Altri appellativi gli derivavano dall'antica dendrolatria italica (adorazione degli alberi): I. Frugifer (fruttifero) , I. Fagutal (dal santuario Fagutal sull'Esquilino costruito vicino ad un faggio), I. Viminius (protettore dei vimini, con santuario sul Viminale). Ma l'albero specificatamente consacrato a giove era la quercia (quercus Iovis) l'albero più frequentemente colpito dai fulmini di Giove anche per comunicare simbolicamente con gli Auguri. Come Iuppiter Lapis era anche il resto di una antica litolatria neolitica (adorazione delle pietre). Iuppiter Latiaris era venerato nel Lazio tremila anni fa. I. Propugnator (difensore tramite lotta), I. Stator (guardiano), I. Depulsor (che respinge i nemici), I. Victor (vittorioso) , I. Supinalis (colui che abbatte), I. Pistor (fornaio), I. Acraeus (dei picchi montani), I.
Capitolinus: con Giunone regina e Minerva (moglie e figlia) formava la sacra Triade capitolina, ovvero gruppo di tre dei del Campidoglio Romano. (Gli dei del politeismo erano spessissimo riuniti in triadi. Come si vede dunque anche il concetto di trinità dei cristiani è stato scopiazzato dal paganesimo). Iuppiter Optimus Maximus era il nome più diffuso come padre e re degli Dei dell'Olimpo.

DIES VENERIS (latino) VENERDÌ (it.) , fryday (ingl.), freitag (ted.), vendredi (fr.), viernes (sp.), vineri (romeno)
Giorno dedicato alla dea Venere o Venus (lat.) Afrodite (greco) Turan o Aphru (etrusco).
Dall'isola della sua nascita veniva chiamata anche Kipris (gr.) e Ciprea (lat).
Epiteti: Verdicordia (che prende il cuore), Cloacina (purificatrice, da cloaca canale per la pulizia della citta').
Dea autoctona italica della bellezza e della femminilita' , in epoca arcaica protettrice della vegetazione e della fertilità (giardini e frutteti, fiori ed abbondanza). La sua pianta era il mirto ed il suo animale il cigno.
Secondo il mito era la madre dell'eroe Enea antenato di Romolo e Remo fondatori di Roma, e pertanto protettrice diretta dell'Urbe. In Latino Venus è radice di venustas, in italiano venustà ovvero bellezza.
In greco Afrodite deriva da aphru, spuma del mare. Aphrodites era la dea dell'amore, nata dall'unione di Zeus con Dione e sorta dalla spuma del mare di Cipro (oppure letteralmente figlia della spuma del mare creatasi intorno ad un pezzo del corpo smembrato di Urano, dio del cielo). Era moglie del dio del fuoco e della lavorazione dei metalli Efesto (Vulcano).
Dea di tutte le forme dell'amore, e dell'erotismo, amò gli dei AresMarte, HermesMercurio, DionisioBacco, PoseidoneNettuno, ed il mortale Anchise (da cui ebbe Enea), ed ancora il mortale Adone per il quale discese all'Inferno (regno di Ade) per riprenderlo da Persefone. In Attica aveva un tempio dove era venerata come Ahrodites Pandemos (Venere popolare, di tutto il popolo) costruito con le tasse sulle case di tolleranza istituite da Solone nel 594 prima dell'era volgare.
A Corinto il suo tempio era su una roccia di 575 metri, ed era servito da 1000 etere sacre.
Fra le sue statue più famose sono quella dell'isola di Melos, la venere di Milo del Louvre, e quella dell'isola di Knidos, realizzata da Prassitele di cui una copia è in Vaticano ed una a Monaco di Baviera.
Dee corrispondenti a Venere Afrodite: a Creta Antheia, la dea fiore. In Fenicia ed oriente: Isthar, Esthar o Esther, Astarte, Atirgatis, Innin, Irnini, Inanna, Anche Isthar era scesa all'inferno per il suo amato Dumuzi, giovane dio pastorale. Dee corrispondenti in Egitto: Hathor, e successivamente Isis (Iside). Da Isthar proviene Esther (nome della dea eppoi nome comune (f) ebraico) ed anche Easter, il nome in inglese della Pasqua cristiana !

