Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia.

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LE DONNE CAMBIANO LA STORIA, CAMBIAMO I LIBRI DI STORIA

26 aprile 2018

Iraee in sciopero della fame da oltre 75 giorni è in coma in un carcere iraniano

Il Dubbio | Pagina 14

Golrokh Ebrahimi Iraee è una scrittrice e attivista politica iraniana condannata a sei anni di carcere per aver scritto un testo, non pubblicato, che critica la pratica della lapidazione in Iran.

Iraee è in sciopero della fame dal 3 febbraio 2018, stiamo dunque parlando di 75 giorni di mancata assunzione di cibo che l’ha portata a perdere 25 chili e, da quanto rivelato da Simin Nouri, la Presidente delle donne iraniane in Francia in una intervista a Radio Radicale, è entrata in coma.

In una lettera degli inizi di febbraio che Iraee ha scritto insieme ad un’altra donna, Atena Daemi, con lei detenuta nel reparto femminile della prigione di Evin ed anche lei in sciopero della fame ora però interrotto, si legge che le donne hanno avviato l’azione nonviolenta perché sono state picchiate e trasferite nella prigione di Gharchak, in violazione sia dell’art 513 del c. p. p. dell’Iran per il quale i detenuti hanno il diritto di scontare la pena in carceri del distretto giudiziario in cui sono state emesse le sentenze, o vicino alla loro città di residenza, sia dell’art 69 del regolamento penitenziario per cui i detenuti politici hanno il diritto a non stare in reparti di non politici.

Ma c’è di più dietro la vicenda di Golrokh Ebrahimi Iraee, arrestata una prima volta il 6 settembre 2014, assieme al marito Arash Sadeghi, anch’egli attivista e più volte detenuto. Le autorità avevano messo a soqquadro la casa della coppia senza un mandato di perquisizione confiscando beni personali come computer, Cd e documenti. Tra questi c’era un taccuino che Iraee usava come diario personale dove aveva annotato una storia di fantasia, quella di una donna che guardando un film del 2008, “La Lapidazione di Soraya M”, su una lapidazione per adulterio realmente avvenuta, in un moto di rabbia, aveva bruciato il Corano.

Iraee è stata interrogata sul contenuto del diario e della storia, in una stanza adiacente a dove era detenuto il marito, da cui sentiva le torture a cui era sottoposto.

LA SCRITTRICE E ATTIVISTA POLITICA È STATA CONDANNATA A SEI ANNI DI CARCERE PER AVER SCRITTO UN TESTO, NON PUBBLICATO, CHE CRITICA LA PRATICA DELLA LAPIDAZIONE

L’hanno poi messa in isolamento per tre giorni, e per venti giorni non ha potuto incontrare né i familiari, né un avvocato, né un giudice.
La Sezione 15 della Corte Rivoluzionaria l’ha accusata di ' insulto all’Islam' e di 'diffusione di propaganda contro il sistema'. Il processo, che si è concluso con una condanna a sei anni e mezzo, è stato segnato da tutta una serie di violazioni procedurali: il processo si concentrava sulle attività del marito, Sadeghi, rispetto alle quali Iraee non aveva modo di difendersi; il primo avvocato di Iraee è stato costretto a ritirarsi, e un secondo avvocato, dopo poco tempo, le è stato revocato. È stata condotta in carcere nell’ottobre 2016 e rilasciata su cauzione il 3 gennaio 2017, grazie anche ad un lungo sciopero della fame – 71 giorni! – del marito, nel frattempo condannato a 15 anni di carcere per “propaganda contro il sistema”. Tuttavia, la libertà è stata di breve durata: Iraee è stata ricondotta in carcere il 22 gennaio 2017 mentre andava a trovare Sadeghi in ospedale.

Dal carcere Iraee ha continuato a cercare di comunicare con l’esterno, scrivendo diverse lettere aperte, anche una in cui ha criticato una visita di facciata condotta da ambasciatori stranieri nel carcere di Evin nel luglio 2017.

Nel gennaio 2018, ad Iraee sono state mosse altre accuse come quella di aver insultato il Leader Supremo Ali Khamenei.

La durezza della lotta di questa donna ci parla della durezza di un regime, quello iraniano, con soprusi ed ingiustizie tali da non lasciare altra opzione che quella scelta da Iraee, da Sadeghi e da Athena. Le condizioni oggi di Iraee sono gravissime e non possono lasciarci indifferenti perché l’Iran continuerà a produrre morte fintantoché durerà il silenzio sul destino riservato al popolo iraniano, alle sue cittadine e cittadini che mai come in questi mesi, con le dimostrazioni di piazza che non accennano a smettere, ci stanno parlando di un bisogno di libertà di diritti civili e politici, e non solo di un malessere economico.


*ELISABETTA ZAMPARUTTI  - TESORIERA DI NESSUNO TOCCHI CAINO

V Congresso Mondiale per la Libertà di ricerca scientifica. Ecco i risultati.

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Dall’11 al 13 aprile l’Associazione Luca Coscioni ha tenuto a Bruxelles il V Congresso Mondiale per la Libertà di ricerca scientifica. Ecco i risultati.
La democrazia si allei colla scienza

 
Matteo Mainardi
Marco Perduca -  “Nella vita ho scelto di produrre politica, trovando molti aspetti in comune con chi ha scelto di produrre ricerca scientifica. Dal 2008 faccio parte dell'Associazione Luca Coscioni che della validità e della libertà del metodo scientifico è la principale promotrice in Italia, un paese in clamoroso ritardo quanto a valori democratici e liberali. Anche se utilizzano modalità e strumenti differenti, la Politica e la Scienza hanno il compito di finalizzare il loro rispettivo operato al benessere di tutti. Questo è il motivo per cui sono da sempre affascinato da entrambe, e soprattutto entrambe mi incentivano a essere attivo e propositivo, nonostante le difficoltà e le sfide che la vita mi pone." Questo un estratto dell'intervento di Marco Gentili [ascoltalo qui], co-Presidente dell'Associazione Luca Coscioni al V Congresso Mondiale per La Libertà di Ricerca Scientifica organizzato dall'ALC dall'11 al 13 aprile al Parlamento Europeo di Bruxelles e intitolato "Science for Democracy".
Oltre ai dirigenti dell'Associazione Luca Coscioni, il Congresso ha visto la partecipazione del Commissario europeo per la salute Vytenis Andriukaitis e oltre 40 relatori tra cui Mikel Mancisidor, del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali; Tracey Brown, Direttore di Sense About Science; Jessica Wyndham, dell'American Association for the Advancement for Science; Michele De Luca, co-Presidente dell'ALC che ha guidato un team internazionale che recentemente ha ingegnerizzato la pelle di un "bambino farfalla"; Guido Silvestri le cui ricerche son vicine a sconfiggere l'HIV/AIDS... [CONTINUA A LEGGERE]
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Al centro del dibattito della prima giornata il tema “Metodo scientifico e democrazia liberale”.
 
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