DIES SATURNI (lat.) sabato (it.), samedi (fr.), sabado (sp.), sambata (romeno), samstag (ted.), saturday (ingl.). Giorno dedicato a Saturno, antichissimo dio agrario Italico.
Etimologia da sator, seminatore. (satus= semina, saturo = pieno, ricco).
Provenienza probabilmente da dio Etrusco della semina, presso i romani assunse attributi ctonici, come dio delle profondità nascoste della terra, e dei suoi segreti
Secondo il mito all'inizio Saturno regnava sopra la terra, ed il suo regno costituì l'età dell'oro per l'umanita'. Sarebbe stato il primo a nutrire gli antenati dei romani.
Poi, detronizzato da Giove, si ritrasse nelle profondità della terra, da dove usciva solo per portare i suoi doni, i frutti della natura. Fu poi identificato col Titano greco Cronos (il Tempo),
Era il marito della dea Rhea (lat.) ovvero Ops (gr.) corrispondente anche a Cibele (frigia) dea della fertilità e dell' opulenza, identificata anche con la Provvidenza Divina.
Il suo regno dell'età dell'oro era riferimento comune di nostalgia verso una mitica felice infanzia dell'umanità ed era celebrato con le feste Saturnali in cui si invocava Saturnus Rex e Pater Deorum. I Saturnalia diventarono la più grande festa romana, simbolo di libertà e di pace in cui erano proibiti gli spettacoli cruenti e le dichiarazioni di guerra, e come nei mitici inizi, tutti gli uomini (padroni o schiavi) ridivenivano temporaneamente uguali in società , dato che si sospendevano tutte le ordinarie attività pubbliche e private. Pertanto era il tempo scelto anche per le liberazioni definitive degli schiavi.
Secondo Lucrezio (De rerum Natura V, versi 925 e seguenti), Saturno scese dal cielo in un Lazio ancora primitivo e dette agli uomini leggi ed organizzo la prima forma di civilta'.
Nel tempio di Saturno venivano conservati il tesoro di stato Romano e, in tempo di pace, le insegne di guerra Romane.

Il sesto giorno della settimana nelle lingue neolatine non porta più il riferimento a Saturno che ha invece mantenuto nelle lingue inglese, tedesca ed altre germaniche. Il nome di sabato viene invece dal giorno di festa ebraico, a sua volta proveniente, dall'ebraico Shebaoth: armata, esercito, nome di un dio semita della guerra diventato (col passare degli ebrei al monoteismo) un attributo di Yahweh come dio degli eserciti.

La divisione del tempo in sette giorni è di origine ebraica (i romani ripartivano il mese piuttosto in nundinae, periodi di 9 gg) ed anche i cristiani adottarono tale ripartizione e la festa religiosa settimanale ebraica del Sabbath, ovvero il Sabato, ma nel frattempo i politeisti avevano dato nomi di loro dei ai sette giorni, quelli che ancora usiamo sono infatti dedicati alla Luna-Diana, Marte, Mercurio, Giove, Saturno, e Sole Invitto-Apollo- Mithra.

Lo spostamento della festa dal Sabato dei primi cristiani alla Domenica attuale è dovuto al sincretismo dell'imperatore Costantino stesso, colui che trasformò il cristianesimo in religione di stato, e che prima di essere cristiano era stato a lungo seguace del Sol invictus e che per favorire l'assorbimento da parte del cristianesimo di altri culti deliberatamente cercò una sovrapposizione di simbolismi mitraici e solari.

Domenica DIES SOLIS (latino), domenica (it.), dimanche (fr.), domingo (sp.), duminica (romeno), sunday (ingl.), sonntag (ted.).
Giorno dedicato al sole, l'astro dal quale come fornitore di energia dipende tutta la vita sulla superficie della terra, ed agli dei che lo rappresentavano, HYPERION, HELIOS, FEBO APOLLO, MITHRA, SOL, SOL INVICTUS.
HYPERION (gr. Uper-ion=sopra si muove=colui che si muove sopra) Uno dei 6 titani nati da Gaia, la terra e da Urano, il cielo) secondo un mito pragmatico di Diodoro Siculo fu lo scopritore del moto solare, lunare e degli altri astri e condivise queste conoscenze ed osservazioni con gli umani. Secondo altre interpretazioni era egli stesso il sole, o era il padre di Helios (oltre che delle dee Eos, la mattina e Selene, la luna), avuti dalla moglie la dea Theia. Altri lo dicevano padre di tutti gli astri. HELIOS conduceva la quadriga dei cavalli del sole dall'oriente verso l'occidente. Era un Titano, ovvero una delle divinità arcaiche personificazioni delle forze della natura (come attributi positivi ma anche come attributi portatori di catastrofi) divinità preolimpica. Da notare che i miti narrano che i Titani, divinita'-energie erano molto più amici degli umani che non i posteriori dei dell'Olimpo. In fatto di religioni, dunque anche al tempo del tollerante politeismo si passò sempre di male in peggio: dai titani amici degli uomini alla più autoritaria corte di Zeus, al monoteismo ebraico, al cristianesimo, eppoi all'Islam, alle sette, e sempre peggio alle religioni millenariste (senza un dio antropomorfo) , ma non per questo meno liberticide. La figura di Helios si confuse piano piano con quella del dio olimpico Apollo. Il colosso di Rodi, un faro ed una delle 7 meraviglie del mondo era una sua rappresentazione e l'isola di Rodi era chiamata l'isola del sole.
FEBO APOLLO (Phoibos Apollon) All'inizio dio della luce solare, assunse aspetti sapienziali di protettore delle delle arti e degli oracoli in quanto illuminava gli uomini anche con profezie e bellezza artistica, si identificò poi col sole stesso. Era figlio di Zeus e della titanide Leto, e fratello di Artemide (Diana). Era rappresentato come un bellisssimo giovane, con arco e con lira (anche in Omero) in quanto arciere, poeta e protettore di tutte le muse e dunque di tutte le arti. A Delfi uccise il serpente Pitone e fondò l'oracolo affidato alle profetesse Pizie. Istituì anche i giochi Pizii. Adorato anche come Apollon Likios, Apollo lupo in base ad una tradizione che voleva sua madre Leto una donna lupa. Arcaicamente era anche dio pastorale delle greggi.
MITHRAS Dio solare ellenistico romano d'origine iraniana (dio mithra iraniano) e indiana (dio mitra vedico). Il suo nome significava fedeltà nella lingua iraniana zend. Simboli crisantemi e rose, inoltre una mazza con cui allontanava i demoni (simbolizzando il sole che disperde le nubi). Era dio solare, di fedeltà e giustizia e dio salvatore. Era nato (da una roccia) in una grotta, il 25 dicembre ed i pastori vennero ad adorarlo. Dopo un certo tempo passato fra gli uomini, si innalzò al cielo dopo una ultima cena coi suoi discepoli. Suona familiare? L'iraniano Mithra non era dio supremo, ma dio mediatore di Ahura Mazda, praticamente quasi come il dio figlio Gesù in rapporto al dio padre. L'introduzione di Mithras nel mondo romano data dal ritorno delle legioni di Pompeo dall'Oriente nel primo secolo dell'era volgare. La religione era misterica e di salvezza con diversi gradi per gli adepti, e si diffuse molto facendo concorrenza al cristianesimo specie in ambiente militare, ma la diffusione fu limitata dal fatto che il culto era per soli uomini. Il dio Mithras era rappresentato nell' atto di sacrificare un toro. Gli adepti venivano "battezzati" sacrificando un toro il cui sangue gli colava sopra. I templi di Mithras o mitrei erano caverne naturali o artificiali, e ne sono stati ritrovati oltre 500 dall' Africa alla Britannia, dalla Lusitania alla Dacia, l'ultimo datato al 408 e.v..
Ma chi potrà mai contare i mitrei distrutti da folle di cristiani inferociti, specialmente intolleranti di un culto troppo simile al loro ed aizzati dai vescovi invidiosi del suo successo e timorosi di una teologia concorrente dalla quale avevano tratto troppi elementi.

SOL (il sole), vecchia divinità solare autoctona romana, adorata come disco visibile del dio sole. Plinio il Vecchio che negava gli dei tradizionali considerava il sole come il dio centrale dell'universo. Sotto influenza mitraica e siriaca Il sole divenne SOL INVICTUS e divinità centrale con gli imperatori Eliogabalo (Vario Avito Bassiano) ed Aureliano. Festa il dies natalis, il 25 dicembre. Iconograficamente il dio era rappresentato di solito come auriga della quadriga solare su bassorilievi e monete. I busti scolpiti invece suggerivano una testa contornata da raggi. Anche la croce fu usata per simbolizzare il sole e Mithra (ben prima che fosse usata como simbolo cristiano varii secoli dopo Gesu'.) Il settimo giorno della settimana nelle lingue neolatine non porta più il riferimento al Sole che ha invece mantenuto nelle lingue inglese, tedesca ed altre germaniche. Il nome domenica significa invece giorno dedicato al signore (dominus in latino).